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Un film al giorno Vol. 2


echoes

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On 5/7/2016 at 6:19 PM, Gasba said:

Dai Echoes! Mi meraviglio!
Sinceri ed utili? Intendi quegli stessi documentari che ci fanno credere che la vita degli animali sia come un film della Disney, e che addossano continuamente alla natura la nostra morale del cazzo? Gli stessi documentari che non fanno altro che idolatrare il progresso e la macchina, riducendosi tuttavia ad una banalissima propaganda nazionalistica che nemmeno l'istituto luce?
La distanza che separa i vari documentari USA da Hollywood si fa sempre più sottile... ormai sono praticamente l'uno la prosecuzione dell'altro. Basti pensare che da un po' di tempo Morgan Freeman conduce un documentario tutto suo (una roba pessima, tra l'altro).
La loro unica utilità è quella di rinforzare l'identità di stato da esportare nei vari paesi culturalmente colonizzati come il nostro.

Su Malick potresti anche avere ragione, però aspettiamo e vediamo. L'utilizzo dell'IMAX pone subito l'attenzione sulla tecnica: mi auguro che il buon Malick, avendo anche tradotto Heidegger in inglese, architetti quantomeno un discorso suggestivo sulla téchne e sulla metafisica, visto che si parla di destino dell'uomo.

 

Non so che documentari guardi tu Gasba, quelli che guardo io mostrano semplicemente la vita selvatica analizzandone gli aspetti evolutivi e comportamentali. Malick è anacronistico oltre che ridondante e stucchevole, idee ormai finite visto che ripete lo stesso refrain all'infinito. 

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  • 2 weeks later...

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Pare continui inarrestabile l'ossessione epica e megalomane nolaniana. Ok, si sa ancora poco di questo Dunkirk ma non c'è dubbio che sarà grosso, maestoso, potente. Ci stordirà con i suoi fuochi d'artificio a stelle e strisce, staremo incollati allo schermo come sempre. Montaggio serrato,  Hans Zimmer, IMAX.

Tensione a mille, volume a duemila, hype sotto zero.

Rivoglio lo spirito (e le idee) di Following. Meglio, lo riguardo, tanto so bene che non tornerà più.

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Quella era un Nolan con pochi soldini che giustamente lavorava di montaggio e sceneggiatura (vedi Memento).
Oggi è l'unico regista post-2000 che può avere budget simili a disposizione e che fa incassi da capogiro qualunque cosa faccia, di qualunque genere.
In un'epoca in cui i film trattano solo di supereroi DC e Marvel Nolan riesce comunque a dare un tocco personale al suo modo di fare Cinema. E' un regista molto molto influente.

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5 hours ago, Mr. Wolf said:

Oggi è l'unico regista post-2000 che può avere budget simili a disposizione e che fa incassi da capogiro qualunque cosa faccia, di qualunque genere.
In un'epoca in cui i film trattano solo di supereroi DC e Marvel Nolan riesce comunque a dare un tocco personale al suo modo di fare Cinema. E' un regista molto molto influente.

Nel paese dei ciechi, chi ha un solo occhio è re.

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  • 3 weeks later...

 

Per gli appassionati di fantascienza :rolleyes:

Non mi aspetto un capolavoro, ma le discrete citazioni (ognuno vede quello che vuole vedere :laugh: ) di "Incontro con Rama" di Clarke e "Alle montagne della follia" di Lovecraft hanno attirato la mia attenzione. Purtroppo sembra anche un po' la versione figa di indipendence day ...

Sarà un'americanata come al solito ma pazienza, prenderò il biglietto ... di sicuro con vado a Pioltello per l'IMAX come ho fatto con Interstellar :D 

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  • 2 weeks later...

L'altro giorno in Tv davano Il Buono Il Brutto e Il Cattivo e pensavo a quanto siamo caduti in basso in fatto di cinema qui in Italia... Dove sono i grandi maestri? Il nostro cinema all'estero è rappresentato da un ciarlatano chiamato Sorrentino...rendiamoci conto..

A proposito di maestri: Marco Ferreri (ma dove lo troviamo oggi un regista così?)

 

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Il Cinema Italiano oggi sta vivendo una fase di profondo cambiamento; sono pochissimi i registi italiani degli anni Settanta ancora in vita e stanno lasciando il posto, mooolto lentamente, a una nuova generazione di cineasti che, da un ventennio a questa parte, si sta facendo le ossa grazie a buoni film:

Gabriele Mainetti - Lo Chiamavano Jeeg Robot 
Daniele Vicari - Diaz
Emanuele Crialese - Terraferma
Paolo Genovese - Perfetti Sconosciuti
Stefano Sollima - ACAB e Suburra
Francesca Archibugi - Il Nome Del Figlio
Edoardo Leo - Noi e la Giulia
Sydney Sibilia - Smetto Quando Voglio
Francesco Micciché - Loro Chi?
Roberto Andò - Viva La Libertà
Pappi Corsicato - Il Volto Di Un'altra
Matteo Rovere - Veloce come il vento

Questi sono solo alcuni nomi ovvimente; ma la maggior parte di loro hanno fatto già qualche buon/ottimo film, nonostante il Cinema Itaiano sia poco "sponsorizzato".
Io direi che non siamo messi male, anche perché abbiamo spazio per commedie, film d'inchiesta, drammi e anche film con supereroi come nel caso di Mainetti.
Certo è che questi registi devono Storicizzarsi, ma è ancora presto.

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On 28/8/2016 at 5:28 PM, OKPC_82 said:

Io ho recuperato finalmente the revenant...per me un filmone.

Sembra quasi un western vecchio stile. Fotografia sublime e scene iperrealistiche. Unico difetto l'eccessiva lunnghezza.

A distanza di oltre sei mesi posso dire che Revenant non mi ha lasciato nulla: pellicola tanto leccata quanto inutile anche se di certo non si può definire brutta.

Di sicuro il peggior film di Inarritu.

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On 6/9/2016 at 1:07 PM, Mr. Wolf said:

Io direi che non siamo messi male, anche perché abbiamo spazio per commedie, film d'inchiesta, drammi e anche film con supereroi come nel caso di Mainetti.

Secondo me siamo messi malissimo. Non c'è più nessuno che osi, non c'è fantasia. I film da te citati sono le solite sceneggiate trite e ritrite, spesso noiose commediole sentimentali recitate malissimo; o anche melodrammi borghesi, sempre educati e con il classico sfondo sociale che però non ha mai la grinta di tirare un sasso in faccia. Nella regia c'è il pantano assoluto: o ci si limita a seguire il manualetto, o si prova maldestramente a rianimare la carcassa del neorealismo (eredità che ha creato più danni che altro). Alcuni dalla disperazione hanno giocato la carta hollywood, provando a scopiazzarne i temi (mainetti) o lo stile (Sorrentino). Come sia sia, quel che ne esce fuori oscilla quasi sempre tra l'imbarazzante e il demenziale. Non dico che è una merda solo perché persino la poetica della merda se affrontata come si deve ha più dignità di 'sta roba.
Forse solo alcuni film d'inchiesta hanno una qualche utilità sociale (come ricostruzione di alcuni fatti che VANNO raccontati, tipo la Diaz), ma certamente nessuna importanza artistica.

E direi che la cosa è tanto più paradossale se si pensa che oggi realizzare un film rispetto agli anni '60 non costa praticamente nulla. Io spero ancora nella profezia di Bresson: "Il futuro del cinema è nelle mani di qualche ragazzo che con quei pochi soldi che ha in tasca farà il suo film, indipendentemente dalle logiche industriali".

Comunque abbiamo quel che ci meritiamo: un cinema conformista per una società conformista.
Ormai fagocitiamo film come cheesburger, le papille gustative si sono desensibilizzate. Se ascolti tutta la vita solo rock 'n' roll, poi non ti sorprendere se non capisci un concerto di Beethoven. Anche se domani dovesse uscire un capolavoro, credo che ben pochi se ne accorgerebbero, e anche quei pochi gli dedicherebbero al massimo un post su facebook, per strappare via un paio di like. Poi via, avanti col prossimo film. Mi piace, non mi piace. E ciao.

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9 minutes ago, Gasba said:

Secondo me siamo messi malissimo. Non c'è più nessuno che osi, non c'è fantasia. I film da te citati sono le solite sceneggiate trite e ritrite, spesso noiose commediole sentimentali recitate malissimo; o anche melodrammi borghesi, sempre educati e con il classico sfondo sociale che però non ha mai la grinta di tirare un sasso in faccia. Nella regia c'è il pantano assoluto: o ci si limita a seguire il manualetto, o si prova maldestramente a rianimare la carcassa del neorealismo (eredità che ha creato più danni che altro). Alcuni dalla disperazione hanno giocato la carta hollywood, provando a scopiazzarne i temi (mainetti) o lo stile (Sorrentino). Come sia sia, quel che ne esce fuori oscilla quasi sempre tra l'imbarazzante e il demenziale. Non dico che è una merda solo perché persino la poetica della merda se affrontata come si deve ha più dignità di 'sta roba.
Forse solo alcuni film d'inchiesta hanno una qualche utilità sociale (come ricostruzione di alcuni fatti che VANNO raccontati, tipo la Diaz), ma certamente nessuna importanza artistica.

E direi che la cosa è tanto più paradossale se si pensa che oggi realizzare un film rispetto agli anni '60 non costa praticamente nulla. Io spero ancora nella profezia di Bresson: "Il futuro del cinema è nelle mani di qualche ragazzo che con quei pochi soldi che ha in tasca farà il suo film, indipendentemente dalle logiche industriali".

Comunque abbiamo quel che ci meritiamo: un cinema conformista per una società conformista.
Ormai fagocitiamo film come cheesburger, le papille gustative si sono desensibilizzate. Se ascolti tutta la vita solo rock 'n' roll, poi non ti sorprendere se non capisci un concerto di Beethoven. Anche se domani dovesse uscire un capolavoro, credo che ben pochi se ne accorgerebbero, e anche quei pochi gli dedicherebbero al massimo un post su facebook, per strappare via un paio di like. Poi via, avanti col prossimo film. Mi piace, non mi piace. E ciao.

Bravissimo!
Bresson poi :wub:

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13 hours ago, Gasba said:

Secondo me siamo messi malissimo. Non c'è più nessuno che osi, non c'è fantasia. I film da te citati sono le solite sceneggiate trite e ritrite, spesso noiose commediole sentimentali recitate malissimo; o anche melodrammi borghesi, sempre educati e con il classico sfondo sociale che però non ha mai la grinta di tirare un sasso in faccia. Nella regia c'è il pantano assoluto: o ci si limita a seguire il manualetto, o si prova maldestramente a rianimare la carcassa del neorealismo (eredità che ha creato più danni che altro). Alcuni dalla disperazione hanno giocato la carta hollywood, provando a scopiazzarne i temi (mainetti) o lo stile (Sorrentino). Come sia sia, quel che ne esce fuori oscilla quasi sempre tra l'imbarazzante e il demenziale. Non dico che è una merda solo perché persino la poetica della merda se affrontata come si deve ha più dignità di 'sta roba.
Forse solo alcuni film d'inchiesta hanno una qualche utilità sociale (come ricostruzione di alcuni fatti che VANNO raccontati, tipo la Diaz), ma certamente nessuna importanza artistica.

E direi che la cosa è tanto più paradossale se si pensa che oggi realizzare un film rispetto agli anni '60 non costa praticamente nulla. Io spero ancora nella profezia di Bresson: "Il futuro del cinema è nelle mani di qualche ragazzo che con quei pochi soldi che ha in tasca farà il suo film, indipendentemente dalle logiche industriali".

Comunque abbiamo quel che ci meritiamo: un cinema conformista per una società conformista.
Ormai fagocitiamo film come cheesburger, le papille gustative si sono desensibilizzate. Se ascolti tutta la vita solo rock 'n' roll, poi non ti sorprendere se non capisci un concerto di Beethoven. Anche se domani dovesse uscire un capolavoro, credo che ben pochi se ne accorgerebbero, e anche quei pochi gli dedicherebbero al massimo un post su facebook, per strappare via un paio di like. Poi via, avanti col prossimo film. Mi piace, non mi piace. E ciao.

D'accordo, ma calcola che noi abbiamo ereditato lo stile del Neorealismo. E' questo da settant'anni a questa parte. Il marchio di fabbrica del cinema italiano, vuoi o non vuoi, è quello. E' stato uno stile così forte e duraturo che ha influenzato tutto il cinema, fino ad oggi. 
Certo, sarebbe interessante se si andasse oltre (un po' come hanno fatto la Francia con la Nouvelle Vague o la Germania con l'Espressionismo) ma noi Italiani siamo sempre stati un po' "conservatori". 
Non puoi pretendere che scompaia quello stile e si riparta da...cosa? Quale stile seguire? Quale impronte?
Gente come Francesco Rosi o Mario Monicelli o Pierpaolo Pasolini facevano film di denuncia ma erano casi isolati, ed erano comunque figli di un periodo storico assai complesso. 
I sassi in faccia di cui parli vengono tirati ancora oggi, magari sono più velati ma ci sono (Reality di Garrone che guardacaso è comunque un film di impronta neorealista).

Poi il discorso é: si fanno film ispirati al neorealismo e "che palle", si fanno film diversi e "la solita americanata". Sorrentino, per quanto possa essere criticato, ha portato un suo "stile" di certo non originale, di certo non innovativo, ma è sempre qualcosa che si distacca dai soliti film. Il nostro cinema in Italia è questo, facciamocene una ragione; l'età dell'oro (in Italia come in tutto il mondo) è passata da un bel pezzo; e di certo bisogna smettere di pensare che il Cinema possa influenzare le nostre vite: come dici tu i film oggi si consumano con una velocità disumana, oggi più che mai.

Io comunque sono soddisfatto dei film che ho visto negli ultimi due/tre anni, ripeto ci sono buoni registi, ottimi attori (non tantissimi ma ci sono) e qualche buona sceneggiatura che riesce a pescare a piene mani dal vissuto quotidiano, com'è sempre stato.
Di certo rispetto a dieci/quindici anni fa (quando un certo Muccino era considerato il top del Cinema in Italia) c'è maggiore consapevolezza e più qualità. Visto il livello del cinema in altri paesi (specie in America), è tanta roba.

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  • 3 weeks later...

Devo fare una piccola premessa, di Nick Cave conosco solo qualche pezzo sporadico. Mi hanno incuriosito tantissimo i vostri commenti sull'ultimo album, e quindi ho colto l'occasione per conoscerlo tramite questo documentario. 

Per quanto riguarda la struttura del film questo è una sorta di racconto, di diario, in cui ci sono momenti in cui vengono intervistati Nick, o la moglie, o altri membri della band, alternato a momenti puramente musicali, con i passaggi tra gli uni e gli altri affidati al narratore, che legge poesie, riflessioni e quant'altro. In questo modo gli stacchi non sono mai bruschi, e l'effetto è quello di un'immersione completa. Questo senso di mare scuro in cui ti immergi è amplificato anche dal bianco e nero, che è veramente bellissimo da vedere, e che crea una sensazione di irrealtà che esalta i sensi, sia nel bene che nel male.

I pezzi, e i testi, sono semplicemente bellissimi, mai per un momento ho pensato fossero " costruiti", "stucchevoli". Si nota la più totale sincerità, sia lui che la moglie si mettono a nudo sull'argomento morte del figlio, ma sopratutto su quale possa essere l'impatto sulla vita di una simile tragedia.

E' volato via, un'immersione scurissima di quasi due ore, commovente , vera, dolce anche. Non è tuttavia una cosa che guardi senza subirne il contraccolpo, a tratti soffoca.

Il suo scopo era farmi scoprire il Nick Cave artista/uomo, e ci è riuscito alla perfezione. Sarebbe interessante conoscere il parere di chi l'ha visto ma conosce anche i suoi lavori, questo è quello che mi è rimasto dalla visione, quello che sono riuscito ad esprimere quantomeno.^_^

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3 hours ago, On a Friday said:

Devo fare una piccola premessa, di Nick Cave conosco solo qualche pezzo sporadico. Mi hanno incuriosito tantissimo i vostri commenti sull'ultimo album, e quindi ho colto l'occasione per conoscerlo tramite questo documentario. 

Per quanto riguarda la struttura del film questo è una sorta di racconto, di diario, in cui ci sono momenti in cui vengono intervistati Nick, o la moglie, o altri membri della band, alternato a momenti puramente musicali, con i passaggi tra gli uni e gli altri affidati al narratore, che legge poesie, riflessioni e quant'altro. In questo modo gli stacchi non sono mai bruschi, e l'effetto è quello di un'immersione completa. Questo senso di mare scuro in cui ti immergi è amplificato anche dal bianco e nero, che è veramente bellissimo da vedere, e che crea una sensazione di irrealtà che esalta i sensi, sia nel bene che nel male.

I pezzi, e i testi, sono semplicemente bellissimi, mai per un momento ho pensato fossero " costruiti", "stucchevoli". Si nota la più totale sincerità, sia lui che la moglie si mettono a nudo sull'argomento morte del figlio, ma sopratutto su quale possa essere l'impatto sulla vita di una simile tragedia.

E' volato via, un'immersione scurissima di quasi due ore, commovente , vera, dolce anche. Non è tuttavia una cosa che guardi senza subirne il contraccolpo, a tratti soffoca.

Il suo scopo era farmi scoprire il Nick Cave artista/uomo, e ci è riuscito alla perfezione. Sarebbe interessante conoscere il parere di chi l'ha visto ma conosce anche i suoi lavori, questo è quello che mi è rimasto dalla visione, quello che sono riuscito ad esprimere quantomeno.^_^

Se ti è piaciuto guardati anche 20,000 days on earth, altro documentario profondo su Nick Cave.

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  • 2 weeks later...

Tra pochi giorni esce questo, di cui si è parlato un gran bene ovunque:

Risultati immagini per neruda larrain

Inoltre in questi giorni su Netflix hanno caricato questo documentario. Qualcuno lo ha già visto per caso?

Edit non sapevo se postarlo qui o nella sezione politica. Nel caso ditelo che lo sposto;)

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  • 3 weeks later...
15 minutes ago, jimy84 said:

Boh, non lo so. Per quanto abbia amato il primo film (ho letto il libro, meraviglioso) mi sembra che Boyle da diverso tempo abbia preso una deriva troppo "pulitina" e buonista, anche se spero non contagi questo T2.
Anche dal trailer si evince, a livello fotografico, una cura troppo esagerata, troppo tecnica, quando il primo film era molto più "grezzo" e favoloso anche per questo.

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On 25/9/2016 at 3:27 PM, Lacatus said:

La Teoria Svedese Dell'Amore,di Erik Gandini
Qui una recensione: http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=57200

Laca visto ieri l'altro sera! Non sapevo che l'avevi postato. Sarebbe interessante sapere il parere di chi in Svezia ci vive, o ci ha vissuto. Non proprio leggerissime le cose che mostra.

Ah, ho visto il documentario sul XIII emendamento, se siete interessati all'argomento guardatelo, molto ben fatto.

E infine ho visto Neruda e....non ci ho capito nulla! Cioè bello eh, le due ore sono volate, bravi tutti, ma non ho trovato quel capolavoro descritto da praticamente tutta la critica. In generale sono uscito dal cinema con la sensazione di aver visto qualcosa di bello, ma di non averlo capito per niente:faniente:

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