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Elezioni USA


jeppoloman

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On 27/10/2016 at 0:54 AM, Valderrama said:

Trump resta assolutamente il male minore visto che, nel caso vincesse, le sue decisioni scellerate nuocerebbero piú agli USA che al resto del mondo. Se fanno vincere Trump si suicidano da soli.

(posto sempre che io non voterei nessuno dei due manco sotto tortura, eh)

La profezia di Valderrama si sta avverando... Gli USA rischiano di scivolare nel caos...

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Comunque in questi giorni quello che odio più di tutti è Feltri.

Ad es: "  se la paura deriva dalla globalizzazione o dall’economia, basta aspettare la ripresa o rinunciare a qualche trattato commerciale."

Cioè questo criminale scrive per il Fatto Quotidiano eh, anzi è vicedirettore! La ripresa dell'economia, si, come no.

Mi metto qui a sedere e aspetto fischiettando:fischia:

 

 

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22 hours ago, Lacatus said:

Se quella che chiamate "sinistra" è scomparsa, cosa deve fare un cittadino che non si sente più rappresentato dal Governo? Non c'è altra scelta che sostenere quelle che voi chiamate "destre".

Così è però riduttivo. Se è vero che le sinistre hanno perso di vista la loro base elettorale e di idee (chi più e chi meno, c'è da dire), le destre stanno acchiappando quell'elettorato con promesse insulse, figlie di un mondo di vent'anni fa. Ad esempio in america si parla di miniere e uno sfruttamento del carbone a pieno regime, cose non più sostenibili con l'economia in stallo (oltre che veramente senza senso a livello ambientale, ma questo è un altro discorso) e quindi chiare menzogne.

C'è qualcosa che si è inceppato. La popolazione non è al passo coi tempi a livello di comprensione del periodo storico, è obnubilata da notizie false e tecnologia da cervello in pappa. Se non cresce la popolazione, non cresce l'elettorato, non crescerà di conseguenza nemmeno la rappresentanza a cui fa comunque molto molto comodo avere dei rimbambiti a cui inoculare menzogne e magari ogni tot dare l'illusione di fare la storia contro dei presunti poteri forti, che è un po' una formula magica di questo mondo narcolettico.

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6 minutes ago, Lacatus said:

No Luxemburg --> ascesa di Hitler
No Gramsci ---> ascesa di Mussolini
No Sanders --> ascesa di Trump
No alternative di sinistra ---> ascesa delle alternative di destra

E' la Storia.

Non ne sono così convinto. L'ascesa delle destre nazionaliste degli anni '20 l'ho sempre vista come una tempesta perfetta: una guerra che aveva scontentato tutti (sopratutto in Germania e nei resti del regno Austro-Ungarico, ricordo che il primo di tutti, prima ancora di Mussolini, fu Horty), economie in affanno, poca avvedutezza delle classi dirigenti, spauracchio del comunismo (sopratutto negli ambienti più liberali, come in Italia, quando si sono accorti cos'era il fascismo era troppo tardi, ormai l'avevano sdoganato). Le alternative di sinistra esistevano ma facevano paura, parlavano apertamente di esproprio proletario e dittatura, erano giusto un cicinino eccessive.

Più che altro, un trend che vedo è il seguente: quando il mercato genera ricchezza e lo Stato riesce a distribuirla, gli estremismi sono isolati. Quando o il mercato smette di generare ricchezza o lo Stato smette di distribuirla, o entrambi, gli estremismi riprendono vigore.

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On 13/11/2016 at 11:45 AM, On a Friday said:

Comunque in questi giorni quello che odio più di tutti è Feltri.

Ad es: "  se la paura deriva dalla globalizzazione o dall’economia, basta aspettare la ripresa o rinunciare a qualche trattato commerciale."

Cioè questo criminale scrive per il Fatto Quotidiano eh, anzi è vicedirettore! La ripresa dell'economia, si, come no.

Mi metto qui a sedere e aspetto fischiettando:fischia:

In fondo sono 150 anni che la sinistra si è seduta a fischiettare aspettando il crollo del capitalismo, cosa vuoi che sia aspettare un po' di più. :laugh: 

A parte le battute, per me non è un problema di ripresa, è un problema di ridistribuzione. Il capitalismo ha incrementato in modo esponenziale la torta mondiale, ma la crescita brutale degli apparati statali dal 1800 in poi ha permesso che questa venisse ridistribuita. Lo Stato ha rallentato questa redistribuzione negli ultimi 30 anni, abdicando questo ruolo a presunte leggi di natura insite nei modelli, compiendo lo stesso errore della sinistra marxiana. Dobbiamo attendere che lo Stato riprenda a fare lo Stato, non la ripresa (che di fatto c'è già stata).

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3 hours ago, pandroid said:

Non ne sono così convinto. L'ascesa delle destre nazionaliste degli anni '20 l'ho sempre vista come una tempesta perfetta: una guerra che aveva scontentato tutti (sopratutto in Germania e nei resti del regno Austro-Ungarico, ricordo che il primo di tutti, prima ancora di Mussolini, fu Horty), economie in affanno, poca avvedutezza delle classi dirigenti, spauracchio del comunismo (sopratutto negli ambienti più liberali, come in Italia, quando si sono accorti cos'era il fascismo era troppo tardi, ormai l'avevano sdoganato). Le alternative di sinistra esistevano ma facevano paura, parlavano apertamente di esproprio proletario e dittatura, erano giusto un cicinino eccessive.

Adesso si stanno ripetendo queste stesse dinamiche, mi pare: al posto della Guerra abbiamo l'anchluss dell'UE, le economie in affanno ci sono, la poca avvedutezza delle classi dirigenti pure. L'unica differenza è che lo spauracchio del comunismo non c'è più bisogno di agitarlo perché i partiti comunisti non contano più niente. Per cui il travaso di voti verso la destra è ancora più grosso di quello degli anni 20-30 del Novecento.

3 hours ago, pandroid said:

Più che altro, un trend che vedo è il seguente: quando il mercato genera ricchezza e lo Stato riesce a distribuirla, gli estremismi sono isolati. Quando o il mercato smette di generare ricchezza o lo Stato smette di distribuirla, o entrambi, gli estremismi riprendono vigore.

Legge aurea ripresa da Cacciari in quella conferenza che cito spesso.

2 hours ago, pandroid said:

In fondo sono 150 anni che la sinistra si è seduta a fischiettare aspettando il crollo del capitalismo, cosa vuoi che sia aspettare un po' di più. :laugh: 

A parte le battute, per me non è un problema di ripresa, è un problema di ridistribuzione. Il capitalismo ha incrementato in modo esponenziale la torta mondiale, ma la crescita brutale degli apparati statali dal 1800 in poi ha permesso che questa venisse ridistribuita. Lo Stato ha rallentato questa redistribuzione negli ultimi 30 anni, abdicando questo ruolo a presunte leggi di natura insite nei modelli, compiendo lo stesso errore della sinistra marxiana. Dobbiamo attendere che lo Stato riprenda a fare lo Stato, non la ripresa (che di fatto c'è già stata).

Già. Solo che quel modello, che è il modello keynesiano, fu applicato perché la ricchezza era detenuta da USA ed Europa occidentale, mentre il resto del mondo aveva ancora economie di tipo pre-industriale o di tipo non capitalista. Adesso è cambiato tutto. Servirebbe una nuova formula. 

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http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/ContentItem-0f575018-2b35-4e2d-bc3e-6887121d0896.html

Non è una novità: gli USA sono sempre stati una plutocrazia, non una vera democrazia. La differenza è che Trump metterà i ricchi nel governo, mentre le precedenti amministrazioni erano burattinate dai ricchi dall'esterno (il magnate Soros in primis, il grande finanziatore di Kerry, Obama e Hillary).

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