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Battisti - Panella


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  • 4 months later...

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Riascoltando i dischi bianchi mi è venuta in mente una banalità. Di norma (che io sappia) Battisti, nel periodo Mogol, soleva scrivere la musica in modo totalmente svincolato dai testi. Per la serie "queste sono le note che ho messo giù, punto. Poi vediamo come farci stare le parole". Sbaglio?

In quel caso l'aurea regola "prima la musica, poi le parole" era totalmente rispettata. Funzionava così anche nel periodo bianco o con Panella si andava più "a braccetto"?

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58 minutes ago, TomThom said:

Riascoltando i dischi bianchi mi è venuta in mente una banalità. Di norma (che io sappia) Battisti, nel periodo Mogol, soleva scrivere la musica in modo totalmente svincolato dai testi. Per la serie "queste sono le note che ho messo giù, punto. Poi vediamo come farci stare le parole". Sbaglio?

In quel caso l'aurea regola "prima la musica, poi le parole" era totalmente rispettata. Funzionava così anche nel periodo bianco o con Panella si andava più "a braccetto"?

Don Giovanni è stato scritto col "metodo Mogol", dall'Apparenza in poi hanno ribaltato completamente il metodo, per cui Panella inviava dei testi che Lucio musicava successivamente. Di album in album, lavorando su punteggiatura e enjambement, Panella consegnava a Battisti testi sempre più complicati da musicare, perché, a suo dire, intendeva "sabotare" la musica di Lucio; ma Lucio dal canto suo, invece che adattarsi modellando la musica sulle poesie di Panella (come fece in L'Apparenza e in buona parte ne La Sposa Occidentale) cominciò a spezzare la metrica delle poesie, "sabotando" a sua volta il lavoro del paroliere: fino al punto estremo raggiunto da Hegel che è di fatto il geniale risultato di un sabotaggio vicendevole.

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12 hours ago, Lacatus said:

Don Giovanni è stato scritto col "metodo Mogol", dall'Apparenza in poi hanno ribaltato completamente il metodo, per cui Panella inviava dei testi che Lucio musicava successivamente. Di album in album, lavorando su punteggiatura e enjambement, Panella consegnava a Battisti testi sempre più complicati da musicare, perché, a suo dire, intendeva "sabotare" la musica di Lucio; ma Lucio dal canto suo, invece che adattarsi modellando la musica sulle poesie di Panella (come fece in L'Apparenza e in buona parte ne La Sposa Occidentale) cominciò a spezzare la metrica delle poesie, "sabotando" a sua volta il lavoro del paroliere: fino al punto estremo raggiunto da Hegel che è di fatto il geniale risultato di un sabotaggio vicendevole.

Bellissimo, grazie. ;)

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  • 3 months later...

Inizio 2017 tragico: dopo la morte di Giusto Pio, ci lascia anche Enzo Carella, cantautore per il quale Pasquale Panella fu paroliere prima di Battisti.
Spero che almeno l'evento luttuoso porti alla rivalutazione di quello che secondo me è stato uno dei migliori autori di musica leggere in Italia.

https://www.rockit.it/news/enzo-carella-morto

"Vesto grigio senza te..." :bye:

 

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  • 2 weeks later...
  • 1 month later...

E' incredibile come Hegel sia un anticipazione della corrente estetica vaporwave, non solo nella musica, ma anche concettualmente, nei testi di Panella: soprattutto in Tubinga e si può riassumere proprio in un verso di quel brano che dice: 

"il disco del discobolo è cromato"

Battisti-Panella avanti di 25 anni :prego:

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  • 3 weeks later...
23 minutes ago, Mr. Wolf said:

Favolose le metafore di Panella che parla sempre di cibo per parlare di sesso, noia, amore, libertà.

Sì mi è sembra garbata questa poetica del cibo :)
Che poi anche Mogol spesso ci deliziava con questo tipo di metafore, da Supermarket, a Perché Non Sei Una Mela: è un tratto in comune tra i due parolieri.
Pasquale Panella deve avere fatto degli incontri femminili invidiabili, non c'è che dire... almeno le donne delle sue canzoni sono donne per le quali vale veramente la pena di innamorarsi. Pensa anche alla donna di Timida Molto Audace... io vorrei proprio conoscerla (tra l'altro all'epoca c'era una giovincella Mietta che cantava canzoni scritte da Panella...chissà se è lei... "sono io quella ragazza - infatti è lei" vedi come si susseguono le citazioni? :D )

"Non un dito notevole ma 10 impercettibili soprusi aperti come i mari e come i mari chiusi" (= masturbazione femminile :ventre:)

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  • 2 months later...

 

L'intro pare un pezzo di Caribou.

 

Allora dopo intense discussioni con @TomThom ho deciso di dedicarmici seriamente al Battisti bianco, che ho sempre visto come una creatura interessante ma con cui non è mai scattata la scintilla.

Il paradosso è che per me è un periodo molto meno estremo degli episodi Collina dei Ciliegi - Anima Latina (capolavoro inarrivabile per chiunque sulla faccia della terra) e a tratti addirittura orecchiabile, ma non riesco proprio a comprenderlo fino in fondo. Ermetismo vero, non solo testuale. Queste basi reiterate all'infinito, melodie che sfuggono, atmosfere che non vanno a parare da nessuna parte lo rendono un pacchetto di album che non sono mai riuscito ad approfondire totalmente. Tra l'altro manca completamente la policromia tipica del Battisti maturo: niente strutture complesse e dinamiche, assenza dei raffinati ricami chitarristici, zero fantasia ritmica. Il bianco lo ritrovo proprio in questa totale assenza di dinamica che è un po' croce e delizia per come la vedo io.

Sentendo pezzi sparsi credo che C.S.A.R. sia quello più vicino alle mie corde.

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1 minute ago, Mr. Wolf said:

CSAR è uno dei più accessibili. Io ti consiglio anche Hegel (1994), poi va praticamente a ritroso. 
Ti consiglio anche se possibile l'ascolto in cuffia. Buon viaggio

Mah oddio, secondo me invece è molto più facile un Don Giovanni che non si distacca molto dalla canzone italiana anni '80 tutto sommato.

Secondo me la complessità dei dischi bianchi è un po' un falso mito e non riesco a capire se questa presunta osticità derivi da un'assenza di spunti melodici memorabili oppure da una effettiva inaccessibilità della proposta.

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44 minutes ago, echoes said:

Mah oddio, secondo me invece è molto più facile un Don Giovanni che non si distacca molto dalla canzone italiana anni '80 tutto sommato.

Secondo me la complessità dei dischi bianchi è un po' un falso mito e non riesco a capire se questa presunta osticità derivi da un'assenza di spunti melodici memorabili oppure da una effettiva inaccessibilità della proposta.

Concordo con le tue valutazioni. Don Giovanni non si può certo dire sia un disco difficile: è talmente orecchiabile che somiglia più all'ultimo disco Battisti-Mogol (Una Giornata Uggiosa), che ai successivi dischi con Panella (da L'Apparenza in poi) in cui Battisti invertì il metodo scrivendo le musiche sopra i testi. Dalla Sposa Occidentale i due elaborarono un sistema in cui musica e parole invece che venirsi incontro, si sabotavano a vicenda, rendendo difficilissimo l'ascolto di quelle che alla fine dei conti, con un testo di Mogol dalla metrica canonica sarebbero state classiche hit battistiane (CSAR potrebbe essere benissimo un aggiornamento anni 90 di dischi come La Batteria Il Contrabbasso Eccetera e Io Tu Noi Tutti).

Dunque, sì, questo di Battisti-Panella complessi è un falso mito: si tratta di pop, pop "sabotato". 

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A me CSAR e Hegel sono sempre risultati più accessibili, mentre Don Giovanni è molto molto più impegnativo, ecco. 
La complessità derivava dal fatto che i critici si aspettavo l'ennesimo disco melodico/accessibile/di facile presa, cosa che non è avvenuta. Quando una cosa non la si capisce, si dice che è brutta o che fa cagare. Un classico.
 

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Just now, Mr. Wolf said:

A me CSAR e Hegel sono sempre risultati più accessibili, mentre Don Giovanni è molto molto più impegnativo, ecco. 
La complessità derivava dal fatto che i critici si aspettavo l'ennesimo disco melodico/accessibile/di facile presa, cosa che non è avvenuta. Quando una cosa non la si capisce, si dice che è brutta o che fa cagare. Un classico.

Secondo me la presunta complessità derivava dal fatto che per anni la gente non ha ascoltato Battisti, ma ha ascoltato Mogol. I testi di Panella sono complessi, sì, ma le musiche di Battisti sono sempre quelle, lo stile è quello: dopo Mogol, Battisti non è mai cambiato musicalmente, a parte gli esperimenti E Già e L'Apparenza (comunque riconducibili al pop).

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I dischi bianchi resteranno per sempre opere non "acchiappabili" e non canticchiabili, veri concentrati di astrattismo e di presa per il culo all'ascoltatore. Sfido uno di voi a cantarmi per intero un pezzo tratto da quei dischi: un conto è intonare "che anno è, che giorno è, questo è il tempo di vivere con te", un altro "Prendiamo una carrozza anacronistica, aggiornandola in quanto inesistente". Panella mi fa pensare a Calvino, di tanto in tanto.

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4 minutes ago, TomThom said:

I dischi bianchi resteranno per sempre opere non "acchiappabili" e non canticchiabili, veri concentrati di astrattismo e di presa per il culo all'ascoltatore. Sfido uno di voi a cantarmi per intero un pezzo tratto da quei dischi: un conto è intonare "che anno è, che giorno è, questo è il tempo di vivere con te", un altro "Prendiamo una carrozza anacronistica, aggiornandola in quanto inesistente". Panella mi fa pensare a Calvino, di tanto in tanto.

Sì, la chiave del sabotaggio sta proprio nelle metriche sciolte di Panella (e nel suo vocabolario) che Battisti poi forzava per inserire in quelle che erano strutture canoniche della musica leggera italiana. Battisti decise di invertire il metodo proprio per ottenere questo effetto.

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Eh ma vedi parliamo sempre di complessità lirica e aridità (intesa in senso non negativo) melodica. A livello musicale alla fin fine non vedo una grande inaccessibilità. Anima Latina per strutture, divagazioni strumentali, atmosfere e contaminazioni è molto meno digeribile per l'ascoltatore medio. Io nei dischi bianchi vedo più che altro l'astrazione del bozzetto: compiuta incompiutezza.

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4 minutes ago, echoes said:

Eh ma vedi parliamo sempre di complessità lirica e aridità (intesa in senso non negativo) melodica. A livello musicale alla fin fine non vedo una grande inaccessibilità. Anima Latina per strutture, divagazioni strumentali, atmosfere e contaminazioni è molto meno digeribile per l'ascoltatore medio. Io nei dischi bianchi vedo più che altro l'astrazione del bozzetto: compiuta incompiutezza.

Stavi rispondendo a @TomThom suppongo.

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