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Litfiba


Mr. Wolf

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vabbè dai, rispetto a questa è già un passo avanti, no?

:uhm: a dire il vero preferisco mascherina.

quest'ultima è proprio merda riscaldata eh...

comunque se vuoi te lo becco io Piero, abita a 100 mt da casa mia a firenze, lo vedo spesso e a volte ci siam fatti anche qualche aperitivo insieme nel baretto sotto casa... quindi se vuoi che lo sacco di botte, dimmi pure, non c'è problema ;)

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:uhm: a dire il vero preferisco mascherina.

quest'ultima è proprio merda riscaldata eh...

comunque se vuoi te lo becco io Piero, abita a 100 mt da casa mia a firenze, lo vedo spesso e a volte ci siam fatti anche qualche aperitivo insieme nel baretto sotto casa... quindi se vuoi che lo sacco di botte, dimmi pure, non c'è problema ;)

Chiedigli come ha fatto a passare dallo scrivere un testo come "Vendette" a scrivere un testo come "Regina di Cuori"...fagli questa domanda e fammi sapere. Ti prego :phr34:

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Te lo dico io: i testi li scriveva Renzulli. I Litfiba hanno scagato esattamente da quando ha iniziato Pelù a scriversi i testi.

Dici che i testi li scriveva Renzulli? Se fosse così, la mia stima per lui aumenterebbe a dismisura :rolleyes:

Confermo: testi di Renzulli fino a Litfiba3, musiche dei "Litfiba" - ossia, di fatto, di Renzulli/Maroccolo più qualche contributo new wave dello schivo Aiazzi.

Da quando Pelù ha iniziato a metterci del suo, nel 1989/1990 (il suo primo testo credo sia "Cangaceiro"), le cose sono cambiate abbastanza. "Bandido del sertao, sole e deserto fanno il samba su di me..."

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Te lo dico io: i testi li scriveva Renzulli. I Litfiba hanno scagato esattamente da quando ha iniziato Pelù a scriversi i testi.

beh, questo non è esatto. nel senso che io sapevo che anche alcuni dei primi testi fossero a firma Pelù (se non mi sbaglio, ad esempio Onda Araba, ma dovrei ricontrollare). Inoltre, fino a Spirito, anche Pelù ha saputo tirar fuori qualche testo decisamente buono (Animale di zona, dimmi il nome, fata morgana tanto per dirne alcuni) ;)

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  • 1 month later...

dando un'occhiata al booklet di "stato libero di Litfiba" (che però non ho comprato ;) ) ho avuto la conferma di quanto da me affermato al post precedente. Di sicuro, insomma, almeno i seguenti testi (dei primi tre album) sono stati scritti da Pelù:

- resta

- paname

- bambino

- Lulù e Marlène

- come un dio

- tex

- ferito

- cuore di vetro

- ci sei solo tu

;)

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  • 3 months later...

questi giorni ho ripreso in mano 17 Re: è come il buon vino! :clapclap:

new wave, dark, tocchi new romantic... è una summa del sound anni ottanta.

concordo su tutta la linea... arrangiamenti stratosferisci.

la cosa che mi fa impazzire di quell'album è che ogni canzone (quasi tutte, insomma) a un certo punto "esplode" verso i 3/4 della durata e diventa irresistibile... La ritmica si fa più serrata e parte un riff o un assolo meraviglioso. Vendette e Ferito sono gli episodi più chiari per capire cosa intendo.

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concordo su tutta la linea... arrangiamenti stratosferisci.

la cosa che mi fa impazzire di quell'album è che ogni canzone (quasi tutte, insomma) a un certo punto "esplode" verso i 3/4 della durata e diventa irresistibile... La ritmica si fa più serrata e parte un riff o un assolo meraviglioso. Vendette e Ferito sono gli episodi più chiari per capire cosa intendo.

sì' c'è una cura delle dinamiche pazzesca. è un disco, volendo, molto hail-to-the-thief-iano.

secondo me è una delle 3 maggiori opere del rock italiano, non penso di esagerare: armonicamente ci sono delle costruzioni bellissime, intrecci di suoni, ricchezza di timbriche...ha veramente tutto dentro, perfino alcuni tocchi di progressive (Ferito è un omaggio agli Area). e sopratutto invecchia come il vino.

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comunque passatemi la considerazione che per una band di musica italiana contemporanea sarebbe impossibile realizzare un disco come 17 Re, anche volendolo fare. A parte il sound, è proprio il concetto di "opera che cresce ascolto dopo ascolto" che sta sparendo, dalla scena musicale mondiale (in generale) e italiana (in particolare).

ah, sto invecchiando. :(

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Il mio album preferito dei Litfiba è, e resta, Desaparecido. Senza nulla togliere a 17 Re, che musicalmente è sicuramente superiore.

Desaparecido, però, è il disco in cui ancora i Litfiba erano una piccola band new wave e dentro ha tutto il fascino, genuino, dell'atmosfera che si respirava a Firenze in quegli anni.

Erano un piccolo mito. Soprattutto Pelù, che aveva fatto il classico al Michelangelo insieme ad alcuni miei amici "grandi", dove aveva capeggiato la sezione liceale del Fronte della Gioventù, per poi "ravvedersi", un pò come San Paolo sulla via di Damasco (non si sa se per vera fede o per esigenze discografiche, ma in fondo sono affari suoi) e sfornare un bel disco antimilitarista e antifascista. Che si presentava sul palco in gonna lunga e con la coda alta come un orientale. Che, soprattutto, sul palco (del Tenax, soprattutto, nonchè delle varie Feste dell'Unità del periodo) era qualcosa di mai visto prima, e di irresistibile. Era la personificazione dell'animale da palcoscenico, e sinceramente era talmente sexy da farti dimenticare l'altezza non proprio stratosferica, il look allarmante e la riga nera dentro gli occhi.

Poi le cose sono cambiate, ed è anche giusto così.

Io ho smesso di andare ai loro concerti dopo Litfiba 3, ma non ho mai smesso di essere affezionata a Pelù, che ho incrociato a tutti i concerti di gruppi e cantanti degni di questo nome a cui sono andata, da David Sylvian ai Christian Death nonchè in giro per Firenze, e tuttora incrocio a volte per strada quando va a prendere le figlie a scuola.

Ma l'atmosfera che sprigiona da quel disco, e tutti i ricordi che si porta dietro, sono intatti, e rimangono tra le cose che mi sono più care.

E, a differenza di rubbish, non mi sento affatto vecchia a scrivere queste cose, solo enormemente fortunata.

E comunque a me "regina di cuori" mi piace un monte. :dance:

http://www.youtube.com/watch?v=oSR_3SIeZa0

:wub:

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comunque passatemi la considerazione che per una band di musica italiana contemporanea sarebbe impossibile realizzare un disco come 17 Re, anche volendolo fare. A parte il sound, è proprio il concetto di "opera che cresce ascolto dopo ascolto" che sta sparendo, dalla scena musicale mondiale (in generale) e italiana (in particolare).

ah, sto invecchiando. :(

Son d'accordo.

Anche se sposto leggermente il discorso da un altra parte, mi preme dire che in Italia forse è mancato un gruppo che riuscisse a superare gli anni '90 come epoca (per altro bellissima nel panorama musicale italiano).

In Italia è mancato quello che è stato Kid A a livello mondiale.

Kid A fu una lezione di stile incredibile per tutto il rock mondiale, sopratutto per il sound minimale che esprimeva gran parte dei brani. Ma che dico? Era minimale tutto, anche l'armonia e le melodie e le strutture.

In Italia è mancato questo: un gruppo nato negli anni '90 col tipico sound chitarristico che all'alba del nuovo millennio trova una sintesi che supera completamente tutto ciò che si stava facendo in quel momento.

Secondo me gli Afterhours e i Verdena erano i candidati italiani numero uno per questo tipo di esplorazione sonora... ma entrambi sono rimasti ancorati alle chitarre, al sound pieno, alle strutture comuni del rock.

Una volta perso questo treno non siamo stati in grado di rialzarci. Ci sono tanti bei progetti, ma nessuno dei grandi ha avuto le palle per rivoltare come un calzino la musica italiana.

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comunque passatemi la considerazione che per una band di musica italiana contemporanea sarebbe impossibile realizzare un disco come 17 Re, anche volendolo fare. A parte il sound, è proprio il concetto di "opera che cresce ascolto dopo ascolto" che sta sparendo, dalla scena musicale mondiale (in generale) e italiana (in particolare).

ah, sto invecchiando. :(

sono d'accordissimo e sto invecchiando con te, mi sa :(

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Il mio album preferito dei Litfiba è, e resta, Desaparecido. Senza nulla togliere a 17 Re, che musicalmente è sicuramente superiore.

Desaparecido, però, è il disco in cui ancora i Litfiba erano una piccola band new wave e dentro ha tutto il fascino, genuino, dell'atmosfera che si respirava a Firenze in quegli anni.

Erano un piccolo mito. Soprattutto Pelù, che aveva fatto il classico al Michelangelo insieme ad alcuni miei amici "grandi", dove aveva capeggiato la sezione liceale del Fronte della Gioventù, per poi "ravvedersi", un pò come San Paolo sulla via di Damasco (non si sa se per vera fede o per esigenze discografiche, ma in fondo sono affari suoi) e sfornare un bel disco antimilitarista e antifascista. Che si presentava sul palco in gonna lunga e con la coda alta come un orientale. Che, soprattutto, sul palco (del Tenax, soprattutto, nonchè delle varie Feste dell'Unità del periodo) era qualcosa di mai visto prima, e di irresistibile. Era la personificazione dell'animale da palcoscenico, e sinceramente era talmente sexy da farti dimenticare l'altezza non proprio stratosferica, il look allarmante e la riga nera dentro gli occhi.

Poi le cose sono cambiate, ed è anche giusto così.

Io ho smesso di andare ai loro concerti dopo Litfiba 3, ma non ho mai smesso di essere affezionata a Pelù, che ho incrociato a tutti i concerti di gruppi e cantanti degni di questo nome a cui sono andata, da David Sylvian ai Christian Death nonchè in giro per Firenze, e tuttora incrocio a volte per strada quando va a prendere le figlie a scuola.

Ma l'atmosfera che sprigiona da quel disco, e tutti i ricordi che si porta dietro, sono intatti, e rimangono tra le cose che mi sono più care.

E, a differenza di rubbish, non mi sento affatto vecchia a scrivere queste cose, solo enormemente fortunata.

beata te che hai vissuto quel periodo in diretta. I Litifba anni '80 mi hanno conquistato durante l'adolescenza, mentre appunto le radio trasmettevano invece Regina di Cuori, e crescendo li apprezzo sempre più.

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Il mio album preferito dei Litfiba è, e resta, Desaparecido. Senza nulla togliere a 17 Re, che musicalmente è sicuramente superiore.

Desaparecido, però, è il disco in cui ancora i Litfiba erano una piccola band new wave e dentro ha tutto il fascino, genuino, dell'atmosfera che si respirava a Firenze in quegli anni.

Erano un piccolo mito. Soprattutto Pelù, che aveva fatto il classico al Michelangelo insieme ad alcuni miei amici "grandi", dove aveva capeggiato la sezione liceale del Fronte della Gioventù, per poi "ravvedersi", un pò come San Paolo sulla via di Damasco (non si sa se per vera fede o per esigenze discografiche, ma in fondo sono affari suoi) e sfornare un bel disco antimilitarista e antifascista. Che si presentava sul palco in gonna lunga e con la coda alta come un orientale. Che, soprattutto, sul palco (del Tenax, soprattutto, nonchè delle varie Feste dell'Unità del periodo) era qualcosa di mai visto prima, e di irresistibile. Era la personificazione dell'animale da palcoscenico, e sinceramente era talmente sexy da farti dimenticare l'altezza non proprio stratosferica, il look allarmante e la riga nera dentro gli occhi.

Poi le cose sono cambiate, ed è anche giusto così.

Io ho smesso di andare ai loro concerti dopo Litfiba 3, ma non ho mai smesso di essere affezionata a Pelù, che ho incrociato a tutti i concerti di gruppi e cantanti degni di questo nome a cui sono andata, da David Sylvian ai Christian Death nonchè in giro per Firenze, e tuttora incrocio a volte per strada quando va a prendere le figlie a scuola.

Ma l'atmosfera che sprigiona da quel disco, e tutti i ricordi che si porta dietro, sono intatti, e rimangono tra le cose che mi sono più care.

E, a differenza di rubbish, non mi sento affatto vecchia a scrivere queste cose, solo enormemente fortunata.

E comunque a me "regina di cuori" mi piace un monte. :dance:

http://www.youtube.com/watch?v=oSR_3SIeZa0

:wub:

ci credi che, parola più parola meno, questo era esattamente il tipo di intervento che "invocavo" da te? :ok:

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