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A Moon Shaped Pool


Lacatus

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6 minutes ago, Sig.Bakke said:

Risentito tutto oggi, bellissimo disco.

 

Tutto no: parto sempre da Decks Dark.

Dopo daydreaming tendenzialmente non voglio sentire niente, quindi inizio dalla 3. 

 

Sai che ho il tuo identico problema?

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è un gran bell'album, ma quattro anni dopo per me si è ridotto a decks dark e present tense + daydreaming (non sempre)

desert island disk soporifera, full stop bella ma a quel punto metto national anthem, glass eyes la può cantare adele

identikit l'ho apprezzata molto dal vivo ma su disco è una di quelle canzoni tipo 15 step, bella ma...

the numbers troppo peace and love, nessuno ha avuto il coraggio di dire a thom che oggi non si può cantare 'people have the power' senza che scappi da ridere a qualcuno

tinker tailor bla bla non ho voglio di arrivare alla coda

true love waits... rispetto i motivi che l'hanno spinto a infilarcela, hanno fatto di tutto per farne qualcosa che non fosse una semplice ballatona con chitarra, ma per farlo l'hanno reso noiosa, il tutto aggravato dal fatto che la voce di thom è molto peggiorata rispetto alla versione di i might be wrong

recensione scaruffiana finita

 

 

 

 

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24 minutes ago, echoes said:

Sai che ho il tuo identico problema?

Non saprei nemmeno come avrebbero potuto risolvere, perché pure true love waiits sta bene solo in chiusura. 

L'unica era mettere Daydreaming in chiusura e scartare ancora TLW forse. Boh.

Però Daydreaming seconda proprio non ci sta, e per me è il miglior pezzo dei Radiohead. Non lo dico per ribadire il concetto ma per chiarire che sia stupendo, è semplicemente quel posizionamento che per me non va.

Col resto della tracklist mi sono riappacificato ma quella composizione al 2 proprio ammazza, non la digerisco, è come bere tre Glenmorangie tra antipasto e primo, per quanto sublime non c'entra un cazzo e ti rovina tutto il resto del pasto.

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16 minutes ago, neula said:

è un gran bell'album, ma quattro anni dopo per me si è ridotto a decks dark e present tense + daydreaming (non sempre)

desert island disk soporifera, full stop bella ma a quel punto metto national anthem, glass eyes la può cantare adele

identikit l'ho apprezzata molto dal vivo ma su disco è una di quelle canzoni tipo 15 step, bella ma...

the numbers troppo peace and love, nessuno ha avuto il coraggio di dire a thom che oggi non si può cantare 'people have the power' senza che scappi da ridere a qualcuno

tinker tailor bla bla non ho voglio di arrivare alla coda

true love waits... rispetto i motivi che l'hanno spinto a infilarcela, hanno fatto di tutto per farne qualcosa che non fosse una semplice ballatona con chitarra, ma per farlo l'hanno reso noiosa, il tutto aggravato dal fatto che la voce di thom è molto peggiorata rispetto alla versione di i might be wrong

recensione scaruffiana finita

 

 

 

 

Secondo scaruffi è il miglior lavoro ALMENO dai tempi di Amnesiac, figurati. E parla particolarmente bene di Numbers (che non mi capacito ancora cosa c'entri coi Raidohead).

 

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2 minutes ago, Sig.Bakke said:

Secondo scaruffi è il miglior lavoro ALMENO dai tempi di Amnesiac, figurati. E parla particolarmente bene di Numbers (che non mi capacito ancora cosa c'entri coi Raidohead).

 

non cita neanche decks dark il caprone :D

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Noioso. Senza quel piglio pazzoide che mi ha fatto consumare kidA. Senza passaggi o dinamiche "strambe", improbabili che poi finisci per amarle come amici fraterni (come il ritmo di Pyramid Song, gli incastri melodici di suspirium o la progressione finale incredibile di exit music, i cui accordi, suonati in sequenza, giureresti che nessuno puó farne qualcosa di buono: e invece disegnano momenti musicali assoluti, eterei, fuori dal tempo). Con AMSP abbiamo un ottimo prodotto artigianale, non un'opera d'arte all'altezza del genio dei nostri. 

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9 hours ago, Thomyorke said:

Noioso. Senza quel piglio pazzoide che mi ha fatto consumare kidA. Senza passaggi o dinamiche "strambe", improbabili che poi finisci per amarle come amici fraterni (come il ritmo di Pyramid Song, gli incastri melodici di suspirium o la progressione finale incredibile di exit music, i cui accordi, suonati in sequenza, giureresti che nessuno puó farne qualcosa di buono: e invece disegnano momenti musicali assoluti, eterei, fuori dal tempo). Con AMSP abbiamo un ottimo prodotto artigianale, non un'opera d'arte all'altezza del genio dei nostri. 


Ma non è che di AMSP per sbaglio non hai ascoltato Decks Dark, Daydreaming, Ful Stop, The Numbers, Identikit e Present Tense?  :ehhhh?:

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12 hours ago, Sig.Bakke said:

Non saprei nemmeno come avrebbero potuto risolvere, perché pure true love waiits sta bene solo in chiusura. 

L'unica era mettere Daydreaming in chiusura e scartare ancora TLW forse. Boh.

Però Daydreaming seconda proprio non ci sta, e per me è il miglior pezzo dei Radiohead. Non lo dico per ribadire il concetto ma per chiarire che sia stupendo, è semplicemente quel posizionamento che per me non va.

Col resto della tracklist mi sono riappacificato ma quella composizione al 2 proprio ammazza, non la digerisco, è come bere tre Glenmorangie tra antipasto e primo, per quanto sublime non c'entra un cazzo e ti rovina tutto il resto del pasto.

Come ho sempre detto per me il disco doveva terminare con Daydreaming, con True Love Waits (che adoro in questa versione) bonus track. Ovviamente anche Burn The Witch nei lati b. Oltretutto secondo me Ill Wind ci poteva stare benissimo nell'album, a mediare tra il paesaggio lacustre di Desert Island Disk e quello granitico di Identikit.

 

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Full stop skip facile. Noia. Noia. Noia. 

Il coro in decks dark lo trovo monotono e pesante, lontano anni luce dalla geniale freschezza del coro in coda a paranoid android, tanto per fare un esempio. 

Identikit l'hanno devastata. 

Present tense? Dovevano osare di più.

True Love Waits: du palle. Era divertente la versione acustica ma questa è lunga eterna e poco ispirata. 

DID: alex britti. 

 

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2 hours ago, modifiedbear said:

Poco ma sicuro.

È come se finisse un EP e iniziasse un LP con DD così, Daydreaming è una composizione troppo forte e "definitiva" per essere messa in mezzo a qualcosa.

Non è questione di qualità ma di pure estetica. Paranoid Android è altrettanto bella, ma adrenalinica, e sta perfettamente dove sta.

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Penso di essere d'accordo per una volta con @Thomyorke, su Present Tense dovevano osare di più. Non è il capolavoro che tutti voi millantate ( imho )
Ful Stop con gli anni è diventata l'anello debole, nel senso che sembra inconcludente, inutilmente lunga. 
TLW, non ditemi niente raga, io amo più la versione di AMSP, quella sull'EP non mi è MAI piaciuta. Perdonatemi! 

Daydreaming pezzo del secolo. Senza se, ne ma. Nell'olimpo con le loro migliori. D'accordissimo, messa come seconda, dopo hai solo voglia di spegnere. 

Su Burn The Witch, non è male, ma non è il loro miglior pezzo di apertura. Anzi, forse è il peggior pezzo di apertura. Anche più di You. 
 

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18 minutes ago, Sig.Bakke said:

È come se finisse un EP e iniziasse un LP con DD così, Daydreaming è una composizione troppo forte e "definitiva" per essere messa in mezzo a qualcosa.

Non è questione di qualità ma di pure estetica. Paranoid Android è altrettanto bella, ma adrenalinica, e sta perfettamente dove sta.

Esatto. È come se avessero messo in mezzo al disco Motion Picture o Videotape.

Vero che Pyramid Song è la traccia n.2 ma per le Daydreaming ha uno sviluppo che la rende decisamente una closure. Al limite si poteva tollerare come opener.

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Non c'è una cosa sbagliata o fuori posto in Daydreaming. Anche quell'opener ambient con quei suoni in reverse e quei campanellini.
Ma come cazzo l'hanno pensata!
Ma perché non parlano MAI del processo che ha portato alla creazione di un brano, perché i giornalisti non glielo chiedono!?

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20 minutes ago, kid a said:

non comprendo esattamente cosa secondo voi avrebbero dovuto osare su Present tense. 

Mi da l'impressione di essere troppo legata, troppo quadrata. E odio nella maniera più assoluta il modo di cantare di Thom in quel pezzo. Tutti quei riverberi, poi. 

Perché ascoltando la versione strumentale postata, beh, è meravigliosa! 

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3 hours ago, principles said:

Ma perché non parlano MAI del processo che ha portato alla creazione di un brano, perché i giornalisti non glielo chiedono!?

Questo è un grosso problema del giornalismo musicale.

Nel caso di A Moon Shaped Pool, per i motivi tristi che conosciamo, sono stati anche loro stessi ad essere meno loquaci del solito, per loro stessa ammissione.

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1 hour ago, Lacatus said:

Questo è un grosso problema del giornalismo musicale.

Nel caso di A Moon Shaped Pool, per i motivi tristi che conosciamo, sono stati anche loro stessi ad essere meno loquaci del solito, per loro stessa ammissione.

Io è da In Rainbows che li vedo poco loquaci, anzi forse da TKOL

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4 hours ago, kid a said:

non comprendo esattamente cosa secondo voi avrebbero dovuto osare su Present tense. 

Infatti, assolutamente nulla. Non è un pezzo nato per osare, è una perla di bellezza cristallina resa immortale da un arrangiamento battistiano semplicemente senza tempo. Non avrei potuto chiedere di meglio.

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4 hours ago, principles said:

Mi da l'impressione di essere troppo legata, troppo quadrata. E odio nella maniera più assoluta il modo di cantare di Thom in quel pezzo. Tutti quei riverberi, poi. 

Perché ascoltando la versione strumentale postata, beh, è meravigliosa! 

stessa identica impressione. Un brano del genere doveva essere reso più astratto, come è stato fatto come like spinning plates. O più scarno, come videotape. 

Mi da fastidio l'orgia di suoni, è troppo per una melodia che si reggerebbe in piedi anche se suonata con un cazzo di flauto dolce:lol:.

Io ho amato tantissimo i radiohead perchè ne ascoltavo le canzoni, acchiappavo un particolare che mi destabilizzava/incuriosiva e da lì si sviluppava come un fuoco un amore viscerale e "fraterno" per un brano che magari al primo ascolto poteva lasciarmi quasi indifferente. AMSP è troppo immediato, troppo composto, preciso, perfetto: mi è piaciuto subito tanto e poi è calato, inevitabilmente. KidA l'esatto contrario. Coriaceo, ostico, diverso, complicato e bellissimo, di una bellezza che ha richiesto fatica, dedizione e disciplina per essere compresa. Di una bellezza che non si esaurisce perché il fuoco della "differenza" brucia costantemente nei pezzi che lo compongono e che sono glaciali solo in superficie (la copertina fotografa alla perfezione questa impressione: musica "fredda" dal cuore bollente, come un vulcano islandese...). AMSP è freddo sia fuori che dentro purtroppo: senza ANIMA.

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