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A Moon Shaped Pool


Lacatus

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personalmente non mi aspetto un kid a e un ok computer, opere fuori dal tempo - poi se arrivano, meglio - , dico solo che pure un disco molto discusso come tkol - che non è e non sarà mai un kid a né un ok computer - personalmente mi stimola molto di più di un amsp, che pure ritengo buono/ molto buono e anche abbastanza "logico" nella loro storia personale - di cui ovviamente la discografia è un riflesso. 

 

poi sul fatto di non avere aspettative sono d'accordo cosi come sono d'accordo che è inutile sognare gli spaghetti e poi schifare tutto perchè ti arriva una buonissima zuppa

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19 minutes ago, Lacatus said:

E' vero. Però sto iniziando a pensare che storciamo il naso non tanto per via del fatto che sia siano brani minori in sé (numerosi brani minori ci sono anche in Hail To The Thief, In Rainbows e The King Of Limbs), ma per il fatto si nota il trucco degli arrangiamenti lussureggianti, per "gonfiarli" fino a farli sembrare brani maggiori (prendo esempio The Numbers, ma vale anche per Tinker Tailor Soldier Sailor, Burn The Witch, Daydreaming, ecc...)
Che ne pensi?

dici che jonny ha usato troppa granduer?

Per me no, solo un attimo in The numbers...

secondo me sono proprio i giri, che a mio orecchio, trovo meno stimolanti di altri loro dischi. Idem le melodie. Gli arrangiamenti li trovo finissimi come sempre...(e in qualche caso veramente geniali, ma ecco forse in questo disco di Genio ce ne è meno: si avverte la cura, l'amore per il dettaglio quello si). Ma forse era anche il tipo di disco - riflessivo, meditativo -  a chiamare un lavoro di questo tipo 

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15 hours ago, Lacatus said:

Beh di Burn The Witch se ne parla dal 2005-2006.

si ma si parlava di un titolo! quando mai si e' sentito uno straccio di melodia o altro di quello che e' il pezzo?
per quello che ne possimao sapere nella testa di Thom musicalmente dieci anni fa poteva essere tutta un'altra cosa.

anyway, storia vecchia :) 

concordo con gasba sul discorso aspettative e con valderrama sul discorso pessimismo

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Ciao, stavo leggendo qua e là il forum dopo il notizione del tour per il terzo anno di fila. Caso vuole che proprio domenica scorsa mi sia risentito tutto di un fiato A Moon Shaped Pool dopo mesi che non ascoltavo una nota dei Radiohead (per la precisione dopo il concerto di Firenze che per me fu pura luce).

A Moon Shaped Pool è l'elaborazione di un lutto. E' evidente, anche in virtù di tutto ciò che abbiamo saputo dopo, che non poteva essere altrimenti. Ma nel suo essere sontuosamente fragile e rassegnato, nel bel mezzo del suo romantico grigiore, getta alcuni ponti verso nuove e future possibilità (The Numbers, Desert Island Disk...). E' un disco molto bello che, a differenza di alcuni loro dischi passati, non colpisce allo stomaco né alla testa ma ti avvolge lentamente, come le acque placide e scure di uno stagno (metafora scontata, lo so...).

Se ci sarà un LP10 (e non credo che il tour del 2018 sia necessariamente legato all'imminente presenza di un nuovo LP) penso che sarà una reazione all'ultimo disco e al periodo che hanno vissuto durante la genesi di AMSP. Mi immagino più energia e meno stagni e lune. Però, come ben sapete, ogni previsione con loro è inutile. Io so di certo che non avrò aspettative: per me appartengono già alla classicità e fanno abbondantemente parte di me. Per varie ragioni, ho vissuto il concerto di Firenze dell'anno scorso come una sorta di intenso e commovente congedo. Sarò contento se sforneranno l'ennesimo discone e, se l'ispirazione svanirà, non potrò comunque fare a meno di ricordarli con quell'affetto che si deve a ciò che ti ha accompagnato per una vita.

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4 hours ago, LiveAirSpace said:

sul discorso pessimismo

però dai, mi sembra che i rilievi negativi spesso siano argomentati. 

e anche che per ragion di cose non bisogna farsi fregare: in un forum di fanzzz il comento negativo risalta di più - almeno, ho questa percezione - e svia la percezione. 

ricordo che ai tempi di tkol a leggere il forum pareva convincesse pochi, poi nei sondaggi il risultato era molto diverso

aggiungo che se si sottolinea una cosa che non piace non siginifca necessariamente che il cd è una schifezza..

è un forum, è bello anche per questo:)

poi oh, ognuno legga cio che vuole, è giusto cosi

 

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  • 1 month later...
Just now, @li said:

ma era previsto che due anni dopo avresti cambiato idea :P:D;)

La profondità di canzoni come Present Tense, Glass Eyes, Decks Dark, Desert Island Disk è indiscutibile. E Daydreaming e True Love Waits vanno talmente in profondo che io non sono abbastanza "pesce abissale" per arrivare ad ascoltarle :D 

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  • 2 weeks later...
On 5/5/2016 at 8:40 PM, Valderrama said:

Ho finalmente visto The Wicker Man (quello originale del 1973). Gli abitanti pazzi dell'isola celebrano il primo giorno di Maggio come giorno di rinascita e morte, invocando The Queen of May.

Dunque:

Tra 30 Aprile e primo Maggio: Walpurgis Night
1 Maggio: giorno di morte e rinascita dell'isola del film dal quale è nata l'idea per il video di BTW
1 Maggio: International Dawn Chorus Day

Tutto torna e dopo aver visto il film mi son convinto che BTW sarà sul cd, visto che si ricollega in ottimo modo alla (Silent) Spring. Inoltre durante il sacrificio umano alla fine del film, gli abitanti cantano un pezzo in cui citano spesso il "cuculo che canta" (che è presente anche nel video di BTW), il quale rimanda al Dawn Chorus.

Minchia.

Questa roba resta PAZZESCA :spavento:

@frasky @Lacatus :laugh:

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  • 2 weeks later...
  • 5 weeks later...

disco che anche a distanza di anni continua a non appassionarmi mai del tutto; contiene abbastanza pezzi sottostandard, a mio gusto, rispetto a quello che ci avevano abituati (Numbers/Tinker/Ful Stop/Identikit); non da bocciare in questo senso, ma che ritengo comunque abbastanza stiracchiati.

Però bisogna anche dire che contiene 5 primizie radiohead assolute: Present tense/Did/Glass Eyes/Decks Dark e Daydreaming.

A differenza di come si scrive qui a volte, credo che, considerando che pure in suspiria ci sarà la lco e che la recente playlist per pitchfork rimanda a molta musica contemporaneam che nelle sessions thom fosse decisamente presente...o meglio ancora che quella direzione lo convince tutt'ora

Interessante l'approccio in studio spiegato dalla band.

Disco raffinato da meditazione da ascoltare poco e nelle occasioni giuste - come un vino da meditazione del resto - ma a conquistarmi credo non arriverà mai davvero, forse per l'eccesivo citazionismo.

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8 hours ago, Wanderer said:

disco che anche a distanza di anni continua a non appassionarmi mai del tutto; contiene abbastanza pezzi sottostandard, a mio gusto, rispetto a quello che ci avevano abituati (Numbers/Tinker/Ful Stop/Identikit); non da bocciare in questo senso, ma che ritengo comunque abbastanza stiracchiati.

Però bisogna anche dire che contiene 5 primizie radiohead assolute: Present tense/Did/Glass Eyes/Decks Dark e Daydreaming.

A differenza di come si scrive qui a volte, credo che, considerando che pure in suspiria ci sarà la lco e che la recente playlist per pitchfork rimanda a molta musica contemporaneam che nelle sessions thom fosse decisamente presente...o meglio ancora che quella direzione lo convince tutt'ora

Interessante l'approccio in studio spiegato dalla band.

Disco raffinato da meditazione da ascoltare poco e nelle occasioni giuste - come un vino da meditazione del resto - ma a conquistarmi credo non arriverà mai davvero, forse per l'eccesivo citazionismo.

su quest'album io e te avremo sempre opinioni discordanti mi sa.

io ancora soddisfattissima dopo piu di due anni e ad oggi il disco dei nostri che ascolto di piu (altro che poco e nelle occasioni giuste).
Ho provato anche a riascoltare In Rainbows ultimamente dopo parecchio che nn lo facevo e per me AMSP lo surclassa.

Identikit, insistero' fino alla morte :P , per me e' tra le migliori; non capiro' mai tutta questa venerazione per DID e per Glass Eyes, che seppur bella per me resta un "acquerello" o un bozzetto un po' come Faust Arp, invece.

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Io adoro alla follia Desert Island disk e non capisco l’amore insano per Present Tense, è una bella canzone ma non mi emoziona più di tanto. La musica è strana.

 

Non lo ascolto da parecchio, ho bisogno di più stabilità emotiva prima di riprenderlo. 

Magari un giorno, o più in la. 

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6 hours ago, @li said:

su quest'album io e te avremo sempre opinioni discordanti mi sa.

io ancora soddisfattissima dopo piu di due anni e ad oggi il disco dei nostri che ascolto di piu (altro che poco e nelle occasioni giuste).
Ho provato anche a riascoltare In Rainbows ultimamente dopo parecchio che nn lo facevo e per me AMSP lo surclassa.

Identikit, insistero' fino alla morte :P , per me e' tra le migliori; non capiro' mai tutta questa venerazione per DID e per Glass Eyes, che seppur bella per me resta un "acquerello" o un bozzetto un po' come Faust Arp, invece.

Concordo su tutto tranne che su Glass Eyes che per me resta un gioiello inestimabile (e continua a piacermi tanto anche Faust Arp :P).

Desert Island Disk buona ma un po' sopravvalutata qui su Scatter, vero, mentre Ful Stop resta un pezzone clamoroso :ok:

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15 hours ago, @li said:

su quest'album io e te avremo sempre opinioni discordanti mi sa.

io ancora soddisfattissima dopo piu di due anni e ad oggi il disco dei nostri che ascolto di piu (altro che poco e nelle occasioni giuste).
Ho provato anche a riascoltare In Rainbows ultimamente dopo parecchio che nn lo facevo e per me AMSP lo surclassa.

Identikit, insistero' fino alla morte :P , per me e' tra le migliori; non capiro' mai tutta questa venerazione per DID e per Glass Eyes, che seppur bella per me resta un "acquerello" o un bozzetto un po' come Faust Arp, invece.

premetto che ho scritto il post non per ripetermi, ma semplicemente perchè savo riascoltando l'album dopo un bel po'.

Le occasioni giuste, per me, nel senso che non è un disco che riesco a sposare con ogni situazione, lo apprezzo molto di più in dterminati momenti, perchè lo ritengo abbastanza unitario nella sua atmosfera emotiva (non musicale); trovo sia un disco molto meditativo e lo vivo bene in determiati momenti. Tra l'altro ho lì'impressione che, per temi trattati e sonorità complessive 8e perchè no, artwork) sia un disco che parla molto di più ai contemporanei di thom, a chi è più o meno della sua età, che non a chi è più giovane. Proprio perchè mette al centro il ricordo (testuale e musicale) e la maturità, sono temi che un giovine intuisce ma che forse coglierà, nella loro poetica, solo col tempo.

Detto questo, musicalmente: personalmente ritengo quelle le punte e più o meno siamo tutti d'accordo sul fatto che quelle lo possano essere (did a parte che ammetto essere una mia fissa). Glass Eyes è bella, tra le altre cose, proprio perchè è un acquerello - e per altro ne dice di cose in 2 minuti, molto di più che altri pezzi del disco più sviluppati... - perch è un "non finito d'autore", sospesa sia nella musicalità che nell'intenzione - e quanti brani similari a me entusiasmano; non sarei Eniano sennò -.Ho sempre trovato intriganti i brani bozzetto perchè dicono ma non dicono tutto...e il non dire tutto è spesso un'ottima idea.

Did più o meno uguale, ma ripeto, ammetto sia una mia personale fissa, so che obiettivamente è un pezzo minore.

Quelle che io ho citato come minori non sono ovviamente brutti pezzi, ma li ritengo, a livello proprio compositivo, come poco intriganti, se pensiamo a chi li ha composti. Ful Stop e Identikit per me sono brani normalissimi e anche con pochi guizzi armonici melodici: si è cercato, secondo me, di dargli quarti di nobiltà con l'arrangiamento lussurioso di Yorke e greenwood 8e Nige), ma la sostanza resta quella...e quindi a volte ti esaltano per i dettagli (l'uso degli archi in ful stop, i cori, certe ritmiche), nel complessivo però rimangono pezzi substandard. Idem Numbers o Tinker, io li trovo con molta arrangiamento ma poca polpa. Come una bevanda allungata...poi ripeto non sono brutti pezzi, ma io credo che i RH possano fare di meglio.

Alcuni giustamente diranno: "ma a te piace tkol che ne aveva anche esso pezzi minori"; è sicuramente vero, ma tkol per me è un disco molto diverso come impianto stilistico: è un disco molto piàù concettuale di Pool, dove ogni pezzo ha un senso ed è fatto pensando a quel senso complessivo dell'opera (almeno questa è la mia idea). Pool  per me non, è cosi un insieme di brani; e quando pensi ad un disco come puro insieme di brani, il metro di valore diventa il songwriting, e se mi cadi su quellom cade l'opera in sè. E questo nonmstante certi brani possanom singolarmente essere ovviamente migliori di quelli di limbs.

 

E qualcuno giustamente dirà: anche amnesiac è cosi. Verissimo...ma, per me i brani di amnesiac sono di un'altro livello.

 

 

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  • 2 months later...

Comprato (usato) un paio di settimane fa il box di AMSP. Ho pensato che se lo meritasse (anche se mi sono rifuitato di prenderlo nuovo spendendo 80 euro) e devo dire di aver fatto bene: bello il box e la qualità dei vinili è superiore alla versione bianca che avevo comprato al momento dell'uscita. E poi... che meraviglia... Non mi stanco di ripeterlo: alla fine è l'album dei RH che ho ascoltato di più negli ultimi 3 anni (forse l'unico, o quasi..) ed è quello, sulla distanza, che è cresciuto di più di ascolto in ascolto. Sarà sì un disco più classico e meno cool di TKOL ma è decisamente più bello e onesto (oltre che destinato ad "invecchiare" molto meglio).

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Io invece col passare del tempo lo giudico sempre un po' un album non del tutto riuscito e con troppi vuoti a livello di scrittura. L'idea di registrate in pochissimo tempo senza tanta preproduzione è stata sicuramente coraggiosa ed interessante e, se valutiamo che han registrato in 2 settimane il risultato è ammirevole. 

Tuttavia mi chiedo cosa sarebbe potuto essere se il disco fosse stato concepito come meno libero e invece impostato, a livello sonoro, in maniera più rigorosa. E' bella - e quasi naturale visti i trascorsi - l'idea di fare una commisitione di certi umori di classica contemporanea, via LCO, con il sound Radiohead. Tra l'altro è un mondo di cui Jonny sappiamo essere non solo fervente appassionato ma addirittura esponente egli stesso; di Thom si può presumere che ne sia diventato appassionato, viste le sue playlist per spotify e altre interviste - una passione che parrebbe riverberarsi pure in Suspiria.

Quindi l'idea era assolutamente logica - tralascio anche l'interessante approccio tecnico sul metodo di registrazione: in questo senso il risultato è stato magistrale. 

Il problema però non è la glassa, ma la torta in sè, che quando è riuscita, riesce bene (Decks Dark/Present Tense/Glass Eyes/per me DID); ma in alcuni casi non è proprio riuscita. Ma non è riuscita, secondo me, un po' per il materiale di partenza che trovo debole (Numbers/Identikit/Ful Stop/Tinker...) ma anche perchè gli arrangiamenti di archi non li hanno secondo me neanche valorizzati più di tanto (cosa che invece era stata molto ben fatta con alcuni episodi di In Rainbows, disco che invece ho rivalutato). In questo jonny mi ha sorpreso in negativo, non ho trovato, in almeno 5 episodi su 11 del disco, i classici guizzi che contraddisntinguono la sua carriera solista; invece vi ho trovato parecchio barocchissimo e pesantezza non richiesta (Il coro di Identikit, gli archi di Numbers, quelli di Tinker, belli per me solo nel finale, ma li a parziale discolpa di gionni mi verrebbe da dire che manca proprio un brano in sè..). 

La stessa Daydreaming, che sicuramente è tra gli episodi migliori, la trovo molto didascalica, ma non ci si può fare molto, una melodia o piace o no e a  e quella di Daydreaming non entusiasma - specialmente quella vocale, ma anche la parte A -; ma qui devo dire che l'arrangiamento di Jonny è stato un plus, invece. 

Poi nulla da dire, ogni brano ha una sua chicca che sia di produzione, di arrangiamento, scrittura eccetera, ma alla fine della fiera trovo che in 5 brani almeno manchi la polpa. Lo definirei un bellissimo disco dal punto di vista estetico ma che mi lascia poco a livello emotivo. 

Un'ultima cosa che non ho mai apprezzato veramente di questo disco è che non ho mai trovato un vero trait d'union per sonorità tra i brani, in questo penso abbia influito molto la tracklist, Più che un disco mi paiono undici microcosmi in sé stessi, che è ovviamente un approccio da rispettare ma che io non amo. E unito a certa pochezza episodica questo è un problema per il lavoro. 

 

Sono giunto alla conclusione che personalmente ritengo giusto da parte loro aver provato questa strada  - e ci mancherebbe che dica io cosa è giusto e cosa è sbagliato - e che il disco suoni esattamente come si poteva pensare ad un disco dei Radiohead post 45 anni, molto maturo, ma anche per questo molto didascalico e che a volte sfocia nel manierista. Ma so di essere in minoranza nel mondo a pensarla cosi, quindi problema mio;)

Ma più che una pagina di un bel libro, mi pare una bella serie di illustrazioni riassuntive da fine storia. 

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6 minutes ago, Wanderer said:

Quindi l'idea era assolutamente logica - tralascio anche l'interessante approccio tecnico sul metodo di registrazione: in questo senso il risultato è stato magistrale. 

non ho avuto la pazienza di informarmi molto a riguardo, in cosa consiste?

comunque condivido molto il tuo pensiero

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E' interessante quello che scrivi @Wanderer ed è anche interessante capire come la sensibilità e il gusto possano portare a considerazioni ed emozioni molto diverse riguardo la medesima opera. Si fa pourparler naturalmente e per scambiarsi opioni su un tema che ci appassiona ;)

Inizialmente (e sto parlando dei primissimi ascolti) ho fatto fatica anch'io a digerire AMSP: è un disco emotivamente impegnativo, ritmicamente dilatato, denso e grigio. Dopo il secondo disco solista di TY, TKOL live e Junun mi ero convinto che il nuovo disco dei Radiohead sarebbe andato in una direzione precisa e molto diversa da quella che è stata invece intrapresa. All'inizio, quindi, ascoltavo molto più quello che avevo in testa e molto meno la musica che usciva dagli speakers del mio impianto.

Dopodiché mi sono messo ad ascoltare il disco e a percepirne man mano tutti gli strati: perchè è un disco estremamente profondo e ricco. Dopo averlo esplorato in profondità ho cominciato anche ad osservarlo in prospettiva confrontandolo con quello che era uscito prima e calandolo nel contesto umano ed emotivo dentro il quale era stato concepito. Diciamo che questo processo mi ha permesso di apprezzarlo da un punto di vista musicale e di capirlo (forse) da uno storico e biografico.

Ritengo che musicalmente sia, alla fine di conti, superiore a TKOL: le canzoni sono meglio scritte ed arrangiate, le soluzioni melodiche e armoniche sono state stese con molta più cura ed il risultato è molto più incisivo e duraturo da un punto di vista emotivo. E', nel complesso, un album decisamente più musicale di TKOL. E questo ha i suoi pro e i suoi contro, naturalmente. Però, col senno di poi, penso che un album come AMSP sia molto più sincero e abbia avuto più senso di un ipotetico "TKOL pt. 2". Arrivati ad una certa età, con una certa esperienza e storia alle spalle, e con un auna vita da "band" che non è e non potrà mai più essere quella di quando avevi vent'anni, rimettersi a cambiare tutte le volte le carte in tavola può alle volte assumere contorni patetici e diventare una specie di manierismo al contrario, secondo me. A me piace TKOL, sia ben chiaro, ma l'ho sempre percepito come un album un po' forzato, contrito, non del tutto sbocciato, a tratti acerbo. E' fico, in quel disco, sentire la band sperimentare con un linguaggio nuovo e verso una direzione molto interessante e inedita ma è come se mancasse una certa spinta e convinzione, un certo equilibrio tra le parti. Al contrario, in AMSP percepisco il frutto di un lavoro corale, di un'intesa intellettuale ed emotiva, di un'opera nata dalla voglia di esprimere qualcosa e non dalla necessità di trasfigurare i propri connotati.

Questa più o meno l'idea che mi sono fatto :)

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