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Hail to the Thief


Lacatus

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Rivalutato tanto nel tempo, proprio per la sua diversità rispetto agli altri dischi del periodo dei radio. Un disco cosi diretto ed abrasivo anche a livello di "non scelte" di mix non c'é nella loro discografia. Si avrebbero potuto tagliare dei brani fare il classico discone da 10 pezzi e via. Ma lo spirito del disco sta nella sua urgenza espressiva e li sta la sua croce e delizia.

Inoltre è il disco che per me termina l apogeo dei Radiohead, che tra il 1997 e il 2003 davano proprio l impressione di essere LA band del loro tempo. In termini estetici, non meramente popolari.

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1 hour ago, Thomyorke said:

Riappacificato? È il loro primo passetto falso... 

Vero. 

2 settimane di registrazione a Los Angeles + 2 settimane di ri-registrazione ad Oxford di quello che era venuto male a Los Angeles (cioè, quasi tutto)+ 5 mesi di missaggi, quando sarebbe bastato lavorare sui soundboard del tour incendiario in Portogallo-Spagna del 2002

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Pezzo di cuore. Conobbi i Radiohead nel post Amnesiac, durante l'autunno 2001, ascoltando per caso Pyramid song in uno di quei canali del mosaico musica di Tele+, che tenevo sempre in sottofondo mentre studiavo. Hail to the thief è il primo album di cui ho seguito ferventemente la gestazione e l'uscita. Mi sono iscritto a questo forum in pieno tour iberico. Tutti non facevano altro che parlare di quei pezzi di cui io conoscevo solo i titoli ma che non mi azzardavo ad ascoltare, perché odiavo l'idea di spoilerarmi il disco nuovo. Riuscii a sopravvivere pure alla versione leakata che saltò fuori qualche settimana prima dell'uscita ufficiale. Ricordo distintamente il disappunto di molti per le percussioni di There there, giudicate timide rispetto ai live. Altri si lamentavano del fatto che fossero stati tagliati 10 secondi di introduzione ad I will rispetto alla versione leaked. ricordo nitidamente quando mia zia si presentò a casa con il cd in edizione limitata, con il booklet con all'interno le mappe ed i testi delle canzoni (ahimé tutto disgraziatamente perso). L'emozione provata quando infilai il cd nello stereo di mia zia a casa di nonna, un discreto impianto anni 90 con casse Bose. Il feedback della chitarra di Jonny all'inizio di 2+2=5.  Quel senso di sacralità e religiosità nell'ascolto di un disco che non ho mai più riprovato. 

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19 hours ago, Wanderer said:

Rivalutato tanto nel tempo, proprio per la sua diversità rispetto agli altri dischi del periodo dei radio. Un disco cosi diretto ed abrasivo anche a livello di "non scelte" di mix non c'é nella loro discografia. Si avrebbero potuto tagliare dei brani fare il classico discone da 10 pezzi e via. Ma lo spirito del disco sta nella sua urgenza espressiva e li sta la sua croce e delizia.

Inoltre è il disco che per me termina l apogeo dei Radiohead, che tra il 1997 e il 2003 davano proprio l impressione di essere LA band del loro tempo. In termini estetici, non meramente popolari.

Senza alcun dubbio sull'ultima parte.

Per me resterà sempre la loro incompiuta, Hail avrebbe potuto essere un capolavoro se fosse stato "cesellato" ai livelli di IR. Avevano fretta di pubblicarlo, prendersi una pausa e (credo) chiudere con la EMI.

In ogni caso mi piace molto. 

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rido come un matto: ho riletto il topic dall'inizio e ci sono miei commenti di svariati anni fa che avevo completamente dimenticato ed in cui ripetevo esattamente le stessissime cose scritte nel mio ultimo commento addirittura con le stesse espressioni.

Mi sono ricordato inoltre di come per anni abbia snobbato Bakdrifts che ora invece eputo tra le migliori del disco, rivalutatissima dopo che 4 anni fa rispolverai il nastro del concerto di Firenze dalla teca dei cimeli di famiglia. 

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On 6/9/2020 at 6:47 PM, Wanderer said:

Rivalutato tanto nel tempo, proprio per la sua diversità rispetto agli altri dischi del periodo dei radio. Un disco cosi diretto ed abrasivo anche a livello di "non scelte" di mix non c'é nella loro discografia. Si avrebbero potuto tagliare dei brani fare il classico discone da 10 pezzi e via. Ma lo spirito del disco sta nella sua urgenza espressiva e li sta la sua croce e delizia.

Inoltre è il disco che per me termina l apogeo dei Radiohead, che tra il 1997 e il 2003 davano proprio l impressione di essere LA band del loro tempo. In termini estetici, non meramente popolari.

Mi trovo pienamente in linea con il tuo pensiero. 

Anche per me, oggi,  prolissità e poliedricità sono punti di forza. L'ultimo disco dei Radiohead pazzi e seminali che dominarono la scena rock/alternative a cavallo tra i due millenni. 

 

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On 6/8/2017 at 6:32 PM, Lacatus said:

Siamo "figli del tour iberico" :dance:

Lisbona 22 luglio 2002 (la prima data di quel tour) è un bootleg che dovrebbero avere tutti

 

e che location stupenda è il Coliseu dos Recreios?

esiste un posto così in Italia?

 

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2 hours ago, Thomyorke said:

Rogo in pubblica piazza. 

 


OK Computer

Airbag: 10
Paranoid: 10
Sub Homesick: 4
Exit Music: 7.5
Let Down: 5
Karma Police: 4
Fitter Happier: 9
Electioneering: 2
Climbing Up The Berlin Uollz: 9 (2 punti in più solo per il solo spettacolare di Jonny)
No Surprises: 6
Lucky: 4
The Tourist: 5.5

media: 6.33 / 10



HTTT

2+2: 9
Sit Down: 9.5
Sail tt Moon: 8.5
Backdrifts: 9.5
Go to Sleep: 8.5
Where I End: 8.5
We suck young blood: 7.5
The Gloaming: 10
There, There: 9
I Will: 8.5
A Punch al wedding: 8
Myxomatosis: 10
Scatterbrain: 8.5
Wolf: 9

media: 8,86 / 10



:guitar:

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2+2=5    8,5

Sit down stand up 7

Sail to the moon 6,5

Backdrifts 7

Go to sleep 7

Where I End 9

We suck young blood  5

The Gloaming: 8,5

There, There: 9

I Will: 6

A Punch at a wedding: 11

Myxomatosis: 9,5

Scatterbrain: 6,5

A Wolf at the door: 10

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il vero problema di HTTT per me é che é troppo lungo e assai poco coeso musicalmente, ma contiene un sacco di pezzoni. occasione mancata? forse sí. con un paio di pezzi in meno, e magari qualche altra scelta in fase di produzione secondo me poteva venire fuori un grande album. ovviamente poi questo disco paga il confronto - impietoso per chiunque - con i tre dischi precedenti (e dico una cosa che qui pensano in pochi, anche con quello successivo).

il vero grande rimpianto che ho é di essermeli persi in quel tour, a piazzale Michelangelo. ancora ricordo gli schiaffoni che diedi al mio amico (che mi diede buca all´ultimo minuto) dopo aver letto il reportage di Tutto sulle date italiane del 2003 :laugh:

 

fun fact: spesso quando non ho nulla da fare e decido di controllare Scatterbrain sul cellulare (tipo per vedere se @echoes ha scritto qualche cagata come al suo solito, o se ci sono aggiornamenti sul disco di @Ed O'Brien ) mentalmente canticchio l´arpeggio iniziale di Scatterbrain.

 

 

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