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Un film al giorno Vol. 2


echoes

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53 minutes ago, On a Friday said:

Brutto??

Boh.
Diciamo che, per una buona parte, il film segue molto lo stile di Prometheus. Poi, Alien. È un peccato, a me Prometheus piacque molto e avrei preferito di gran lunga un film che seguisse quella "trama". 
E invece, ecco le solite cose à la Alien: equipaggio idiota (questo li supera tutti), che fa scelte a dir poco discutibili e uno Xenomorfo (o chi per lui) che si diverte a ucciderli brutalmente (neanche lo considererei spoiler, dato che capita in ogni film).

Alla fine dei conti, però, mi sento di spezzare una lancia in suo favore... c'è qualche spunto interessante, peccato che però tutto venga intaccato dall'idiozia dell'equipaggio.
 


Ah, sembra quasi che Ridley Scott abbia deciso che Alien e Blade Runner si svolgano nello stesso universo.

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On 16/5/2017 at 11:40 PM, notlivingjustkillingtime said:

Song to Song un capolavoro, posto che Badlands e Days of Heaven per me sono le sue migliori cose, del "secondo Malick" i miei preferiti sono questo e To the Wonder. Perché sono più incentrati nei microcosmi rispetto ai vari The Tree Of Life o The Thin Red Line, e boh evidentemente mi interessano più dei macrocosmi in questo periodo.

Diciamo che con questi due mi connetto più emotivamente rispetto agli altri. E quindi capisci profondamente che è l'unico in giro che fa cinema del secondo decennio del nuovo millennio.

Poi vabbè possiamo fare finta di fare gli intellettuali buttando la teologia di qua e Deleuze di là, ma alla fine davanti agli occhioni dolci di Rooney Mara veramente niente regge il confronto.

ma malick è uno dei pochi che ti permette di essere intellettuale e sentimentale insieme :wub:

Comunque io l'ho un po' perso di vista, mi sono fermato a The tree of life. Credo comunque che la sua grande rivoluzione (artistica? spirituale?) sia dovuta al concepimento di Q, film mai realizzato ma che ha piantato i semi per la sua recente (e iper-prolifica) filmografia. 

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  • 2 months later...

Ragazzi ogni tanto rinnovo la domanda: ma per vedere Voyage of time di Malick uno a che santi deve votarsi?

Molto curioso anche io per Nolan, nonostante il genere, visto che per ora non ha sbagliato praticamente niente.

Qualcuno è andato a vedere The War-Il pianeta delle scimmie?:D:dance:

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2 hours ago, On a Friday said:

Ragazzi ogni tanto rinnovo la domanda: ma per vedere Voyage of time di Malick uno a che santi deve votarsi?

Molto curioso anche io per Nolan, nonostante il genere, visto che per ora non ha sbagliato praticamente niente.

Qualcuno è andato a vedere The War-Il pianeta delle scimmie?:D:dance:

Curiosisismo di vedere The War, credo che i primi due capitoli siano dei film esteticamente perfetti e veramente in grado di creare qualcosa. Film che restano a dispetto del tempo, insomma.
Appena potrò lo vedrò. The War, Dunkirk e Blade Runner 2049 sono i film che aspetto di più al momento.

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  • 4 weeks later...
  • 2 weeks later...
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Secondo me stavolta ha cannato più che altro il fatto di averlo mostrato esplicitamente il tempo filmico, se lasciava perdere quelle scritte veniva fuori un classicissimo montaggio alternato a beneficio della tensione, invece così ti aspetti chissà quali cerebralismi, visti anche i precedenti nolaniani, e invece era solo una didascalica esposizione del tempo filmico appunto. Che poi è quello che succede in tutti i film concitati da Griffith in poi. Magari non così in modo dilatato, ma grossomodo. 

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Ma al di là della questione temporale, è stato proprio il "succo" a lasciarmi poco/nulla. Un film di guerra decisamente insapore... e dire che era iniziato molto bene, perché il primo quarto d'ora mi stava acchiappando, soprattutto visivamente. Poi sono sprofondato in una sorta di catalessi controllata e la visione è filata via senza trasmettermi nulla. L'unico "sussulto" (negativo) nel finale spielberghiano... Non ci siamo, salvate il soldato Christopher e riportatelo nei territori a lui più congeniali.

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Però stavolta vi avevo avvertito :laugh:

Sempre detto: il grande problema di Nolan non è l'essere un cattivo regista, ma l'essere fin troppo "bravo". I suoi film sono il trionfo di un metodo. Ogni cosa è esattamente lì dove dovrebbe essere, senza sbavature, senza sorprese. Il manuale classico viene eseguito in maniera quasi meccanica, disumana, con la puntualità e regolarità delle montagne russe (tanto che lo spettatore vive l'esperienza con la stessa passività). Più che un artista Nolan è un ottimo orologiaio. Ma gli orologi perfetti, per quanto sofisticati, sono prevedibili.

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Secondo me, dopo la sbornia batmaniana, ha pensato: o qui cambio marcia e tento di fare l'Autore sul serio, o non ne esco più. Il risultato è che ha gonfiato a dismisura il suo cinema con tentativi di rappresentare il non rappresentabile (penso soprattutto a Interstellar, non un capolavoro ma per me comunque un lodevole tentativo); e qui casca l'asino, perché o sei Kubrick, Bergman o Tarkovskij, cioè possiedi il tocco, la poesia e il genio, oppure ne esci schiacciato. 

Ed è un peccato, perché come dici tu il Nolan orologiaio di precisione a me piace tantissimo: Following, The Prestige o Insomnia, per dire, sono film coi controfiocchi.

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20 hours ago, TomThom said:

Secondo me, dopo la sbornia batmaniana, ha pensato: o qui cambio marcia e tento di fare l'Autore sul serio, o non ne esco più. Il risultato è che ha gonfiato a dismisura il suo cinema con tentativi di rappresentare il non rappresentabile (penso soprattutto a Interstellar, non un capolavoro ma per me comunque un lodevole tentativo); e qui casca l'asino, perché o sei Kubrick, Bergman o Tarkovskij, cioè possiedi il tocco, la poesia e il genio, oppure ne esci schiacciato. 

Ed è un peccato, perché come dici tu il Nolan orologiaio di precisione a me piace tantissimo: Following, The Prestige o Insomnia, per dire, sono film coi controfiocchi.

 

no beh, Nolan a quei tre lì non gli allaccia nemmeno le scarpe, siamo seri. io per certi versi lo vedo come Sorrentino: prova a giocare con dei linguaggi che semplicemente non gli appartengono, e alla fine la fa sempre fuori dal vasino. ottimo intrattenitore eh, ma nulla di più. 

Interstellar è uno dei film più pretenziosi che abbia mai visto. bello visivamente, coperto da un alone di epica moderna, ma alla fine totalmente vuoto e di una banalità disarmante. non mi ha lasciato nulla, se non un paio di belle scene da action movie. non regge minimamente il confronto con i due film spaziali dei due che hai citato (2001 e Solaris), che sono due film che indagano sul senso più profondo dell'esistenza umana. Interstellar si ingarbugliava su questioni scientifiche e concludeva che, ma sì, tanto alla fine l'amore trionfa su tutto (che poi l'aveva spiegato anni prima, molto più chiaramente, il buon Ruggero Brega).

ho deciso che questo nuovo non andrò nemmeno a vederlo al cinema, lo guarderò con calma in tv. 

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Il discorso è anche che Nolan fa un cinema veramente freddo e poco adatto alle emozioni, quasi meccanico. E' il suo stile, poco da fare, così come il tempo e lo spazio sono due elementi chiave per capirlo.
Dunkirk da questo punto di vista è emozione: ovvero suspense, ansia, angoscia, chiamatela come volete.

Come regista a me piace molto, denuncio una certa frettolosità in alcune parti dei suoi film, sceneggiatura non perfette e appunto una certa freddezza.
Ma ormai è un nome, una garanzia che al pubblico piace. E oggi come oggi vedo veramente difficile trovare registi in grado di marchiare così a fuoco il mondo del Cinema.
Penso a Villeneuve, che ancora si deve "fare" completamente per quanto Arrival è uno dei film del 2017, o a Paul Thomas Anderson, più tecnico di Nolan ma anche lui un po' freddino. Stessa cosa per Wes Anderson. Diciamo che i nomi di questi dieci anni sono più o meno quelli.

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Ieri visto per la prima volta Prisoners di Denis Villeneuve. Voglio vedermi un po' i suoi film. Arrival mi è molto piaciuto e ho buone aspettative per il nuovo Blade Runner.
Prisoners sfrutta un tema abbastanza conosciuto, il rapimento di due bambine in America, ma riesce a tenere incollato lo spettatore per più di due ore con molti momenti buoni. Promosso.

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