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Libri sui Radiohead


Xevon

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https://deerwaves.com/news/radiohead-libro-kid-a

https://www.amazon.com/gp/product/0306845687?tag=hacboogrosit-20&ref_=nav_custrec_signin&

The making and meaning of Radiohead's groundbreaking, controversial, epoch-defining album, Kid A.


In 1999, as the end of an old century loomed, five musicians entered a recording studio in Paris without a deadline. Their band was widely recognized as the best and most forward-thinking in rock, a rarefied status granting them the time, money, and space to make a masterpiece. But Radiohead didn't want to make another rock record.

Instead, they set out to create the future.

For more than a year, they battled writer's block, inter-band disagreements, and crippling self-doubt. In the end, however, they produced an album that was not only a complete departure from their prior guitar-based rock sound, it was the sound of a new era, and embodied widespread changes catalyzed by emerging technologies just beginning to take hold of the culture.

What they created was Kid A.

At the time, Radiohead's fourth album divided critics. Some called it an instant classic; others, including the U.K. music magazine Melody Maker, deemed it "tubby, ostentatious, self-congratulatory... whiny old rubbish." But two decades later, Kid A sounds like nothing less than an overture for the chaos and confusion of the 21st century.

Acclaimed rock critic Steven Hyden digs deep into the songs, history, legacy, and mystique of Kid A, outlining the album's pervasive influence and impact on culture, in time for its 20th anniversary in 2020. Deploying a mix of criticism, journalism, and personal memoir, Hyden skillfully revisits this enigmatic, alluring LP and investigates the many ways in which Kid A shaped and foreshadowed our world.
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E dopo Solventi scrive su di lui/loro anche un'altra delle mie firme musicali preferite.

 

Luca Castelli

44 m  · 
Ma non un labirinto qualsiasi. Dentro si snodano gli ultimi trent'anni del nostro tempo, con tutto quell'affastellarsi di entusiasmi, smottamenti e stravolgimenti che hanno rovesciato il mondo della musica e non solo: c'è l'età d'oro di MTV (Creep) e delle ultime cattedrali rock (OK Computer), ci sono l'istinto rivoluzionario da passaggio di millennio (Kid A) e la breve stagione dei download (In Rainbows), c'è una selva infinita di altri esperimenti (sempre più spesso al di fuori dell'orbita Radiohead, tra laptop e pianoforti, ziqqurat virtuali e streghe suspirianti), ringhiando contro le aberrazioni della realtà (la guerra in Iraq, il cambiamento climatico, il dominio delle corporation) ben prima che l'indignazione diventasse leggera come un clic. A ogni svolta, un nuovo cunicolo. Buon ultimo quello degli Smile, l'ennesimo debutto, a 53 anni. Quella di Thom Yorke non è solo un'avventura fantastica, baciata dall'insaziabile fame creativa e avvolta nel mistero dell'essere ancora in corso, ancora nel labirinto. Penso sia anche una delle più indicate da cui partire per provare a salvare/raccontare/studiare un'epoca – quella contemporanea, soprattutto dopo lo scoccare del 2000 – che anche nelle sue espressioni artistiche sembra condannata a non valicare mai il consumo dell'istante. Ma che senso hanno l'arte, la musica, la letteratura... se durano solo un istante?
Il libro esce martedì, giusto in tempo per intrufolarsi – se non ci sono intoppi – tra gli scaffali del Salone del Libro (altro gran bel labirinto, in particolare per un torinese). A chi vorrà dargli una chance, buona esplorazione, buona lettura e buon ascolto. 🙂

 

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5 minutes ago, @li said:

E dopo Solventi scrive su di lui/loro anche un'altra delle mie firme musicali preferite.

 

Luca Castelli

44 m  · 
Ma non un labirinto qualsiasi. Dentro si snodano gli ultimi trent'anni del nostro tempo, con tutto quell'affastellarsi di entusiasmi, smottamenti e stravolgimenti che hanno rovesciato il mondo della musica e non solo: c'è l'età d'oro di MTV (Creep) e delle ultime cattedrali rock (OK Computer), ci sono l'istinto rivoluzionario da passaggio di millennio (Kid A) e la breve stagione dei download (In Rainbows), c'è una selva infinita di altri esperimenti (sempre più spesso al di fuori dell'orbita Radiohead, tra laptop e pianoforti, ziqqurat virtuali e streghe suspirianti), ringhiando contro le aberrazioni della realtà (la guerra in Iraq, il cambiamento climatico, il dominio delle corporation) ben prima che l'indignazione diventasse leggera come un clic. A ogni svolta, un nuovo cunicolo. Buon ultimo quello degli Smile, l'ennesimo debutto, a 53 anni. Quella di Thom Yorke non è solo un'avventura fantastica, baciata dall'insaziabile fame creativa e avvolta nel mistero dell'essere ancora in corso, ancora nel labirinto. Penso sia anche una delle più indicate da cui partire per provare a salvare/raccontare/studiare un'epoca – quella contemporanea, soprattutto dopo lo scoccare del 2000 – che anche nelle sue espressioni artistiche sembra condannata a non valicare mai il consumo dell'istante. Ma che senso hanno l'arte, la musica, la letteratura... se durano solo un istante?
Il libro esce martedì, giusto in tempo per intrufolarsi – se non ci sono intoppi – tra gli scaffali del Salone del Libro (altro gran bel labirinto, in particolare per un torinese). A chi vorrà dargli una chance, buona esplorazione, buona lettura e buon ascolto. 🙂

 

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Che meraviglia! Finalmente non solo Radiohead, ma Thom Yorke a tutto tondo :) 

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28 minutes ago, Lacatus said:

Che meraviglia! Finalmente non solo Radiohead, ma Thom Yorke a tutto tondo :) 

gia' ordinato, mi arriva martedi.
son destinata a restare povera se nn si ritirano.

comunque Luca (Mucchio & La Stampa), non so se l'hai mai letto, è uno che ha una bellissima sensibilita' musicale. Sono proprio curiosa di leggerlo.

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3 hours ago, @li said:

E dopo Solventi scrive su di lui/loro anche un'altra delle mie firme musicali preferite.

 

Luca Castelli

44 m  · 
Ma non un labirinto qualsiasi. Dentro si snodano gli ultimi trent'anni del nostro tempo, con tutto quell'affastellarsi di entusiasmi, smottamenti e stravolgimenti che hanno rovesciato il mondo della musica e non solo: c'è l'età d'oro di MTV (Creep) e delle ultime cattedrali rock (OK Computer), ci sono l'istinto rivoluzionario da passaggio di millennio (Kid A) e la breve stagione dei download (In Rainbows), c'è una selva infinita di altri esperimenti (sempre più spesso al di fuori dell'orbita Radiohead, tra laptop e pianoforti, ziqqurat virtuali e streghe suspirianti), ringhiando contro le aberrazioni della realtà (la guerra in Iraq, il cambiamento climatico, il dominio delle corporation) ben prima che l'indignazione diventasse leggera come un clic. A ogni svolta, un nuovo cunicolo. Buon ultimo quello degli Smile, l'ennesimo debutto, a 53 anni. Quella di Thom Yorke non è solo un'avventura fantastica, baciata dall'insaziabile fame creativa e avvolta nel mistero dell'essere ancora in corso, ancora nel labirinto. Penso sia anche una delle più indicate da cui partire per provare a salvare/raccontare/studiare un'epoca – quella contemporanea, soprattutto dopo lo scoccare del 2000 – che anche nelle sue espressioni artistiche sembra condannata a non valicare mai il consumo dell'istante. Ma che senso hanno l'arte, la musica, la letteratura... se durano solo un istante?
Il libro esce martedì, giusto in tempo per intrufolarsi – se non ci sono intoppi – tra gli scaffali del Salone del Libro (altro gran bel labirinto, in particolare per un torinese). A chi vorrà dargli una chance, buona esplorazione, buona lettura e buon ascolto. 🙂

 

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Quello di  solventi molto bello .

Con questo mi hai tentato .

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On 5/18/2022 at 10:42 AM, @li said:

Libro arrivato e iniziato ieri sera.

Per ora mi ha colpito questa frase, tratta da un'intervista di Uncut del 2011

 

"L'unica cosa che conta è la prossima" J. Greenwood

Scorre bene il libro , un po' "favolistico" , ma divertente nei suo spostamenti spazio/temporali, ci vedrei un bel film con questa idea 😄. Sono a ok computer.

Non sapevo di Colin e sua moglie , che boss! 

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