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Bon Iver


TomThom

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54 minutes ago, Lacatus said:

Ah è tornato lo sfigato del Wisconsin?
E adesso chi glielo dice a Giorgio Poi e Calcutta che la "medaglia di merda" 2019, non sarà più loro? Si erano impegnati così tanto :martel:

 

Ma perché ce l'hai tanto con Sbobba Iver?

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1 minute ago, Lacatus said:

Questi che piangono tipo Cocciante non mi sono mai piaciuti. "È una questione di pelle."

Sul fatto che sia un po' un piagnisteo non posso darti torto, però, esordio a parte, merita assai.

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11 hours ago, @li said:

Al Guardian devono aver mangiato pesante e non digerito lately: sono acidissimi con tutti.

In particolare questo articolo è veramente un pezzo imbarazzante di giornalismo, un parallelo pretestuoso e assolutamente non attinente con stereotipi sociali degli stati uniti del terzo millennio. Il giornalista si sarà bevuto il cervello a forza di craft beers. 

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  • 2 weeks later...

Se Bon Iver è stato l'album che ha portato le spalle grosse al songwriting di For Emma, questo i, i fa lo stesso servigio a 22, A Million. 

C'è la sensazione che il surrealismo compositivo del disco precedente superi l'immaginazione, trovando realtà in delle canzoni più solide. 

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Sinceramente, ho provato ad ascoltare anche questo disco, come ho fatto a suo tempo coi precedenti tre, ma nulla: non fa per me. Per amare questa musica devi avere una sensibilità che nemmeno Sylvia Plath, ragazzi :triste:  
Per riprendermi ho dovuto mettere su Let's Spend The Night Toghether dei Rolling Stones.

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17 hours ago, Lacatus said:

Sinceramente, ho provato ad ascoltare anche questo disco, come ho fatto a suo tempo coi precedenti tre, ma nulla: non fa per me. Per amare questa musica devi avere una sensibilità che nemmeno Sylvia Plath, ragazzi :triste:  
Per riprendermi ho dovuto mettere su Let's Spend The Night Toghether dei Rolling Stones.

Ma perché io ho un vago ricordo del tuo apprezzamento per il secondo disco? :huh:

Devo ancora ascoltare il nuovo :bud_ohno:

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3 hours ago, TomThom said:

Ma perché io ho un vago ricordo del tuo apprezzamento per il secondo disco? :huh:

Devo ancora ascoltare il nuovo :bud_ohno:

Ho un bel ricordo di un viaggio in macchina all'alba on quel disco, attraversando la Sardegna in direzione delle spiagge del Sinis: era pefetto. Il momento di massimo amore per Vernon...poi però più niente. Riconosco la sua bravura come compositore per ciascuno dei 4 capitoli targati Bon Iver, ma probabilmente non fa per me.

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A primo ascolto è un grossissimo no: ad eccezione di Hey, Ma e Naeem, strutturate e che già conoscevo (Naeem purtroppo molto più trascinante nella versione live che gira su YouTube, con tanto di balletto), mi pare un disco di bozzetti hipster. Con l'aggravante dell'autoplagio, Marion è __45__ rivoltata in acustico.

Spero sia un buon segno e che significhi "disco non immediato e suscettibile di evoluzione".  Per ora un bel 4.5 :bye:

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Al primo ascolto mi sembra l’evoluzione del disco precedente, ma più ricco, più arioso e più soul. Mi sembra un buon lavoro, ma devo riascoltarlo. Il problema vero che ho con lui è che la sua formula mi ha un po’ stancato, infatti preferisco i pezzi in cui non usa l’autotune, che considerando che è il suo marchio di fabbrica è tutto dire...

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On 8/22/2019 at 12:03 PM, modifiedbear said:

Per me il vero Bon Iver rimane il Justin di For Emma. Tra i più bei dischi del decennio.

I lavori successivi un percorso continuo verso il basso, gradino dopo gradino.

Pienamente d'accordo con te compare,

Un giorno gradirei suonar con te dinanzi a un focolare.

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Primo ascolto: non ha l'effetto straniante di 22 A Million né le canzoni acchiappesche di Bon Iver e non so se sia un bene oppure un male.

Ho avuto il primo sussulto su Naeem, prima delle quale mi è sembrato un indistinto mugugno avant-soul su arrangiamenti cervellotici. Più forma che contenuto ma potrei cambiare idea, mi sembra uno di quei dischi che viene fuori sulla distanza. Di sicuro è, come tutti i dischi di Iver, invernale e non adatto alla stagione in corso. Comunque alla fin fine, a livello di songwriting, Justin è estremamente monocorde e le differenze tra i vari lavori sono quasi solo di arrangiamento. Questo pare pescare a piene mani dalla frammentarietà del precedente ma mitigandone l'impatto in nome dell'accessibilità. 

Vediamo.

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