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Lo stato dell'arte dei Radiohead


rubbish

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domanda per @wandy: ma TKOL nn è alla fine esattamente il risultato di quello che tu descrivi come "tecniche e meno di suono, più di finezza....  risultati di processi quasi meccanici in studio di registrazione"?

Perche' se la risposta è si mi pare che quello ti abbia fatto saltare dalla sedia e quindi cade tutto il discorso sopra. Se la risposta è no spiegamela perche' allora nn ho capito niente. :)

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Si, ma in realtà, questo stesso procedimento ha avuto comunque più impatto esteriore su tkol, andando ad incidere più pesantemente sul risultato finale. 

Intendiamoci: secondo me il fatto di lavorare con approcci diversi negli studi di registrazione, ha un po' influenzato non solo questi ultimi dischi, ma anche i primi, quindi è una mezza verità che questo venga fatto dai Radio solo oggi. Mi sono sempre sembrati abbastanza affascinati dalle tecnologie. Però probabilmente in questi ultimi dischi la cosa ha preso più sopravvento: meno attenzione alla novità intrinseca nel pezzo ma novità di approccio e poi vediamo cosa questo approccio porta...shaped pool è palesemente questo. 

TKOL per me è: lavoriamo con la DAW di Jonny, facciamo jam vediamo che succede. E thom porta due pezzi già scritti (codex gutg)

shaped pool è: registriamo "live" (notare virgolette nel buen ritiro in francia in due settimane. E fin qui ok, poi arriva nigel e spara: sarebbe figo farlo con un vecchio analogico a poche piste. Payra e panico, cazzo facciamo? Non si possono fare determinate vcsoe con una registrazione simile. Prendendo però questa cosa come sfida si sono messi in studio e han tirato fuori, rilavorando canzoni precedenti quello che avevano (non solo perchè FROSE thom non ne ha portate di nuove ma anche perche FORSE quelle che ha portato non potevano essere registrate cosi). Il risultato però sul disco è stato molto meno esteriore che su tkol, un risultato di fino - che se noi non avessimo saputo avremo ignorato completamente. 

Il prossimo? Boh si vedrà, ma nascerà, prima che da esigenbza espressiva, da esigenza tecnica...

che sia tipo tkol (come idea finale) può benissimo essere, ma più passa il tempo meno ci credo sinceramente. 

Poi del doman non c'è certezza...

 

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11 minutes ago, Wanderer said:

Si, ma in realtà, questo stesso procedimento ha avuto comunque più impatto esteriore su tkol, andando ad incidere più pesantemente sul risultato finale. 

Intendiamoci: secondo me il fatto di lavorare con approcci diversi negli studi di registrazione, ha un po' influenzato non solo questi ultimi dischi, ma anche i primi, quindi è una mezza verità che questo venga fatto dai Radio solo oggi. Mi sono sempre sembrati abbastanza affascinati dalle tecnologie.

si esatto infatti intendevo arrivare al punto che secondo me, ma ovviamente potrei sbagliare, l'approccio "filosofico" della band, è stato piu' o meno lo stesso sia per TKOL che per AMSP (e come dici tu forse da molto prima).

Per gli ultimi due album sono chiaramente partiti con idee (il software di jonny nel primo caso e la registrazione analogica nel secondo), e di conseguenza risultati, molto diversi, dove il primo ti ha affascinato e il secondo meno.
Pero' staremo a vedere.

Detto questo anche io nn gli vedo pubblicare ancora piu di uno max due dischi (1 ancora sarebbe perfetto in modo da finire con la decina magica).

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si si ma infatti io non sostengo tkol= intrisnecamente capolavoro, shaped pool intrinsecamente merda...

è una questione di gusti e basta. Poi sinceramente tanto di cappello a loro che ogni volta trovano stimoli diversi per e su cui lavorare, ma su questo conoscendoli non ho dubbi lo faranno anche in futuro. La curiosità sempre prima di tutto...senza quella muori.

Poi per i risultati staremo a vedere (io personalmente e a naso non me li vedo verso i 53/55 anni stravolgersi nuovamente..però con yorke e greenwood in giro non si sa mai); ad ogni modo sarebbe anche giusto e corretto concedere un po' di respiro ad una band che, in 9 dischi ha mantenuto sempre una alta qualità. E più di tutto: in 9 dischi ha dato una sua risposta a 9 approcci diversi...Miles Davis ha cambiato il jazz almeno 4 volte e cazzo vuoi dirgli? E' Miles davis: ma anche i suoi dischi minori sono comunque interessanti perchè comunque c'era sempre un idea forte dietro; anche se non piaceva, lo si ascoltava perchè c'era sempre qualcosa da imparare..

 

Questo intendo quando dico che, secondo me, MERDA NON LA FARANNO MAI. Perchè, come tutti i migliori musicisti (e parlo dei grandi, ma grandi, come l'esempio di Miles portato sopra) l'importante è sempre avere UN MOTIVO, un esigenza espressiva (o tecnica come abbiamo visto con i Radio più di recente); se c'è quella, magari per carità la ciambella non ti uscirà sempre col buco, magari ti piacerà meno una cosa e più un altra, ma il lavoro sarà  sempre degno di attenzione e rispetto, perchè appunto è una tua risposta ad una tua idea. Poi può essere anche brutto, ma brutto è molto meglio di inutile.

Mi fa abbastanza tristezza quando si parla di "devono fare tot dischi in tot anni sennò son morti" perchè la musica non è lavorare in fabbrica. Se vuoi dire una cosa, la dici, sennò taci. Va bene tutti e due...quella non è musica, è showbiz..altra cosa (degna di rispetto anche quella, ma altra cosa)

I Radio prendendo molto sul serio il loro lavoro - e contemporaneamente NON PENSANDOLO COME UN LAVORO - avranno sempre la mia fiducia...

Poi dei risultati si potrà e si deve sempre discutere.

Diciamo che quello che viene ora dai Radio, per me è un in più...anche se ovvio avrò le mie preferenze. Certo forse - ma forse, è presto per dirlo - bisognerà abituarsi a non risentire i radiohead "innovativi" e quindi andrà un po' modificato l'angolo di ascolto dei loro dischi.

E qui c'è chi si accontenta e chi no. Io la mia l'ho detta: finchè i loro dischi sono risposte a domande ed esigenze artistiche, mi stanno bene, benissimo...

 

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1 hour ago, Wanderer said:

Se prossimamente ci sarà un ulteriore progresso nel loro sound e proposta musicale lo si avrà non per forze innate (quelle probabilmente sono esaurite dopo il 2012 e sono pure durate troppo) ma per la loro curiosità nell'ultilizzo dei mezzi musicali e di registrazione di cui hanno disposizione. 

Curiosità che ormai è incanalata nei progetti solisti, che stanno prosciugando la fertilità creativa in campo Radiohead sempre più arido (e non parlo solo di musica, ma a tutto tondo del loro zeitgeist).

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6 hours ago, Lacatus said:

La fase attuale della storia dei Radiohead è la più noiosa che ho vissuto da quando li seguo (cioè dal pre-Kid A). Vedo una band svuotata quasi completamente, che ricicla vecchie idee, che si autocelebra, che non produce più arte nel suo sito ma si affida ai social manager, che non comunica più niente a livello di artwork, che vuol coprire con un po' di archi e orchestrine la scarsa ispirazione. Speriamo si riprendano :bye: Forse alla base di tutto c'è, come scrivevo in qualche post più su, la dispersone della creatività in 1000 progetti solisti... Chissà... Comunque il periodo di In Rainbows (disco che non ho amato particolarmente) in confronto era una bomba e così fu anche The King Of Limbs...

Mah, a me sembra solo un cumulo di sciocchezze scritte da chi deve per forza fare l'alternativo a tutti i costi. Nemmeno troppo originale, peraltro, nelle esternazioni. 

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10 hours ago, Thojo said:

Mah, a me sembra solo un cumulo di sciocchezze scritte da chi deve per forza fare l'alternativo a tutti i costi. Nemmeno troppo originale, peraltro, nelle esternazioni. 

Quindi questa fase della carriera dei Radiohead ti entusiasma? 
Sinceramente, prendendo in esame 2016 e 2017, sono più le cose deludenti che le cose entusiasmanti, per quanto mi riguarda.

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1 hour ago, Lacatus said:

Quindi questa fase della carriera dei Radiohead ti entusiasma? 
Sinceramente, prendendo in esame 2016 e 2017, sono più le cose deludenti che le cose entusiasmanti, per quanto mi riguarda.

Lacà, penso che AMSP  non meriti di esser classificato deludente. Ok, secondo i tuoi parametri lo è...per ora. Dagli tempo, lascia che ti avvolga e non aspettarti sensazioni stratosferiche; secondo me non è un lavoro che ci deve lasciare a bocca aperta. I Radiohead ci stanno mostrando cosa sono adesso, cosa sentono e come lo sentono.

Non è una fase di stasi o di ricerca...magari anche, con tutto il bagaglio che hanno sia di gruppo che a livello personale. Poi, come ben dice @li, prendilo com'è, non investirlo di aspettative perché ti si svela poco a poco, fidati.

edit: tornando al topic, lo stato della loro arte è sempre in evoluzione, secondo me.

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1 hour ago, Lacatus said:

Quindi questa fase della carriera dei Radiohead ti entusiasma? 
Sinceramente, prendendo in esame 2016 e 2017, sono più le cose deludenti che le cose entusiasmanti, per quanto mi riguarda.

Ma non si può definirla deludente, nella maniera più assoluta. Per come la vedo io, i Radiohead sono nel pieno della maturità artistica, finalmente consapevoli del proprio valore, senza più inutili e deleterie paranoie esistenziali, cosa che si riflette anche nei concerti, molto più generosi nei confronti dei fan rispetto al passato, e non mi riferisco solo al fatto che Thom faccia i siparietti.

Per quanto riguarda la produzione: può piacere o meno, ma come si può definire A Moon Shaped Pool deludente? 

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37 minutes ago, Ania said:

Lacà, penso che AMSP  non meriti di esser classificato deludente. Ok, secondo i tuoi parametri lo è...per ora. Dagli tempo, lascia che ti avvolga e non aspettarti sensazioni stratosferiche; secondo me non è un lavoro che ci deve lasciare a bocca aperta. I Radiohead ci stanno mostrando cosa sono adesso, cosa sentono e come lo sentono.

Guarda che questo non è il topic di A Moon Shaped Pool, qui non si parla dell'album in senso stretto, ma in dello zeitgeist radioheadiano in senso lato. Una band che prima stupiva con mille effetti speciali e che adesso è diventata prevedibile e ripetitiva in tutti i campi: musica, artwork, sito, marketing, concerti, ecc...

Le canzoni di A Moon Shaped Pool, belle quanto vuoi, ma tutto già sentito e risentito, gli artwork più insipidi che mai, il sito affidato ai social media manager, il marketing che più mainstream di così non si può, i concerti col setlist fisso, ecc... Nelle altre "ere" radioheadiane era tutto molto più fantasioso... o ce lo siamo già dimenticato?

13 minutes ago, Thojo said:

senza più inutili e deleterie paranoie esistenziali

Che però hanno prodotto capolavori del calibro di Ok Computer, Kid A, Amnesiac, eccetera, con tutto quello che ci girava attorno...

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14 minutes ago, Lacatus said:

Guarda che questo non è il topic di A Moon Shaped Pool, qui non si parla dell'album in senso stretto, ma in dello zeitgeist radioheadiano in senso lato. Una band che prima stupiva con mille effetti speciali e che adesso è diventata prevedibile e ripetitiva in tutti i campi: musica, artwork, sito, marketing, concerti, ecc...

Le canzoni di A Moon Shaped Pool, belle quanto vuoi, ma tutto già sentito e risentito, gli artwork più insipidi che mai, il sito affidato ai social media manager, il marketing che più mainstream di così non si può, i concerti col setlist fisso, ecc... Nelle altre "ere" radioheadiane era tutto molto più fantasioso... o ce lo siamo già dimenticato?

Che però hanno prodotto capolavori del calibro di Ok Computer, Kid A, Amnesiac, eccetera, con tutto quello che ci girava attorno...

Ho capito benissimo che non si parla dell'album in senso stretto, lo citavo perché tu facevi riferimento in particolare al biennio 2016-2017. In ogni caso, le paranoie esistenziali andavano bene appunto per quel periodo e per quei dischi, quando avevano dai aventi ai trent'anni, non adesso che hanno superato i quaranta e vanno per i cinquanta e a fare i tormentati si rischia solo di diventare delle macchiette (se Thom, per esempio, ai concerti non vuol più eseguire certe canzoni, non solo Creep, è perché non lo rappresentano più, e se le fa è per far contenti i fan).

Quello che fanno ora, va benissimo: altre band al posto loro, o si sciolgono per esaurimento ispirazione o continuano a pubblicare dischi per lo più orrendi; i Radiohead pubblicano dischi di ottimo livello con canzoni che nessuno o quasi sarebbe in grado di comporre (a parte che, mia opinione personale, se dobbiamo restare agli ultimi anni, A Moon Shaped Pool è di gran lunga migliore rispetto a The King of Limbs), e se molte di queste sono state composte anni fa, non lo vedo come un problema, considerando che il loro modus operandi in fatto di album è questo da sempre. 

Se poi uno si aspetta a quasi cinquant'anni che facciano ancora cose rivoluzionarie, e non si accontenta solo (si fa per dire) di dischi di altissimo livello, beh, quello è un problema suo, visto che nemmeno a David Bowie, per quanto si sia impegnato, è riuscito di essere rivoluzionario a quaranta-cinquant'anni come lo era a venti-trenta. 

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17 minutes ago, Lacatus said:

Guarda che questo non è il topic di A Moon Shaped Pool, qui non si parla dell'album in senso stretto, ma in dello zeitgeist radioheadiano in senso lato. Una band che prima stupiva con mille effetti speciali e che adesso è diventata prevedibile e ripetitiva in tutti i campi: musica, artwork, sito, marketing, concerti, ecc...

Le canzoni di A Moon Shaped Pool, belle quanto vuoi, ma tutto già sentito e risentito, gli artwork più insipidi che mai, il sito affidato ai social media manager, il marketing che più mainstream di così non si può, i concerti col setlist fisso, ecc... Nelle altre "ere" radioheadiane era tutto molto più fantasioso...

Io quella degli artworks nn te la passo. Amsp ha una delle copertine più belle di tutti secondo me, i social media manager (a parte che è da vedere) ma anche fosse? Mi pare che si esprimano "direttamente" come prima i membri della band che hanno voglia di farlo, solo con mezzi diversi (twitter). Forse chi è rimasto ancorato al passato nn sono loro...

 

ps ok computer amnesiac e Kid a. Vediamo quante altre band possono vantare tre capolavori? E i capolavori nn si fanno tutti i giorni

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17 minutes ago, Lacatus said:

Guarda che questo non è il topic di A Moon Shaped Pool, qui non si parla dell'album in senso stretto, ma in dello zeitgeist radioheadiano in senso lato. Una band che prima stupiva con mille effetti speciali e che adesso è diventata prevedibile e ripetitiva in tutti i campi: musica, artwork, sito, marketing, concerti, ecc...

Le canzoni di A Moon Shaped Pool, belle quanto vuoi, ma tutto già sentito e risentito, gli artwork più insipidi che mai, il sito affidato ai social media manager, il marketing che più mainstream di così non si può, i concerti col setlist fisso, ecc... Nelle altre "ere" radioheadiane era tutto molto più fantasioso... o ce lo siamo già dimenticato?

Che però hanno prodotto capolavori del calibro di Ok Computer, Kid A, Amnesiac, eccetera, con tutto quello che ci girava attorno...

Per quanto mi riguarda, lo zeitgeist attuale dei Radiohead è presente e attinente al periodo che stiamo vivendo.

Non vedo l'insipidezza e tantomeno la trascuratezza che sembri notare tu.

Penso che anche a livello di video ci stiano dando grandi prove...per quanto riguarda il sito penso che abbiano impegni familiari e professionali tali da scusare se la gestione venga curata da un manager, comunque penso sia sempre supervisionato da loro.

Capolavori ne hanno pubblicati e la fase attuale non la considero deludente, nè discendente. Semplicemente la ritengo in linea col loro stato presente.

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In generale concordo col discorso di thomjo.

Io credo che comunque vada preso positivamente il fatto che la media dischi Radiohead sia comunque di ottimo livello e sopratutto, come scrivevo ieri, che siano ancora lavori che nascono da un esigenza artistica, musicale. 

Occhio però che da qui ad accontentarsi il passo è breve e io ne so qualcosa; ed è anche ovvio che l'asticella qualitativa dei Radiohead è sempre stata molto, molto alta e quindi bisogna mantenere questo standard. Il che non vuol dire aspettarsi il nuovo ok computer (che poi non avrebbe alcun senso) ma aspettarsi sempre lavori stimolanti, e mica è semplice. Però questo per me sono i Radiohead, stiamo parlando di cavalli di razza, no di un buon/ottimo/grande gruppo e basta. 

Io credo che - personalmente - chiuderò con la band quando e se proporranno musica che non mi stimola emotivamente e intellettualmente. Perchè poi diciamocelo, la loro musica è anche abbastanza di testa e il suo bello è anche il suo razionalismo. Non basta - almeno a me non basta - il bel prodotto, la bella cosa, il bel brano. O forse non basta alla lunga, quindi da questo punto di vista ci sta che qualcuno - a gusto - possa giudicare shaped pool un episodio minore. Fermo considerando che sempre a mio avviso AMSP ha anche un paio di cadute di tono mica da ridere...(pezzi brutti no, pezzi un po'..mhh cosi cosi si).

Poi personalmente io fatico e continuo a fare fatica a paragonare i RH alle solite band a cui vengono accomunati. Primo perchè è diverso il modo di porsi, secondo perchè la loro musica è molto differente, terzo perchè pur essendo anche loro parte di quel music-business che oramai si riduce a dieci grandi band è abbastanza esatto vedere come loro, di questo stato di cose, abbiano preso un angolazione totalmente differente -che per me continua pure oggi.

Per ora comunque le cose stanno andando bene; e sopratutto mi sembrano ancora i loro, dei dischi sinceri, che nascono spontaneamente da esigenze musicali, personali ed umane. Pool è ancora uno di questi dischi, che poi venga ritenuto più o meno riuscito è discorso personale.

 

ps. Il discorso età per me è vero fino ad un certo punto, credo sia un po un falso mito..che col passare degli anni mutino le prospettive personali e quindi artistiche (ci dimentichiamo spesso che l'esigenza artistica nasce spesso dalle esperienze di vita...) credo sia assodato, da qui però a dire che per forza uno arrivato ad un età non possa più dare il meglio d sè, beh è tutto da dimostrare, certo ci sono più esempi del contrario.

Quello che personalmente non mi trova d'accordo è quando si usa l'argomento età come scusante per giustificare un calo di qualità, perchè uno poi anche a 70 anni fare cose interessanti (e Bowie che hai citato tu è un esempio).

Poi, come scritto prima, il "problema" è che tutte le cose come il "calo" d'ispirazione è del tutto relativo e dipendente dal livello di partenza. Un calo dei Radiohead per me non sarà mai paragonabile ad un calo: che ne so degli U2 (con tutto che li ho adorati). Per certi versi e piccole cose (certi pezzi un po' cosi) amsp per me è un calo dei Radiohead...poi che in generale il disco sia davvero bello nasce dal fatto che appunto stiamo parlando dei Radiohead. E non lo dico per fanboyismo ma per oggettiva qualità della loro proposta musicale...

 

 

 

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Quoto tutto l'ottimo intervento di Wandy e aggiungo che quando si parla della gestazione di amsp non si tengono quasi mai in considerazione le circostanze personali in cui è stato composto (periodo post-divorzio di Thom, malattia di Rachel e morte del padre di Nigel).

Odio i pettegolezzi e non credo assolutamente che AMSP sia un disco che abbia bisogno di "scuse" o "giustificazioni", visto che lo ritengo ottimo, ma pensare che questi brutti episodi non abbiano avuto almeno qualche risvolto, anche solo sulle tempistiche e/o la scelta di alcuni pezzi e il mood, mi pare francamente ingiusto.

Alla fine nn siamo "esattori" siamo fans, cioè seguiamo una cosa perché ci piace, almeno finché ci piace...

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5 minutes ago, Lacatus said:

Altro tasto dolente: prima Thom twittava musica, le office charts, eccetera, adesso solo politica... -_-

Mi autoquoto: fans non "esattori" imho... se nn piace/nn interessa più la cosa migliore è farsene una ragione e passare oltre (ne so qualcosa :) )

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quello è vero, poi però basta non accontentarsi di qualsiasi cosa...pensare che, dato che c'è il nome allora va bene (o lo faccio andare bene, al netto dei sacrosanti gusti personali...)

(secondo me questo è un po' il rischio che possono correre i radiohead attuali, perchè diciamoci anche la verità, ci sono delle volte che la gente fuori scrive "radiohead geni" anche per la più piccola banalità.. ma è vero che, mi sembrano ben lontani da essere quel tipo di band che fa quello che gli si dice. Il disco nascerà sempre da loro esigenze personali..spero)

 

Quello che si vuole sottolineare è che i radiohead sono attualmente in una fase di carriera molto, molto delicat, fase dove molti sono caduti: quella in cui oramai sono leggende affermate, un pubblico e una critica stabile. Ogni cosa che fai viene valutata comunque in un certo modo, per via della tua storia, storia dal quale tu stesso, se ti guardi indietro, viene ovviamente attratto. In questo senso secondo me lacatus ha della ragione: SEMBRA - ma ripeto sembra - che le "novità", le visioni ad ampio raggio che ancora (non si sa come) hanno, le tengano per i loro lavori da soli...e questo può un po' preoccupare, mischiato agli elemnti di cui sopra

Ma per completezza va detto che il campione di esempio è troppo limitato, riguardando solo questo periodo storico (l'altro similare è stato IR con The Eraser come contraltare, ma poi dopo quello è arrivato tkol)

Il prossimo disco quindi sarà veramente fondamentale...ma non per aver capolavori, ma per sapere se i nostri avranno ancora "voglia" di provare o se vorranno - con classe gusto e tutto quello che si vuole - accontentarsi di quello che sono già e hanno raggiunto...

 

il discorso tour invece è un po' più delicato, ma è presto per trarre conclusioni.

 

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Che poi, per dire, al di fuori di noi "malati" le percezioni sono un po' diverse...

Per gli utenti del sito Rate Your Music (quindi giuria "popolare" e nn di fans) la "classifica" è cosi composta:
(a fianco la media voti)

 

1) Ok Computer (4.23)
2) Kid A  (4.18)
3) In Rainbows (4.02)
4) The Bends (3.92)
5) Amnesiac (3.86)
6) A Moon Shaped Pool (3.82)
7) Hail to The Thief (3.71)
8) The King of Limbs (3.30)
9) Pablo Honey (2.82)

 

http://rateyourmusic.com/artist/radiohead

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Leggevo, visto che i pipponi teoretici mi piacciono sempre :)

Secondo me si fa un po' di confusione tra gusto personale e valutazione obiettiva su una carriera artistica.

Personalmente ritengo che i Radiohead siano un gruppo in ottima forma. Aggiungo che dal vivo sono al massimo della loro forma. E' chiaro che in studio, quindi in fase di composizione, questa forma abbia assunto un'espressione completamente diversa da quella di 20 anni fa. Possono aver intrapreso una direzione che può non piacere - e magari per molti questa opinione valeva già all'epoca di OKC o Kid A - ma per me è piuttosto evidente che A Moon Shaped Pool rappresenti l'ennesimo album in cui sono stati capaci di aggiungere qualcosa di nuovo al loro catalogo. Direi che con l'eccezione forse di Amnesiac (che proveniva dalle medesime sessioni di Kid A e che, nonostante ciò, suonava differente da quel disco), i Radiohead non si sono MAI ripetuti.

Per una band che suona assieme da più di 30 anni è un risultato grandioso oltre che frutto, senza dubbio, di sforzi e lavoro enormi (con la base di fan che si ritrovano avrebbero tranquillamente potuto scimmiottare se stessi da illo tempore, come hanno fatto gli U2 da Pop in poi).

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33 minutes ago, molonovo said:

Leggevo, visto che i pipponi teoretici mi piacciono sempre :)

Secondo me si fa un po' di confusione tra gusto personale e valutazione obiettiva su una carriera artistica.

Personalmente ritengo che i Radiohead siano un gruppo in ottima forma. Aggiungo che dal vivo sono al massimo della loro forma. E' chiaro che in studio, quindi in fase di composizione, questa forma abbia assunto un'espressione completamente diversa da quella di 20 anni fa. Possono aver intrapreso una direzione che può non piacere - e magari per molti questa opinione valeva già all'epoca di OKC o Kid A - ma per me è piuttosto evidente che A Moon Shaped Pool rappresenti l'ennesimo album in cui sono stati capaci di aggiungere qualcosa di nuovo al loro catalogo. Direi che con l'eccezione forse di Amnesiac (che proveniva dalle medesime sessioni di Kid A e che, nonostante ciò, suonava differente da quel disco), i Radiohead non si sono MAI ripetuti.

Per una band che suona assieme da più di 30 anni è un risultato grandioso oltre che frutto, senza dubbio, di sforzi e lavoro enormi (con la base di fan che si ritrovano avrebbero potrebbero tranquillamente scimmiottare se stessi da illo tempore, come hanno fatto gli U2 da Pop in poi).

Qui ti sbagli, perché in fatto di gusto personale, considero A Moon Shaped Pool superiore a Hail To The Thief e In Rainbows (oltre che di Pablo, Honey e The Bends). Addirittura al netto delle canzoni prese singolarmente A Moon Shaped Pool per me sarebbe superiore anche al mio amato The King Of Limbs. 
Sono stanco di questa tiritera secondo cui le mie critiche a AMSP sono basate sui gusti: pezzi come Present Tense, Glass Eyes, Ful Stop, Decks Dark, Desert Island Disk, sono indubbiamente eccellenti... ma  i dati incontrovertibili dell'inizio della parabola discendente sono oggettivi e sotto gli occhi di tutti:

  • pochissime nuove canzoni scritte (Thom ha portato solo Desert Island Disk); 
  • riciclaggio di vecchie idee (manierismo radioheadiano);
  • tracklist alfabetica (l'abbiamo scritto più volte in tanti: penalizza il disco in maniera mostruosa...);
  • artwork insignificante (che mi devono comunicare quei guazzabugli?); 
  • sito gestito da social media manager che si limita a riproporre quanto appare sulle pagine facebook, twitter, instagram (un tempo il loro sito era un'opera d'arte); 
  • strategia commerciale mainstream coi singoloni apripista col video e lancio su Spotify (finiti i tempi in cui i fan erano coccolati: si punta al grande pubblico);
  • tour promozionale a ridosso dell'uscita del disco, con date comunicate prima dell'uscita del disco stesso (l'ultima volta che l'avevano fatto erano ancora sotto la EMI);
  • concerti in grossi festival, con setlist "best of", e addirittura, per la prima volta, nel 2017 setlist bloccata (controllate su setlist.fm le scalette del 2012 e poi ne riparliamo...)

Non sto giudicando il disco, ma come da titolo, lo "stato dell'arte dei Radiohead", quindi giudico a tutto tondo tutto quello che accade nel loro mondo e non solo il prodotto finito canzone.
Semmai sono coloro a cui A Moon Shaped Pool piace troppo che prendono esageratamente le difese di una band, la cui unica scusante per un periodo così appannato, sono i problemi familiari.

Il problema di base, lo riscontro nel proliferare dei progetti solisti, che stanno drenando troppe energie creative, lasciando ai Radiohead le briciole (questo si era visto già con In Rainbows e The King Of Limbs, ma si è aggravato con A Moon Shaped Pool).

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  • pochissime nuove canzoni scritte: Daydreaming, Deks Dark, DID, Glass Eyes, Tinker. Non mi sembrano poi così poche e non mi sembrano brutte. Ci metterei anche Ful Stop visto che comunque è abbastanza giovane.
  • riciclaggio di vecchie idee (manierismo radioheadiano): sempre fatto, è uno dei loro modus operandi. Ora il fenomeno è più accentuato perché hanno tante vecchie idee in più.
  • tracklist alfabetica (l'abbiamo scritto più volte in tanti: penalizza il disco in maniera mostruosa...): opinione personale e per niente oggettiva.
  • artwork insignificante (che mi devono comunicare quei guazzabugli?): opinione personale e per niente oggettiva.
  • sito gestito da social media manager che si limita a riproporre quanto appare sulle pagine facebook, twitter, instagram (un tempo il loro sito era un'opera d'arte): questo te lo concedo, è un peccato per il DAS. Ma loro sono musicisti, non programmatori: sticazzi.
  • strategia commerciale mainstream coi singoloni apripista col video e lancio su Spotify (finiti i tempi in cui i fan erano coccolati: si punta al grande pubblico): un singolo su spotify è più mainstream di un singolo su MTV? Sono solo cambiati i canali, la strategia mi pare simile agli anni passati.
  • tour promozionale a ridosso dell'uscita del disco, con date comunicate prima dell'uscita del disco stesso (l'ultima volta che l'avevano fatto erano ancora sotto la EMI): non vedo come questo possa avere a che fare con lo stato della loro arte.
  • concerti in grossi festival, con setlist "best of", e addirittura, per la prima volta, nel 2017 setlist bloccata (controllate su setlist.fm le scalette del 2012 e poi ne riparliamo...): anche questa te la posso concedere, ma niente che non si sia già visto in precedenti tour.
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Aggiungo che la cosa sulle scalette piu' bloccate rispetto agli altri tour è proprio un falso:

 

2012 58 date 52 pezzi

2016 28 date 54 pezzi

2017 26 date 56 pezzi

ma andiamo ancora piu indietro

2008 tour di In Rainbows 58 date 56 pezzi.

tutto da controllare su setlist.fm

Di che stiamo parlando quindi? Del fatto che Thom Yorke nn scrive personalmente i post su FB :laugh: ??????

 

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Alla fine, quoto gasba. Tra l'altro aggiungo tra i pezzi nuovi anche The Numbers e pure Identikit, se inseriamo Ful Stop. 

E concordo pure con chi - non ricordo il nick scusate - aveva scritto che AMSP è l'oggi dei Radiohead; trovo che sia il giusto lavoro per una band arrivata a questo punto della sua vita artistica. Ultimamente lo sto riascoltando e, pur preferendo altri episodi della loro discografia, lo trovo coerente con il loro percorso musicale, e forse, ma su questo m'arrischio, umana. Sarà interessante come ripartiranno da qui.

ps. Un po' comunque è vero che tra i superfans AMSP ha fatto l'effetto ripescone, perchè alcuni pezzi non sono ex novo: a mio fratello il disco piace poco perchè per esempio preferiva le versioni precedenti a quelle studio; ma questo è un metodo di lavoro che hanno sempre avuto, quello di recuperare pezzi o vecchi o inediti nel tour precedente. Alla fine, comunque, di unrelased storiche ne abbiamo tre: Present Tense, True Love Waits e Burn The Witch (di cui, per per correttezza, va' ricordato che sapevamo meno di niente).

Sul tour le statistiche danno ragione ad @li, però la distribuzione delle date bloccate in europa ha dato l'impressione, a noi europei 2017, di un tour più ingessato di altri - e se ne parlò anche qui nel forum!

Sui metodi comunicativi: vero, più mainstream, meno ricerca di alternatività (si dice?)...però alla fine, per me è relativo. 

 

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14 minutes ago, Wanderer said:

Sul tour le statistiche danno ragione ad @li, però la distribuzione delle date bloccate in europa ha dato l'impressione, a noi europei 2017, di un tour più ingessato di altri - e se ne parlò anche qui nel forum!

 

 

Si certo e son stata tra i primi a "lamentarmi" (i tanti festival di certo nn hanno aiutato) ma i numeri non mentono c'è poco da fare quindi teniamo bene a mente che di impressione si tratta. Anche perché vorrei sapere chi nel 2008 (ma anche nel 2012) seguiva le scalette di tutte le date magari guardando anche i broadcast come abbiamo fatto negli ultimi 2 anni.

 

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