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La Crisi Economica Mondiale


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Poi Lac, il ridimensionamento dello stile di vita non vuol dire che torneremo a far baratto, o all'epoca pre-piano Marshall, eh. Per anni chi non è stato accorto ha vissuto al di sopra delle reali capacità di spesa (spendo 100 euro per mangiare e 1000 tra iPod, vestiti vari e cagate accessorie), e con la crisi dovrà rivedere le proprie priorità, com'è giusto che sia.

Detto questo, non è che con la crisi nessun laureato troverà lavoro, dipende chiaramente dalla laurea, e spero che, con i tempi che verranno, chi si accontenterà della laurea scatò tanto per avere la laurea, non trovi MAI un lavoro.

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mah io comunque penserei prima a capire o intuire quale sarà il mio futuro piuttosto che quello della società, un sano egoismo non guasta. E' chiaro che con alcune lauree hai un po' più di possibilità, poche ma ce le hai (e il DAMS non è tra queste, credo sia innegabile). Percorso di studi, fortuna e determinazione a mille, questi sono i tre criteri.

A occhio e croce mi sembra che fare una magistrale al DAMS significhi accettare una bella dose di rischio disoccupazione. Poi magari avrò torto...vedremo.

Poi Lac, il ridimensionamento dello stile di vita non vuol dire che torneremo a far baratto, o all'epoca pre-piano Marshall, eh. Per anni chi non è stato accorto ha vissuto al di sopra delle reali capacità di spesa (spendo 100 euro per mangiare e 1000 tra iPod, vestiti vari e cagate accessorie), e con la crisi dovrà rivedere le proprie priorità, com'è giusto che sia.

Detto questo, non è che con la crisi nessun laureato troverà lavoro, dipende chiaramente dalla laurea, e spero che, con i tempi che verranno, chi si accontenterà della laurea scatò tanto per avere la laurea, non trovi MAI un lavoro.

Noto che non vi è chiaro che l'unica magistrale che posso fare è per forza dentro il DAMS in quanto ho conseguito la triennale in quel settore: non posso mica fare una magistrale di Economia o di Informatica! La scelta, che non riguarda me e basta, ma tutti quelli di voi che sono a un bivio, è tra scommettere che il futuro dell'Europa sarà ancora progresso, crescita e benessere o guerra, recessione e miseria. Ma veramente date per scontato che si avvererà la prima opzione. Io credo che dobbiamo anche considerare l'ipotesi che questo sia l'inizio della fine, che il peggio debba ancora venire.

C'è qualcuno di voi che si rende conto di quanto cazzo stiamo vivendo al di sopra delle nostre possibilità e delle possibilità del pianeta? E ora che pure altre grandi nazioni come Cina e India vorranno mangiare la torta? Come la mettiamo? O pensate che in Oriente andranno avanti all'infinito a fabbricare microchip, scarpe, e quant'altro sottopagati come bestie, solo per soddisfare i vizietti di noi occidentali? Un bel giorno vorranno sollazzarsi pure loro, ne avranno diritto, no? Per me quel giorno è arrivato. Se l'Europa non mostra i muscoli, è finita e non sarà risparmiato nessuno.

Chiosa: altro luogo comune da sfatare, l'Università non ti insegna a fare un mestiere. E' molto più vera l'asserzione/luogo comune che il mestiere si impara lavorando, e sbagliando.

Questo consiglio credo valga per i giovani che ancora sono alle superiori...i vari Lotus Flower, Let Down. Lo sappiamo da un pezzo che l'uni non prepara al lavoro. Però se qui fosse rimasto Soru, io grazie a una triennale in DAMS e un master, starei lavorando. Invece c'è Cappellacci e mi trovo in questa situazione di merda.

PS tu perchè fai l'università, addirittura a Padova, se non serve a niente?

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Perchè nel mio campo la laurea serve, minchia se serve, e non come pezzo di carta da far valere, ma come percorso di formazione anche nozionistico: faccio Astrofisica, mica il DAMS. :lol: E' uno di quei campi nei quali il "lavoro" ci sarà sempre, da qualche parte nel mondo, perchè esiste da quando è nato l'uomo.

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Vabbè, se ora per te la ricerca non serve a un cazzo allora ammazziamoci tutti, neanche stiamo a discutere.

Premesso che le utilità pratiche della ricerca scientifica sono spaventose, neanche puoi immaginare come quasi tutto ciò che ti circonda è uscito fuori da ricerche fisiche o astrofisiche, te ne dico solo una, visto che ti piace tantissimo l'agricoltura e piantare i semini e vedere la terra crescrere: il calendario, senza il quale non sai neanche in che stagione ti trovi, chi credi l'abbia inventato/scoperto? Gli astronomi.

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Vabbè, se ora per te la ricerca non serve a un cazzo allora ammazziamoci tutti, neanche stiamo a discutere.

Premesso che le utilità pratiche della ricerca scientifica sono spaventose, neanche puoi immaginare come quasi tutto ciò che ti circonda è uscito fuori da ricerche fisiche o astrofisiche, te ne dico solo una, visto che ti piace tantissimo l'agricoltura e piantare i semini e vedere la terra crescrere: il calendario chi credi l'abbia inventato/scoperto? Gli astronomi.

Macchè astronomi! Non esistevano gli astronomi, erano solo contadini analfabeti che si erano accorti che dopo tot giorni il Sole tornava a sorgere e tramontare nello stesso punto, mica dei nerd repressi guardoni che succhiano miliardi di soldi pubblici per costruire telescopi e spiare quello che succede nel cosmo sperando di trovare Edwige Fenech che si sfila le mutandine su qualche satellite di Giove :lol:

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Lac: abbandono ogni diplomazia, sei un ignorante. Anassimandro. Anassimene. Tolomeo. 2000 anni di storia per determinare fino al secondo la durata dell'anno, con metodi raffinatissimi, altro che ignoranti pastori. E' storia, che al DAMS non ti fanno fare, capisco, sei impegnato a fare "estetica delle lenti Zeiss di Antonioni", oh che caso, inventate proprio per l'osservazione astronomica. Dai, su, propendi per l'onestà per cose che non sai e non intendi, consiglio spassionato. ;)

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Per me l'astronomia è inutile, perché non ci capisco un cazzo ovviamente. Come voi non capite un cazzo di editoria, produzione e linguaggi multimediali.

Per esempio per mio zio, pensionato, ex direttore di un ufficio INPS, tutti i minerali e i tipi di roccia sono "pietre", mentre Vincenzo che fa geologia saprà distinguerli e classificarli...

A proposito, voi che studiate chi ve li paga gli studi? No, chiedo perché dovesse esserci una situazione tipo Grecia, se scoppierà il casino, col cazzo che li finite gli studi. Si arriverà a stento a fine mese.

Diamo per scontato che tutto fili sempre liscio, è questo il problema: come quello del terremoto in Emilia che era rimasto sorpreso dal fatto che durante la scossa era mancata la luce elettrica, come se il terremoto riguardasse solo la terra, i muri, i mobili e non anche le infrastrutture elettriche, idriche, telefoniche, eccetera... A settembre ricomincerà la scuola, il campionato di calcio, Ballarò, andremo a sentire i Radiohead, come è sempre successo e ci piacerà illuderci che sarà ancora così, over and over... speriamo non sia solo un illusione...

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Vabbè, ok la crisi, ma i conti in tasca alla gente non mi pare giusto farli.

Per rimettere il discorso in carreggiata, tutti i paesi del boom asiatico sono emersi grazie a investimenti sulla mente, sulle idee, quei surplus che sono gli intangibles.

Mentre noi pensiamo a salvare i vecchiardi che han mangiato sulle spalle delle industrie, questi ci fanno il culo con la ricerca e l'innovazione.

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Vabbè, ok la crisi, ma i conti in tasca alla gente non mi pare giusto farli.

Per rimettere il discorso in carreggiata, tutti i paesi del boom asiatico sono emersi grazie a investimenti sulla mente, sulle idee, quei surplus che sono gli intangibles.

Mentre noi pensiamo a salvare i vecchiardi che han mangiato sulle spalle delle industrie, questi ci fanno il culo con la ricerca e l'innovazione.

Ok niente conti in tasca. Ti piace vincere facile, eh... :ok:

Riguardo al discorso dell'innovazione: in oriente il 90% sono schiavi e solo una piccola parte della popolazione può beneficiare del boom di cui parli tu. E sai perché? Perché i beneficiari di quella ricerca e innovazione siamo noi occidentali! Solo ora evidentemente qualcuno sta iniziando a cambiare idea: come vedi anche in Cina il PIL sta iniziando a frenare... è il primo segnale che la spinta propulsiva si sta esaurendo ed ora tocca a loro sollazzarsi a spese di chi... indovina...

Il problema, l'hai inquadrato benissimo, sono i vecchiardi che vogliono continuare a mangiare... come è stato sottolineato anche qualche pagina fa:

Paghiamo decenni di mala gestione della cosa pubblica da parte delle generazioni che ci hanno preceduto. O le generazioni che ci hanno preceduto decidono di rinunciare ad un pezzo dei loro privilegi o non ci sarà più niente per noi. E' pazzesco come la ricchezza si stia polarizzando verso gli over 60, parecchi studi lo stanno confermando.

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Ok niente conti in tasca. Ti piace vincere facile, eh... :ok:

Ci son sempre stati i sacrifici delle famiglie per far studiare i figli. Quindi non cambia nulla sapere come uno si paga gli studi. Se è un vero sacrificio che può portare a un reale vantaggio competitivo nel mondo lavorativo perchè no?

Come dice pet, spariamoci tutti in bocca, oppure - come piace a te - torniamo a far pascolare le pecore.

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Ci son sempre stati i sacrifici delle famiglie per far studiare i figli. Quindi non cambia nulla sapere come uno si paga gli studi. Se è un vero sacrificio che può portare a un reale vantaggio competitivo nel mondo lavorativo perchè no?

Come dice pet, spariamoci tutti in bocca, oppure - come piace a te - torniamo a far pascolare le pecore.

off topic: la tua firma è bellerrima!

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A proposito, voi che studiate chi ve li paga gli studi?

Mi manca un solo anno per finire la Magistrale: la prima rata, per il mio corso di studi, consiste in una tassa regionale dall'importo minimo (indipendente da ISEE o altro): la seconda è invece una vera e propria rata, ma dal costo non improponibile.

Anche se i miei, che mi hanno pagato gli studi in questi quattro anni, non si trovassero più nelle condizioni di potermi dare anche solo un centesimo, niente che non si potrebbe ripagare con un mesetto o due di lavoro 'umile' (e.g. cameriere o simili), o con una buona dose di ripetizioni intensive (la tariffa per un laureato si attesta in media sulle 25 euro per ora: seguendo 4-5 ragazzi contemporaneamente in un mese si possono raggiungere cifre discrete).

Non nel mio caso però, perché conservo ancora i soldi della borsa di studio per essere uscito con 100 e Lode dalla maturità (circa un migliaio di euro, più di quanto sufficiente per le tasse). Se anche non volessi usarli, potrei chiedere l'assegnazione di una borsa come tecnico bibliotecario nella biblioteca della mia facoltà (circa 1250 euro per 3 ore al giorno di lavoro in due-tre mesetti).

Di più: se il prossimo esame (a settembre) dovesse andare bene, avrei i requisiti per entrare in quello che viene chiamato 'percorso d'eccellenza', e che mi permetterebbe di ottenere il rimborso delle tasse universitarie di questa magistrale.

Una volta conseguita la laurea poi, spero di riuscire a entrare in un programma di PhD in GB, Germania o America (almeno, questi sono i posti dove il mio relatore di tesi ha detto di poter inoltrare la mia candidatura): in tal caso ci sarebbe la possibilità di usufruire di una borsa di sostentamento, che mi renderebbe più o meno autonomo.

Questo non per tirarmela, ma solamente per dire che, impegnandosi a fondo, si può riuscire a studiare anche in caso di difficoltà economiche.

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Mi manca un solo anno per finire la Magistrale: la prima rata, per il mio corso di studi, consiste in una tassa regionale dall'importo minimo (indipendente da ISEE o altro): la seconda è invece una vera e propria rata, ma dal costo non improponibile.

Anche se i miei, che mi hanno pagato gli studi in questi quattro anni, non si trovassero più nelle condizioni di potermi dare anche solo un centesimo, niente che non si potrebbe ripagare con un mesetto o due di lavoro 'umile' (e.g. cameriere o simili), o con una buona dose di ripetizioni intensive (la tariffa per un laureato si attesta in media sulle 25 euro per ora: seguendo 4-5 ragazzi contemporaneamente in un mese si possono raggiungere cifre discrete).

Non nel mio caso però, perché conservo ancora i soldi della borsa di studio per essere uscito con 100 e Lode dalla maturità (circa un migliaio di euro, più di quanto sufficiente per le tasse). Se anche non volessi usarli, potrei chiedere l'assegnazione di una borsa come tecnico bibliotecario nella biblioteca della mia facoltà (circa 1250 euro per 3 ore al giorno di lavoro in due-tre mesetti).

Di più: se il prossimo esame (a settembre) dovesse andare bene, avrei i requisiti per entrare in quello che viene chiamato 'percorso d'eccellenza', e che mi permetterebbe di ottenere il rimborso delle tasse universitarie di questa magistrale.

Una volta conseguita la laurea poi, spero di riuscire a entrare in un programma di PhD in GB, Germania o America (almeno, questi sono i posti dove il mio relatore di tesi ha detto di poter inoltrare la mia candidatura): in tal caso ci sarebbe la possibilità di usufruire di una borsa di sostentamento, che mi renderebbe più o meno autonomo.

Questo non per tirarmela, ma solamente per dire che, impegnandosi a fondo, si può riuscire a studiare anche in caso di difficoltà economiche.

E' vero. Però non so se in Grecia (nostro probabile destino) siano in grado di elargire spese in borse di studio, eccetera.

Insomma, per adesso riusciamo a tenere in piedi la baracca, ma poi? Facciamo le corna!

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E' vero. Però non so se in Grecia (nostro probabile destino) siano in grado di elargire spese in borse di studio, eccetera.

Insomma, per adesso riusciamo a tenere in piedi la baracca, ma poi? Facciamo le corna!

Nel caso del mio corso, le borse sono effettivamente poche, ma sono anche pochi gli iscritti alla magistrale, e dunque le cose si controbilanciano.

Ma anche senza borse, potrei sempre ricorrere a sessioni intensive di ripetizioni: in un paio di mesi (anche senza stare a fare solo quello) si tirano tranquillamente su i soldi per pagare le tasse!

(Tutto questo per dire che, anche in caso di crisi totalmente catastrofica, studiare è e dovrà sempre restare un'opzione praticabile)

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Nel caso del mio corso, le borse sono effettivamente poche, ma sono anche pochi gli iscritti alla magistrale, e dunque le cose si controbilanciano. Ma anche senza borse, potrei sempre ricorrere a sessioni intensive di ripetizioni: in un paio di mesi (anche senza stare a fare solo quello) si tirano tranquillamente su i soldi per pagare le tasse! (Tutto questo per dire che, anche in caso di crisi totalmente catastrofica, studiare è e dovrà sempre restare un'opzione praticabile)

(Sempre immaginando una situazione tipo Grecia o giù di lì): le ripetizioni a chi le farai? A studenti ormai squattrinati che capiranno che l'università non servirà a nulla? Mettiamo anche che uno riesci a tenere in piedi la baracca: sarai comunque uno su diecimila, uno contento contro diecimila incazzati...

Speriamo che tutto ciò non si avveri, però credo sia anche ora che smettiamo di credere che filerà tutto liscio: ora non sembra perché siamo distratti, ma è possibile anche che la situazione precipiti nei prossimi mesi.

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(Sempre immaginando una situazione tipo Grecia o giù di lì): le ripetizioni a chi le farai? A studenti ormai squattrinati che capiranno che l'università non servirà a nulla? Mettiamo anche che uno riesci a tenere in piedi la baracca: sarai comunque uno su diecimila, uno contento contro diecimila incazzati...

Speriamo che tutto ciò non si avveri, però credo sia anche ora che smettiamo di credere che filerà tutto liscio: ora non sembra perché siamo distratti, ma è possibile anche che la situazione precipiti nei prossimi mesi.

Il miglior 'serbatoio' delle ripetizioni sono gli istituti superiori e le scuole medie, dove ne richiederanno sempre.

Dici 'uno su diecimila': io ho dato una risposta personale perché tu hai fatto una domanda personale :)

In caso di maggiore crisi, penso che gli effetti maggiori si osserverebbero su quelle facoltà ad oggi sovraffollate e che non offrano grandi prospettive: il taglio degli studenti si osserverebbe - a mio parere - nelle varie scienze di , nei corsi come il DAMS, e anche in economia e giurisprudenza (non perché siano valide, eh, ma perché ad oggi ci si iscrivono decine di persone senza motivazioni e/o reali capacità e voglia di fare).

In questo scenario, potremmo finire per avere molti meno studenti iscritti all'università (e più lavoratori dopo gli studi superiori), ma gli stessi più motivati e pronti a studiare.

Il che non sarebbe nemmeno un male, eh.

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Il miglior 'serbatoio' delle ripetizioni sono gli istituti superiori e le scuole medie, dove ne richiederanno sempre.

Dici 'uno su diecimila': io ho dato una risposta personale perché tu hai fatto una domanda personale :)

In caso di maggiore crisi, penso che gli effetti maggiori si osserverebbero su quelle facoltà ad oggi sovraffollate e che non offrano grandi prospettive: il taglio degli studenti si osserverebbe - a mio parere - nelle varie scienze di , nei corsi come il DAMS, e anche in economia e giurisprudenza (non perché siano valide, eh, ma perché ad oggi ci si iscrivono decine di persone senza motivazioni e/o reali capacità e voglia di fare).

In questo scenario, potremmo finire per avere molti meno studenti iscritti all'università (e più lavoratori dopo gli studi superiori), ma gli stessi più motivati e pronti a studiare.

Il che non sarebbe nemmeno un male, eh.

Ho appena scoperto di essere comunista.

http://www.youtube.com/watch?v=K85UMUIsGX4

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