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il gazzettino del forum


zalucy

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1 hour ago, Lacatus said:

Giusto. E comunque bisogna risalire a chi dette l'ordine, perché l'ordine è arrivato dall'alto... ci sono in mezzo anche politici, sicuramente.
Io conosco un poliziotto sardo che dopo aver prestato servizio al G8 di Genova, schifato da quello che ha visto ha lasciato la divisa. 

ed ecco come la polizia ha perso un'agente degno del ruolo che ricopriva. Spero abbia un'altro lavoro e che sia felice.

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10 hours ago, On a Friday said:

Che monnezza! Per fortuna io ero in giro per nuraghi, corpo vivo fra gli alberi :fico:

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PACKT LIKE SARDINES IN A CRUSHD TIN BOX

"Tokyo compression" è il progetto del fotografo tedesco Michael Wolf, realizzato per raccontare la metropoli giapponese attraverso i volti dei cittadini ingabbiati nella metropolitana e per denunciare che cosa sia diventata la "civiltà".

Sopratutto nelle ore di punta la metropolitana si trasforma nell’ultimo posto in cui si vorrebbe essere, un posto in cui non si riesce quasi più a respirare e a compiere alcun movimento. Nello specifico, i vagoni accolgono un numero di persone talmente elevato da trasformarsi in luoghi pericolosi in cui non vi è la possibilità di muovere un braccio fino al punto di schiacciare il proprio viso al finestrino.

Visi che diventano tutt’uno con il vetro, corpi schiacciati l’un l’altro, nessun confine personale, nessuna intimità, aria rarefatta e non sufficiente per il numero di persone presenti; e, nonostante tutto, costretti a vivere tutto ciò perché il lavoro chiama e bisogna rispondere. Donne e uomini sofferenti, boccheggianti, con espressioni facciali che chiedono aiuto, annaspando in uno spazio vitale ridotto al minimo, da sembrare morti e inscatolati come sardine, ammassati senza ritegno.

Michael Wolf da sempre si dimostra attento osservatore di dinamiche sociali che denuncia con tutti i mezzi a suo disposizione, primo fra tutti quello fotografico che produce una forte risonanza per via dell’immediatezza visiva con cui fa giungere il messaggio allo spettatore; diretto e violento come un pugno nello stomaco, doloroso come uno schiaffo in pieno viso, pronto a risvegliare le coscienze dal torpore in cui spesso ci avvolgiamo fatto di pressioni dal mondo esterno, di tempistiche da rispettare, in una estenuante e priva di senso gara al raggiungimento di un fittizio equilibrio vitale.

Un progetto fotografico che è lo specchio perfetto del sistema e del momento storico-sociale che stiamo vivendo, una corsa disumanizzante contro il tempo che ci fa perdere contatto con noi stessi.

 

http://photomichaelwolf.com/#tokyo-compression/1

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26 minutes ago, On a Friday said:

PACKT LIKE SARDINES IN A CRUSHD TIN BOX

"Tokyo compression" è il progetto del fotografo tedesco Michael Wolf, realizzato per raccontare la metropoli giapponese attraverso i volti dei cittadini ingabbiati nella metropolitana e per denunciare che cosa sia diventata la "civiltà".

Sopratutto nelle ore di punta la metropolitana si trasforma nell’ultimo posto in cui si vorrebbe essere, un posto in cui non si riesce quasi più a respirare e a compiere alcun movimento. Nello specifico, i vagoni accolgono un numero di persone talmente elevato da trasformarsi in luoghi pericolosi in cui non vi è la possibilità di muovere un braccio fino al punto di schiacciare il proprio viso al finestrino.

Visi che diventano tutt’uno con il vetro, corpi schiacciati l’un l’altro, nessun confine personale, nessuna intimità, aria rarefatta e non sufficiente per il numero di persone presenti; e, nonostante tutto, costretti a vivere tutto ciò perché il lavoro chiama e bisogna rispondere. Donne e uomini sofferenti, boccheggianti, con espressioni facciali che chiedono aiuto, annaspando in uno spazio vitale ridotto al minimo, da sembrare morti e inscatolati come sardine, ammassati senza ritegno.

Michael Wolf da sempre si dimostra attento osservatore di dinamiche sociali che denuncia con tutti i mezzi a suo disposizione, primo fra tutti quello fotografico che produce una forte risonanza per via dell’immediatezza visiva con cui fa giungere il messaggio allo spettatore; diretto e violento come un pugno nello stomaco, doloroso come uno schiaffo in pieno viso, pronto a risvegliare le coscienze dal torpore in cui spesso ci avvolgiamo fatto di pressioni dal mondo esterno, di tempistiche da rispettare, in una estenuante e priva di senso gara al raggiungimento di un fittizio equilibrio vitale.

Un progetto fotografico che è lo specchio perfetto del sistema e del momento storico-sociale che stiamo vivendo, una corsa disumanizzante contro il tempo che ci fa perdere contatto con noi stessi.

http://photomichaelwolf.com/#tokyo-compression/1

C'è bisogno di un armaggeddon che ci faccia tornare al neolitico... al massimo al rame, via.

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45 minutes ago, On a Friday said:

Sembra proprio di si. E cerca nel settore della medicina e della sicurezza/informazioni. Li si che viene la pelle d'oca

Nei trasporti: non esisteranno più autisti praticamente. E' molto interessante questa questione. Siamo agli albori della 4° rivoluzione industriale e mi diverte sapere che in una regione come la Sardegna permangono realtà rurali in tutto e per tutto cristallizzate al feudalesimo :D
Tra l'altro nei commenti c'è uno che si chiama @pandroid: sei tu Andrea?

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3 hours ago, Lacatus said:

Nei trasporti: non esisteranno più autisti praticamente. E' molto interessante questa questione. Siamo agli albori della 4° rivoluzione industriale e mi diverte sapere che in una regione come la Sardegna permangono realtà rurali in tutto e per tutto cristallizzate al feudalesimo :D
Tra l'altro nei commenti c'è uno che si chiama @pandroid: sei tu Andrea?

Assolutamente no, l'ultima cosa che ho voglia di fare al mondo è commentare sul Fatto Quotidiano. AVRA' NOTIZIE DAI MIEI AVVOCATI!

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  • 1 month later...
15 hours ago, Lacatus said:

Confermo, è tutto vero: la fabbrica è tedesca (non italiana) e produce le bombe che l'Arabia Saudita usa nella guerra contro lo Yemen. In Sulcis lo sanno tutti.
Bella la globalizzazione, vero? :D 

http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/ContentItem-2cf6ab75-6eb3-46dd-a653-7111c64a7fb2.html

Cosa nota da tempo, purtroppo. Non riesco però a trovare la logica da parte degli USA (tramite il NYT) di rendere pubblica questa notizia, mi sembra per loro un tantino controproducente (viste le alleanze con l'Arabia Saudita)

Comunque per rimanere in tema di burle: " Ma tanto se non le vendiamo noi c'è qualcun altro che le vende, quindi fanno bene almeno ci si guadagna":azz:

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  • 2 weeks later...
  • 1 month later...
  • 3 weeks later...

15 anni fa, il 20/03/03 il mondo, con in testa Usa (Bush) e Inghilterra (Blair), iniziava ufficialmente la guerra in Iraq, basata su una menzogna (la famosa fialetta di Colin Powell) ufficialmente ammessa, e che è costata la vita a circa mezzo milione di persone (le stime ovviamente variano molto).

Sono certo che oggi tutti i tg e giornali ne parleranno, e che in futuro ci sarà la giornata della memoria in cui tutti potranno vomitare la propria ipocrisia.

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45 minutes ago, On a Friday said:

15 anni fa, il 20/03/03 il mondo, con in testa Usa (Bush) e Inghilterra (Blair), iniziava ufficialmente la guerra in Iraq, basata su una menzogna (la famosa fialetta di Colin Powell) ufficialmente ammessa, e che è costata la vita a circa mezzo milione di persone (le stime ovviamente variano molto).

Sono certo che oggi tutti i tg e giornali ne parleranno, e che in futuro ci sarà la giornata della memoria in cui tutti potranno vomitare la propria ipocrisia.

...aggiungo questo:

Don't walk the plank like I did, or you will be dispensed with when you've become inconvenient.
Up on Harrowdown Hill, near where you used to go to school: that's where I am, that's where I'm lying down.
Did I fall or was I pushed? Did I fall or was I pushed? Then where's the blood? Where's the blood?

But I'm coming home, I'm coming home to make it all right, so dry your eyes.
We think the same things at the same time: we just can't do anything about it.
We think the same things at the same time: we just can't do anything about it.
So don't ask me ask the ministry. Don't ask me ask the ministry.
We think the same things at the same time: there are so many of us so you can't count.
We think the same things at the same time: there are so many of us so you can't count.

Can you see me when I'm running? Can you see me when I'm running away from there? 
I can't take the pressure. No one cares if you live or die: they just want me gone. They want me gone.

But I'm coming home, I'm coming home to make it all right, so dry your eyes.
We think the same things at the same time: we just can't do anything about it.
We think the same things at the same time: there are too many of us so you can't...
There are too many of us so you can't count!

I was walking to the back down Harrowdown Hill. I was walking to the back down Harrowdown Hill.
It was a slippery slippery slippery slope. It was a slippery slippery slippery slope.
I feel me slipping in and out of consciousness. I feel me slipping in and out of consciousness.
I feel me...

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15 minutes ago, Lacatus said:

...aggiungo questo:

Don't walk the plank like I did, or you will be dispensed with when you've become inconvenient.
Up on Harrowdown Hill, near where you used to go to school: that's where I am, that's where I'm lying down.
Did I fall or was I pushed? Did I fall or was I pushed? Then where's the blood? Where's the blood?

But I'm coming home, I'm coming home to make it all right, so dry your eyes.
We think the same things at the same time: we just can't do anything about it.
We think the same things at the same time: we just can't do anything about it.
So don't ask me ask the ministry. Don't ask me ask the ministry.
We think the same things at the same time: there are so many of us so you can't count.
We think the same things at the same time: there are so many of us so you can't count.

Can you see me when I'm running? Can you see me when I'm running away from there? 
I can't take the pressure. No one cares if you live or die: they just want me gone. They want me gone.

But I'm coming home, I'm coming home to make it all right, so dry your eyes.
We think the same things at the same time: we just can't do anything about it.
We think the same things at the same time: there are too many of us so you can't...
There are too many of us so you can't count!

I was walking to the back down Harrowdown Hill. I was walking to the back down Harrowdown Hill.
It was a slippery slippery slippery slope. It was a slippery slippery slippery slope.
I feel me slipping in and out of consciousness. I feel me slipping in and out of consciousness.
I feel me...

Uno dei miei pezzi preferiti di Thom in assoluto.

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10 minutes ago, On a Friday said:

Uno dei miei pezzi preferiti di Thom in assoluto.

Stavo proprio rileggendo la storia di David Kelly l'altro giorno, perché stavo cercando dove fosse esattamente Harrowdown Hill, il luogo dove è stato trovato cadavere: è a Longworth, mezz'ora circa da Oxford.

 https://www.antiwarsongs.org/canzone.php?lang=it&id=37361

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11 minutes ago, Lacatus said:

Stavo proprio rileggendo la storia di David Kelly l'altro giorno, perché stavo cercando dove fosse esattamente Harrowdown Hill, il luogo dove è stato trovato cadavere: è a Longworth, mezz'ora circa da Oxford.

 https://www.antiwarsongs.org/canzone.php?lang=it&id=37361

Direi che può essere aggiunto al tuo topic sulla mappa dei luoghi radioheadiani;)

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