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the national


Ale_T

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Bello bello bello.

Oh, non credo che le parole The National e brutto possano endemicamente stare insieme nella stessa frase, però avevo paura di doverlo definire "noioso", invece tutto tranne che noioso. Sanno sempre mettere insieme un dischetto ben fatto, evolvendosi ma non troppo, regalando qualche perla. Non si può proprio dire che abbiano inserito chissà quanta elettronica, però quei tocchi qua e là ci stanno da dio, i suoni sono perfetti e Berninger ha fatto un lavorone per evitare (almeno in certe canzoni) di suonare "già sentito" come scrivevo qualche pagina fa. Per fortuna il live di pitchfork era indicativo.

Per me i pezzi simbolo del nuovo corso sono Walk it Back, I'll Destroy You, Dark Side of The Gym e Sleep Well Beast. Tra quelle più old style per me le migliori Guilty Party e Born to Beg. Empire Line sta a metà tra i due gruppi. Le altre per ora mi han detto poco.

 

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Due ascolti: mi pare il solito gran bel disco, con loro difficilmente si casca male. Però tutto sto gran parlare dell'elettronica ha portato a poco; significativo che proprio uno dei pezzi più insipidi dell'album sia addirittura la title track, una chiusura decisamente piatta e tirata per le lunghe che vorrebbe percorrere nuove strade ma si perde piuttosto male. Facciano quello che sanno fare, che gli riesce decisamente meglio.

Momento più "down" del disco e da skip immediato Turtleneck, ai limiti dell'imbarazzante (per i loro standard).

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Al primo ascolto darei un 6.5. Dischetto fatto bene e con la consueta classe ma nulla per cui strapparsi i capelli...Alla fine è un disco dei National super classico (atmosfere molto boxeriane), fin troppo autoreferenziale in diversi passaggi, truccato con  un filo di elettronica. Vedremo quanto le canzoni mi prenderanno, per ora ho individuato 2/3 pezzi veramente belli.

Ah, suoni e arrangiamenti sono spaziali.

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Nobody Else... grande opener. Day I Die dopo quattro ascolti cala e invita allo skip, nonostante la bella "aura" boxeriana. Walk It Back non mi convince; The System... meglio nel disco che da sola ma non indimenticabile. Togliendo quella ciofeca di Turtleneck, la serie che va da Born to Beg a Carin at the Liquor Store è il cuore e la parte più bella del disco, che per me finisce lì, perché le ultime due non le considero neanche. Per ora voto 7.5.

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