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A Moon Shaped Pool


Lacatus

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Burn The Witch---> tramonto, montagna

Daydreaming---> notte, perifera

Decks Dark---> notte di luna piena, porto

Desert Island Disk---> tramonto, lago 

Ful Stop---> notte, tangenziale

Glass Eyes---> pomeriggio, casa

Identikit---> sempre

The Numbers---> mai :laugh:

Present Tense---> mattina con tempo sereno, casa / pomeriggio estivo, dune

Tinker Tailor---> notte fonda, casa o bosco

True Love Waits---> alba, lago

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1 hour ago, Wanderer said:

Sono stato contagiato dalla malattia di Lacatus: non riesco ad ascoltarlo con bel tempo:wacko:

Anche io metero-musical-patico?

Non è che sia un album soleggiante eh...dà il meglio di se col favore delle tenebre.

Edit, ho letto ora il post di Echoes. Appunto, perfettamente d'accordo 

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1 hour ago, echoes said:

 

Present Tense---> mattina con tempo sereno, casa / pomeriggio estivo, dune

D'accordo con molte altre ma qui la vedo quasi opposta: notte in spiaggia con superfuocone a riscaldare vicino.

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1 minute ago, Sig.Bakke said:

Comunque per me se la musica non è in grado di imporre il proprio habitat anche a dispetto dell'esterno, o siete deboli voi (in quel momento) o è debole lei.

Concordo: il contesto può impreziosirla perché ovvio che la percezione del mondo è multisensoriale, però tale condizionamento non può arrivare a farti giudicare in maniera diametralmente opposta un lavoro musicale.

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40 minutes ago, Sig.Bakke said:

Comunque per me se la musica non è in grado di imporre il proprio habitat anche a dispetto dell'esterno, o siete deboli voi (in quel momento) o è debole lei.

si, questo è vero. Ma intendevo anche che il "problema" su cosa ascoltare in base all'ambiente una volta lo vivevo più liberamente ora no. 

Poi che molte siano anche seghe mentali è lapalissiano.;)

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Sta salendo un po' The Numbers :fifone:

 

Comunque la realtà è che in questo disco, tolta la strega che non è male ma è fuori contesto, pezzi insufficienti non ce ne sono e l'atmosfera è, sempre escludendo la strega, assolutamente tenuta insieme da un mood lunare un po' obliquo e ricco di un sottobosco che è una costellazione di suoni. Più lo ascolto più mi piace, mai prima d'ora avevano lavorato sui suoni in questo modo...E' un lavoro enormemente stratificato e profondo.

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A me comincia ad annoiare..cioè...indiscutibilmente bello, ben fatto, calibrato in tutto, però...mi manca la curiosità per andarlo a riascoltare. Alla fine diciamocelo, è il risultato perfetto di ciò che hanno acquisito nel tempo.. è il risultato di esperienze. Questo è quello che percepisco ascoltando questo disco, mi manca un po' il resto..non ve lo nascondo, anche se il disco è indiscutibile

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a me non stanca (e l'ho stra-ascoltato) pero' ogni tanto mi viene voglia dei Radiohead un po' piu "acidi" (e in quel caso basta mettere TKOL o Kid A). Piu' o meno fa lo stesso effetto che fa In Rainbows insomma.

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Anch'io mi sto forzando ad ascoltarlo un po' meno dopo l'overdose iniziale. E per farlo sto rispolverando tutta la discografia da "Pablo Honey" in poi come faccio sempre ad ogni nuova uscita. L'unica cosa extra-Radiohead che riesco a sentire in questi giorni è l'ultimo di Tim Hecker, forse perché vicino a quelle atmosfere sospese e lunari (ascolto stra-consigliato).

Oggi comunque sul podio delle mie preferite ci sono:

1. Decks Dark
2. The Numbers (ho scoperto che mi piace molto anche nella versione Thom solo live)
3. Present tense (oggi per la prima volta ci ho immaginato su delle marimba e ce le sentivo dentro benissimo!)

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2 hours ago, Wanderer said:

interessantissimo, me l'ero perso..grazie.

Io avevo l'impressione che il master fosse un po' altino; è riconducibile anche a quanto dice questo articolo?

Sì, ma giustamente spiega come sia meno alto di quello che ci si aspetterebbe da quella fetta di industria, e di conseguenza più dinamico

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54 minutes ago, Present Tense said:

Anch'io mi sto forzando ad ascoltarlo un po' meno dopo l'overdose iniziale. E per farlo sto rispolverando tutta la discografia da "Pablo Honey" in poi come faccio sempre ad ogni nuova uscita. L'unica cosa extra-Radiohead che riesco a sentire in questi giorni è l'ultimo di Tim Hecker, forse perché vicino a quelle atmosfere sospese e lunari (ascolto stra-consigliato).

Oggi comunque sul podio delle mie preferite ci sono:

1. Decks Dark
2. The Numbers (ho scoperto che mi piace molto anche nella versione Thom solo live)
3. Present tense (oggi per la prima volta ci ho immaginato su delle marimba e ce le sentivo dentro benissimo!)

Anche io sono partito da Pablo Honey dopo una mini indigestione iniziale. Adesso sono arrivato a TKOL versione expanded...

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Tirando le somme: in questo disco c'è la Morning Mr Magpie (Ful Stop), la Little By Little (Present Tense), c'è, il trittico Codex/Ghost/Separator (Glass Eyes, The Numbers, Desert Island Disk), volendo anche la Lotus Flower (Identikit), ma mancano all'appello la Bloom e la Feral sostituite purtroppo dai polpettoni romantici Daydreaming e True Love Waits... 

Peccato, il materiale per fare "Sirocco" c'era:

1.?
2.Ful Stop
3.Present Tense
4.?
5.Identikit (versione 2012)
6.Glass Eyes
7.The Numbers
8:Desert Island Disk

...che poi la nuova Feral c'era pure (questa era la direzione :afro: ) 

Indice di gradimento (aggiornata)

1) Present Tense
2) Desert Island Disk
3) Decks Dark
4) Tinker, Tailor, Soldier, Sailor...
5) The Numbers
6) Glass Eyes

7) Burn The Witch
8) Ful Stop
9) Identikit
10) Daydreaming
11)True Love Waits

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Il problema che può affliggere questo disco è che...si è subito rivelato. 

Immediatamente, già dal 2/3 ascolto ne hai una percezione abbastanza chiara di cosa vuole dire questo lavoro, dove va a parare, senza doversi scervellare, ma senza neanche quella curiosità che potrebbe invogliare maggiormente ai riascolti. Qui è tutto abbastanza chiaro, perfetto, pulito; forse alla lunga è questo che può stancare di A Moon Shaped Pool.

Certo, le canzoni sono tutte valide e probabilmente reggeranno alla prova del tempo - si spera -, ma come concetto di album in sé, forse si è già esaurito.

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Sono d'accordo fino ad un certo punto, almeno per quanto mi riguarda. Intanto se ci basiamo su lavori precedenti che bene o male possono essere paragonati ad A moon shaped pool, Hail to the thief e In rainbows, direi che chi li ha apprezzati non mi sembra si sia stancato. Io per lo meno non ho mai problemi a metterli su  e ascoltarmeli dall'inizio alla fine. 

Detto questo si, l'album forse si è rivelato...ma apparte  che trovi un universo di suoni nascosto in ogni traccia,poi il pezzo assume contorni totalmente diversi se ti concentri ogni volta su uno strumento diverso (ieri ho ascoltato Decks dark concentrandomi solo sui cori, e ho scovato voci maschili che mi erano sfuggite). 

Alla fine tutto sta in cosa ti lascia l'album, a me sta lasciando una sensazione argentata piuttosto che grigia, e quindi me lo ascolto every fucking day almeno due volte...poi mi passerà, forse. Non lo trovo nemmeno così immediato e facile come sostieni, cioè ci son delle situazioni abbastanza ostiche eh dentro (non come in loro altri lavori, ma sicuramente più della media di qualunque altro artista che può essere in qualche modo paragonato a Radiohead, benedetti questi ragazzi).

Dopo questa decina di giorni, direi promosso a pieni voti. Anche i pezzi che inizialmente digerivo peggio (desert e tinker) li sto piano piano capendo, mentre The Numbers è ufficialmente un ottimo pezzo(direi nella fascia di Burn the witch), la parte ritmica (basso e batteria) è bellissima, pochi cazzi.

Ps SPERIAMO quantomeno in un From the Basement con LCO al seguito:wub:

Edit @Lacatus in ogni discussione sui singoli pezzi ci sei te che o lo esalti, oppure lo dichiari clamorosamente in rimonta:D. Non è che stai cercando di mantenere la coerenza sulla discussione generale, e sugli altri topic, ma poi sotto sotto sto disco ti sta conquistando?

Sto scherzando eh:P

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