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ScatterEuropee 2014


max [idioteque.it]

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la scozia invece ha detto di no.

gli scozzesi, che sono tradizionalmente laburisti e quindi stufi di essere governati da un sistema che tende a favorire i conservatori inglesi (grazie al cacchio, in scozia sono 5 milioni, in inghilterra 50!), hanno capito che, per quanto romantica, l'indipendenza era un salto nel vuoto.
spero che il pragmatismo anglosassone serva da lezione ai vari leader indipendentisti sparsi per l'europa.

e se non l'avete ancora visto, guardatevi questo

http://www.youtube.com/watch?v=-YkLPxQp_y0



edit: boss, da quando il forum é sfarfallato non riesco piú a postare video. :destroypc:

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rimando all'articolo del mio prof di pubblico comparato, che mi sembra ben esemplificativo di alcune mie posizioni in merito

http://www.francescopalermo.org/

Oggi è il giorno della verità per la Scozia e non solo. Gli elettori – i residenti in Scozia di età superiore a 16 anni, anche stranieri – si esprimeranno su un quesito secco: indipendenza o no. I più lo faranno ignari delle ripercussioni che questa decisione inevitabilmente avrà al di fuori del Regno Unito, e saranno ripercussioni enormi, comunque vada.

Molto si è detto e scritto su questo importante passaggio della storia costituzionale britannica ed europea. Preme aggiungere due ordini di considerazioni che hanno avuto insufficiente attenzione. Primo: sul piano politico, il governo centrale ha fatto una serie di errori che potrebbe pagare a caro prezzo. Ha rifiutato all’inizio di includere la terza opzione nel quesito, ossia la concessione di una autonomia ancora più ampia. Un’opzione che vedrebbe favorevole la stragrande maggioranza degli scozzesi. E l’ha fatto per ingenuità, pensando che una domanda secca (a cui immaginava che i più avrebbero risposto in favore dell’unione) avrebbe chiuso definitivamente le rivendicazioni di maggiore autonomia.

Così mostrando non solo di non capire che l’autonomia è un processo e non un punto fermo, ma anche che queste decisioni sono largamente emotive, e basta pochissimo per far cambiare il vento, catturando anche chi è semplicemente insoddisfatto dello status quo ma non per questo necessariamente vuole l’indipendenza. Poi ha ventilato in piena campagna referendaria l’ipotesi di un prossimo referendum sulla permanenza del Regno Unito nell’Unione europea. Così spaventando molti scozzesi (generalmente più europeisti degli inglesi) e spingendo molti a votare per uno stato indipendente che potrebbe in futuro rientrare nell’Unione europea piuttosto che per rimanere in uno stato in cui i loro voti sarebbero largamente minoritari in un referendum nazionale, e così rischiare di uscire contro la propria volontà dall’UE. Questi aspetti hanno messo in secondo piano molte delle incertezze legate alla possibile indipendenza, dalla moneta ai rapporti con l’Europa, dalla difesa al sistema bancario, dal futuro dell’economia all’assistenza sociale, e in ultimo su che tipo di società sarebbe la Scozia indipendente – oltre ad essere uno stato che avrebbe l’inglese come lingua ufficiale, la regina Elisabetta come capo di stato e (vorrebbe) la sterlina come valuta. Senza questi errori ora il Premier Cameron non sarebbe stato costretto ad implorare gli scozzesi di votare no, forse invano.

Il secondo aspetto è di natura generale, ed esula dal solo contesto britannico. È il referendum lo strumento giusto per queste decisioni? E se sì, quale referendum? Sgombriamo subito il campo da considerazioni giuridiche e morali. Giuridicamente, nel Regno Unito (a differenza della stragrande maggioranza degli stati) nulla impedisce una secessione, e il referendum è sicuramente lo strumento più democratico per arrivarci. Moralmente, occorre liberarsi della cultura di cui noi europei continentali (ma non i britannici) siamo stati imbevuti dai tempi della formazione degli stati nazionali: non c’è nulla di sacro, immutabile ed eterno in uno stato. È una creazione umana, e come tale modificabile. Gli stati nascono, cambiano, muoiono in continuazione, la maggior parte dei nuovi stati nasce in modo illegittimo sul piano interno e internazionale (non sarebbe il caso della Scozia) quando non per atti bellici o violenti, e arrivarci per via democratica è un fatto assai positivo.

Ma basta un referendum per questa decisione? Soprattutto un referendum senza quorum e senza la previsione di una maggioranza qualificata? Il referendum di oggi sarà un testa a testa e l’esito potrebbe dipendere da mille fattori contingenti: i titoli di un giornale, l’efficacia comunicativa degli ultimi comizi, lo sgozzamento barbaro del povero cooperante scozzese in Iraq (che risveglierà in molti laburisti scozzesi il risentimento verso la guerra condotta da Blair), perfino il tempo, perché se pioverà resteranno a casa più anziani e si sa che le diverse classi di età votano in modo diverso. Sarà dunque una minoranza a decidere: contando l’astensione e lo scarso scarto tra il sì e il no, il destino della Scozia, del Regno Unito e verosimilmente di molte altre aree d’Europa e del mondo sarà deciso da una minoranza occasionale.

Certo, non vi è strumento più democratico (e più forte) del “riferire” al popolo la decisione. Ma va fatto con gli opportuni accorgimenti. Non a caso sia la Corte suprema canadese che il Tribunale costituzionale spagnolo hanno affermato che la base per qualsiasi negoziato di indipendenza di una regione deve essere una “chiara” maggioranza dei cittadini coinvolti. Altrimenti nemmeno si può iniziare a discuterne. Oggi in Scozia questa chiara maggioranza non ci sarà. L’auspicio è che, comunque vada, eventuali altri plebisciti in altri territori siano proceduralmente più solidi e più garantisti, prevedano maggioranze qualificate e inseriscano il referendum in un processo più ampio e complesso.

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  • 1 month later...

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Ma perché invece di assaltare l'auto di Salvini sti comunistelli figli di papà non assaltano Juncker?

Altroché, Bologna avrebbe bisogno di 20 anni di Lega.

Ora come ora la città è divisa in due: il paradiso dei Colli con i bolognesi-bene che votano sinistra e fanno l'aperitivo radical chic, e l'inferno della bassa (Bolognina, Ferrarese, San Donato, Pilastro) con gli schiavi extracomunitari. In mezzo, il centro, con l'università che di anno in anno ha un tracollo di iscritti e se non fosse per i terroni avrebbe già chiuso da 5 anni.

Una città da girone dantesco.

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Ma perché invece di assaltare l'auto di Salvini sti comunistelli figli di papà non assaltano Juncker?

Altroché, Bologna avrebbe bisogno di 20 anni di Lega.

Bologna ha bisogno di tutto tranne che di 20 anni di Lega, semplicemente perché della Lega non ha bisogno nessuno (non è "un caso" che quando c'erano loro al potere in Lombardia la 'ndrangheta di sia diffusa a macchia d'olio).

Salvini è semplicemente un bieco provocatore che si diverte tanto a fare stupidate in modo tale da finire in televisione con il ruolo di (finto) martire.

Obiettivamente un fatto come quello che è successo era chiaramente prevedibile.

Ha costruito la propria carriera contro i campi Rom, come fa ad aspettarsi una bella accoglienza quando giusto pochi anni fa ha per esempio organizzato le ronde all'interno dei campi Rom milanesi (oltre alle "sentinelle della legalità" e mille altre boiate che nemmeno al Festival della Cazzata avrebbero senso)?

Inoltre Salvini è un soggetto che è passato dal pugno chiuso al braccio teso, si aspettava un corteo di applausi?

Nel 1997 faceva parte del "Parlamento del Nord" per conto dei "Comunisti padani", adesso invece è alleato e allineato con l'estrema destra di Le Pen (questo giusto per inquadrare che razza di soggetto sia).

E questo è giusto l'1% di Salvini.

Non provo simpatia né sto dalla parte di chi gli ha riservato questo trattamento, però non ci si stupisca di queste cose.

Lui se le cerca (oltre a trarre vantaggio mediatico da fatti di questo genere).

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La vera estrema destra in Europa non è Marie Le Pen, è Juncker,

La Francia, come Bologna, Roma, Milano, è un'altra cloaca di sottoproletari disoccupati africani e asiatici disponibili a qualsiasi tipo di salario, quello che Karl Marx chiamava "esercito industriale di riserva", e la colpa è dell'attuale sistema Europa subordinato al turbocapitalismo più becero che non vuole altro che schiavi...

Se va avanti così tra 20 anni saremo come sono adesso Nigeria, Cina, India: PIL alle stelle e popolo di schiavi.

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Ma perché invece di assaltare l'auto di Salvini sti comunistelli figli di papà non assaltano Juncker?

I comunisti (i pochi ahimè rimasti) gli assalti giusti li hanno fatti. Quando la merkel è venuta qui a Milano insieme agli altri capi di Stato europei, per l'ennesimo congresso imperialista, erano lì a contestarla.

I compagni anticapitalisti hanno organizzato manifestazioni a Bruxelles e a Francoforte, e mentre venivano presi a sprangate, salvini e quelle merde come lui votavano a favore dei trattati di Lisbona, creando di fatto servilismo con NATO e USA.

Oppure caro lacatus ti sei perso quando i compagni napoletani venivano presi a sprangate e venivano caricati a idranti contro la BCE.

I media asserviti ti fanno cadere in trappola e ti fanno scandalizzate per cose inutili, tipo un lunotto rotto...

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Ora come ora l'Europa di Juncker, Merkel ecc. è disegnata sul modello Bologna: padronato radical chic da una parte e schiavi africani/asiatici dall'altra (laddove un tempo c'era la classe operaia italiana, che ora forma un esercito di disoccupati, potenziale esercito industriale di riserva per inglesi, tedeschi, americani e australiani).

Io non ci sto: io voglio tornare ai tempi in cui c'erano ancora i ceti medi italiani e la classe operaia era italiana. Insomma com'era prima della caduta del Muro.

Perché un italiano non può essere proletario in Italia e deve andare a fare il proletario a Londra? Fuori dalle palle africani e asiatici, e italiani disoccupati al loro posto. Questo sarebbe il primo provvedimento di un Governo serio.

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Ora come ora l'Europa di Juncker, Merkel ecc. è disegnata sul modello Bologna: padronato radical chic da una parte e schiavi africani/asiatici dall'altra (laddove un tempo c'era la classe operaia italiana, che ora forma un esercito di disoccupati, potenziale esercito industriale di riserva per inglesi, tedeschi, americani e australiani).

Io non ci sto: io voglio tornare ai tempi in cui c'erano ancora i ceti medi italiani e la classe operaia era italiana. Insomma com'era prima della caduta del Muro.

Perché un italiano non può essere proletario in Italia e deve andare a fare il proletario a Londra? Fuori dalle palle africani e asiatici, e italiani disoccupati al loro posto. Questo sarebbe il primo provvedimento di un Governo serio.

Razzista!!!!!!!
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Razzista!!!!!!!

:lol:

Spero stia scherzando!

Razzista è chi ritiene che per razza, ossia per nascita esistano popoli inferiori o superiori. Per esempio un nero è inferiore a un bianco, uno slavo è inferiore a un germanico, un sardo è inferiore a un veneto (sicuramente di altezza :laugh: ), eccetera.

Ovviamente respingo al mittente questa accusa.

Detto ciò però esistono le culture e l'idea che sia la mia cultura (già abbondantemente stuprata dalle idiozie moderne) che le culture di tutti gli altri popoli del mondo finiscano per estinguersi completamente, in nome di un unica cultura omologata mondiale, imposta dalla propaganda, beh mi fa incazzare come una bestia. Pasolini ha scritto tanto su questo argomento negli anni '70... aveva capito tutto... Lui diceva "è in atto un genocidio culturale, peggio del genocidio nazista".

Insomma, io Bologna l'ho frequentata a sprazzi dal 2002 circa in poi. La città ha palesemente subito un tracollo che negli ultimi anni ha accelerato, con la sparizione del ceto medio e la sparizione della classe operaia, entrambi sostituiti dal sottoproletariato africano e asiatico. L'Università è diventata una MERDA, e se non fosse per i terroni in fuga dai loro paeselli del sud avrebbe già chiuso da un pezzo. L'unica cosa che non è cambiata sono i Colli: se vuoi incontrare bolognesi under 70 devi andare lì...sono asserragliati nelle loro villette, con le loro facce da culo, gli aperitivi vegan, gli eventi radical chic, il cane che mangia sicuramente meglio di quel povero schiavo africano o asiatico di San Donato o della Bolognina.

E questo è il modello che ci stanno imponendo dall'alto e che nel giro di 10 anni farà diventare l'Italia come adesso sono Cina, Nigeria, India: posti dove la violenza del capitalismo sull'uomo, sulla natura e sulla cultura è arrivata all'estremo. Tutto in nome del PIL. Tutti contenti perché il PIL crescerà, ma respireremo merda, mangeremo merda, diventeremo merda... Una bella visione del De Sade di Pasolini non farebbe male...

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...

Io non ci sto: io voglio tornare ai tempi in cui c'erano ancora i ceti medi italiani e la classe operaia era italiana. Insomma com'era prima della caduta del Muro.

Perché un italiano non può essere proletario in Italia e deve andare a fare il proletario a Londra? Fuori dalle palle africani e asiatici, e italiani disoccupati al loro posto. Questo sarebbe il primo provvedimento di un Governo serio.

In parte mi trovi d'accordo. Non c'è dubbio che la caduta del muro abbia dato il via ad un escalation che ha portato al regime del pensiero unico economico. Creando un maggiore disequilibrio fra le classi proletarie. Ritorna la figura dello schiavo e del colonizzato. Il tutto poi ancor più aggravato nel terzo millennio con l'avvento del capitalismo 2.0, che genera globalizzazione e neocolonialismo.

Tuttavia non cadere nella trappola di quell'idiota di salvini. Salvini è un prodotto della cattiva politica, della borghesia reazionaria, uno che vuole portare a termine una specie di rivoluzione liberale e stringere rapporti con la destra retrogada e repubblicana.

Porta avanti il progetto di una certa destra, di essere il collettore politico stile front national radicale e identitario, capace di intercettare gli umori della borghesia impoverita.

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Non so voi, ma io quando c'era lui io avevo più soldi in tasca, e così i miei amici, la mia famiglia, le famiglie dei miei amici... eppure nessuno di noi era di Forza Italia. Da quando è arrivato Monti ho veduto l'auto, esaurito i risparmi, tornato a vivere coi genitori, e di lavoro neanche l'ombra (ovviamente zero acquisiti inutili come strumentazione musicale o viaggi).

"Quando c'era lui" il ceto medio stava bene e anche le classi meno abbienti qualcosina ce l'avevano. Adesso ci sono solo i padroni radical chic e gli schiavi afro-asiatici e chi non rientra in queste due categorie emigra. Nel giro di pochi mesi sono partiti un sacco di amici: uno di loro lavora in Australia, si alza alle tre del mattino per raccogliere cipolle, o per caricare pietre su un camion. Altri, un numero ben nutrito, fanno i camerieri precari in Inghilterra e vivono in topaie con altre 5,6,7 persone che ruotano continuamente. I più fortunati, quelli figli di papà, stanno facendo master da decine di migliaia di euro in giro per il mondo. Le diseguaglianze sono aumentate in maniera evidentissima.

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Sei già schiavo se pensi che l'unica soluzione sia votare lega o fascisti vari. Gli utili idioti della borghesia capitalista.

Prima.

Adesso gli utili idioti sono diventati quelli della sinistra.

Sto rispolverando la storia dei partigiani... ecco... essere partigiani nel 2014 significa cacciare l'invasore straniero asiatico e africano imposto dalla destra borghese capitalista e dalla sinistra catto-comunista italiane.

Quando arrivano a Lampedusa li si faccia studiare Sankara e Mao e li si rispedisca nella loro terra a fare la rivoluzione.

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Se è per questo non c'è niente di più oggettivo della grammatica. :P

Ma ci fermiamo solo alla forma o entriamo anche nei contenuti?

Le persone che conosco che votano PD o SEL sono quelle che fanno master da 16 mila euro, che vanno a fare i corsi d'inglese nelle università più prestigiose del regno unito, e che l'estate girano il mondo con il servizio civile internazionale, o che fondamentalmente hanno il culo al caldo.

Cosa direbbero i nostri nonni partigiani che hanno scacciato l'invasore tedesco ora che l'Italia fa parte di una nuova anschluss chiamata Unione Europea sotto una moneta tedesca chiamata Euro?

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Ma ci fermiamo solo alla forma o entriamo anche nei contenuti?

Dato che stiamo acidi, vai di contenuto.

Sto rispolverando la storia dei partigiani... ecco... essere partigiani nel 2014 significa cacciare l'invasore straniero asiatico e africano imposto dalla destra borghese capitalista e dalla sinistra catto-comunista italiane.

Quando arrivano a Lampedusa li si faccia studiare Sankara e Mao e li si rispedisca nella loro terra a fare la rivoluzione.

Non esiste. Una richiesta di aiuto non è un'invasione politica, né militare. Se lo pensi c'è sicuramente qualche tratto del Vangelo che è in disaccordo con te. L'integrazione è una percentuale fondamentale della società attuale, e lo sarebbe anche senza globalizzazione.

(E poi vuoi che NOI insegniamo a LORO come fare la rivoluzione? Buona questa.)

Ah, comunque il primo "gli" era esatto, era il secondo che andava corretto.

Ma ci fermiamo solo alla forma o entriamo anche nei contenuti?

Le persone che conosco che votano PD o SEL sono quelle che fanno master da 16 mila euro, che vanno a fare i corsi d'inglese nelle università più prestigiose del regno unito, e che l'estate girano il mondo con il servizio civile internazionale, o che fondamentalmente hanno il culo al caldo.

Cosa direbbero i nostri nonni partigiani che hanno scacciato l'invasore tedesco ora che l'Italia fa parte di una nuova anschluss chiamata Unione Europea sotto una moneta tedesca chiamata Euro?

Ho il culo al caldo, guarda tu, e in effetti ho votato SEL e mi pare proprio difficile che qualcuno venga da altre parti del mondo per fare l'ispettore sanitario in Italia.
L'anchluss monetaria e politica è in programma fin dal Manifesto di Ventotene, che per carità è stato ampiamente violentato, ma accorgersene nel 2010 (quando tutti hanno cominciato a sentire, che strano, la parola spread) è un po' tardi.
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1. Basta con la storia dei partigiani su.

2. È proprio così: non ci sono soluzioni che io e te possiamo attuare, dato che nel migliore dei casi io voto un partito che prende il 5% e tu uno che prende il 10.

3. Mi dispiace ma secondo me non c'è nessuna schiavizzazione occidentale in atto.

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