PacktLikeSardines Posted May 20, 2016 Report Share Posted May 20, 2016 6 minutes ago, Sig.Bakke said: Il punto è che le schede storiche erano preparate in modo diverso dalle recensioni. Non è vero che lo fanno con tutte le band perché - ovviamente - molte schede storiche appartengono a gruppi che hanno smesso di pubblicare ben prima di Ondarock e quindi sono cristallizzate. I radiohead sono uno di quei casi che hanno fuso - molto male, vedi appunto Kid a - le due cose. Intendevo implicitamente tutte la band che ancora pubblicano. Sono d'accordo sul fatto che sia poco sensato comunque! Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Xevon Posted May 20, 2016 Report Share Posted May 20, 2016 lo amo voglio adottarlo Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
kid a Posted May 20, 2016 Report Share Posted May 20, 2016 a me la recensione di Ondarock è piaciuta, anche se la migliore a mio avviso resta quella dell'indiependente Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Valderrama Posted May 20, 2016 Report Share Posted May 20, 2016 6 minutes ago, Xevon said: lo amo voglio adottarlo Questo è sfruttamento minorile peró Buona recensione quella di Ondarock, ma i voti mi perplimono ogni volta. 7.5 Kid A - 7 TKOL, mezzo punto di differenza E a me piace TKOL, eh. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
matteclarence Posted May 20, 2016 Report Share Posted May 20, 2016 Le recensioni sono quella cosa che servono per capire se abbiamo capito. Nel caso di Ondarock per capire se hanno capito... Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Lacatus Posted May 20, 2016 Report Share Posted May 20, 2016 Questo è il mio commento a tutte le recensioni, positive o negative che siano (dal minuto 1:20 circa, in poi...) Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Valderrama Posted May 20, 2016 Report Share Posted May 20, 2016 41 minutes ago, Lacatus said: Questo è il mio commento a tutte le recensioni, positive o negative che siano (dal minuto 1:20 circa, in poi...) I critici sono tutti: Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Lacatus Posted May 20, 2016 Report Share Posted May 20, 2016 1 minute ago, Valderrama said: I critici sono tutti: Fa sempre Bene rispolverarlo. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
karmapoliceman Posted May 20, 2016 Report Share Posted May 20, 2016 se avete voglia, qua ci sono le banalità scritte dal sottoscrittohttp://www.uradio.org/moon/ sui radiohead mi viene sempre difficile essere oggettivo, e penso si percepisca. ma credo che mi comprendiate benissimo Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
molonovo Posted May 20, 2016 Report Share Posted May 20, 2016 2 hours ago, Lacatus said: Questo è il mio commento a tutte le recensioni, positive o negative che siano (dal minuto 1:20 circa, in poi...) Che meraviglia, che grande... I critici però, nonostante condivida anche le pause del discorso di Bene, servono perchè danno una chiave di lettura all'opera. Che può essere assolutamente non codivisibile, sia chiaro, ma la danno. E una chiave di lettura può sempre essere di aiuto e generare discussioni e scoperte interessanti, secondo me. Il problema è il peso e l'importanza che viene data ad una recensione: troppa. Viene percepita come sanzione e non come chiave di lettura. Io ho passato interi anni della mia adolescenza a sfondarmi di recensioni e ad acquistare Blow Up e The Wire tutti i santi mesi. Per un bereve periodo le ho scritte pure io per varie webzines. Seguivo anche Pitchforkmedia e Tiny Mix Tapes nei loro primissimi anni. Poi ho smesso. Tutte queste riviste e webzines mi hanno aiutato a scoprire cose nuove e a creare connessioni e percorsi di ricerca musicali che, sicuramente, non avrei mai potuto intraprendere senza nessun suggerimento. Ma una volta accresciuto il proprio bagaglio culturale e la propria "massa critica", ho felicemente smesso di attribuirgli tutta quell'importanza. Il 95% delle recensioni di solito è "il nuovo sound electro-new wave della band", "questo è il lavoro della maturità del gruppo", "è bello", "è brutto"... Il rimanente 5% cerca invece di fare una critica estetica all'opera un po' più ampia e approfondita, di inquadrarla in un contesto storico sia musicale (generale) che relativo alla produzione dell'artista argomentandola con aspetti tecnici e comparativi che vanno oltre "il ritmo jazz a la Max Roach" o "la chitarra post-punk a la Andy Gill". Ecco, questo è il 5% interessante secondo me. Tutto il resto no. Per questo mi piacerebbe leggere qualche bella intervista a Jonny Greenwood con delle belle domande sul processo creativo del nuovo album, sia da un punto di vista artistico che prettamente tecnico. Sono francemente stanco di leggere recensioni del tipo "che palle Thom Yorke che gioca con le drum machines, molto meglio quando dava delle belle pennate di Do sulla Fender". L'arte, la musica e la bellezza sono una cosa. "Il gusto è una questione che è meglio lasciare ai gelatai". Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Thomyorke Posted May 20, 2016 Report Share Posted May 20, 2016 Ottimo discorso molonovo, sottoscrivo ogni parola! Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
molonovo Posted May 20, 2016 Report Share Posted May 20, 2016 Grazie Thom PS: chiaramente largo spazio alle proprie opinioni e alla condivisione dei propri gusti, ci mancherebbe!!! Ma però che palle con 'ste bolle papali di Pitchfork, Fact Magazine e compagnia cantante Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Mr. Wolf Posted May 20, 2016 Report Share Posted May 20, 2016 Bene va rispolverato ogni tanto, non può che far bene. Fine OT Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Wanderer Posted May 22, 2016 Report Share Posted May 22, 2016 Dei critici nessuno - e dico nessuno - in realtà avrebbe bisogno... detto da uno che non disdegnerebbe quel lavoro. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
rcreep Posted May 30, 2016 Report Share Posted May 30, 2016 Debbo dire che ondaronf fa davvero pena. Sfilza di insufficienze ad un album che tutto è fuorché brutto, inascoltabile, o pieno di riempitivi, ma perché siccome è suonato da un gruppo popolare deve essere per forza mediocre, e orgasmi a non finire per noiosi e sconosciuti gruppi nipponici che conoscono e apprezzano solo loro e che suonano album dementi, da cestinare già solo all'ascolto del secondo brano... Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Tiqqun Posted May 30, 2016 Report Share Posted May 30, 2016 @Lacatus @molonovo Carmelo Bene.... (il primo ricordo in facoltà: sul muro, vergato a penna: "l'ontologia non esiste", Carmelo Bene) ps: ovviamente aveva ragione Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Acca Posted May 30, 2016 Report Share Posted May 30, 2016 55 minutes ago, Tiqqun said: "l'ontologia non esiste" Io invece in facoltà uso spesso, contro i fan della foresta nera, "non parlo a chi mi rompe i coglioni con l'essere e con l'esserci!". Carmelo Comunque non è propriamente una recensione ma volevo riportare che lo scaruffone nazionale ha da poco inventato una nuova categoria, credo solamente per inserire la nuova uscita dei RH http://www.scaruffi.com/ratings/2016.html Wildly publicized albums that IMHO don't deserve the hype: Anderson Paak: Malibu Anohni: Hopelessness Beyonce: Lemonade Car Seat Headrest: Teens of Denial Chance The Rapper: Coloring Book Cobalt: Slow Forever David Bowie: Blackstar Frankie Cosmos: Next Thing Kanye West: The Life of Pablo Kevin Gates: Islah Parquet Courts: Human Performance Radiohead: A Moon Shaped Pool White Lung: Paradise Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Tiqqun Posted May 30, 2016 Report Share Posted May 30, 2016 42 minutes ago, Acca said: Io invece in facoltà uso spesso, contro i fan della foresta nera, "non parlo a chi mi rompe i coglioni con l'essere e con l'esserci!". Carmelo Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
alessandra Posted May 30, 2016 Report Share Posted May 30, 2016 1 hour ago, Acca said: Io invece in facoltà uso spesso, contro i fan della foresta nera, "non parlo a chi mi rompe i coglioni con l'essere e con l'esserci!". Carmelo Comunque non è propriamente una recensione ma volevo riportare che lo scaruffone nazionale ha da poco inventato una nuova categoria, credo solamente per inserire la nuova uscita dei RH http://www.scaruffi.com/ratings/2016.html Wildly publicized albums that IMHO don't deserve the hype: Anderson Paak: Malibu Anohni: Hopelessness Beyonce: Lemonade Car Seat Headrest: Teens of Denial Chance The Rapper: Coloring Book Cobalt: Slow Forever David Bowie: Blackstar Frankie Cosmos: Next Thing Kanye West: The Life of Pablo Kevin Gates: Islah Parquet Courts: Human Performance Radiohead: A Moon Shaped Pool White Lung: Paradise Buuu...c'è anche il mio Bowie... Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
@li Posted May 30, 2016 Author Report Share Posted May 30, 2016 grande scaruffone thommaso deve avergli trombato la fidanzata in qualche epoca remota. non si spiega altrimenti... Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Wanderer Posted May 30, 2016 Report Share Posted May 30, 2016 d'accordo con lo scaruffo; per me è effettivamente un esempio di album che "non merita tutto l'hype". Scaruffo sarà pure antipatico, pedante, noioso, bastian contrario e tutto ciò che volete..ma le sue schede sono un patrimonio di roba ed il fatto che ci sia UN CRITICO (UNO EH) che cerchi di andare un po' oltre le visioni accettate a me fa solo che piacere. Ma ovviamente è più facile percularlo (non che lui faccia niente per evitarlo eh, ma non è questo il punto)...poi se come al solito pensarla a proprio modo= essere boriosi, alzo le mani. Ad esempio la sua visione germanocentrica del rock non è che mi soddisfi completamente ma mi trova molto in accordo in certi punti. Leggetevi le sue risposte alle domande dei lettori...ti fa capire molte cose (che forse il saccente non è scaruffi, ma i Guglielmi e gli Assante del caso; guarda caso quelli che da trent'anni propinano la solita roba). Per il resto, il problema delle recensioniì sono i voti o le stelline, li dovrebbero togliere, perchè non servono a nulla e molte volte manco ti fanno leggere la recensione. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Acca Posted May 30, 2016 Report Share Posted May 30, 2016 35 minutes ago, Wanderer said: Scaruffo sarà pure antipatico, pedante, noioso, bastian contrario e tutto ciò che volete..ma le sue schede sono un patrimonio di roba Si sono assolutamente d'accordo, la sua visione della musica sarà anche discutibile su alcuni punti e talvolta eccessivamente elitaria, ma la mole di informazioni di quel sito è semplicemente sbalorditiva (non solo musicale). Non a caso mi trovavo sulla sua pagina. I critici musicali sono persone che non sanno scrivere che intervistano persone che non sanno parlare per un pubblico che non sa leggere (Frank Zappa) Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Gasba Posted May 30, 2016 Report Share Posted May 30, 2016 11 hours ago, rcreep said: Debbo dire che ondaronf fa davvero pena. Io più che altro continuo a non capire cosa lo differenzia da DeBaser... Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Wanderer Posted May 30, 2016 Report Share Posted May 30, 2016 1 hour ago, Acca said: eccessivamente elitaria Ti giro la questione: è più elitario uno che ti tira fuori gruppi nuovi - e col senno di poi anche a ragione molte volte - o quelli che continuano a citare sempre i soliti, magari fregandosene del contesto e piazzandoli li solo perchè vanno a colpo sicuro - e magari rimanddosi a vicenda e citandosi di continuo, tanto per darsi delle pacche sulle spalle del tipo "eh perchè noi ne sappiamo"? Ripeto: le risposte di scaruffo ai lettori sono abbastanza rivelatorie in questo senso; poi che sia anche vittima del personaggio è normale, ma molte volte è anche genuino (e io concordo con certe sue idee). Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Acca Posted May 30, 2016 Report Share Posted May 30, 2016 12 hours ago, Wanderer said: Ti giro la questione: è più elitario uno che ti tira fuori gruppi nuovi - e col senno di poi anche a ragione molte volte - o quelli che continuano a citare sempre i soliti, magari fregandosene del contesto e piazzandoli li solo perchè vanno a colpo sicuro? Ma su questo non c'è dubbio. Che lui sia un critico e la maggioranza dei webzinari no, su questo non ci piove. Io apprezzo la metodologia "critica" di Scaruffi, la sua ammirazione nei confronti degli artisti, raramente conosciuti ai più, che hanno davvero fatto qualcosa di originale e fuori dal comune. Ma questo discorso funziona, a mio avviso, se non viene portato all'estremo. Altrimenti, come a volte capita a Scaruffi (il quale ha affrontato migliaia di discografie), sei portato a rimanere intrappolato in un luogo comune inverso da quello che imputi alla maggioranza dei critici: "questo artista ha venduto milioni di dischi/è conosciuto, allora ne parlo bene", ovvero il "questo artista vende/è conosciuto, ne parlo male" (il più delle volte giudizio sacrosanto, intendiamoci) oppure "questo artista lo conosciamo io e i suoi parenti, allora vale la pena parlarne, e parlarne molto bene". Capisco che questo sia anche un meccanismo che ha come fine quello di far conoscere quell'artista sconosciuto e rivalutare criticamente i più osannati, ma i suoi giudizi, positivi e negativi che siano, è innegabile che abbiano una malcelata aspirazione all'oggettività. Ma l'originalità non è in sé indice di qualità. Questo Scaruffi ovviamente lo sa bene ma, io credo, a volte tende a dimenticarlo in virtù della sua verve polemica. Le sue stroncature così nette ne sono una prova. Spesso affiancate dal celeberrimo "non ha inventato un bel nulla" ritengo quelle schede ingiuste non perché la sua opinione sull'originalità di quell'artista X sia falsa (caso Radiohead su tutti) ma perché semplicemente si rifiuta di affrontare il problema critico relativo a quel caso specifico, si rifiuta di affrontarlo in partenza in nome della crociata contro il conosciuto/commercializzato/derivativo ecc e del dogma dell'originalità a tutti i costi. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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