Jump to content

Coronavirus Wuhan


Lacatus

Recommended Posts

  • Replies 3.2k
  • Created
  • Last Reply

Top Posters In This Topic

On 2/26/2020 at 8:20 PM, jeppoloman said:

Mi permetto solo di aggiungere qualche punto di vista diverso, visto che ho letto un sacco di "Italia qui, Italia lì, la Terra dei cachi". Non è vero che i media coprano il coronavirus in un certo modo solo in Italia, anzi... Io posso portare il mio punto di vista dal Regno Unito ed è da ben prima che si iniziasse a parlarne in Italia seriamente che il virus è la prima notizia di moltissimi giornali un giorno sì e l'altro no. Poi al solito ci sono giornali più pacati, altri che urlano e sbraitano per vendere copie, ma questo è uguale un poco dappertutto, no?

Poi c'è la questione "all'estero non li trovano perché non li cercano". I dati dicono che in UK hanno fatto più di 7mila test dall'apparizione di un cluster di casi a inizio mese, pochi meno dei 10mila fatti in Italia in totale. Questo non vuol dire che non ci siano altri cluster che sinora sono andati undetected, ma che non c'è perlomeno evidenza che il motivo dei minori contagi sia che non si sono cercati.

Questione reazione del sistema sanitario: Va detto che nel loro cluster son stati molto fortunati, sto tizio che tornava da SIngapore è stato subito male, quindi non ha avuto tempo di fare troppi danni, se non infettare della gente in montagan in Francia. In ogni caso sono andati subito tutti in panico perché qualche medico/infermiere era venuto in contatto col virus. Il mio ambulatorio ha mandato una serie di mail su cosa fare in caso di sintomi da coronavirus, cosa non fare, rischi e bla bla. La vera paura, che è la cosa di cui tutti dovrebbero davvero preoccuparsi per la faccenda, è che l'NHS, il sistema sanitario già messo in ginocchio da tagli continui come un po' in tutta europa, non potrebbe reggere e rischierebbe il collasso in caso di epidemia. D'altronde i dati dicono che circa il 15/20% delle persone affette avrebbero bisogno di ospedalizzazione, di posti non ce n'è manco in situazioni normali, figurarsi se dovesse realizzarsi questo scenario... Per come la vedo io è più che altro questo il problema principale.

Infine, questione reazione dell'uomo comune: tutti ne parlano più o meno nei termini in cui se ne parla in Italia. Negli ultimi 3 giorni praticamente a lavoro chiunque mi chiedeva dell'Italia e del virus come prima cosa. Si sentono grosso modo le stesse cose.

Poi per chiudere, parere personale: creare una storia verosimile è una cosa facilissima, e ci vogliono due secondi. Non sapremo mai proabbilmente se il virus si è diffuso per massaggini, scopaccini, cinesini, imprenditorini o chi più ne ha più ne metta... Allo stesso modo, per ora non si ha la certezza di che cosa l'abbia portato tra di noi, se la Cina, i puffi o Donald Trump. In queste cose a mio parere abbastanza inutile farsi su tante storielle che non possono essere ne confermate nè confutate. Poi se si vuole usare il rasoio di Occam, se dovessi metterci i due cent direi che il virus è stato importato da qualche animale all'uomo in via naturale ed è arrivato dalla Cina magari con quei turisti che son stati allo Spallanzani qualche settimana. Qualcuno l'ha preso in modo asintomatico o quasi, non ha mai pensato alla connessione, e poi voglio dire, non è che sia un virus che ti fa diventare la pelle blu, quindi facile che ci abbia messo qualche giorno a essere scoperto. Uno lo attacca a due, due a quattro e se prima eravamo in 4 a ballare l'alligalli, ora siamo in 8 a ballar el'alligalli... Ma, again, ci punterei giusto due cents.

Ma non è questione di massaggini o che. Si tratta di una semplice valutazione statistica. Il virus in Cina è esploso a fine novembre - inizio dicembre. Le prime misure di tamponamento (per forza di cosa inefficaci al 100% perché è come tentare di tappare con un dito una falla in una diga) vengono adottate intorno al 20 gennaio. Nel frattempo migliaia, se non milioni di persone tra turisti e cinesi di rientro per il capodanno transitano per la Cina. Quante possibilità vi sono che nessuna di queste si sia portata dietro il virus?

C'è un video sul tubo di Michele Boldrin con Ilaria Capua piuttosto esemplificativo. Boldrin racconta di essere stato a Wuhan tra il 6 e il 9 dicembre, e di essere rientrato in Italia a fine dicembre dove poi ha riscontrato una sindrome influenzale piuttosto intensa e duratura. Ora non è per dire che Boldrin sia il paziente zero, e magari ha avuto solo normale influenza, ma come lui ce ne sono stati migliaia. Altro esempio: zii di una mia collega di studio, in Cina tra il 26 ed il 30 dicembre: di ritorno in Italia febbroni per 20 giorni. E ancora, Nino Ruscitti Avvocato di Sulmona, 44 anni. Morto il 13 febbraio. In rete si trovano articoli "Morto di polmonite, gli avevano detto che aveva l'influenza". Per cuoriosità vado a cercarmi il profilo facebook: immagine di copertina cambiata il 5 gennaio con foto scattata in Cina. Ora, questi sono solo 3 esempi a caso, ma come loro migliaia di turisti ha transitato in quelle zone senza alcun controllo. Vi sono poi da considerare le migliaia di cinesi che hanno fatto avanti e indietro per il capodanno. 

Insomma, non occorre una laurea in virologia, e basta fare una semplice e rudimentale valutazione probabilistica per rendersi conto che è altamente probabile che il virus circoli un po' ovunque da almeno metà gennaio. O volete farmi credere che davvero Hong Kong, New York, Londra, Parigi, ossia città multietniche in cui transitano quotidianamente milioni di persone hanno meno casi di coronavirus di Codogno? CODOGNO! Con tutto il rispetto ma io manco sapevo esistesse fino a sabato scorso.  

Link to comment
Share on other sites

6 minutes ago, kid a said:

Ma non è questione di massaggini o che. Si tratta di una semplice valutazione statistica. Il virus in Cina è esploso a fine novembre - inizio dicembre. Le prime misure di tamponamento (per forza di cosa inefficaci al 100% perché è come tentare di tappare con un dito una falla in una diga) vengono adottate intorno al 20 gennaio. Nel frattempo migliaia, se non milioni di persone tra turisti e cinesi di rientro per il capodanno transitano per la Cina. Quante possibilità vi sono che nessuna di queste si sia portata dietro il virus?

C'è un video sul tubo di Michele Boldrin con Ilaria Capua piuttosto esemplificativo. Boldrin racconta di essere stato a Wuhan tra il 6 e il 9 dicembre, e di essere rientrato in Italia a fine dicembre dove poi ha riscontrato una sindrome influenzale piuttosto intensa e duratura. Ora non è per dire che Boldrin sia il paziente zero, e magari ha avuto solo normale influenza, ma come lui ce ne sono stati migliaia. Altro esempio: zii di una mia collega di studio, in Cina tra il 26 ed il 30 dicembre: di ritorno in Italia febbroni per 20 giorni. E ancora, Nino Ruscitti Avvocato di Sulmona, 44 anni. Morto il 13 febbraio. In rete si trovano articoli "Morto di polmonite, gli avevano detto che aveva l'influenza". Per cuoriosità vado a cercarmi il profilo facebook: immagine di copertina cambiata il 5 gennaio con foto scattata in Cina. Ora, questi sono solo 3 esempi a caso, ma come loro migliaia di turisti ha transitato in quelle zone senza alcun controllo. Vi sono poi da considerare le migliaia di cinesi che hanno fatto avanti e indietro per il capodanno. 

Insomma, non occorre una laurea in virologia, e basta fare una semplice e rudimentale valutazione probabilistica per rendersi conto che è altamente probabile che il virus circoli un po' ovunque da almeno metà gennaio. O volete farmi credere che davvero Hong Kong, New York, Londra, Parigi, ossia città multietniche in cui transitano quotidianamente milioni di persone hanno meno casi di coronavirus di Codogno? CODOGNO! Con tutto il rispetto ma io manco sapevo esistesse fino a sabato scorso.  

ovviamente migliaia di turisti "sono transitati", mi si perdoni il refuso

Link to comment
Share on other sites

11 minutes ago, kid a said:

 Insomma, non occorre una laurea in virologia, e basta fare una semplice e rudimentale valutazione probabilistica per rendersi conto che è altamente probabile che il virus circoli un po' ovunque da almeno metà gennaio. O volete farmi credere che davvero Hong Kong, New York, Londra, Parigi, ossia città multietniche in cui transitano quotidianamente milioni di persone hanno meno casi di coronavirus di Codogno? CODOGNO! Con tutto il rispetto ma io manco sapevo esistesse fino a sabato scorso.  

Già: i conti non tornano.
A meno che qualcuno abbia deciso di diffondere il virus in Lombardia INDIPENDENTEMENTE dalla Cina...

Link to comment
Share on other sites

1 minute ago, Lacatus said:

Già... Lo stesso sindaco che sostiene Greta & co.

Esatto e Sala mi piace molto, beninteso. Ma è proprio la politica che non riuscirà mai a farsi carico del cambiamento in chiave sostenibile.

"Produrre", "correre", "non fermarsi", "andare avanti", sono i vocaboli quotidianamente usati da politica e media. Manca un pensiero alternativo, manca un ragionamento critico ad ampio respiro (cosa all'ordine del giorno nei '70). Di fatto esiste un appiattimento culturale e di pensiero sulle posizioni capitalistiche anche da parte di chi apparentemente ha una mentalità aperta.

In questi giorni nessuno, e ribadisco nessuno, ha parlato degli effetti positivi del Coronavirus in termini di riduzione delle emissioni. Eppure sarebbe uno spunto straordinario da analizzare criticamente.

Link to comment
Share on other sites

@kid a: in realta` sono d'accordo praticamente su tutto quello che dici. Lo scenario piu` semplice e` proprio quello che dici tu, come ho fondamentalmente detto in altri termini pure io.

La questione "a Londra ci sono piu` o meno casi che a Codogno" credo abbia poco senso affrontarla pero`, non ne ho idea e come detto sono convinto che ci siano un sacco di cluster che non sono ancora stati scoperti. Il mio punto e` che in sti giorni ho letto un sacco di commenti che facevano sembrare gli italiani i paladini della giustizia, gli unici onesti che cercano il virus mentre gli altri, ingenui, non fanno test. Questo e` oggettivamente falso, di test ne sono stati fatti un sacco in UK. Il problema e` che il virus e` difficile da distinguere da molti altri piu` banali, motivo per cui e` difficile trovare il caso "1" da cui poi si puo` tranquillamente espandere e trovare altri casi, come successo da noi. Il focolaio aperto dall'imprenditore di Brighton e` stato subito spento perche` l'hanno scoperto subito. Quindi sono stati fatti un sacco di test, ma hanno dato quasi tutti esito negativo. 

Da noi fondamentalmente abbiamo avuto culo che il tizio 1 di Codogno aveva cenato con quel poveretto che era stato in Cina e quindi hanno avuto il dubbio di fare il tampone. Da li` si e` aperto un mondo. Nel momento in cui ne scopriranno uno negli altri paesi, inizieranno a scoprire i casi anche loro. Poco a che fare col "fare pochi test", il problema e` che bisogna farli "mirati" , il che non e` semplice. Ieri intanto pare siano iniziati a venire fuori i primi focolai in Francia e Spagna, per esempio.

 

Per quanto riguarda le emissioni, @echoes e @Lacatus, perdonatemi ma non capisco perche` la riteniate una cosa cosi` interessante. E` abbastanza ovvio che se si bloccano le attivita` si abbassano le emissioni, mica c'era bisogno di un virus per scoprirlo. Mi sembra altrettanto ovvio che appena la paura sara` passata, le emissioni torneranno come e piu` di prima, non e` che diranno "ah cavolo, se diminuiamo l'attvivita` industriale diminuiamo el emissioni, INCREDIBILE!". Lo sanno/sappiamo gia`, ma semplicemente non lo facciamo per convenienza. E per di piu`, di certo se anche per un sei o sette emsi ci saranno minori emissioni, l'impatto sul riscaldamento globale sara` minimo, se non nullo. Per portare risultati un cambiamento dovrebbe essere permanente, e questo sicuro non lo e`.

A meno che il piano non sia di mettere virus in giro every now and then per diminuire le emissioni. :laugh:

 

Link to comment
Share on other sites

26 minutes ago, echoes said:

Esatto e Sala mi piace molto, beninteso. Ma è proprio la politica che non riuscirà mai a farsi carico del cambiamento in chiave sostenibile.

"Produrre", "correre", "non fermarsi", "andare avanti", sono i vocaboli quotidianamente usati da politica e media. Manca un pensiero alternativo, manca un ragionamento critico ad ampio respiro (cosa all'ordine del giorno nei '70). Di fatto esiste un appiattimento culturale e di pensiero sulle posizioni capitalistiche anche da parte di chi apparentemente ha una mentalità aperta.

In questi giorni nessuno, e ribadisco nessuno, ha parlato degli effetti positivi del Coronavirus in termini di riduzione delle emissioni. Eppure sarebbe uno spunto straordinario da analizzare criticamente.

Quoto e straquoto tutto.

Link to comment
Share on other sites

24 minutes ago, jeppoloman said:

@kid a: in realta` sono d'accordo praticamente su tutto quello che dici. Lo scenario piu` semplice e` proprio quello che dici tu, come ho fondamentalmente detto in altri termini pure io.

La questione "a Londra ci sono piu` o meno casi che a Codogno" credo abbia poco senso affrontarla pero`, non ne ho idea e come detto sono convinto che ci siano un sacco di cluster che non sono ancora stati scoperti. Il mio punto e` che in sti giorni ho letto un sacco di commenti che facevano sembrare gli italiani i paladini della giustizia, gli unici onesti che cercano il virus mentre gli altri, ingenui, non fanno test. Questo e` oggettivamente falso, di test ne sono stati fatti un sacco in UK. Il problema e` che il virus e` difficile da distinguere da molti altri piu` banali, motivo per cui e` difficile trovare il caso "1" da cui poi si puo` tranquillamente espandere e trovare altri casi, come successo da noi. Il focolaio aperto dall'imprenditore di Brighton e` stato subito spento perche` l'hanno scoperto subito. Quindi sono stati fatti un sacco di test, ma hanno dato quasi tutti esito negativo. 

Da noi fondamentalmente abbiamo avuto culo che il tizio 1 di Codogno aveva cenato con quel poveretto che era stato in Cina e quindi hanno avuto il dubbio di fare il tampone. Da li` si e` aperto un mondo. Nel momento in cui ne scopriranno uno negli altri paesi, inizieranno a scoprire i casi anche loro. Poco a che fare col "fare pochi test", il problema e` che bisogna farli "mirati" , il che non e` semplice. Ieri intanto pare siano iniziati a venire fuori i primi focolai in Francia e Spagna, per esempio.

 

Per quanto riguarda le emissioni, @echoes e @Lacatus, perdonatemi ma non capisco perche` la riteniate una cosa cosi` interessante. E` abbastanza ovvio che se si bloccano le attivita` si abbassano le emissioni, mica c'era bisogno di un virus per scoprirlo. Mi sembra altrettanto ovvio che appena la paura sara` passata, le emissioni torneranno come e piu` di prima, non e` che diranno "ah cavolo, se diminuiamo l'attvivita` industriale diminuiamo el emissioni, INCREDIBILE!". Lo sanno/sappiamo gia`, ma semplicemente non lo facciamo per convenienza. E per di piu`, di certo se anche per un sei o sette emsi ci saranno minori emissioni, l'impatto sul riscaldamento globale sara` minimo, se non nullo. Per portare risultati un cambiamento dovrebbe essere permanente, e questo sicuro non lo e`.

A meno che il piano non sia di mettere virus in giro every now and then per diminuire le emissioni. :laugh:

 

Ma è proprio quello che sto dicendo: in un mondo serio e responsabile si trarrebbe spunto da questa emergenza, nel mondo del pensiero unico capitalista/produttivo/tecnologico nemmeno ci si ferma a riflettere su quanto poco sia bastato per abbattere del 25% le emissioni del paese più inquinante al mondo. Un rallentamento dell'economia programmato è possibile e, guarda un po', non muore nessuno. Fermare gli aerei ogni tanto si può, rallentare la produzione si può, concepire un'economia meno impattante si può.

Invece non ne parla nessuno, nemmeno un singolo intellettuale che abbia cercato di tirare in ballo il tema. L'imperativo è solo "ripartire più veloci di prima" quando invece il sistema si è mostrato terribile fragile.

Link to comment
Share on other sites

Mentre noi discutiamo di "far ripartire il paese" a Taranto si continua a morire per produrre acciaio, nell'indifferenza generale.

https://bari.repubblica.it/cronaca/2020/02/27/news/taranto_stop_impianti_arcelormittal-249719223/?ref=fbpa&fbclid=IwAR1DXrOisNSeRx_Du4WULRQi7qPcxp6dYBooiBOCwy_jhpTB6J5-tlYwdEU

 

Per tutelare 10 000 posti di lavoro e un decimale di PIL si sacrificano vite umane, ambiente e natura. Economia vs. vita, ennesimo round.

Link to comment
Share on other sites

2 hours ago, echoes said:

Esatto e Sala mi piace molto, beninteso. Ma è proprio la politica che non riuscirà mai a farsi carico del cambiamento in chiave sostenibile.

"Produrre", "correre", "non fermarsi", "andare avanti", sono i vocaboli quotidianamente usati da politica e media. Manca un pensiero alternativo, manca un ragionamento critico ad ampio respiro (cosa all'ordine del giorno nei '70). Di fatto esiste un appiattimento culturale e di pensiero sulle posizioni capitalistiche anche da parte di chi apparentemente ha una mentalità aperta.

In questi giorni nessuno, e ribadisco nessuno, ha parlato degli effetti positivi del Coronavirus in termini di riduzione delle emissioni. Eppure sarebbe uno spunto straordinario da analizzare criticamente.

ragazzi tutti belli, anzi bellissimi discorsi, ma qui ci sono piccole imprese (negozianti, piccole aziende come la mia) disperate.... ed è passata solo una settimana.


probabilmente @echoes hai ragione non muore nessuno se si "rallenta" un po', ma se si fermano (come sta succedendo) Lombardia e Veneto nn c'e' tanto da ridere nemmeno per il resto d'Italia.

Nessuno sottovaluta il problema ambientale ma adesso stiamo parlando di altro... se no sembrate quelli che nel Giorno della Memoria rispondono "e allora le Foibe?". Su dai.

Link to comment
Share on other sites

2 hours ago, @li said:

ragazzi tutti belli, anzi bellissimi discorsi, ma qui ci sono piccole imprese (negozianti, piccole aziende come la mia) disperate.... ed è passata solo una settimana.


probabilmente @echoes hai ragione non muore nessuno se si "rallenta" un po', ma se si fermano (come sta succedendo) Lombardia e Veneto nn c'e' tanto da ridere nemmeno per il resto d'Italia.

Nessuno sottovaluta il problema ambientale ma adesso stiamo parlando di altro... se no sembrate quelli che nel Giorno della Memoria rispondono "e allora le Foibe?". Su dai.

Non stiamo affatto parlando d'altro, stiamo parlando di economia globale e quindi di gestione globale delle risorse (economiche, ambientali, eccetera). Il virus ha, o dovrebbe, suscitare diversi spunti di riflessione da questo punto di vista. Perfino Guido Brera, uomo di alta finanza e di certo lontano dal mio modo di pensare, ieri a otto e mezzo ha concluso il suo intervento con delle riflessioni sulla fragilità del globalismo.

Rispondendo nel merito alla tua osservazione il nemico non sono di certo le piccole imprese, anzi quelle sono le prime vittime di un mercato che accentra sempre di più i capitali. Ovviamente stanno pagando dazio quelle in primis perché in emergenza si provvede alla cieca senza pianificare nulla, in un eventuale futuro rallentamento programmato si agisce primariamente sulle grandi fonti di inquinamento e in seconda battuta si studiano misure di compensazione.

 

Link to comment
Share on other sites

8 minutes ago, echoes said:

Non stiamo affatto parlando d'altro, stiamo parlando di economia globale e quindi di gestione globale delle risorse (economiche, ambientali, eccetera). Il virus ha, o dovrebbe, suscitare diversi spunti di riflessione da questo punto di vista. Perfino Guido Brera, uomo di alta finanza e di certo lontano dal mio modo di pensare, ieri a otto e mezzo ha concluso il suo intervento con delle riflessioni sulla fragilità del globalismo.

Rispondendo nel merito alla tua osservazione il nemico non sono di certo le piccole imprese, anzi quelle sono le prime vittime di un mercato che accentra sempre di più i capitali. Ovviamente stanno pagando dazio quelle in primis perché in emergenza si provvede alla cieca senza pianificare nulla, in un eventuale futuro rallentamento programmato si agisce primariamente sulle grandi fonti di inquinamento e in seconda battuta si studiano misure di compensazione.

 

per carita' @echoes come ti dicevo tutto giusto. Ma ci sara' tempo per parlare di questo con calma. Adesso, e te lo dico da una citta' che sembra in guerra, non mi pare il momento.
Ci sono bar, ristoranti e negozi che nn stanno incassando niente da una settimana coi costi degli affitti a Milano... 
Finche' si tratta di qualche giorno penso tengano botta,ma qui per adesso non si capisce molto quali saranno gli sviluppi (la reazione della gente piu che altro).
Tutto qui.

Link to comment
Share on other sites

Si parla sempre dell'economia come fosse un'entità astratta e soprannaturale, come nella puntata Margaritaville di South Park. Un altro mese così significherebbe fallimento per una miriade di attività e fame per una miriade di famiglie. Comunque farei anche notare che i Paesi ppiù inquinanti sono quelli coi Governi illiberali, non i Paesi occidentali

Link to comment
Share on other sites

14 minutes ago, @li said:

per carita' @echoes come ti dicevo tutto giusto. Ma ci sara' tempo per parlare di questo con calma. Adesso, e te lo dico da una citta' che sembra in guerra, non mi pare il momento.
Ci sono bar, ristoranti e negozi che nn stanno incassando niente da una settimana coi costi degli affitti a Milano... 
Finche' si tratta di qualche giorno penso tengano botta,ma qui per adesso non si capisce molto quali saranno gli sviluppi (la reazione della gente piu che altro).
Tutto qui.

Non se ne parlerà mai ovviamente. Il fatto che ci sia voluto un virus per realizzare il più drastico contenimento delle emissioni di sempre fa capire perfettamente il fallimento del genere umano.

Riguardo la situazione di emergenza non saprei dirti, purtroppo non ho le competenze per capire se sia una strategia esagerata oppure opportuna. Chiaro che lo stato deve intervenire per aiutare imprese e commercianti danneggiati dallo stato di emergenza. Detto che al di là di tutto è sempre la stupidità delle persone, cavalcata alla grande dai quei criminali dei media, ad aver determinato questa situazione grottesca.

Link to comment
Share on other sites

4 minutes ago, kid a said:

Si parla sempre dell'economia come fosse un'entità astratta e soprannaturale, come nella puntata Margaritaville di South Park. Un altro mese così significherebbe fallimento per una miriade di attività e fame per una miriade di famiglie. Comunque farei anche notare che i Paesi ppiù inquinanti sono quelli coi Governi illiberali, non i Paesi occidentali

Paesi illiberali la cui economia è pompata dallo stile di vita dei paesi occidentali.

Detto che non è nemmeno vero, visto che gli U.S.A. sono tra i primi tre al mondo.

Link to comment
Share on other sites

1 hour ago, @li said:

Ci sono bar, ristoranti e negozi che nn stanno incassando niente da una settimana coi costi degli affitti a Milano...

Capito @echoes?
Cosa non ti è chiaro?
Pensiamo a tornare fuori a bere, a invadere i negozi ed i centri commerciali, a rimettere in moto gli aerei rimasti a terra e a farci un sushi e un'insalata di avocado al ristorante.
Quando saremo tornati alla normalità potremo tornare ad indignarci per la rovina ambientale. Questi politici moderni.. Ma cosa mai aspetteranno a pulire l'aria.

Link to comment
Share on other sites

41 minutes ago, echoes said:

Paesi illiberali la cui economia è pompata dallo stile di vita dei paesi occidentali.

Detto che non è nemmeno vero, visto che gli U.S.A. sono tra i primi tre al mondo.

Il problema è che però poi mi dovete spiegare, per filo e per segno e non con astratte declamazioni, come si fa ad implementare un modello economico dichiaratamente contrario a criteri di produttività ed efficenza ma in grado di sfamare 7 miliardi di persone e come tale sistema andrebbe a distribuire i (pochi) beni prodotti. 

Quanto alle emissioni, se teniamo conto delle emissioni pro capite, vediamo che l'Italia (5,45 t) e la Francia (4,37 t), pur a fronte di redditi sostanzialmente comparabili, producono livelli di CO 2 inferiori di 3 volte quelli degli USA, per dirne una, ma anche Australia (entrambi oltre 15 t pro capite). Il che suggerisce che se tutti avessero un livello di emissioni pro capite paragonabile a quello dell'Europa occidentale (Francia ed Italia in particolare, tenuto conto che la Germania utilizza anrcora moltro carbone), forse il problema ambientale sarebbe se non altro meno urgente. E senza tirare in ballo i dati sul riciclo, dove il divario tra Occidente da un lato, Asia, Africa e Sudamerica dall'altro è impietoso. 

Link to comment
Share on other sites

1 hour ago, modifiedbear said:

Capito @echoes?
Cosa non ti è chiaro?
Pensiamo a tornare fuori a bere, a invadere i negozi ed i centri commerciali, a rimettere in moto gli aerei rimasti a terra e a farci un sushi e un'insalata di avocado al ristorante.
Quando saremo tornati alla normalità potremo tornare ad indignarci per la rovina ambientale. Questi politici moderni.. Ma cosa mai aspetteranno a pulire l'aria.

invece dobbiamo star qui a discutere di "decrescita felice" mentre la gente si ammala, muore (ah ma tanto sono vecchi chissenefotte, anzi meglio cosi i soldi dell'INPS li usiamo per i pannelli fotovoltaici) e se gli va di culo invece fallisce.
meno male che ci siete voi a pensare al pianeta.

Link to comment
Share on other sites

5 minutes ago, @li said:

invece dobbiamo star qui a discutere di "decrescita felice" mentre la gente si ammala, muore (ah ma tanto sono vecchi chissenefotte, anzi meglio cosi i soldi dell'INPS li usiamo per i pannelli fotovoltaici) e se gli va di culo invece fallisce.
meno male che ci siete voi a pensare al pianeta.

Nessuno ha mai parlato di felicità. Né di transizioni indolori. Le cose sono presto dette: o lasciamo morire il pianeta ora, e a morire saranno poi anche i nostri figli, o si sacrifica l'uomo ora per far star bene pianeta e i figli dopo.
Egoismo vs prospettiva.

Link to comment
Share on other sites

Join the conversation

You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.

Guest
Reply to this topic...

×   Pasted as rich text.   Paste as plain text instead

  Only 75 emoji are allowed.

×   Your link has been automatically embedded.   Display as a link instead

×   Your previous content has been restored.   Clear editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

Loading...
  • Recently Browsing   0 members

    No registered users viewing this page.


×
×
  • Create New...