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Il ritorno dei Grizzly Bear


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Ma esattamente cosa avrebbero fatto gli orsacchiotti per poter essere considerati padroni del decennio? Chiedo senza alcuna vena polemica eh, è proprio per avviare una discussione di qualche tipo sulla loro "poetica".

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2 minutes ago, echoes said:

Ma esattamente cosa avrebbero fatto gli orsacchiotti per poter essere considerati padroni del decennio? Chiedo senza alcuna vena polemica eh, è proprio per avviare una discussione di qualche tipo sulla loro "poetica".

Una trentina di canzoni, di cui nemmeno una sta sotto al 7.5. Una costanza dal 2009 ammirevole.

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3 minutes ago, pandroid said:

Una trentina di canzoni, di cui nemmeno una sta sotto al 7.5. Una costanza dal 2009 ammirevole.

Vabbè "canzoni" vuol dire tutto e niente, se vai per strada la gente non sa manco che faccia abbiano (forse meglio così :laugh: )...Io voglio capire che tipo di linguaggio hanno coniato, quali novità hanno apportato, quali sono i loro punti di forza e con quali qualità interpretano il loro tempo.

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Cari miei, volenti o nolenti dovete ammettere che il padrone dell'ultimo decennio si chiama Justin Vernon. For Emma festeggia dieci anni a inizio 2018: da lì è iniziato un percorso unico. Per me, anche se off topic, è stato lui l'artista post Radiohead capace di segnare una direzione autoriale vera e profonda: tre dischi diversissimi ma capaci di coniugare vita personale, crescita, voglia di cambiare.

Ps: i Grizzly Bear probabilmente non hanno apportato nessuna novità, ma hanno quell'amore per la non-banalità-melodica che li rende unici, distinguibili e non replicabili. Trovami una cover band loro se riesci Magari coi componenti tutti strafighi :laugh:

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17 hours ago, TomThom said:

Trovami una cover band loro se riesci Magari coi componenti tutti strafighi :laugh:

Invece le cover band di Bon Iver vengono a citofonarti a casa come i Testimoni di Geova. Ma che criterio è poi? :lol:

A parte questo, secondo me nè loro, nè Vernon sono "padroni" di questo decennio. Credo anche che questa definizione sia ahimè appartenente a nessun artista; in quanto a fama forse si potrebbe annoverare un paio di artisti hip hop, ma non corrisponderebbe a livello di ispirazione o game changing. Se è innegabili che le migliori produzioni al momento appartengono a quel mondo, è altrettanto vero che la produzione è un'edulcorazione, non la vedo in quella situazione come un vero sforzo creativo dalla radice, e dipende soprattutto dal giro di danaro dell'ambiente hip hop, che è paragonabile a quello del rock fino ai 90's. Nessun padrone, in definitiva. 

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23 hours ago, echoes said:

Riascoltato oggi: bello ma non geniale, espressivo ma non viscerale. Disco da 7.5/8 ma i miracoli e i capolavori sono altri.

ecco quoto il non viscerale. è bello ma gelido (troppo).

e no... nemmeno Bon Iver che pur mi piace tantissimo... forse, e lo dico a malincuore perche' non li sopporto, gli Arcade Fire ma comunque restano lontanissimi dall'essere degli artisti generazionali come quelli nati fino agli anni 90.

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23 hours ago, Sexbeatles said:

 

A parte questo, secondo me nè loro, nè Vernon sono "padroni" di questo decennio. Credo anche che questa definizione sia ahimè appartenente a nessun artista; . 

credo che oramai la musica sia una fenomeno troppo globale, ampio e sopratutto veloce per poter avere ancora fenomeni di questo genere. 

Credo che gli ultimi - e rimarranno gli ultimi - sono proprio i Radiohead, che oramai vengono da un' altra epoca. Anche se si, Buon Inverno può ambire a qualcosa del genere.

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On 3/11/2017 at 2:13 PM, echoes said:

Riascoltato oggi: bello ma non geniale, espressivo ma non viscerale. Disco da 7.5/8 ma i miracoli e i capolavori sono altri.

secondo me è un disco molto di testa e poco di cuore, ma a me piace comunque, anche per il suo aspetto razionalistico. Poi è davvero curato e per nulla banale, per me è un gran bel sentire. :)

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curatissimo, levigato, fantasioso, bei suoni....ma il primo ascolto è stato onestamente noioso. Ci risentiamo al fatidico sesto ascolto, ma i precedenti due avevano brani come Sleeping Ute e Sun in Your Eyes  che già al primo impatto colpivano nel segno, qua mi sembra che sotto il profilo compositivo non siamo a quei livelli.

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5 minutes ago, kid a said:

curatissimo, levigato, fantasioso, bei suoni....ma il primo ascolto è stato onestamente noioso. Ci risentiamo al fatidico sesto ascolto, ma i precedenti due avevano brani come Sleeping Ute e Sun in Your Eyes  che già al primo impatto colpivano nel segno, qua mi sembra che sotto il profilo compositivo non siamo a quei livelli.

È vero, mancano le vette, ma è un altopiano non male ;)

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On 3/11/2017 at 4:36 PM, echoes said:

Vabbè "canzoni" vuol dire tutto e niente, se vai per strada la gente non sa manco che faccia abbiano (forse meglio così :laugh: )...Io voglio capire che tipo di linguaggio hanno coniato, quali novità hanno apportato, quali sono i loro punti di forza e con quali qualità interpretano il loro tempo.

Ma infatti ho messo davanti "i miei". E anche probabilmente. Mica stavo cercando di vendervi un aspirapolvere. :laugh: 

Anche perché se vogliamo andare sull'oggettivo, sai benissimo che andiamo a sbattere la faccia con la dura realtà: lo zeitgeist di questo decennio è negrissimo. Quando va bene sono i CLIPPING. Quando va male Fetty Wap.

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per me qui poco cuore ma tnato cervello, idee, soprattutto ritmiche, arrangiamenti, cura del suono, il tutto mescolato con una certa accessibilità di fondo. Non è un ascolto dirompente, ma ti si infila sottopelle pian piano. a me sinceramente ha stupito la cura dei dettagli sonori e di certe scelte di arrangiamento, molto ricche, belle espressive. E poi appunto la facilità di scrittura di ottimi pezzi..su 11 episodi il disco si mantiene costante. 

L'unica cosa che non mi è andata troppo giu è il suono di rullante su mourning sound, che pare quello dei cazzotti di bud spencer:lol:

Per me è proprio un gran disco.

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Comprato il cd e ascoltato in macchina. Come faccia a guadagnare punti dopo 20 e più ascolti non lo so. :prego: 

Credo di aver dipanato i pensieri sulle diversità tra Shields e Painted Ruins: mentre Shields era un album di maestria pop rock classica, meno disorientante del successivo (a parte la coda di Yet Again) ma comunque emblema del pop rock di classe, Painted Ruins è MOLTO stratificato, a tratti anche troppo (Aquarian, che per me è tra le meno riuscite, s'imbroda un po'; 7,5 pieno comunque) e risulta quasi "elettronico" al confronto, colpa dell'effettistica che nel precedente era meno presente. Per non parlare delle libertà che si è preso il batterista, che sfoga tutta la sua vena jazzy seguendo il tempo ma mai allo stesso modo, come ha fatto notare @Wanderer.

Insomma: come fare due album pop/rock bene ma con stili tutto sommato diversi. 

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28 minutes ago, demos said:

Comprato il cd e ascoltato in macchina. Come faccia a guadagnare punti dopo 20 e più ascolti non lo so. :prego: 

Credo di aver dipanato i pensieri sulle diversità tra Shields e Painted Ruins: mentre Shields era un album di maestria pop rock classica, meno disorientante del successivo (a parte la coda di Yet Again) ma comunque emblema del pop rock di classe, Painted Ruins è MOLTO stratificato, a tratti anche troppo (Aquarian, che per me è tra le meno riuscite, s'imbroda un po'; 7,5 pieno comunque) e risulta quasi "elettronico" al confronto, colpa dell'effettistica che nel precedente erano meno presenti. Per non parlare delle libertà che si è preso il batterista, che sfoga tutta la sua vena jazzy seguendo il tempo ma mai allo stesso modo.

Insomma: come fare due album pop/rock bene ma con stili tutto sommato diversi. 

Mi hai tolto le parole di bocca: guadagna punti dopo 20 e più ascolti perché è uno di quei dischi stratificatissimi e profondi... come Ok Computer, per intenderci ;)
Per fortuna c'è vita oltre al cybersoul :winner:

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