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LP10


Signor Taldeitali

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5 minutes ago, On a Friday said:

In realtà un altro utente ha aggiunto:

"i read that whole post. what he meant: they plan on releasing Cut A Hole as a standalone single this year. LP10 is happening but there are no plans for it"

Comunque siamo nel campo delle metasupposizioni:laugh:

Giuro che stavo per scrivere che avrebbero corretto il tiro dicendo che Cut A Hole sarebbe stato un singolo tipo These Are My Twisted Words... che ridicolaggini...

Pensiamo alle cose reali, che fortunatamente tra tour Radiohead, tour Thom, colonne sonore di Jonny e di Thom, disco di Ed e possibile LP3 sono più che abbondanti :) 
Per LP10 ci sarà tempo, 2019 o 2020.

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4 minutes ago, @li said:

Grazie @li, dovrebbe essere questo, si. Ora ci butto un occhio, tanto questa è classificata come giornata persa ormai.

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  • 5 weeks later...
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sarebbe anche l´ora direi :laugh: 

3 anni di tour che per me hanno aggiunto ben poco alla loro carriera - l´unica cosa davvero notevole é stata Macerata, che peró con questo tour c´entra marginalmente. mi sbaglio o in 3 anni l´unico pezzo "inedito" che hanno suonato é stata Follow me around appunto a Macerata?

 

si ok, suonano alla grande, si divertono, ma questa fase per me é stata molto poco entusiasmante. forse é la prima volta da che li seguo che li percepisco come poco interessanti - a partire dal disco, probabilmente. come ho giá scritto, AMSP é servito soprattutto a farmi ri- apprezzare In Rainbows, che dopo TKOL avevo cestinato. per caritá, AMSP non é un brutto disco, ma paga il fatto di suonare giá vecchio appena uscito. e questo, per un gruppo come i Radiohead é un peccato imperdonabile. 

 

cosa mi aspetto per il futuro? boh, probabilmente per il momento ho piú aspettative per i vari progetti solisti (ATOMS!) che per un nuovo ipotetico disco. Senza fare il catastrofista, la sensazione che ho ora é quasi che, come Radiohead, abbiano poco da dire. E per caritá, a 50 anni ci sta tutto, davvero pochi gruppi hanno fatto quello che hanno fatto i Radiohead, cambiando in continuazione ma restando sempre rilevanti, una spanna avanti rispetto alla maggior parte dei gruppi pop.

nel senso, andare ad un concerto per sperare di sentire pezzi di 20 anni fa, perchè i nuovi fanno cagare é una roba che dai Radiohead non accetterei, tutto qui.

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Io purtroppo ho perso tanto entusiasmo negli scorsi anni, in particolar modo nell'ultimo anno. Come ha detto jimy84 li ho trovati anche io poco "interessanti" poco coinvolgenti, con un occhio più al passato - A Moon Shaped Pool, ma anche la ristampa di Ok Computer - che al futuro, e questo è un peccato.
Per il nuovo non ho attese frenetiche, vorrei però che ci regalassero un disco coerente nei suoni e nelle idee. Un album senza bonus track magari di sole otto tracce che però ci mostri una band seriamente intenzionata a cavalcare nuove onde musicali. 

Un album coerente, pieno di pezzi nuovi, qualcosa anche di "semplice" di non particolarmente stratificato, ma che ecco ci possa far dire "questa volta sono tornati sul serio".

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Oddio, AMSP suonava già vecchio appena uscito?

E TKoL? Infarcito di cose riciclate dai b-side di Amnesiac o comunque dal periodo Kid A/Amnesiac? Deja vu ovvissimi di Morning Bell, Kinetic, Meeting in the Aisle, Fast-track etc? Otto pezzi risicatissimi?

AMSP è stato un grande disco. Sufficientemente diverso dai precedenti, per me ha portato le canzoni dei Radiohead verso una direzione da colonna sonora molto, molto interessante. Almeno un 3-4 pezzi (Daydreaming, Decks Dark, Identikit e Present Tense) sono da massima categoria della band, assolutamente pezzi da 90.

Fosse il loro ultimo disco, lascerebbero la scena a testa altissima. Rendiamoci conto che comunque non sono più gli anni '90, la musica che rimane nell'immaginario collettivo adesso non è fatta da delle Karma Police, da delle Losing My Religion, da delle Under the Bridge. Ammesso e non concesso che fosse ciò si stava dicendo,col passare degli anni i Radiohead saranno rispettati oggettivamente sempre di più ma amati soggettivamente sempre di meno, nonostante le venue grosse sold out.

Posso capire che l'ultimo disco non suoni sempre benissimo dal vivo o che non ci sia più una certa verve nelle esibizioni. Sicuramente i fine concerto con Karma Police hanno anche un po' rotto e a volte sembra che timbrino il cartellino. Ma comunque, baciamo per terra che, NEL CASO, hanno finito con AMSP e non TKoL...

Il nuovo scatto... hanno fatto ormai di tutto... AMSP ha tentato cose almeno leggermente nuove. Per me l'unica svolta, e lo dico da molto, sarebbe qualcosa tipo i REM di Automatic for the People. Jonny Greenwood che cazz'altro deve mettersi a suonare per farvi contenti? Il citofono?

:D

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Io dico solo che in un'epoca disincarnata e disincanatata come questa abbiamo avuto la fortuna di vivere "live" un fenomeno musicale come quello dei Radiohead. Siamo tutti consapevoli, vero, che questa è e sarà l'ultima band capace di riempire gli stadi e di sperimentare con linguaggi che vanno oltre la musica pop?

La rete e la tecnologia digitale hanno, nel bene e nel male, azzerato il passato e non esiste più un contesto che permetta ad un'opera d'arte di incidere nella realtà come accadeva prima. Questo è un dato di fatto. I Radiohead sono stati l'ultimo esempio da inscrivere nella tradizione appartenente al secolo scorso del "grande gruppo rock".

Ho avuto la fortuna di vivere in diretta, e con cognizione di causa, l'ascesa da Pablo Honey a Kid A. Sappiamo tutti benissimo che quello è stato il climax dell'intera carriera dei Radiohead e che non tornerà mai più. Nell'arco di quei pochi anni hanno cambiato pelle così come, nell'arco di 20 anni, l'aveva cambiata la musica pop da Chuck Berry ai Kraftwerk.

Dopo aver bruciato tutta quella energia creativa i Radiohead hanno lavorato di fino. Per me i Radiohead del post-Amnesiac sono quelli di In Rainbows e A Moon Shaped Pool, due dischi per certi aspetti superiori a quelli del passato ma che mancano di quel fuoco incandescente che animava i loro vecchi lavori. Considero Hail To The Thief come un pugno di canzoni (poche belle, molte piuttosto insignificanti) lavorate in fretta e assemblate un po' alla rinfusa per ottemperare agli impegni presi con la EMI e chiudere un ciclo, e The King Of Limbs un bell'esperimento che avrebbe meritato un'enfasi e un seguito che non sono arrivati proprio perchè calato in una fase tranistoria dove loro stessi non erano né sicuri né convinti di quello che stavano facendo (quel seguito che invece si è subdolamente propagato nelle pieghe dei vari lavori solisti). Detto questo, ritengo pressoché impossibile che quel "fuoco" di cui sopra possa tornare così come non penso che possa ripetersi un capitolo a-la-TKOL.

Sappiamo bene che con loro ogni previsione è tempo perso, che le sorprese sono sempre dietro l'angolo e che mai dire mai... Penso solo che abbiano già dato il massimo, che appartengano oramai alla classicità e che pretendere ancora di più corrisponda ad un accanimento che non si meritano.

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