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Edward O'Brien - Earth


Lacatus

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1 hour ago, Gasba said:

piglio cazzone, zero complessità, easy listening... non c'è davvero nulla da capire. è musica da ascoltare distratti, facendo altro.
non deve piacerti per forza, c'è tanta altro roba da ascoltare, ma penso il lavoro abbia la sua dignità. Non c'è solo capolavoro o merda atomika.

Ma sì, e poi si vede che si è divertito! Va bene così 
LONG LIVE ED! 

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Ma infatti. Sembra che o fai roba totale o sei inutile. E' questione di aspettative, Ed darà quello che ha e si valuta in base a quello.

Ovvio che con un thom, ad esempio, partiamo da premesse un po' diverse e quindi anche con dischi buoni per altri, con lui si è più esigenti.

 

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3 hours ago, Gasba said:

vabbè ma la loro opinione già la conoscevo, ero curioso soprattutto delle varie donnine che tacciono...

ma varie donnine intendi quelle che ti hanno gia' risposto o utentesse del forum di sesso femminile? :P:D
A me l'album di Ed non dispiace per niente, per lo stesso motivo che dici tu, non mi aspettavo un capolavoro ma non sono neanche prevenuta solo perche' Ed non e' Jonny.
Olympik e' il pezzo che mi e' piaciuto di piu' dal vivo, e li' e' merito della bravura di tutti i musicisti. Discorso che vale per tutta la performance.
Fra l'altro Ed stona meno del nostro caro Thom live :)

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2 hours ago, Gasba said:

piglio cazzone, zero complessità, easy listening... non c'è davvero nulla da capire. è musica da ascoltare distratti, facendo altro.
non deve piacerti per forza, c'è tanta altro roba da ascoltare, ma penso il lavoro abbia la sua dignità. Non c'è solo capolavoro o merda atomika.

Ma magari piglio cazzone. Il problema è che ha voluto fare qualcosa di serio ed è venuto fuori qualcosa di pesantissimo, barocco e ridondante. 

Fossero stati 3 accordi alla chitarra avrei detto pure io "ma sì, dicertiamoci!" però qui siamo di fronte ad una produzione mastodontica (e costosa) che partorisce un'accozzaglia imbarazzante di suoni. 

Oltretutto la voce è fastidiosissima. Io sono dell'idea che, specie se fai parte dei Radiohead, sarebbe meglio non anteporre la vanagloria al senso della misura e alla capacità di valutare con oggettività il proprio valore artistico. 

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21 hours ago, Gasba said:

vabbè ma la loro opinione già la conoscevo, ero curioso soprattutto delle varie donnine che tacciono...

Io sinceramente nn ho neanche ascoltato ancora: come avevo preannunciato curiosità a -100 proprio...

 

detto questo leggo ovunque richiami agli u2 di pop che nn possono che farmi contenta quando lo ascolterò (oddio andrà anche valutato che impressione mi fanno quelle sonorità 30 anni dopo).

Per ora sono troppo presa a cercare di capire cosa cavolo sta succedendo e nn riesco a pensare a molto altro.

 

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On 4/5/2020 at 5:38 PM, Gasba said:

piglio cazzone, zero complessità, easy listening... non c'è davvero nulla da capire. è musica da ascoltare distratti, facendo altro.
non deve piacerti per forza, c'è tanta altro roba da ascoltare, ma penso il lavoro abbia la sua dignità. Non c'è solo capolavoro o merda atomika.

 

Il perché vada bene un qualsiasi disco "passabile, carino, senza aspettative" (per esempio di Phil) ma sia necessario disprezzare Ed:

On 2/6/2020 at 9:11 PM, modifiedbear said:

Ma Phil ha fatto dei dischetti low-budget registrati nel cesso della casa di campagna dei nonni senza molti fronzoli. Non ha certo mobilitato trenta produttori e ingegneri del suono, la Pixar per i video, un'equipe di squilibrati per farsi filmare in studi oltreoceano, dieci agenzie pubblicitarie e uno studio grafico di cerebrolesi.

Phil: un onesto panino al salame mangiato sulla panchina del parco.

Ed: invito ad una cena di gala dove del tacchino comprato al discount viene servito camuffato da carne di Kobe.

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5 minutes ago, Wanderer said:

Ma che ve ne frega di quanto ha speso scusa? siete i suoi commercialisti? :lol:

Così come li ha spesi, se li è pure guadagnati!

Una questione di onestà, trattandosi di un pirla uscito dai Rh

(non entriamo neppure nel merito di come si sia guadagnato i soldi lucrando sul talento altrui)

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Guarda, in un mondo dove anche il più grande deficiente prende in mano un microfono e declama al mondo la sua visione chiuso in una cameretta, direi che un disco di Ed o'Brien non sia un problema, indipendentemente da quanto ha speso - che sono anche azzacci suoi, no?:D

 

Fategli fare sto disco, mica ha invaso la polonia. 

 

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On 4/5/2020 at 8:03 PM, LiveAirSpace said:

ma varie donnine intendi quelle che ti hanno gia' risposto o utentesse del forum di sesso femminile? :P:D
A me l'album di Ed non dispiace per niente, per lo stesso motivo che dici tu, non mi aspettavo un capolavoro ma non sono neanche prevenuta solo perche' Ed non e' Jonny.
Olympik e' il pezzo che mi e' piaciuto di piu' dal vivo, e li' e' merito della bravura di tutti i musicisti. Discorso che vale per tutta la performance.
Fra l'altro Ed stona meno del nostro caro Thom live :)

Devo essermi perso qualcosa... quando/dove hai visto ED live?? :o

6 hours ago, modifiedbear said:

Niente da fare. Purtroppo non riesco a scordare il fatto che per uscire queste robe sia stata spesa una MAREA di soldi. Non si può prescindere la cafonaggine dalla musica, visto il risultato scadente.
Sono contrariato.

Questo è un discorso che farei per tutte quelle popstar che spendono PIL di piccole nazioni per partorire abomini inascoltabili solo per scalare le classifiche... l'onestà secondo me non si misura con i soldi spesi, ma con le intenzioni della propria musica. Qui parliamo di un lavoro sì aperto a un pubblico, ma non costruito a tavolino per pure esigenze commerciali, mi sembra. E questi singoli, per quanto giovanilistici, hanno comunque una loro identità, una loro pregnanza per nulla scontata rispetto a tanta altra roba pop.

Purtroppo paga lo scotto di essere un membro dei redioed, e si becca tutti i fanz dei redioed che, per antonomasia, sono dei cacacazzi indicibili :laugh:

E dico questo pur ribadendo che NON è affatto il mio genere, soprattutto in questo periodo. Ma mi sforzo di fare i dovuti distinguo tra quel che non mi piace e quel che è da considerare universalmente merda. 

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On 4/6/2020 at 1:07 PM, pandroid said:

Sto pezzo è "guardatemi, so ispirarmi a Zooropa!". E' un megaplagio di Daddy's Gonna Pay for Your Crashed Car, che è un pezzo della madonna in un disco della madonna, quindi ci sta.

:lol: Grande Pan, è vero! Non ci avevo mai pensato.


ANIMA non mi è mai entrato bene in testa. Non riesco ad apprezzarlo totalmente, lo ascolto poco e mi scoccia molto in alcuni punti, ma non ne faccio un dramma. Si sta evolvendo così Thom? Poco male, va bene lo stesso! 

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1 hour ago, Gasba said:

Devo essermi perso qualcosa... quando/dove hai visto ED live?? :o

il 7 marzo alla Roundhouse qui a Londra, il BBC6 Festival, e in quanto festival il set di Ed e' durato poco, pero' mi e' piaciuto davvero. Non ero neanche sicura di andare visto che qui c'erano i primi casi di coronavirus, ma io avendola vissuta in differita seguendo l'italia ero gia' in paranoia e angoscia totale, per quello non l'avevo neanche scritto qui.
Al di la' di quanto possano piacere o no i pezzi, l'esecuzione live per me e' stata di alto livello (che per me e' quando i pezzi mi piacciono piu' live che su disco).
poi Ed ogni tanto si spara le pose da chitarrista figo, ma mi sta simpatico anche per quello.
Io trovo che Ed sia molto modesto in questo suo progetto e si vedeva anche quanto era teso backstage prima di entrare.
Che poi a volerla dire tutta Ed non si e' mai montato la testa neanche con i Radiohead
Poi se ha voluto spendere una barca di soldi per realizzare un suo progetto, ha fatto bene! E' quello che fondamentalmente fa chiunque nella vita :)

unica cosa che trovo un po' imbarazzante il testo, specialmente il ritornello, di Deep Days, della serie "lo potevo scrivere anch'io"

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5 minutes ago, SmashingHead said:

Traduzione (automatica) per i meno anglofoni

 

 

Ed O'Brien dei Radiohead: "L'umanità ha imparato solo dal disastro".

Il chitarrista si sta riprendendo dal coronavirus - una pandemia che, secondo lui, è un campanello d'allarme globale - e rilasciando l'album solista ha finalmente trovato il coraggio di fare

Ed O'Brien: "Uno dei miei ruoli era sempre quello di essere presente per Thom - tendevo a mettere in secondo piano la mia situazione".

Ed O'Brien credeva che gli anni turbolenti dei Radiohead fossero ormai alle spalle. Era il 2001 e il chitarrista e la "mamma della band" avevano domato gli ego, ancorato tour stressanti e tenuto duro mentre i suoi compagni di band sterzavano verso la musica elettronica. Ora, il cinque pezzi non aveva nulla da dimostrare, ed era scivolato sott'acqua. "Ho preso l'erba di San Giovanni, un antidepressivo alle erbe", ricorda. "Mi ha spaventato a morte". Mi ha intorpidito".

O'Brien, ora 51enne, era insensibile a tutto allora, tranne che al mal di schiena cronico - una crudele ironia per il bambino di una famiglia di osteopati. Per riprendersi, lui e la sua ragazza sono andati in Brasile, dove hanno incontrato una coppia di amici. L'incontro con un guaritore, gli dissero, potrebbe aver salvato loro la vita. Lui ha preso l'indirizzo.

"Andare da un guaritore era contro tutto ciò con cui sono cresciuto", dice O'Brien, parlando dall'autoisolamento del Galles (ora sta guarendo di nuovo, questa volta da un sospetto coronavirus). "L'ho detto ad amici e parenti, e loro mi hanno detto: Sei un fottuto pazzo. In Gran Bretagna - soprattutto in un posto come Oxford - quello è il regno dei fantasisti".

La guarigione assomigliava a una terapia intensa, che attingeva da una saggezza simile alla "spiritualità celtica, queste vecchie connessioni". Quando è finita, "ho voluto condividere questa profonda esperienza con il mondo, e naturalmente ti è stata rinfacciata". Eppure, lasciando il Brasile, si sentiva come un bambino. Ricorda di aver pensato: "La magia esiste!

Lo scorso dicembre, O'Brien, con il nome di EOB, ha pubblicato il suo singolo d'esordio, Brasil, un'odissea folcloristica ispirata alla musica e alla magia del paese. Il singolo precede l'uscita di Earth, un nuovo album realizzato con una band che comprende il Dave Okumu degli Invisible, la sezione ritmica jazz di alto livello di Nathan East e Omar Hakim e produttori tra cui gli U2 e il collaboratore di PJ Harvey Flood. Altrove, Laura Marling duetta su una ballata celtica, e un gruppo di brani rave-rock fa un cenno alle Screamadelica dei Primal Scream. Come per dichiarare l'indipendenza dai Radiohead, O'Brien ha aperto il suo primo concerto con una cover del club Layo & Bushwacka's fracassano Love Story.

Le sue aspirazioni cantautorali risalgono al 1996, quando i Radiohead si sono imbarcati su OK Computer. Aveva intenzione di proporre del materiale proprio, prima che il dubbio - e la deferenza verso Thom Yorke e Jonny Greenwood - avesse la meglio su di lui. Facendo la Terra, "Continuavo a chiedere: cosa penserebbero? "Ma questo mi ha impedito di entrare pienamente in me". Yorke ha ascoltato l'album? "No. Philip [Selway, batterista] ha chiesto, così gliel'ho mandato. Ma non vorrei fare la cosa degli U2" - contrabbandare musica non nascosta nei telefoni della gente. Sorride in modo uniforme. "Se vogliono sentirla, è fantastico. E se non lo vogliono: chissenefrega".

I Radiohead si sono incontrati a scuola a Oxford. I genitori di O'Brien si sono separati quando lui aveva 10 anni, in un'epoca in cui la gente non si rendeva conto "del trauma sui bambini... credo che sia stato allora che la musica è diventata il mio rifugio". Quando non cullava il suo mangianastri portatile Sanyo, gravitava verso il cricket e il teatro. In una produzione scolastica di Sogno di una notte di mezza estate, ha interpretato l'affascinante Lysander; durante una prova, il disadattato che ha segnato lo spettacolo ha giurato all'insegnante, e in Yorke, O'Brien ha trovato un altro estraneo. Come lui stesso ricorda, il momento in cui hanno deciso di formare una band è stato il momento in cui la sua vita si è messa a fuoco.

Mentre i Radiohead passavano da stravaganti a celebrità rifiutate, O'Brien rimase in punizione; in un concerto del 1997, per migliorare la sua vista, fece salire sua madre al posto di Madonna. Il suo bell'aspetto da attore di supporto ha incantato i giornalisti, il che forse ha alimentato i racconti altisonanti della band sulle sue trasgressioni. Per i posteri, nega con rabbia di aver rovesciato un tavolo in un ristorante di Los Angeles ("quasi, però") e - attraverso una risata inorridita - di aver scoperto il rock americano, mentre era in tournée negli strip club americani.

In un altro aneddoto - raccontato da Yorke, apparentemente per distrarre un giornalista indiscreto - si dice che O'Brien si sia ubriacato in modo così bellicoso dopo un tour che ha spinto un coinquilino ad andarsene. Considerando questo, O'Brien balbetta, e gli dico che non avevo intenzione di banalizzare la storia. "No", dice infine, "in realtà è stato... grazie per averlo detto, perché è stato quando ero molto depresso". I suoi quattro giorni di assenza hanno seguito il notoriamente teso tour di OK Computer. Uno dei miei ruoli era sempre stato quello di essere presente per Thom", dice, "perché se lui non ce l'ha fatta, allora nessuno di noi ce l'ha fatta". Così ho avuto la tendenza a mettere in secondo piano la mia situazione. Quando sono tornato, ho fatto la classica cosa: ho bevuto stupidamente".

O'Brien ha smesso di bere nel 2000, poi ha iniziato a "abbattere" le cattive influenze. "Non avevamo una grande vita sociale, Radiohead, quindi non c'erano molti amici da buttare", dice con un'altra vaga risata. Altri problemi sono andati a rotoli. Mentre Yorke e Greenwood lavoravano all'elettronica per Kid A, ha ceduto a una "paralisi creativa" che mi ha "spaventato a morte". Quando vedi Thom che se ne esce con Everything in Its Right Place, giocando sul suo Profeta [synth], te ne vai: "Oh mio Dio, posso fare qualcosa che lo completi?" Lo spazzolerei via con l'umorismo, ma dentro di me mi sento come se...": "Mi scopriranno"".

L'esperienza di guarigione brasiliana lo ha rimesso in moto. Ha fatto yoga e ha partecipato alle proteste per la prima volta dopo l'università. Nel 2018, quando si è formata la Ribellione dell'Estinzione, è diventato un mecenate informale. Citando la sua leadership decentrata e l'appello "pan-generazionale", egli considera la XR "incredibilmente illuminata". Ci sono stati alcuni problemi di rinnegamento, ma come dice Naomi Klein: "L'attivismo è disordinato". A 51 anni sono più adolescente nel mio idealismo che mai".

Mentre combatte i suoi sintomi del coronavirus, si chiede se ci possa essere un'eredità ambientale dell'epidemia. "Se si guarda alla storia, sono le calamità che ci risvegliano a ciò che è importante", dice. "Chi vincerà la Premier League non è più un problema, e questo viene da un tifoso di calcio. Penso sempre alla seconda guerra mondiale, al modo in cui il Paese si è mobilitato per una cosa, sconfiggendo il nazismo. Ho sempre pensato che l'emergenza climatica ci costringerà a farlo. E purtroppo penso che l'umanità abbia imparato solo dal disastro".

Nel 2012 è tornato in Brasile con la sua famiglia, questa volta per un anno. Lo ha detto ai suoi compagni dei Radiohead: "Se siete nel flusso creativo, continuate senza di me", forse intuendo che, nella tranquilla fattoria brasiliana della sua famiglia, avrebbe iniziato a fare il noodling verso il suo LP solista.

Ma i dubbi persistevano. Una sera, dopo un tour dei Radiohead, O'Brien rivisitò il suo album mezzo finito e andò nel panico. "Idiota del cazzo", ricorda di aver pensato. "Hai sprecato il tempo di tutte queste persone". Una reazione eccessiva, ma motivante. "Il mio mantra è diventato: Qual è la tua verità? Che cosa senti veramente? Quando l'ho trovato, tutto il resto è uscito dalla finestra: Non mi interessa che non ti piaccia, Flood!

Gli ricordo un radiotelefono del 2001 in cui un fan gli chiese se avrebbe mai cantato la voce solista in una canzone dei Radiohead. Allora si mise a ridere ("Spero proprio di no") e, un'altra volta, scherzò sul fatto che un disco di Ed O'Brien sarebbe stata "musica eterea" per i fattoni. "La persona che l'ha detto aveva molta paura", dice oggi. "La band [ha] una cosa di amore duro, il che è fantastico. Ma a volte hai bisogno di un braccio attorno a te". O'Brien deve al gruppo la parte migliore della sua vita, ma la creazione di un mondo senza regole, a sua immagine, ha scatenato qualcosa di incontenibile. "Non finisce quando si lascia lo studio", aggiunge. "L'effetto a catena è come un incendio". Finisci di registrare e ruggisce attraverso la tua vita".

- Earth by EOB esce il 17 aprile su Capitol Records

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