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Il "mostro" Live Nation


@li

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ok a grande richiesta due parole su Live Nation, cos'e', cosa fa e perche' @li ce l'ha tanto con loro. :P
Mi sono aiutata con un bell'articolo uscito sul L'Inkiesta qualche tempo fa.

 

Iniziamo con qualche dato:

Live Nation Entertainment è la piu grande societa' a livello mondiale dell’industria dei live, formatasi dalla fusione tra le americane Live Nation e Ticketmaster.

Lo slogan di Live Nation è “nel mondo ogni 20 minuti si tiene un concerto organizzato da noi”.

Numeri spaventosi, un giro d’affari miliardario. Circa 30 milioni di biglietti venduti in tutto il mondo secondo dati del 2015.

Fin qui niente di male: una societa' di successo.
Ma cosa è cambiato rispetto al passato?

Se prima l’industria della musica dal vivo era suddivisa in diverse parti - artisti, promoter, location dei concerti, biglietti, pubblicità e sponsor - , Live Nation ha unito tutto in un’unica piattaforma. La Live Nation Entertainment, presente in 40 Paesi, ha messo le mani sui diversi livelli della produzione di musica live. La società madre, quotata a Wall Street, è una matriosca composta a sua volta da quattro diverse società:

  • Ticketmaster, leader mondiale nella vendita dei biglietti per gli eventi con oltre 26 milioni di visitatori unici al mese;
  • Live Nation Concerts, che produce più di 20mila spettacoli all’anno per oltre 2mila artisti;
  • Front Line, che gestisce direttamente il management di oltre 250 artisti;
  • Live Nation Network, che si occupa invece del marketing e della pubblicità.

     

Una sola piattaforma agisce quindi sia come un promoter, sia come rivenditore di biglietti, sia come gestore degli sponsor degli eventi live, sia come manager diretto degli artisti, ma anche come gestore delle location dei concerti (qui la lista delle venues di loro proprieta’ per chi fosse curioso http://www.livenationentertainment.com/map/venues )

Un segmento, quest’ultimo, che assicura guadagni anche sulla vendita del merchandising durante i live. Con una struttura del genere, controllando l’intera filiera, il colosso americano si occupa dell’organizzazione dei concerti dall’artista locale a Lady Gaga.

Mentre i ricavi dalle vendite dei dischi continuavano a scendere, il settore del live ha mantenuto il segno più, attirando l’attenzione delle grandi etichette internazionali. Il concerto live è diventato il tassello di una strategia di gestione degli artisti a 360 gradi, dallo studio di registrazione al live. Molti promoter hanno accettato di entrare in questa nuova organizzazione di mercato, facendosi assorbire dalle major; altri ne sono rimasti fuori, vedendosi sottrarre sempre più fette di mercato.

Nella campagna acquisti del 2014 si sono aggiunti nomi del calibro di Madonna, U2, Miley Cyrus, Britney Spears, Alicia Keys. Alcuni di questi artisti (U2, Madonna e Jay Z hanno addirittura ceduto quote di proprieta’ delle loro societa’ in modo che LN abbia addirittura un controllo sui diritti e sulle scelte artistiche).

Con questi artisti e con molti altri che hanno accordi piu' "blandi", la casa madre di Live Nation stringe gli accordi esclusivi a monte, assicurandosi poi l’organizzazione dei concerti nei diversi Paesi in cui è presente.

Negli Stati Uniti Live Nation è stata più volte accusata dai piccoli promoter di posizione dominante e comportamenti anticoncorrenziali. Attirando anche l’attenzione dell’Antitrust inglese per la battaglia ingaggiata con l’altro colosso dei live, la AEG di Philip Anschutz, per i contratti di gestione delle principali location londinesi, come Hyde Park e la Wembley Arena.

Il cachet di solito è quello che fa propendere l’artista per un promoter o per un altro. I grandi colossi, come Live Nation, in questo sono forti, riuscendo ad assicurare agli artisti grosse parti del cachet prima della performance live. In alcuni casi ci sono rapporti consolidati che durano da anni, in altri casi invece è la location che conta per l’artista.

Uno degli effetti dell’ingresso delle multinazionali nel settore è stato l’innalzamento dei prezzi dei biglietti con percentuali a due cifre anno dopo anno, a cui tutti gli attori del mercato si sono adeguati

Se non bastasse tutto quanto sopra fate un salto sui vari, Seatwave, GetMeIn insomma le principali piattaforme di rivendita del Secondary Ticketing e vedrete la magica scritta “a Ticket Master Company”.

Cioe’ in pratica avendo il quasi monopolio degli artisti, delle venues, della vendita dei biglietti questi signori possono addirittura permettersi di sottrarre tagliandi dai canali “ufficiali” e venderli a valori molto superiori al face value agli utilizzatori finali di fatto "dopando" il mercato e agendo slealmente sul meccanismo domanda/offerta coi risultati che tutti conosciamo. Questo, a mio parere, è uno degli aspetti piu' controversi di tutta la vicenda.

 

Ci sarebbero poi molte altre cose da dire e mi piacerebbe intervenisse anche @CutToShreds che sicuramente ha elementi interessanti da aggiungere.

In Italia le ultimissime acquisizioni riguardano i piccoli promoter, una volta indipendenti, Vivo Concerti e Indipendente e si vocifera che Ticketmaster potrebbe presto sbarcare nel bel paese cercando di sbaragliare Ticketone. La lista delle societa' controllate a livello mondiale è lunga 5 pagine (per questo parlavo di "scatole cinesi" nell'altro topic).

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Beh pare che ci sia un bel problema di monopolio del mercato, a questo punto mi verrebbe da dire che una sentenzina della CGE potrebbe arrivare (se l'azienda ha filiali europee, però), dato che il dirito di concorrenza è fondante nell'UE (sarebbe poi interessante sapere se anche questi siti hanno problemi fiscali quanto amazon che proprio in questi giorni è stata condannata a pagare una maxi multa al lussemburgo per somme "trattenute..in questo l'uE ci sta dando dentro, purtroppo però senza una unione tributaria il problema continuerà a riproporsi)

E questo è un punto.

Seconda cosa: il secondary ticketing è illegale tout court o sono illegali le rivendite a prezzo spropositato, tali da poter arrivare a prezzi d'usura?

Terza cosa: i Radiohead prima del 2017, nel tour di TKOL a chi si appoggivano?

 

 

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16 minutes ago, Wanderer said:

Seconda cosa: il secondary ticketing è illegale tout court o sono illegali le rivendite a prezzo spropositato, tali da poter arrivare a prezzi d'usura?

Terza cosa: i Radiohead prima del 2017, nel tour di TKOL a chi si appoggivano?

- attenzione il secondary ticketing NON è illegale, almeno per ora (altrimenti nn potrebbero operare alla luce del sole come fanno). L'aggravante è ovviamente che è stato dimostrato che lo alimentano loro stessi.

- Radiohead in Italia si appoggiavano a Vivo Concerti, Indipendente e Milano Concerti (che all'epoca, prima di venire fagocitate, erano promoter indipendenti). All'estero tanti altri MCD e SJM per Irlanda e Uk, Mojo Concerts in Olanda (che gia' nel tour del 2006 era di proprieta' LN pero') etc etc...
Tutti piccoli promoter che bisogna vedere se:
- esistono ancora
- nn sono stati acquisiti da LN nel frattempo
(immagino sia tramite tutte queste piccole societa' controllate e satellite che aggirano il problema della concorrenza ove si pone)

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8 minutes ago, @li said:

- attenzione il secondary ticketing NON è illegale, almeno per ora (altrimenti nn potrebbero operare alla luce del sole come fanno). L'aggravante è ovviamente che è stato dimostrato che lo alimentano loro stessi.

 

lo sospettavo. Infatti su google vengono subito fuori:D

beh diciamo che comunque andrebbe fatto un ocntrollino sui prezzi, perchè insomma visto l'oggetto della compravendita ci sono dei prezzi veramente allucinanti. 

Ancora meglio sarebbe rendere il secondary ticketing illegale, alla fine dai l'esclusiva di vendita ad un sito e stop, poi si spera ovviamente che gli artisti si facciano sensibili sulla causa, ma mi auguro che intervenga qualcuno di più "utile" ne caso. Comunque non mi sembra un problema di facile soluzione, a parte i biglietti nominali.

12 minutes ago, @li said:

- Radiohead in Italia si appoggiavano a Vivo Concerti, Indipendente e Milano Concerti (che all'epoca, prima di venire fagocitate, erano promoter indipendenti). All'estero tanti altri MCD e SJM per Irlanda e Uk, Mojo Concerts in Olanda (che gia' nel tour del 2006 era di proprieta' LN pero') etc etc...

 Ahn vedi ecco. Potrebbe essere anche questa la spiegazione per il tour europeo per festival e pratoni?

(però c'era anche il tour 2016:D)

Comunque per certo questa inglobazione ha reso molto piatto il mercato dei live, anche proprio a livello di evento. Oramai gli eventi grossi mi paiono tutti uguali, pratoni, stadioni, birrozze e gran cagnara

oltre ovviamente a prezzi sempre più ridicoli, gadget, pacchetti e cazzate varie 

(sarebbe bello scoprire chi li compra...)

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6 minutes ago, Wanderer said:

Comunque per certo questa inglobazione ha reso molto piatto il mercato dei live, anche proprio a livello di evento. Oramai gli eventi grossi mi paiono tutti uguali, pratoni, stadioni, birrozze e gran cagnara

 

Certo aggiungerei che anche il "tipo di spettacolo" ha finito per uniformarsi sempre di piu (il palco dei Muse assomiglia sempre piu' a quello degli U2 che ricorda quello di Waters etc etc).... E le tipologie di biglietto a diversificarsi sempre di piu (Golden pit, early entry, Vip Pack, visibilita' limitata: ci vuole una laurea). Qual'e' lo scopo? Sfruttare la passione e creare la tipologia di biglietto piu' "ambita" che va sold out e puo' essere rivenduta al triplo sul secondary.

E' un po' un grande Mc Donald's della musica.

E tieni conto che hanno la proprieta' e il controllo anche di tutti i maggiori festival (che infatti hanno ormai quasi tutti lineup fotocopia): Loolapalooza, diventato ormai un trade mark mondiale, su tutti.

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46 minutes ago, Wanderer said:

lo sospettavo. Infatti su google vengono subito fuori:D

beh diciamo che comunque andrebbe fatto un ocntrollino sui prezzi, perchè insomma visto l'oggetto della compravendita ci sono dei prezzi veramente allucinanti. 

Ancora meglio sarebbe rendere il secondary ticketing illegale, alla fine dai l'esclusiva di vendita ad un sito e stop, poi si spera ovviamente che gli artisti si facciano sensibili sulla causa, ma mi auguro che intervenga qualcuno di più "utile" ne caso. Comunque non mi sembra un problema di facile soluzione, a parte i biglietti nominali.

 

Assolutamente nn facile perche' alimentando questo giro loro hanno due vantaggi enormi:
- Guadagnano due volte (dal primary e con ricavi molto maggiori dal secondary)
- Ma soprattutto cedendo i biglietti al secondary si assicurano il sold out e l'incasso immediato mesi prima dell'evento azzerando di fatto il rischio dell'investimento.

 

Aggiungo che, tornando a bomba sulla questione del processo di Toronto, non è difficile immaginare su quali appoggi finanziari (e di conseguenza anche legali) possa contare un colosso del genere.

 

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Molto interessante @li, grazie.

On 5/10/2017 at 9:57 PM, @li said:

Aggiungo che, tornando a bomba sulla questione del processo di Toronto, non è difficile immaginare su quali appoggi finanziari (e di conseguenza anche legali) possa contare un colosso del genere.

Purtroppo credo proprio che sia così. 

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  • 4 weeks later...
  • 5 months later...

Poco fa ho preso due biglietti per il concerto di Liam Gallagher e vedendo il totale mi sono spaventato... I prezzi stanno assumendo dimensioni folli da un po' di tempo a questa parte, più che negli ultimi anni. Non è possibile che ormai un parterre qualunque arrivi a costare 60 euro, siamo al delirio.

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Non sono d'accordo con quanto affermato nell'articolo. Mi sembra un po' uno sbaglio dire che "La gente compra sui secondary e quindi ha soldi. Quindi i nostri prezzi sono troppo bassi". Come possa sconfiggere e o fare concorrenza al secondary ticketing il mettere prezzi più alti nei canali ufficiali non lo so, personalmente. 

Se continuano ad alzarsi i prezzi, tanto da non dico ad arrivare a prezzi simili ai secondary ma similari, va a finire che avremo una bella scelta tra spendere 200 sui canali e ufficiali e 500 - sparo -: beh, che bel risultato! 

Che i prezzi siano folli per me è assodato però è anche vero che la gente è disposta a comprarli. Ma fare una folle corsa al rialzo non aiuterà certo ne a vendere più biglietti nè - tantomeno - a venderli legalmente. Prima o poi la corda si spezzerà e i lungimiranti rimarranno con un pugno di mosche. E non capisco nemmeno come - ancora - per sconfiggere il 2ary ticket possa aiutare i prezzi variabile. alla fine il problema del secondary ticketing non è il prezzo, ma il concetto che c'è dietro, il fatto che ci siano dei  rivenditori non ufficiali che guadagnano - tantissimo -  su una cosa non loro. Quindi è un problema prima ancora di oggetto e poi di prezzo - c'è anche quello eh, non lo dimentico, ma è succedaneo al problema principale.

Sarebbe interessante infine sapere quali siano i costi fissi aggiuntivi che graverebbero in più sul prezzo dei biglietti nominativi. Ammetto di non saperlo, quindi mi affido, ma sarebbe bello approfondire. 

Sta però di fatto che ad oggi l'unico sistema che ha aiutato a limitare la rivendita non autorizzata è il biglietto nominativo. Addossargli colpe -di costi non precisati - che non c'entrano molto con il problema vero - i rivenditori non autorizzati, non i prezzi degli ufficiali - mi sembra senza senso. 

Siamo sicuri che Live Nation voglia davvero combattere il secondary?

Probabilmente si, ma se queste sono le risposte, mi permetto umilmente di dubitare sulle ricette. 

ps. Sul proliferare dei siti di secondary purtroppo ha ragione, ma è un fenomeno che riguarda internet tout court in termini generali di pirateria. Solo un azione governativa condivisa può portare - forse - ad una limitazione del fenomeno, non altro.

 

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il biglietto nominativo è l'unica soluzione al mercato secondario. il fatto che quel tizio affermi il contrario dimostra solo la sua cattiva fede - se ricordo bene i servizi delle Iene facevano vedere che LN & friends riservavano una certa quantità di biglietti ai loro amichetti di viagogo. 

 

gli unici costi aggiuntivi che riesco ad immaginare con i biglietti nominativi sono gli stewart che devono controllare il documento all'ingresso. Ma poveri organizzatori, i biglietti costano talmente poco che se ci aggiungi gli stipendi di 10 bigliettai i margini sono veramente ridotti :laugh: 

patetico. 

meglio che non commento l'idea di aumentare il prezzo dei biglietti perchè sennò max mi banna   :martel:

ribadisco il concetto che ho espresso qualche tempo fa, ormai i concerti sono diventati degli happening che poco hanno a che fare con la musica, mortacci di instagram. è una tristezza vera, soprattutto per chi ha questa passione. aumentare i prezzi dei biglietti renderebbe andare a un concerto una roba ancora più elitista e classista, esattamente quello che non ci vuole. quasi rimpiango gli anni 70, quando in Italia gli studenti assaltavano i concerti di De Andrè o Rino Gaetano perchè secondo loro l'arte doveva essere di tutti e i concerti dovevano essere gratuiti. ovviamente è una esagerazione che non condivido per ovvi motivi, però, che cazzo! 

 

e i festival-"concertoni" che sta organizzando fanno cagare, i soliti vecchi bolliti (pd ancora Vasco Rossi...). zero progettualità, in Spagna hanno il Primavera, noi l'i-days. Ma va a cagare va. la cosa veramente fastidiosa dell'intervista comunque è la supponenza del tizio, cioè vuole passare anche per salvatore della patria, incredibile. 

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3 hours ago, Wanderer said:

Siamo sicuri che Live Nation voglia davvero combattere il secondary?

Probabilmente si, ma se queste sono le risposte, mi permetto umilmente di dubitare sulle ricette.

Come ha scritto bene @jimy84 qui sotto, la Live Nation non ha NESSUN interesse a combattere il secondary ticketing, ma anzi lo incentiva riservando a Viagogo e siti affini una buona fetta di biglietti, cosí da ricavare tanti soldi pur avendo una percentuale alta ma non altissima (intorno al 30% per ogni biglietto venduto, se non ricordo male) dalle vendite dei "bagarini online".

Per quanto mi riguarda Live Nation è il Male Assoluto.

Ho trovato anche un buon articolo a riguardo: 

https://it.businessinsider.com/live-nation-organizza-concerti-ma-guadagna-anche-con-i-bagarini-online

1 hour ago, jimy84 said:

il biglietto nominativo è l'unica soluzione al mercato secondario. il fatto che quel tizio affermi il contrario dimostra solo la sua cattiva fede - se ricordo bene i servizi delle Iene facevano vedere che LN & friends riservavano una certa quantità di biglietti ai loro amichetti di viagogo. 

 

gli unici costi aggiuntivi che riesco ad immaginare con i biglietti nominativi sono gli stewart che devono controllare il documento all'ingresso. Ma poveri organizzatori, i biglietti costano talmente poco che se ci aggiungi gli stipendi di 10 bigliettai i margini sono veramente ridotti :laugh: 

patetico. 

meglio che non commento l'idea di aumentare il prezzo dei biglietti perchè sennò max mi banna   :martel:

ribadisco il concetto che ho espresso qualche tempo fa, ormai i concerti sono diventati degli happening che poco hanno a che fare con la musica, mortacci di instagram. è una tristezza vera, soprattutto per chi ha questa passione. aumentare i prezzi dei biglietti renderebbe andare a un concerto una roba ancora più elitista e classista, esattamente quello che non ci vuole. quasi rimpiango gli anni 70, quando in Italia gli studenti assaltavano i concerti di De Andrè o Rino Gaetano perchè secondo loro l'arte doveva essere di tutti e i concerti dovevano essere gratuiti. ovviamente è una esagerazione che non condivido per ovvi motivi, però, che cazzo! 

 

e i festival-"concertoni" che sta organizzando fanno cagare, i soliti vecchi bolliti (pd ancora Vasco Rossi...). zero progettualità, in Spagna hanno il Primavera, noi l'i-days. Ma va a cagare va. la cosa veramente fastidiosa dell'intervista comunque è la supponenza del tizio, cioè vuole passare anche per salvatore della patria, incredibile. 

Quoto tutto.

Biglietto nominativo e, se possibile, esclusivamente elettronico con un codice unico. Non vedo altre soluzioni.

 

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tra l'altro il discorso che "c'è gente che paga m,ille euro quindi è meglio alzare i prezzi per i canali ufficiali" è un discorso dettato dal monopolismoi puro, cosi come "se c'è il bagarinaggio, alziamo i prezzi"

 

se avessi concorrenti eccome se li faresti sti discorsi

 

se mai ci sarà un sentenza CGE vs Live Nation sarebbe tutto da ridere - e prima o poi succederà

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In pratica De Luca propone di superare il problema del bagarinaggio facendo assumere alle vendite ufficiali dei biglietti le stesse caratteristiche del secondary ticketing... un genio :stik:

Pessima anche la sua uscita sul "tanto strombazzato" biglietto nominativo. Sarà pure vero che rallenta l'ingresso al luogo dell'evento ma mi sembra deboluccia come argomentazione, i costi ulteriori poi vorrei proprio sapere in cosa consistono. 

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14 hours ago, Beat said:

In pratica De Luca propone di superare il problema del bagarinaggio facendo assumere alle vendite ufficiali dei biglietti le stesse caratteristiche del secondary ticketing... un genio :stik:

Pessima anche la sua uscita sul "tanto strombazzato" biglietto nominativo. Sarà pure vero che rallenta l'ingresso al luogo dell'evento ma mi sembra deboluccia come argomentazione, i costi ulteriori poi vorrei proprio sapere in cosa consistono. 

Voglio però anche un’assicurazione  compresa nel prezzo del biglietto nominale...eventi che si devono acquistare molti mesi prima sono rischiosi: potrei non riuscire ad andare o cambiare data e così via...

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20 hours ago, jimy84 said:

il biglietto nominativo è l'unica soluzione al mercato secondario. il fatto che quel tizio affermi il contrario dimostra solo la sua cattiva fede - se ricordo bene i servizi delle Iene facevano vedere che LN & friends riservavano una certa quantità di biglietti ai loro amichetti di viagogo. 

 

gli unici costi aggiuntivi che riesco ad immaginare con i biglietti nominativi sono gli stewart che devono controllare il documento all'ingresso. Ma poveri organizzatori, i biglietti costano talmente poco che se ci aggiungi gli stipendi di 10 bigliettai i margini sono veramente ridotti :laugh: 

patetico. 

meglio che non commento l'idea di aumentare il prezzo dei biglietti perchè sennò max mi banna   :martel:

ribadisco il concetto che ho espresso qualche tempo fa, ormai i concerti sono diventati degli happening che poco hanno a che fare con la musica, mortacci di instagram. è una tristezza vera, soprattutto per chi ha questa passione. aumentare i prezzi dei biglietti renderebbe andare a un concerto una roba ancora più elitista e classista, esattamente quello che non ci vuole. quasi rimpiango gli anni 70, quando in Italia gli studenti assaltavano i concerti di De Andrè o Rino Gaetano perchè secondo loro l'arte doveva essere di tutti e i concerti dovevano essere gratuiti. ovviamente è una esagerazione che non condivido per ovvi motivi, però, che cazzo! 

 

e i festival-"concertoni" che sta organizzando fanno cagare, i soliti vecchi bolliti (pd ancora Vasco Rossi...). zero progettualità, in Spagna hanno il Primavera, noi l'i-days. Ma va a cagare va. la cosa veramente fastidiosa dell'intervista comunque è la supponenza del tizio, cioè vuole passare anche per salvatore della patria, incredibile. 

Quoto tutto dalla prima all'ultima parola, con particolare tristezza per la parte in grassetto.

18 hours ago, Valderrama said:

Come ha scritto bene @jimy84 qui sotto, la Live Nation non ha NESSUN interesse a combattere il secondary ticketing, ma anzi lo incentiva riservando a Viagogo e siti affini una buona fetta di biglietti, cosí da ricavare tanti soldi pur avendo una percentuale alta ma non altissima (intorno al 30% per ogni biglietto venduto, se non ricordo male) dalle vendite dei "bagarini online".

Per quanto mi riguarda Live Nation è il Male Assoluto.

Si, ma infatti dire che Live Nation vuole combattere il secondary ticketing è come dire che Mc Donald's ha a cuore la salute dei cittadini. Sono multinazionali, il loro unico interesse è il profitto, e fare accordi con Viagogo/seatwave etc va esattamente nella direzione del profitto. In pratica sono intoccabili, come sono intoccabili tutte le grandi piattaforme/multinazionali. Vergognosi

 

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