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Un film al giorno Vol. 2


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Ragazzi andate a vedere Dogman, veramente una perla.

Ritmo incalzante, tensione, dramma, sentimenti, dolore.

Marcello Fonte calato alla perfezione nel ruolo del protagonista, veramente superbo.

Complimenti a Garrone, di gran lunga sopra tutti i suoi film che ho visto (parere personale e privo di basi tecniche eh)

 

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4 hours ago, On a Friday said:

Ragazzi andate a vedere Dogman, veramente una perla.

Ritmo incalzante, tensione, dramma, sentimenti, dolore.

Marcello Fonte calato alla perfezione nel ruolo del protagonista, veramente superbo.

Complimenti a Garrone, di gran lunga sopra tutti i suoi film che ho visto (parere personale e privo di basi tecniche eh)

 

Probabilmente è il miglior film italiano da un po' di tempo a questa parte. Mentre la media italiana rimane impantanata nella soap-opera moralistica e di facile lettura, Garrone intanto si misura con i grandi e scrive pagine di ottimo cinema.

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1 hour ago, Gasba said:

Probabilmente è il miglior film italiano da un po' di tempo a questa parte. Mentre la media italiana rimane impantanata nella soap-opera moralistica e di facile lettura, Garrone intanto si misura con i grandi e scrive pagine di ottimo cinema.

Guarda, io non sono assolutamente un esperto di cinema, mi limito alla visione, e nemmeno troppo sperimentale, ma anzi molto pop.

Ma uscire dal cinema così sinceramente colpito era tanto tanto tempo (per un film in senso proprio minimo un paio d'anni). Due ore "dentro" il film, totalmente, mai un attimo di distrazione. 

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On 5/31/2018 at 6:20 PM, On a Friday said:

Guarda, io non sono assolutamente un esperto di cinema, mi limito alla visione, e nemmeno troppo sperimentale, ma anzi molto pop.

Ma Garrone è abbastanza pop, il suo cinema prima che all'esperto è rivolto al popolo, che è anche il suo oggetto di esplorazione artistica. Per questo il film è riuscito: convivono tranquillamente una forma cinematografica elegante e poetica con un realismo che è difficile distinguere dal documentario. Il realismo lo si raggiunge sempre con la libertà: libertà dello sguardo (diaframmi sempre chiusi, lo spettatore sceglie come ritagliare il proprio spazio filmico all'interno di un'immagine tutta "democraticamente" a fuoco. Non a caso sul finale onirico abbiamo un fuoco molto stretto solo sul protagonista, ormai staccato dallo sfondo, dalla realtà), di conseguenza libertà della morale (chi ha ragione? chi ha torto? Chi è il cattivo? In ognuno luci e ombre, diverse tipologie di "cane umano"). Insomma un po' le formule nel neorealismo, rielaborate 50 anni dopo. Garrone si sta interrogando su cosa significhi oggi "realtà", senza offrire risposte univoche o ricette pronte. Nell'era del populismo, direi che è già un miracolo.

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  • 4 weeks later...
On 5/31/2018 at 11:14 AM, On a Friday said:

Ragazzi andate a vedere Dogman, veramente una perla.

Ritmo incalzante, tensione, dramma, sentimenti, dolore.

Marcello Fonte calato alla perfezione nel ruolo del protagonista, veramente superbo.

Complimenti a Garrone, di gran lunga sopra tutti i suoi film che ho visto (parere personale e privo di basi tecniche eh)

 

grazie della dritta! :) 

comunque il parere personale e privo di basi tecniche vale quanto quello del più blasonato critico cinematografico...anzi, spesso ci azzecca moooolto di più! :D 

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  • 4 months later...
4 hours ago, Mr. Wolf said:

Non è da Morricone, che cavolo.

Guarda Morricone ha proverbialmente un carattere di merda e sta antipatico a molti (non le ha mai mandate a dire), ma insomma qua si esagera. Al rollingstone non bastava cadere in basso, vuole pure grattare il fondo.

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Ultima settimana interessante; sono andato a vedere

l’ultimo Lars Von Trier, the house that jack built, e mi sono divertito parecchio (è la sua più grande trollata di sempre) anche se al di là di ciò e di un paio di scene dalla fotografia spettacolare (una scopata fra La Chapelle e Lynch, con buona lode per il DP) non so ancora cosa pensarne. Grosso “mmmh”.

Suspiria, non un capolavoro ma decisamente una perla; rivisto una seconda volta. Probabilmente non all’altezza dell’originale ma prodotto comunque riuscito. Fotografia Ok, e superlativa nelle scene della danza e soprattutto nel pre-finale (scena dello scontro, superba). Colonna sonora che mi è apparsa un po’ castrata per com’è stata montata nel film e mixata per restare piuttosto in secondo piano. OST acquista comunque un enorme valore aggiunto una volta ascoltata nel suo contesto. Storia Ok, la prima volta sono uscito dalla sala un po’ “non ho capito un cazzo”, ripercorrendo il tutto si possono ricostruire un paio di cose ma non troppe. Atmosfera in genere stupenda, film del tutto invernale; grazie al cielo l’avevo bypassato a settembre.

il grinch 3D. In quando a film d’animazione dovevo essere rimasto a toy story a parte qualche piacevole incursione (Up?), ma avevo un invito per l’avant-première, e devo dire che lo riguarderei molto volentieri. Produzione veramente stellare, piuttosto incredibile per quanto mi riguarda. Grinch un rabbonito un poco eccessivamente sul finale (sul quale ho pianto come una fontana, con mia sorpresa) ma stupendo sul resto. OST da *FAVOLA* grazie alla perla di Tyler, The Creator, che ho in loop da un paio di giorni; ora la posto di là.

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  • 4 weeks later...

@Gasba e @TomThom , avete visto Roma di Cuaron? vorrei vostre impressioni.

L´ho trovato magistrale tecnicamente, forse un po´semplicistico per come tratta alcuni argomenti - le divisioni donna/uomo, padrone/servo, bianco/indios - ma da quello che ho capito é molto auto-biografico, evidentemente la sua infanzia la ricorda cosí.

in generale probabilmente il miglior film che ho visto quest´anno. evidentemente sto invecchiando, ma mi ha persino commosso in un paio di momenti.

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Dovrei vederlo nei prossimi giorni, forse domani. Al Farnese lo danno fino al 26 (non era in sala solo 3 giorni?)
Comunque me ne stanno parlando bene un po' tutti. La fotografia sembra veramente bellissima dal poco che ho visto, firmata dallo stesso Cuaron (a forza di lavorare con Lubezki dopo un po' diventi bravo per forza).

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  • 1 month later...
On 12/17/2018 at 12:41 PM, jimy84 said:

@Gasba e @TomThom , avete visto Roma di Cuaron? vorrei vostre impressioni.

L´ho trovato magistrale tecnicamente, forse un po´semplicistico per come tratta alcuni argomenti - le divisioni donna/uomo, padrone/servo, bianco/indios - ma da quello che ho capito é molto auto-biografico, evidentemente la sua infanzia la ricorda cosí.

in generale probabilmente il miglior film che ho visto quest´anno. evidentemente sto invecchiando, ma mi ha persino commosso in un paio di momenti.

Roma è un bel film e non gli si può dire molto. Un bel bianco e nero, però quel bianco e nero un po' ruffiano, non sincerissimo, vagamente artefatto e che non emoziona troppo (ad eccezione di quella meravigliosa passeggiata contro le onde del mare della tata). Gli ho preferito tremendamente Cold War, vero bianco e nero di polacchia... grande grande film.

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2 hours ago, TomThom said:

Roma è un bel film e non gli si può dire molto. Un bel bianco e nero, però quel bianco e nero un po' ruffiano, non sincerissimo, vagamente artefatto e che non emoziona troppo (ad eccezione di quella meravigliosa passeggiata contro le onde del mare della tata). Gli ho preferito tremendamente Cold War, vero bianco e nero di polacchia... grande grande film.

Diciamo che da quando c’e la pellicola a colori è sempre artefatto il b/w. Il che non è un male, per forza.

per me Roma è il film migliore dell’anno scorso. 

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  • 3 weeks later...

Bello, ma tutta superficie... non mi ha lasciato assolutamente nulla. In tema di visioni da Oscar invece consiglio Green Book; classica storia americana bella e buonina, trita e ritrita, ma nobilitata da due grandi attori (Viggo super e per me meriterebbe l'Oscar... certo non Malek per quell'orrore di Bohemian Rhapsody).

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Era per dire che l'ho trovato essenzialmente epidermico: un concentrato di bellezza e di indiscutibile talento, sia registico che interpretativo, che però (almeno per me) ha scavato poco in profondità. Algido oltre ogni limite, emozioni prossime allo zero, chirurgico e spietatamente cesellato. Qualcuno ha chiamato in causa Barry Lyndon?

Non gli posso dire nulla da un punto di vista filmico, la mia è solo una "critica" di natura interiore. Lanthimos è sicuramente un cavallo di razza, ma ogni tanto meriterebbe delle belle frustate per quella voglia di fare un po' troppo il figo. Proprio per questo senso gli ho preferito di gran lunga Il Sacrificio del Cervo Sacro, per tornare al suo step precedente... una visione molto più potente.

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On 2/7/2019 at 6:44 PM, TomThom said:

Proprio per questo senso gli ho preferito di gran lunga Il Sacrificio del Cervo Sacro, per tornare al suo step precedente... una visione molto più potente.

E vabbé ci credo! Sono due generi opposti e difficilmente confrontabili. Il Sacred Deer è una (anti)tragedia in salsa horror, si confronta con l’Ifigenia; La Favorita è una commedia - o almeno una commedia secondo Lanthimos :wacko: - non ci si può aspettare lo stesso tipo di emozioni. Però capisco quel che dici e penso abbia delle motivazioni precise. In effetti il film gioca proprio sulla forma, sulla “messa in scena” vera e propria e il suo insopportabile buonismo, è una satira feroce sull’ipocrisia del cinema. Questo lo rende un film molto femminile, a modo suo, in quanto le donne hanno questo modo caratteristico di duellare a suon di sorrisi e coltellate sulla schiena, molto diverso dal duellare maschile più diretto. Il servilismo ipocrita della giovane arrivista si riflette benissimo con l’ipocrisia del cinema nei confronti dello spettatore, disposto a credere alle peggiori stronzate pur di soddisfare i propri capricci.
Il film è migliore non solo del pessimo Marie Antoinette di Coppola figlia – un esempio settecentesco del cinema falso di cui sopra – ma anche di uno qualsiasi degli ultimi di Tarantino, tanto per citarne due che davvero pensano a fare solo i fichi.
Da Barry Lyndon eredita il distacco anti-emotivo e quella dose di sadica freddezza, ma infondo Lanthimos mi sembra debitore di Kubrick in toto, anche nel sapiente uso del grandangolo o comunque in generale per le atmosfere allucinate e senza dio – fermo restando che parliamo di due galassie/poetiche diverse.

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Ultimamente ho visto Ride di Mastandrea, carino anche se mi aspettavo qualcosa di più sinceramente.

Stesso discorso per Tre volti: carino, scorre bene, i paesaggi sono bellissimi. Ma un pochino sconclusionato, mi sono perso dei passaggi, o forse non c'erano nemmeno.

Cold War invece una gioia da vedere, uno dei film più belli degli ultimi mesi (che ho visto naturalmente).

Qualcuno invece per caso ha visto "Lontano da qui" e "Green Book"? Il primo credo sia di qualche tempo fa

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