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Tribuna Politica


Scassato

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20 minutes ago, Lacatus said:

Civiltà dei consumi che affonda le sue radici nel pensiero illuminista, certamente. 

Il fatto è che l'evento più importante nella vita di una donna è diventare madre, non fare gli aperitivi, i viaggi e comprarsi l'ultimo modello di iphone: questi ultimi sono bisogni indotti dalla civiltà dei consumi. La donna è vittima di una manipolazione. La donna non è mai stata così schiava come in questi ultimi 70 anni. Per fortuna vivendo in Sardegna ho la possibilità di conoscere a fondo alcune realtà rurali, ancora largamente tradizionali e devo dire che è in quei contesti che ho visto le persone più felici: donne felici, uomini felici, coppie felici, figli felici, famiglie felici, in barba a tutti i vizi delle città.
Insomma, detto in due parole: il femminicido è un'altra delle tante aberrazioni di questa civiltà moderna fondata sul consumo e sulle leggi del capitalismo invece che sulle leggi della natura.

Ma dici sul serio? Un papà fa il papà e va al lavoro, fa la partita di calcetto e l'aperitivo con gli amici, non pensi che una mamma possa fare lo stesso (magari non il calcetto...)? Io credo di sì, ma molti uomini la pensano diversamente...non scomodiamo storia e filosofia per così poco...

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3 minutes ago, alessandra said:

Ma dici sul serio? Un papà fa il papà e va al lavoro, fa la partita di calcetto e l'aperitivo con gli amici, non pensi che una mamma possa fare lo stesso (magari non il calcetto...)? Io credo di sì, ma molti uomini la pensano diversamente...non scomodiamo storia e filosofia per così poco...

No, è il papà che dovrebbe fare un po' più il padre ;) Il padre, altro grande assente...

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3 hours ago, Lacatus said:

Il fatto è che l'evento più importante nella vita di una donna è diventare madre, non fare gli aperitivi, i viaggi e comprarsi l'ultimo modello di iphone

lac santo cielo... ma nel 2016? ma chi l'ha detto che una debba per forza voler diventare madre e nn andare a fare viaggi solo perche' è nata donna...
ma lo diresti mai di un uomo che l'evento piu' importante della sua vita è diventare padre?

(e te lo dice una che un figlio l'ha fatto e cresciuto)

 

sul resto sono abbastanza d'accordo che invece il problema principale nn sia il maschilismo ma il social network. Visto che succede la stessa cosa tra uomini....

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Secondo me dovremmo ancora ammazzarci a vicenda per le femmine, pisciare e cagare sugli alberi per marcare il territorio, lasciar crepare i disabili perché non possono procacciarsi il cibo e soprattutto evitare di leggere, scrivere e parlare perché sono tutti bisogni indotti. :dance:

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32 minutes ago, echoes said:

Secondo me dovremmo ancora ammazzarci a vicenda per le femmine, pisciare e cagare sugli alberi per marcare il territorio, lasciar crepare i disabili perché non possono procacciarsi il cibo e soprattutto evitare di leggere, scrivere e parlare perché sono tutti bisogni indotti. :dance:

LIBERIIIIIiiiii! :dance:

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37 minutes ago, @li said:

sul resto sono abbastanza d'accordo che invece il problema principale nn sia il maschilismo ma il social network. Visto che succede la stessa cosa tra uomini....

Infatti... 

38 minutes ago, @li said:

ma lo diresti mai di un uomo che l'evento piu' importante della sua vita è diventare padre?

Ma certo che lo è!

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"Budino" non si ricandida 

http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/francois-hollande-non-rinnovo-mandato-da-oltre-4-anni-e-mezzo-ho-servito-il-paese-db9f6d29-368b-4c6e-81e5-76b996ae6cc7.html

I socialisti sono tutti impresentabili per quello che è accaduto in Francia in questi ultimi anni, Hollande in primis, poi Valls e anche Cazeneuve. Hanno perso in partenza.

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  Mi sanguinano gli occhi. 
Giustificare degli insulti sessisti perchè è sempre stato così? 
Lo scopo di una donna nella sua vita è quello di diventare madre? 

Quanta pochezza e superficialità. 
Non tutte le donne vogliono diventare madri, come non tutti gli uomini vogliono diventare padri. È finita l'epoca in cui l'uomo deve lavorare e portare a casa i soldi e la donna deve fare la badante al marito e ai figli. Io sono donna e il mio sogno non è assolutamente quello di diventare madre. Non voglio figli e voglio godermi la vita lavorando e viaggiando, e come me, ne esistono altre di donne con altri scopi nella vita.  
Fortunatamente, la donna ha ottenuto quel poco di indipendenza che la rende un essere umano a tutti gli effetti, capace e libero di scegliere cosa fare della propria vita. Proprio questa indipendenza è la causa del femminicidio: l'uomo che un tempo era il leader, adesso si trova a dover tenere testa alle donne che decidono da sole cosa fare, decidono di non essere più sottomesse. 
Il femminicidio è violenza psicologica, fisica, nei confronti delle donne in quanto donne. Non si può ridurre il tutto a " la violenza sulle donne c'è sempre stata, ma esiste pure quella sugli uomini". 
No, la cosa è diversa. Esistono uomini vittime di violenza perché hanno il pene? Esistono uomini che vengono ammazzati o violentati psicologicamente perchè hanno deciso di fare i padri o i casalinghi invece che portare la pagnotta a casa? No. 
Esistono donne, invece, che decidono di realizzarsi socialmente come meglio credono, che ne hanno la piena libertà, ma che vengono ostacolate da uomini (a volte anche da donne retrograde e bigotte), che vogliono per forza tenere tutto sotto controllo, compresi i sentimenti delle donne. 

Insultare un politico per il lavoro che "non" fa, è legittimo. Dargli dello stronzo, del ladro, del cretino è legittimo. sono offese a lui come politico e non come persona di sesso maschile o femminile. Dare della succhiacazzi, cagna, troia, ad una Boldrini piuttosto che ad una Boschi, è ben diverso dall'insultare la persona che ricopre una carica politica. È insultare una persona, perché donna. 
L'avvento dei social network ha sicuramente contribuito a questi fenomeni, ma ci sono sempre stati. E il fatto che ci siano sempre sttai, non fa di ciò la normalità. 

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33 minutes ago, Videotapina said:

Lo scopo di una donna nella sua vita è quello di diventare madre? 

Sì e ho due brutte notizie per te:

1) Il senso della vita è generare altra vita.
2) Non sei una donna, sei un consumatore senza sesso, esattamente come tutti noi in questa civiltà di merda e passerai la vita divorata dalle contraddizioni tra la tua natura e quello che questa civiltà vuole che tu sia. La vera vittima di questa società è proprio la donna, in quanto donna, perché le è negato essere donna, le si fa vivere come una colpa la sua natura femminile.

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2 hours ago, Lacatus said:

Sì e ho due brutte notizie per te:

1) Il senso della vita è generare altra vita.
2) Non sei una donna, sei un consumatore senza sesso, esattamente come tutti noi in questa civiltà di merda e passerai la vita divorata dalle contraddizioni tra la tua natura e quello che questa civiltà vuole che tu sia. La vera vittima di questa società è proprio la donna, in quanto donna, perché le è negato essere donna, le si fa vivere come una colpa la sua natura femminile.

Ma chi sei tu per giudicare la vita altrui? Che ne sai di quale sia il senso della vita delle altre persone? Hai trovato il tuo? E occupati di quello.  
Ognuno di noi dà un proprio senso alla propria vita. 
Il mio e quello di altre donne non è quello di procreare.  Si può essere donna senza essere madre.
Ripeto, gli uomini non sono uomini se non sono padri? 

 

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7 minutes ago, Videotapina said:

Ripeto, gli uomini non sono uomini se non sono padri?

Certo, vale lo stesso discorso delle donne, mica siamo alieni, siamo animali come voi: se un uomo non vuole diventare padre non ha capito il senso della vita*.

*per vita non si intente la mia vita o la tua vita, ma la vita: intesa come vita della nostra specie e di tutti i viventi, animali, piante, ecc. La mia vita non è mia, mi è stata data in prestito da chi verrà dopo di me.

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Just now, Lacatus said:

Certo, vale lo stesso discorso delle donne, mica siamo alieni, siamo animali come voi: se un uomo non vuole diventare padre non ha capito il senso della vita*.

*per vita non si intente la mia vita o la tua vita, ma la vita: intesa come vita della nostra specie e di tutti i viventi, animali, piante, ecc. La mia vita non è mia, mi è stata data in prestito da chi verrà dopo di me.

Per fortuna non siamo comuni animali, programmati per procreare.  Ci sono altri obiettivi nella vita. Se fossimo stati progettati solo per fare figli, allora a cosa servirebbe lavorare? Non è mica naturale lavorare, o avere un computer, o avere un cellulare? Torniamo ai tempi in cui l'uomo e la donna dovevano sfornare figli per avere maggiore manodopera per procurarsi il cibo. Siamo uomini, non bestie.  
E ti dirò di più, esistono donne ed uomini che NATURALMENTE non possono concepire. Come la mettiamo? Sono uomini e donne inutili? 

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Just now, Videotapina said:

Per fortuna non siamo comuni animali, programmati per procreare.  Ci sono altri obiettivi nella vita. Se fossimo stati progettati solo per fare figli, allora a cosa servirebbe lavorare? Non è mica naturale lavorare, o avere un computer, o avere un cellulare? Torniamo ai tempi in cui l'uomo e la donna dovevano sfornare figli per avere maggiore manodopera per procurarsi il cibo. Siamo uomini, non bestie.  

Beata innocenza...

1 minute ago, Videotapina said:

E ti dirò di più, esistono donne ed uomini che NATURALMENTE non possono concepire. Come la mettiamo? Sono uomini e donne inutili? 

Questo è un altro discorso. Queste persone non possono concepire, mica hanno deciso che il senso della vita è il lavoro, il computer o il cellulare.

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Il senso della vita delle bestie è mangiare e riprodursi, gli uomini si prefiggono gli scopi più disparati sempre che siano interessati ad averne. Il senso della vita umana è il vano inseguimento della felicità, il come perseguirla è scelta discrezionale.

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4 minutes ago, echoes said:

Il senso della vita delle bestie è mangiare e riprodursi, gli uomini si prefiggono gli scopi più disparati sempre che siano interessati ad averne. Il senso della vita umana è il vano inseguimento della felicità, il come perseguirla è scelta discrezionale.

eh, ovviamente quoto. 
È triste pensare che l'unico scopo/senso della vita di un uomo/donna sia quello di arricchire la sua stirpe.
Fortuna che abbiamo libertà di scelta, va. 

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Guardando questo video appare chiarissimo che il 9 novembre 2011 ci fu un vero e proprio golpe finanziario, orchestrato da Bruxelles per costringere Napolitano a deporre Berlusconi e sostituirlo con Monti che di fatto si è comportato da luogotenente dell'UE, esattamente come i repubblichini che nel 1943-45 furono i luogotenenti della Germania nazista.

 

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11 hours ago, Videotapina said:

  Mi sanguinano gli occhi. 
Giustificare degli insulti sessisti perchè è sempre stato così? 
Lo scopo di una donna nella sua vita è quello di diventare madre? 

Quanta pochezza e superficialità. 
Non tutte le donne vogliono diventare madri, come non tutti gli uomini vogliono diventare padri. È finita l'epoca in cui l'uomo deve lavorare e portare a casa i soldi e la donna deve fare la badante al marito e ai figli. Io sono donna e il mio sogno non è assolutamente quello di diventare madre. Non voglio figli e voglio godermi la vita lavorando e viaggiando, e come me, ne esistono altre di donne con altri scopi nella vita.  
Fortunatamente, la donna ha ottenuto quel poco di indipendenza che la rende un essere umano a tutti gli effetti, capace e libero di scegliere cosa fare della propria vita. Proprio questa indipendenza è la causa del femminicidio: l'uomo che un tempo era il leader, adesso si trova a dover tenere testa alle donne che decidono da sole cosa fare, decidono di non essere più sottomesse. 
Il femminicidio è violenza psicologica, fisica, nei confronti delle donne in quanto donne. Non si può ridurre il tutto a " la violenza sulle donne c'è sempre stata, ma esiste pure quella sugli uomini". 
No, la cosa è diversa. Esistono uomini vittime di violenza perché hanno il pene? Esistono uomini che vengono ammazzati o violentati psicologicamente perchè hanno deciso di fare i padri o i casalinghi invece che portare la pagnotta a casa? No. 
Esistono donne, invece, che decidono di realizzarsi socialmente come meglio credono, che ne hanno la piena libertà, ma che vengono ostacolate da uomini (a volte anche da donne retrograde e bigotte), che vogliono per forza tenere tutto sotto controllo, compresi i sentimenti delle donne. 

Insultare un politico per il lavoro che "non" fa, è legittimo. Dargli dello stronzo, del ladro, del cretino è legittimo. sono offese a lui come politico e non come persona di sesso maschile o femminile. Dare della succhiacazzi, cagna, troia, ad una Boldrini piuttosto che ad una Boschi, è ben diverso dall'insultare la persona che ricopre una carica politica. È insultare una persona, perché donna. 
L'avvento dei social network ha sicuramente contribuito a questi fenomeni, ma ci sono sempre stati. E il fatto che ci siano sempre sttai, non fa di ciò la normalità. 

Ciao Pina, la mia vuole essere una risposta a tutta la discussione che è emersa, non solo a questo tuo post. 

Certo, credo che la violenza sia sempre sbagliata e da condannare, sia quella dei maschi che quella delle femmine, nei fatti e nelle espressioni utilizzate: cercare di misurare quale sia di più e quale sia di meno finisce per alimentare un conflitto tra i sessi, che sembra ormai prendere piede ovunque. Dobbiamo evitarlo in tutti i modi e con tutte le nostre forze.

Il percorso compiuto per riconoscere alla donna un ruolo sempre maggiore nella società, anche al di fuori del contesto familiare e materno, è stato sicuramente degno di nota e non è ancora pienamente concluso (fino al 1981 era in vigore la legge sul Delitto d'Onore ricordiamocelo sempre).

Se è vero che l'età dell'oro non è mai esistita, dobbiamo stare attenti a non fare l'errore opposto e buttare via tutto quello che c'era prima, insomma buttare via il bambino con l'acqua sporca e sentenziare che tutte le donne vissute fino a qualche anno fa si siano comportate in maniera miope e masochista. 

Cambiando argomento, la domanda su quale sia lo scopo della nostra vita è ineludibile e ci coinvolge tutti indiscriminatamente, per cui non possiamo dare risposte parziali o chiamarci fuori.

Personalmente ritengo che lo scopo della nostra vita consista non nella fierezza dell'autodeterminazione o nel desiderio del possesso esclusivamente per sé, bensì nel donare il meglio di noi stessi, donare il nostro amore, anche quando questo richiede molta pazienza e molto sacrificio.   

E' innegabile, e mi riallaccio a quanto scritto da Lacatus, che la trasmissione della vita da parte dei nostri genitori sia la condizione stessa senza la quale noi non potremmo essere, volere e agire.  

La dimensione materna e paterna non è pertanto una dimensione aggiunta a quella di donna e uomo, non è una sovrastruttura morale, ma è dentro di noi, è ontologica.Se la si vede e la si percepisce solamente come una norma sociale da adempiere, allora non si sarà mai in grado di riconoscere la portata di quel gesto, di quel dono ricevuto, né di poterlo diffondere alle future generazioni secondo le nostre reali possibilità. E questo è un problema non da poco per la società occidentale attuale. 

Tante circostanze nella vita possono condurre a non avere figli: non si stanno giudicando le persone e la parabola delle loro esistenze. Tuttavia una chiusura a priori a questa possibilità di amare e di donare, mi pare una conclusione alquanto affrettata.

 

 

 

 

   

 

 

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7 hours ago, paranoidguitar said:

Ciao Pina, la mia vuole essere una risposta a tutta la discussione che è emersa, non solo a questo tuo post. 

Certo, credo che la violenza sia sempre sbagliata e da condannare, sia quella dei maschi che quella delle femmine, nei fatti e nelle espressioni utilizzate: cercare di misurare quale sia di più e quale sia di meno finisce per alimentare un conflitto tra i sessi, che sembra ormai prendere piede ovunque. Dobbiamo evitarlo in tutti i modi e con tutte le nostre forze.

Il percorso compiuto per riconoscere alla donna un ruolo sempre maggiore nella società, anche al di fuori del contesto familiare e materno, è stato sicuramente degno di nota e non è ancora pienamente concluso (fino al 1981 era in vigore la legge sul Delitto d'Onore ricordiamocelo sempre).

Se è vero che l'età dell'oro non è mai esistita, dobbiamo stare attenti a non fare l'errore opposto e buttare via tutto quello che c'era prima, insomma buttare via il bambino con l'acqua sporca e sentenziare che tutte le donne vissute fino a qualche anno fa si siano comportate in maniera miope e masochista. 

Cambiando argomento, la domanda su quale sia lo scopo della nostra vita è ineludibile e ci coinvolge tutti indiscriminatamente, per cui non possiamo dare risposte parziali o chiamarci fuori.

Personalmente ritengo che lo scopo della nostra vita consista non nella fierezza dell'autodeterminazione o nel desiderio del possesso esclusivamente per sé, bensì nel donare il meglio di noi stessi, donare il nostro amore, anche quando questo richiede molta pazienza e molto sacrificio.   

E' innegabile, e mi riallaccio a quanto scritto da Lacatus, che la trasmissione della vita da parte dei nostri genitori sia la condizione stessa senza la quale noi non potremmo essere, volere e agire.  

La dimensione materna e paterna non è pertanto una dimensione aggiunta a quella di donna e uomo, non è una sovrastruttura morale, ma è dentro di noi, è ontologica.Se la si vede e la si percepisce solamente come una norma sociale da adempiere, allora non si sarà mai in grado di riconoscere la portata di quel gesto, di quel dono ricevuto, né di poterlo diffondere alle future generazioni secondo le nostre reali possibilità. E questo è un problema non da poco per la società occidentale attuale. 

Tante circostanze nella vita possono condurre a non avere figli: non si stanno giudicando le persone e la parabola delle loro esistenze. Tuttavia una chiusura a priori a questa possibilità di amare e di donare, mi pare una conclusione alquanto affrettata.

 

 

 

 

   

 

 

Ciao :)

Non sono d'accordo.

Innanzitutto, si parlava di femminicidio, che non vuol dire assassinio di persone di sesso femminile, ma violenza (di qualsiasi tipo) sulle donne perché donne. Non si è fatta una discussione su quanto siano le donne e gli uomini che ammazzano. 
 
È innegabile che in passato la donna fosse costretta a comportarsi in un certo modo, a sottostare all'uomo, a non poter lavorare, a dover ricoprire esclusivamente il ruolo di madre e di moglie. Questo non bisogna dimenticarlo, certo, ma bisogna guardare al passato per analizzarlo e migliorare il presente ed eventualmente il futuro. Non si può, nel 2016, pensare ancora che l'unico scopo della vita di una donna sia quello di fare figli. 
Come ho già detto, non siamo bestie. Ci distinguiamo dagli altri animali perché abbiamo tante altre capacità, tra cui la libertà di scelta. Non siamo costretti a mangiare in un certo modo per sopravvivere, non siamo costretti ad accoppiarci per procreare, non siamo costretti a lavorare o a combattere per procurarci del cibo, comportamenti tipici delle bestie. 
Siamo uomini, dotati non solo di corpo, non solo degli apparati digerente e riproduttivo. L'uomo si è evoluto ed è arrivato a creare la società di oggi, che lo mette alla scelta, fortunatamente. Può scegliere cosa fare della propria vita, se mangiare solo quando ha fame, se fare sesso solo per puro piacere... 
Esistono altri obiettivi nella vita. Dire che una donna che non vuole avere figli non è donna, è una frase che mi spaventa. 
Chi non vuole avere figli, non si preclude la possibilità di donare amore, di amare o di essere amati. L'amore non è solo quello verso un ipotetico figlio. Può anche essere quello per la vita stessa e decidere di condurla al meglio per raggiungere la felicità. 
La filosofia moderna e classica si sono sempre concentrati su questo, su come raggiungere la felicità, e non su quanto sia uomo o donna una persona che sceglie di non voler avere figli. La felicità per qualcuno potrebbe essere quella di diventare genitore, per qualcun altro potrebbe essere quella di dormire 20 ore al giorno... Nessuno può giudicare le scelte altrui e dare una sentenza forte come quella data da Lacatus, riguardo alla scelta di non volere avere figli.
Tra l'altro, essere genitore non è semplice e non tutti sono naturalmente portati ad esserlo. Non tutti siamo bravi genitori. 

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I femminicidi ci sono sempre stati, come avete detto, e sono d'accordo, ma a mio parere i social network, primo fra tutti fb, hanno coltivato in modo silente quella diseducazione che fa del sospetto e della gelosia un qualcosa di malato e perverso e l'ha amplificato, ovviamente, in quei soggetti giá predisposti. Non é solo una questione culturale, é lo sviscerare un tabù,  mostrarlo alla luce del sole e generare involontariamente emulazione tra quelle persone che erano sempre state a pochi passi da fare un gesto cosí terribile e definitivo.

Inoltre il fatto che utenti di fb si siano messi a scrivere tutti quei turpiloqui denota che se ci fosse stata una qualsiasi altra donna in una posizione di potere (e parliamo anche di potere mediatico) le avrebbero scritto le stesse cose. Questi personaggi non sanno nulla di politica, sono totalmente disinteressati, arrivano solo ad insultare perché é l'unico modo che hanno per esprimere la loro presenza nel mondo e perché facebook ha dato loro la possibilità di parola. 

I discorsi in meritoall'esistenza della donna connessi univocamente al fatto di generare vita, non mi hanno stupita, perché anch'essi sono frutto della paura, paura che la donna sfugga da quell'immaginario stretto e sicuro dove la cultura maschile e cattolica (non necessariamente nell'accezione religiosa) l'ha tenuta per secoli e continua anche ora tra le generazioni di giovani che senza cattiveria e anzi con candore ne parlano come se fosse un qualcosa di normale, perché largamente condiviso. Se guardassimo senza quella visione cattolica del mondo (che hanno involontariamente  anche molti atei) capiremmo che la donna come l'uomo hanno il dono della ragione e proprio per questo hanno la capacità di scegliere in base alle proprie attitudini,  preferenze e soprattutto limiti che possono essere fisici e mentali. 

Ps ma qui non si parlava di politica? :0

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22 minutes ago, Rez said:

I femminicidi ci sono sempre stati, come avete detto, e sono d'accordo, ma a mio parere i social network, primo fra tutti fb, hanno coltivato in modo silente quella diseducazione che fa del sospetto e della gelosia un qualcosa di malato e perverso e l'ha amplificato, ovviamente, in quei soggetti giá predisposti. Non é solo una questione culturale, é lo sviscerare un tabù,  mostrarlo alla luce del sole e generare involontariamente emulazione tra quelle persone che erano sempre state a pochi passi da fare un gesto cosí terribile e definitivo.

Inoltre il fatto che utenti di fb si siano messi a scrivere tutti quei turpiloqui denota che se ci fosse stata una qualsiasi altra donna in una posizione di potere (e parliamo anche di potere mediatico) le avrebbero scritto le stesse cose. Questi personaggi non sanno nulla di politica, sono totalmente disinteressati, arrivano solo ad insultare perché é l'unico modo che hanno per esprimere la loro presenza nel mondo e perché facebook ha dato loro la possibilità di parola. 

Grazie! Questo è esattamente quello che io, maschietto, ho scritto alcune pagine addietro. Speriamo che, adesso che l'ha scritto una femminuccia, il concetto venga recepito da tutti/e. Perché la discussione è nata proprio dal fatto che io ho commentato in questo modo l'intervento della Boldrini (ecco perché ne stiamo parlando nel topic della politica) e qualcuno ha pensato che stessi giustificando gli insulti o peggio ancora i femminicidi: io non sto giustificando niente. Spero sia chiaro una volta per tutte che condanno ogni tipo di violenza e di ignoranza.

22 minutes ago, Rez said:

I discorsi in meritoall'esistenza della donna connessi univocamente al fatto di generare vita, non mi hanno stupita, perché anch'essi sono frutto della paura, paura che la donna sfugga da quell'immaginario stretto e sicuro dove la cultura maschile e cattolica (non necessariamente nell'accezione religiosa) l'ha tenuta per secoli e continua anche ora tra le generazioni di giovani che senza cattiveria e anzi con candore ne parlano come se fosse un qualcosa di normale, perché largamente condiviso. Se guardassimo senza quella visione cattolica del mondo (che hanno involontariamente  anche molti atei) capiremo che la donna come l'uomo hanno il dono della ragione e proprio per questo hanno la capacità di scegliere in base alle proprie attitudini,  preferenze e soprattutto limiti che possono essere fisici e mentali.

Non c'entra niente il cattolicesimo: fino a prova contraria siamo anche noi forme di vita, come le altre specie animali, vegetali, eccetera, presenti sul pianeta Terra. Se crediamo di essere superiori agli altri, allora sì, cadiamo nell'errore delle religioni monoteiste che hanno eretto su un piedistallo l'Uomo a dispetto di tutte le altre forme viventi e presto o tardi porteranno all'estinzione della nostra specie, divenuta incompatibile con le leggi della natura. 
Dunque il senso della vita non può essere altro che passare ai nostri figli e nipoti, quel testimone chiamato appunto "vita", che ci è stato passato da genitori e avi: è un passaggio di energia. Non confondiamo il fine con il mezzo. 

E per concludere, riguardo al concetto di libertà ampiamente tirato in ballo nei vai interventi:

 

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5 hours ago, Videotapina said:

La filosofia moderna e classica si sono sempre concentrati su questo, su come raggiungere la felicità, e non su quanto sia uomo o donna una persona che sceglie di non voler avere figli. La felicità per qualcuno potrebbe essere quella di diventare genitore, per qualcun altro potrebbe essere quella di dormire 20 ore al giorno... Nessuno può giudicare le scelte altrui e dare una sentenza forte come quella data da Lacatus, riguardo alla scelta di non volere avere figli.
Tra l'altro, essere genitore non è semplice e non tutti sono naturalmente portati ad esserlo. Non tutti siamo bravi genitori. 

 

Il mondo antico non si è concentrato sulla fertilità perché l'ha sempre data per scontata e come precondizione  (basti pensare che il culto della fertilità della donna e della terra era presente ovunque, dall'Egitto alla Grecia al mondo Maya). Dato per scontato quello, si partiva a discorrere su ciò che potesse rendere felici.   

Il concetto di felicità non può essere legato unilaterarmente al bene soggettivo, ma deve contemplare anche quello oggettivo: ogni nostra azione ha effetto sia su noi stessi sia sulla comunità di cui facciamo parte. Se tutti decidessimo di dormire 20 ore al giorno e basta, che cosa otterremmo? Quali impatti sulla demografia, quali sull'economia? Sicuramente un impatto diverso rispetto a quello che avremmo pensando alle generazioni future in modo costruttivo e non ossessivo. 

Altrimenti si potrebbe liquidare tutto con l'espressione "Ognuno fa quello che gli pare", che dal mio punto di vista rappresenta una regressione della dialettica.  

Mi piace menzionare spesso questi dati: 

Il tasso di fecondità dell'Italia 2005-2010 è stato di 1,38 figli per donna. Facendo dei conti

  • da 100 donne nascono in media 69 donne e 69 uomini
  • nella generazione successiva da 69 donne nascono in media circa 50 donne e 50 uomini.

In due generazioni si dimezzano le nascite, la popolazione invecchia, la domanda stagna e le spese previdenziali esplodono. Il contributo dell'immigrazione e la riduzione degli sprechi di spesa pubblica può contribuire a rallentare il processo, ma il trend è segnato.

Questo non significa che bisogna stigmatizzare una persona che non voglia avere figli per questa sola evidenza statistica, anzi bisogna discernere le motivazioni di questa scelta che possono essere dettate da sfiducia nei confronti propri della società, da mancanza di speranza, da mancanza di mezzi economici. Poi per carità, se non si vuole non si vuole, nessuno deve puntare la pistola alla tempia ad una donna o ad un uomo per questo.  D'altro canto occorre però che noi donne e uomini siamo pronti ad accettare le conseguenze sociali del nostro libero arbitrio.  

Personalmente poi ritengo che nessuno possa sapere ex ante se sia portato a fare il genitore perché il mestiere di genitore lo si apprende giorno per giorno solo quando si è genitori!  Ma qui apriremmo un altro capitolo....

 

 

 

 

 

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15 minutes ago, paranoidguitar said:

 

Il mondo antico non si è concentrato sulla fertilità perché l'ha sempre data per scontata e come precondizione  (basti pensare che il culto della fertilità della donna e della terra era presente ovunque, dall'Egitto alla Grecia al mondo Maya). Dato per scontato quello, si partiva a discorrere su ciò che potesse rendere felici.   

Il concetto di felicità non può essere legato unilaterarmente al bene soggettivo, ma deve contemplare anche quello oggettivo: ogni nostra azione ha effetto sia su noi stessi sia sulla comunità di cui facciamo parte. Se tutti decidessimo di dormire 20 ore al giorno e basta, che cosa otterremmo? Quali impatti sulla demografia, quali sull'economia? Sicuramente un impatto diverso rispetto a quello che avremmo pensando alle generazioni future in modo costruttivo e non ossessivo. 

Altrimenti si potrebbe liquidare tutto con l'espressione "Ognuno fa quello che gli pare", che dal mio punto di vista rappresenta una regressione della dialettica.  

Mi piace menzionare spesso questi dati: 

Il tasso di fecondità dell'Italia 2005-2010 è stato di 1,38 figli per donna. Facendo dei conti

  • da 100 donne nascono in media 69 donne e 69 uomini
  • nella generazione successiva da 69 donne nascono in media circa 50 donne e 50 uomini.

In due generazioni si dimezzano le nascite, la popolazione invecchia, la domanda stagna e le spese previdenziali esplodono. Il contributo dell'immigrazione e la riduzione degli sprechi di spesa pubblica può contribuire a rallentare il processo, ma il trend è segnato.

Questo non significa che bisogna stigmatizzare una persona che non voglia avere figli per questa sola evidenza statistica, anzi bisogna discernere le motivazioni di questa scelta che possono essere dettate da sfiducia nei confronti propri della società, da mancanza di speranza, da mancanza di mezzi economici. Poi per carità, se non si vuole non si vuole, nessuno deve puntare la pistola alla tempia ad una donna o ad un uomo per questo.  D'altro canto occorre però che noi donne e uomini siamo pronti ad accettare le conseguenze sociali del nostro libero arbitrio.  

Personalmente poi ritengo che nessuno possa sapere ex ante se sia portato a fare il genitore perché il mestiere di genitore lo si apprende giorno per giorno solo quando si è genitori!  Ma qui apriremmo un altro capitolo....

 

 

 

 

 

Si parlava di realizzazione personale, di scopi della propria vita e non di cosa fare per il bene comune. Fare dei figli non è come giocare. È mettere al mondo una nuova vita ed è difficile educare.
A me che in Italia ci sia un tasso di fecondità alto o basso non frega nulla, sinceramente. Se io non voglio avere dei figli, questo non mi rende meno donna di chi ha deciso di farli. Ho altre priorità, come altre donne avranno altre priorità. 
Era questo il succo del discorso.
 

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