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2017: L'anno del riscatto


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45 minutes ago, modifiedbear said:


Per riprendere il tuo esempio di My Life in The Bush Of Ghosts di Byrne/Eno, io non credo che il concetto di enorme mole di musica a portata di click abbia ancora modificato il gusto ed il saper riconoscere, con pari entusiasmo rispetto all'era pre-streaming, la musica di un certo valore.
Estendendo il discorso alle arti in generale (alle quali si applica senza distinzioni il discorso del prepotente iper-consumo di massa), penso che ogni opera di rilievo abbia un valore proprio intrinseco, indipendente da qualsiasi tipo di contesto in cui l'opera stessa venga collocata.

Poi, immagino che questa "liberalizzazione" abbia nettamente abbassato la qualità media della musica che esce, per una questione puramente statistica.
Ma non credo tolga nulla ai dischi di valore, né all'entusiasmo che abbiamo e che avremmo potuto avere anni fa nell'ascoltarli.

Semplicemente, il mercato musicale non gode più di grandi "picchi" qualitativi, essendosi tutto appiattito in una massa-melassa-miscuglio di migliaia e migliaia e milioni di ascolti e release giornaliere "ok".
Uscisse il nuovo Amnesiac domani, credo lo ascolterei personalmente con la stessa erezione di 10 anni fa.
Solamente, nel mondo globale della musica verrebbe calpestato dalla melassa-minestrone di prodotti random per le nuove generazioni di ascoltatori da smartphone. Niente più scalpori, niente più capelli strappati.

In ogni caso, il mio intervento voleva dire semplicemente che sono stufo degli ascolti pescati dalla poltiglia-minestrone-melassa di musica "interessante-ma-posso-vivere-senza"; e che sto aspettando, a prescindere da qualsiasi discorso sull'offerta musicale d'oggi, un qualche disco sconvolgente che tarda ad uscire.
Ci saranno pure senza dubbio, come li trovi tu, i lati buoni della medaglia-brodaglia.
Ma volevo giusto lamentarmi di tutti questi troppi ascolti "interessanti-e-basta" :P

Sono d'accordo sul fatto che l'opera mantenga il valore intrinseco a prescindere dal contesto in cui si colloca, meno sul discorso attorno all'inalterata capacità di riconoscere questo valore: siamo letteralmente bombardati e la nostra attenzione inevitabilmente si diluisce nel tentativo di seguire le uscite discografiche a cui abbiamo attualmente libero accesso.

Non il valore cambia ma la percezione del valore. Lo trovo inevitabile! Pensate al valore del denaro: in termini assoluti 100 euro valgono lo stesso a prescindere da chi ne fa uso; ma è ovvio che per un miliardario quei soldi rappresentano una cifra irrisoria.

Io la vedo così: ci siamo arricchiti, abbuffati così tanto che la fame non è più quella di una volta. Anche i dettagli, un tempo analizzati con precisione quasi maniacale, ormai ci interessano poco, esattamente come interessa poco ad una persona che ha già consumato un lauto pranzo sapere che la glassa del dessert del vicino è a base di aceto. A volte ci illudiamo di rivivere i bei tempi in cui ascoltavamo ogni singolo frammento di un brano cogliendone le sfaccettature nascoste, la struttura latente, lasciandoci impossessare dalle novità melodiche dapprima ostili e scostanti poi dirompenti, come quando ascoltammo per la prima volta kidA. In realtà non è che una forzatura destinata a fallire perchè la passione non ha più dietro di sé la stessa carica emotiva, sopita dalla mancanza di attesa, dalla mancanza di noia ( quella che ingannavamo ascoltandoci per l'ennesima volta il primo disco dei sigur ros). Ma d'altra parte l'eccessivo riempimento degli spazi musicali ha saturato l'entusiasmo e appiattito la curiosità: i colori dei settori che compongono un disco rotante si annullano confluendo in un bianco indefinito nella percezione dello spettatore, eppure il disco E' colorato. Solo che non lo vediamo, è un limite che ci contraddistingue fisiologicamente in quanto soggetti parte di una relazione percettiva. Il disco gira troppo in fretta, esattamente come le opere musicali nell'era dello streaming.

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34 minutes ago, Thomyorke said:

Sono d'accordo sul fatto che l'opera mantenga il valore intrinseco a prescindere dal contesto in cui si colloca, meno sul discorso attorno all'inalterata capacità di riconoscere questo valore: siamo letteralmente bombardati e la nostra attenzione inevitabilmente si diluisce nel tentativo di seguire le uscite discografiche a cui abbiamo attualmente libero accesso.

Non il valore cambia ma la percezione del valore. Lo trovo inevitabile! Pensate al valore del denaro: in termini assoluti 100 euro valgono lo stesso a prescindere da chi ne fa uso; ma è ovvio che per un miliardario quei soldi rappresentano una cifra irrisoria.

Io la vedo così: ci siamo arricchiti, abbuffati così tanto che la fame non è più quella di una volta. Anche i dettagli, un tempo analizzati con precisione quasi maniacale, ormai ci interessano poco, esattamente come interessa poco ad una persona che ha già consumato un lauto pranzo sapere che la glassa del dessert del vicino è a base di aceto. A volte ci illudiamo di rivivere i bei tempi in cui ascoltavamo ogni singolo frammento di un brano cogliendone le sfaccettature nascoste, la struttura latente, lasciandoci impossessare dalle novità melodiche dapprima ostili e scostanti poi dirompenti, come quando ascoltammo per la prima volta kidA. In realtà non è che una forzatura destinata a fallire perchè la passione non ha più dietro di sé la stessa carica emotiva, sopita dalla mancanza di attesa, dalla mancanza di noia ( quella che ingannavamo ascoltandoci per l'ennesima volta il primo disco dei sigur ros). Ma d'altra parte l'eccessivo riempimento degli spazi musicali ha saturato l'entusiasmo e appiattito la curiosità: i colori dei settori che compongono un disco rotante si annullano confluendo in un bianco indefinito nella percezione dello spettatore, eppure il disco E' colorato. Solo che non lo vediamo, è un limite che ci contraddistingue fisiologicamente in quanto soggetti parte di una relazione percettiva. Il disco gira troppo in fretta, esattamente come le opere musicali nell'era dello streaming.

Non sono del tutto d'accordo.

Sì, chiaramente in mezzo al mare-brodaglia la buona musica risulta più difficile "pescarla", ma è proprio, come dici tu, un puro fatto fisico di "attenzione" e di numeri.
Trovo poi il paragone che fai con i soldi incompatibile con ciò di cui si parla.

Mettiamola piuttosto così: la buona musica è l'abito di buona fattura (stoffe, lavorazioni, genio e pulizia nel disegno..). Ora, nell'epoca iper-cheap grandi-magazzini china-pull-and-bear-h&m-zara-compro-tutto dove sono in moltissimi a produrre vestiti apparentemente "ok" e dove puoi perderti in mezzo a ottocento scaffali stracolmi di qualsiasi tipo di capo d'abbigliamento, il buon abito rimane un buon abito, perché è un buon abito.
E' certamente più seccante doversi destreggiare e farsi spazio in mezzo a montagne e montagne di abiti made-in-china, ma ciò non toglie, quantitativamente e qualitativamente, il nostro grado di apprezzamento del buon vestito. Pre-ASOS o post-h&m, la petite robe noire di Chanel rimane la petite robe noire di Chanel. E così per le nuove produzioni di qualità.

La mia "fame" per i buoni dischi non è mutata di una virgola, negli anni.
Il mio modo di ascoltare, puntiglioso e attento, non è cambiato.
"Il disco gira troppo in fretta" per gli stolti. E quelli che fanno girare il disco "troppo in fretta" sono gli stessi che nel 17 anni fa non avrebbero degnato KidA neppure di mezzo ascolto: non è cambiato nulla, o meglio, quello che è capitato è che gli stolti sono rimasti stolti ma hanno una marea di musica stolta da ascoltare.

Il mercato è saturo sì, ma di merda. Non sarà una montagna di cineserie a cambiare gusto ed apprezzamento delle belle cose, ma anzi !
Avrà forse l'effetto contrario, ovvero quello di farci apprezzare maggiormente le piccole scintille fuori dal coro.

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On 5/6/2017 at 11:40 AM, Wanderer said:

[...] non confondendo qualità del disco con la qualità del suono, perchè oramai la qualità del suono decente la trovi dappertutto... [...]

A proposito di qualità del suono, ultimamente ho fatto caso (e mi torna in mente ora ascoltandone qualche esempio dall'OST di UK Gold, rispolverata da @Lacatus) che i migliori ascolti che faccio contengono un mucchio di piste in mono - parlo anche di musica uscita molto di recente -.
Sto cominciando a preferire alla grande i mix più "chiusi" piuttosto che tutta la nuova corrente dei mix apertissimi, chiarissimi e super spaziosi, addirittura binaurali.

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39 minutes ago, modifiedbear said:

Non sono del tutto d'accordo.

Sì, chiaramente in mezzo al mare-brodaglia la buona musica risulta più difficile "pescarla", ma è proprio, come dici tu, un puro fatto fisico di "attenzione" e di numeri.
Trovo poi il paragone che fai con i soldi incompatibile con ciò di cui si parla.

Mettiamola piuttosto così: la buona musica è l'abito di buona fattura (stoffe, lavorazioni, genio e pulizia nel disegno..). Ora, nell'epoca iper-cheap grandi-magazzini china-pull-and-bear-h&m-zara-compro-tutto dove sono in moltissimi a produrre vestiti apparentemente "ok" e dove puoi perderti in mezzo a ottocento scaffali stracolmi di qualsiasi tipo di capo d'abbigliamento, il buon abito rimane un buon abito, perché è un buon abito.
E' certamente più seccante doversi destreggiare e farsi spazio in mezzo a montagne e montagne di abiti made-in-china, ma ciò non toglie, quantitativamente e qualitativamente, il nostro grado di apprezzamento del buon vestito. Pre-ASOS o post-h&m, la petite robe noire di Chanel rimane la petite robe noire di Chanel. E così per le nuove produzioni di qualità.

La mia "fame" per i buoni dischi non è mutata di una virgola, negli anni.
Il mio modo di ascoltare, puntiglioso e attento, non è cambiato.
"Il disco gira troppo in fretta" per gli stolti. E quelli che fanno girare il disco "troppo in fretta" sono gli stessi che nel 17 anni fa non avrebbero degnato KidA neppure di mezzo ascolto: non è cambiato nulla, o meglio, quello che è capitato è che gli stolti sono rimasti stolti ma hanno una marea di musica stolta da ascoltare.

Il mercato è saturo sì, ma di merda. Non sarà una montagna di cineserie a cambiare gusto ed apprezzamento delle belle cose, ma anzi !
Avrà forse l'effetto contrario, ovvero quello di farci apprezzare maggiormente le piccole scintille fuori dal coro.

Molto interessante. Nella tua argomentazione c'è però un presupposto che non condivido e che ti porta a rifiutare, giudicandolo improprio, il paragone  da me proposto fra valore dell'opera e valore del denaro. Io non credo affatto che rispetto a 20 anni fa ci sia meno musica di qualità. Anzi! Credo che numericamente siano aumentate le opere di qualità in nostro possesso, proprio per questo la percezione del loro valore, che a differenza del valore assoluto dipende da fattori soggettivi, si è modificata appiattendosi verso il basso.

Prescindendo dal discorso connesso all'evoluzione del suono e della tecnologia, 20 anni fa un disco come l'ultimo dei Tame Impala sarebbe stato osannato per anni grazie al suo spessore qualitativo. Adesso quasi nessuno se lo fila più, tutti proiettati come siamo verso la novità del momento. Che stufa subito, non già perchè non vale ma perchè il focus attentivo è costantemente deviato verso 'altro'. È un meccanismo perverso in cui si investe esageratamente sulle aspettative senza mai fermarsi sulla realizzazione vera e propria.

Per usare una metafora, 20 anni fa ci si godeva intensamente la domenica, oggi si vive più volentieri il sabato (hype), che le domeniche è come si fossero moltiplicate....

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Arrivati a metà anno, gli album, tra buoni e ottimi, che ho ascoltato e apprezzato di più sono, in O.A.:

Black Angels, Death Song
Brian Jonestown Massacre, Don't Get Lost
Chaz Bundick meets the Mattson 2, Star Stuff
Cigarettes After Sex, ST 
Colombre, Pulviscolo
Elbow, Little Fiction
Fleece, Voyager
Froth, Outside (briefly)
Giorgio Poi, Fa niente
Horsebeach, Beauty And Sadness
Jane Weaver, Modern Kosmology
Mac DeMarco, This Old Dog
Perfume Genius, No Shape
Peter Silberman, Impermanence
Slowdive, ST
Soulwax, From Dewee
Spoon, Hot Thoughts
Tangerines, Into the flophouse
Temples, Volcano
 

( Ovviamente c'è altro che devo ascoltare meglio )

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I Phoenix :prego::prego::prego: 

La tracklist di "Ti Amo":

1. J-Boy
2. Ti Amo
3. Tuttifrutti
4. Fior Di Latte
5. Lovelife
6. Goodbye Soleil
7. Fleur De Lys
8. Role Model
9. Via Veneto
10. Telefono

Secondo me è impazzito Thomas Mars quando ha accompagnato la Coppola l'anno scorso a fare la Traviata al teatro dell'Opera...

Il video vaporwave di Goodbye Soleil:

 

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32 minutes ago, notlivingjustkillingtime said:

I Phoenix :prego::prego::prego: 

La tracklist di "Ti Amo":

1. J-Boy
2. Ti Amo
3. Tuttifrutti
4. Fior Di Latte
5. Lovelife
6. Goodbye Soleil
7. Fleur De Lys
8. Role Model
9. Via Veneto
10. Telefono

Secondo me è impazzito Thomas Mars quando ha accompagnato la Coppola l'anno scorso a fare la Traviata al teatro dell'Opera...

Il video vaporwave di Goodbye Soleil:

 

 

30 minutes ago, notlivingjustkillingtime said:

No scusate capolavoro:

 

This melted gelato
Champagne or Prosecco
Battiato and Lucio
Open up your legs
I'll show you how to win My Festival di Sanremo

:prego: :prego: 

L'ho scaricato ieri, dopo lo ascolto per intero :D

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1 hour ago, notlivingjustkillingtime said:

I Phoenix :prego::prego::prego: 

La tracklist di "Ti Amo":

1. J-Boy
2. Ti Amo
3. Tuttifrutti
4. Fior Di Latte
5. Lovelife
6. Goodbye Soleil
7. Fleur De Lys
8. Role Model
9. Via Veneto
10. Telefono

Secondo me è impazzito Thomas Mars quando ha accompagnato la Coppola l'anno scorso a fare la Traviata al teatro dell'Opera...

Il video vaporwave di Goodbye Soleil:

 

Splendida canzone e splendido video!

B)

E' iniziata l'estate!

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2 hours ago, principles said:

 

L'ho scaricato ieri, dopo lo ascolto per intero :D

Ragazzi "Telefono" è un capolavoro :prego::prego::prego:

Pronto? Si
Come va a Hollywood?
Oh you're staying a little longer?
Well, but I thought you'd be done by September

Non posso vivere
Troppo bisogno di te
Wish you decided to stay
We're too far, we're too far away

Vivere
Guarda, guarda intorno a te
Yeah I'm just calling to say
No, how can I sleep when you're wide awake?

Frutti di mare
Right beside me
Watch the ocean with you

Innamorato
Agitato
Watch her movie debut

I painted the house
I bought sheets that you liked on that trip when we went to Rome
And I got a motorboat for the summer
In case you're done early or if you plan to visit
But wait, do you plan to visit?

Non posso vivere
Troppo bisogno di te
Wish you decided to stay
We're too far, we're too far away

Vivere
Guarda, guarda intorno a te
Yeah I'm just calling to say
No, how can I sleep when you're wide awake?

Frutti di mare
Right beside me
Watch the ocean with you

Innamorato
Agitato
Watch her movie debut

I wish you'd call from set
I wish I didn't get upset
Who's that guy you hang out with?
Is he the lead or just an extra?

Instead of calling please ritorna a me
How can I sleep when you're wide awake?

Non posso vivere
Troppo bisogno di te
Wish you decided to stay
We're too far, we're too far away

Vivere
Guarda, guarda intorno a te
Yeah I'm just calling to say
How can I sleep when you're wide awake?

Telefono
Ringing for me
Can I tell you?
I dream in stereo

In a studio
Far far away
I might lose you
To some executive

Telefono
Ringing for me
Can I tell you?
I dream in stereo

And in a studio
Far far away
I'm here solo
In Passoscuro

 

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19 hours ago, notlivingjustkillingtime said:

Ragazzi "Telefono" è un capolavoro :prego::prego::prego:

Pronto? Si
Come va a Hollywood?
Oh you're staying a little longer?
Well, but I thought you'd be done by September

Non posso vivere
Troppo bisogno di te
Wish you decided to stay
We're too far, we're too far away

Vivere
Guarda, guarda intorno a te
Yeah I'm just calling to say
No, how can I sleep when you're wide awake?

Frutti di mare
Right beside me
Watch the ocean with you

Innamorato
Agitato
Watch her movie debut

I painted the house
I bought sheets that you liked on that trip when we went to Rome
And I got a motorboat for the summer
In case you're done early or if you plan to visit
But wait, do you plan to visit?

Non posso vivere
Troppo bisogno di te
Wish you decided to stay
We're too far, we're too far away

Vivere
Guarda, guarda intorno a te
Yeah I'm just calling to say
No, how can I sleep when you're wide awake?

Frutti di mare
Right beside me
Watch the ocean with you

Innamorato
Agitato
Watch her movie debut

I wish you'd call from set
I wish I didn't get upset
Who's that guy you hang out with?
Is he the lead or just an extra?

Instead of calling please ritorna a me
How can I sleep when you're wide awake?

Non posso vivere
Troppo bisogno di te
Wish you decided to stay
We're too far, we're too far away

Vivere
Guarda, guarda intorno a te
Yeah I'm just calling to say
How can I sleep when you're wide awake?

Telefono
Ringing for me
Can I tell you?
I dream in stereo

In a studio
Far far away
I might lose you
To some executive

Telefono
Ringing for me
Can I tell you?
I dream in stereo

And in a studio
Far far away
I'm here solo
In Passoscuro

 

Ahahahaha ma che coglioni! Musicalmente però non è nulla di nuovo. Godibile, veloce, estivo. 

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i The Horrors comunicano che - a quanto pare domani - annunceranno un nuovo album. 
Oltre 13-06-17 c'è scritto qualcosa in linguaggio esadecimale. 
Io voglio dargli fiducia, hanno scritto uno degli album che preferisco di più degli ultimi 10 anni a cui hanno fatto seguito due signori album, non belli quanto Primary Colours ma prodotti da Dio che forse non hanno avuto la fortuna sperata. Speriamo bene! 

Usando un decodificatore trovato in rete, significa 'Machine'. 

Edited by principles
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