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Le nostre poesie


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Frammenti di pioggia,

cadete

come infiniti pugnali,

distruggete i miei sogni

ormai non più immortali.

Pioggia,

trafiggimi,

voglio sanguinare,

tingi di rosso queste tue lacrime amare.

Non ho idea di a quanto tempo fa risalga, l'ho trovata scritta su un foglietto in camera. :ph34r:

sempre riguardo alla pioggia:

Scroscia sulla città,

sulle case degli uomini,

scroscia per le strade

lavando via i pensieri

della gente, scaccia le

sofferenze e

scroscia sugli alberi

nel centro cittadino,

scroscia, per favore,

su ogni tetto che porti

la macchia della loro

vergogna, sui passanti

che si rincorrono

anonimi e frettolosi,

grigi, scroscia nelle menti

di chi non può dimenticare,

scroscia sul dolore,

sul passato prossimo

e sui futuri sognati,

scroscia sulle facce

delle persone che non hanno

capito niente,

scroscia sulla nostra pietra

e sciacqua via il sangue innocente,

pioggia di giugno.

è volutamente prosaica e apoetica: è uno sfogo che mi è venuto qualche giorno dopo la morte della ragazza a cui ho dedicato un'altra poesia che ho messo in questo thread. è dedicata ai professoroni con tutte le risposte in tasca che qualche giorno dopo la tragedia affollavano con le loro idee le pagine della stampa cittadina per farsi un po' di pubblicità.

ma andate tutti affanculo, merde.

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io in rima riesco solo a satireggiare

questa è ispirata alla triste attualità :D

abbaglio napoletano

(o "la notte in cui tutte le montagne sono nere")

sul golfo è calata la notte

riluce il cielo stellato

sorveglia il vulcano severo

lo spicchio di mare fatato

sogguardi con torvo cipiglio

o monte maestoso e silente

nel ventre le faci e i lapilli

nascondi, ed è calma apparente

il tempo è volato, già albeggia

si fa luce, spira una brezza

oh cazzo, non era il vesuvio

è munnezza!!!

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io in rima riesco solo a satireggiare

questa è ispirata alla triste attualità :D

abbaglio napoletano

(o "la notte in cui tutte le montagne sono nere")

sul golfo è calata la notte

riluce il cielo stellato

sorveglia il vulcano severo

lo spicchio di mare fatato

sogguardi con torvo cipiglio

o monte maestoso e silente

nel ventre le faci e i lapilli

nascondi, ed è calma apparente

il tempo è volato, già albeggia

si fa luce, spira una brezza

oh cazzo, non era il vesuvio

è munnezza!!!

ahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahah ahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahah ahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahah ahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahah ahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahah ahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahah ahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahah ahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahah ahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahah ahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahah ahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahah ahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahah ahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahah ahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahah ahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahah ahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahah ahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahah ahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahah ahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahah!!!

mi sono sdraiato! :clapclap::prego::lol:

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io in rima riesco solo a satireggiare

questa è ispirata alla triste attualità :D

abbaglio napoletano

(o "la notte in cui tutte le montagne sono nere")

sul golfo è calata la notte

riluce il cielo stellato

sorveglia il vulcano severo

lo spicchio di mare fatato

sogguardi con torvo cipiglio

o monte maestoso e silente

nel ventre le faci e i lapilli

nascondi, ed è calma apparente

il tempo è volato, già albeggia

si fa luce, spira una brezza

oh cazzo, non era il vesuvio

è munnezza!!!

Se fosse stato un sonetto perfetto avresti quasi sicuramente vinto...però è bellissima!Complimenti! :clapclap:

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io in rima riesco solo a satireggiare

questa è ispirata alla triste attualità :D

abbaglio napoletano

(o "la notte in cui tutte le montagne sono nere")

sul golfo è calata la notte

riluce il cielo stellato

sorveglia il vulcano severo

lo spicchio di mare fatato

sogguardi con torvo cipiglio

o monte maestoso e silente

nel ventre le faci e i lapilli

nascondi, ed è calma apparente

il tempo è volato, già albeggia

si fa luce, spira una brezza

oh cazzo, non era il vesuvio

è munnezza!!!

:prego::prego::prego:

Questa poesia mi tocca nel più profondo dell'animo.

Posso sentirla, vederla... :rolleyes:

:clapclap:

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io in rima riesco solo a satireggiare

questa è ispirata alla triste attualità :D

abbaglio napoletano

(o "la notte in cui tutte le montagne sono nere")

sul golfo è calata la notte

riluce il cielo stellato

sorveglia il vulcano severo

lo spicchio di mare fatato

sogguardi con torvo cipiglio

o monte maestoso e silente

nel ventre le faci e i lapilli

nascondi, ed è calma apparente

il tempo è volato, già albeggia

si fa luce, spira una brezza

oh cazzo, non era il vesuvio

è munnezza!!!

:prego::prego::prego:

Questa poesia mi tocca nel più profondo dell'animo.

Posso sentirla, vederla... :rolleyes:

:clapclap:

e annusarla soprattutto :D

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io in rima riesco solo a satireggiare

questa è ispirata alla triste attualità :D

abbaglio napoletano

(o "la notte in cui tutte le montagne sono nere")

sul golfo è calata la notte

riluce il cielo stellato

sorveglia il vulcano severo

lo spicchio di mare fatato

sogguardi con torvo cipiglio

o monte maestoso e silente

nel ventre le faci e i lapilli

nascondi, ed è calma apparente

il tempo è volato, già albeggia

si fa luce, spira una brezza

oh cazzo, non era il vesuvio

è munnezza!!!

:prego::prego::prego:

Questa poesia mi tocca nel più profondo dell'animo.

Posso sentirla, vederla... :rolleyes:

:clapclap:

e annusarla soprattutto :D

Eh sì.

Ma solo se esco per strada.

Qui da me profuma di tende appena lavate con coccolino.

E chi si muove da casa! :rolleyes:

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una sciocchezzuola scaturita da una pausa-cunnilingus

Dolce e chiara è la notte e senza vento,

E queta sovra i tetti e in mezzo agli orti

Posa la luna, e di lontan rivela

Serena ogni montagna. O donna mia,

Già tace ogni sentiero, e pei balconi

Rara traluce la notturna lampa:

Tu dormi, che t’accolse agevol sonno

Nelle tue chete stanze; e non ti morde

Cura nessuna; e già non sai né pensi

Quanta piaga m’apristi in mezzo al petto.

Tu dormi: io questo ciel, che sì benigno

Appare in vista, a salutar m’affaccio,

E l’antica natura onnipossente,

Che mi fece all’affanno. A te la speme

Nego, mi disse, anche la speme; e d’altro

Non brillin gli occhi tuoi se non di pianto.

Questo dì fu solenne: or da’ trastulli

Prendi riposo; e forse ti rimembra

In sogno a quanti oggi piacesti, e quanti

Piacquero a te: non io, non già, ch’io speri,

Al pensier ti ricorro. Intanto io chieggo

Quanto a viver mi resti, e qui per terra

Mi getto, e grido, e fremo. Oh giorni orrendi

In così verde etate! Ahi, per la via

Odo non lunge il solitario canto

Dell’artigian, che riede a tarda notte,

Dopo i sollazzi, al suo povero ostello;

E fieramente mi si stringe il core,

A pensar come tutto al mondo passa,

E quasi orma non lascia. Ecco è fuggito

Il dì festivo, ed al festivo il giorno

Volgar succede, e se ne porta il tempo

Ogni umano accidente. Or dov’è il suono

Di que’ popoli antichi? or dov’è il grido

De’ nostri avi famosi, e il grande impero

Di quella Roma, e l’armi, e il fragorio

Che n’andò per la terra e l’oceano?

Tutto è pace e silenzio, e tutto posa

Il mondo, e più di lor non si ragiona.

Nella mia prima età, quando s’aspetta

Bramosamente il dì festivo, or poscia

Ch’egli era spento, io doloroso, in veglia,

Premea le piume; ed alla tarda notte

Un canto che s’udia per li sentieri

Lontanando morire a poco a poco,

Già similmente mi stringeva il core.

solo oggi mi sono accorto che siamo una manica di colgioni

tutti a commentare la poesia di Holden

mentre è "La sera del dì di festa", che ho studiato proprio oggi a scuola

complimenti a holden che ha dimostrato che siamo dei gran coglioni (io e qualcun'altro) :ok:

beh però almeno io non ho mai postato mie poesie :P

non sarei in grado

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una sciocchezzuola scaturita da una pausa-cunnilingus

Dolce e chiara è la notte e senza vento,

E queta sovra i tetti e in mezzo agli orti

Posa la luna, e di lontan rivela

Serena ogni montagna. O donna mia,

Già tace ogni sentiero, e pei balconi

Rara traluce la notturna lampa:

Tu dormi, che t’accolse agevol sonno

Nelle tue chete stanze; e non ti morde

Cura nessuna; e già non sai né pensi

Quanta piaga m’apristi in mezzo al petto.

Tu dormi: io questo ciel, che sì benigno

Appare in vista, a salutar m’affaccio,

E l’antica natura onnipossente,

Che mi fece all’affanno. A te la speme

Nego, mi disse, anche la speme; e d’altro

Non brillin gli occhi tuoi se non di pianto.

Questo dì fu solenne: or da’ trastulli

Prendi riposo; e forse ti rimembra

In sogno a quanti oggi piacesti, e quanti

Piacquero a te: non io, non già, ch’io speri,

Al pensier ti ricorro. Intanto io chieggo

Quanto a viver mi resti, e qui per terra

Mi getto, e grido, e fremo. Oh giorni orrendi

In così verde etate! Ahi, per la via

Odo non lunge il solitario canto

Dell’artigian, che riede a tarda notte,

Dopo i sollazzi, al suo povero ostello;

E fieramente mi si stringe il core,

A pensar come tutto al mondo passa,

E quasi orma non lascia. Ecco è fuggito

Il dì festivo, ed al festivo il giorno

Volgar succede, e se ne porta il tempo

Ogni umano accidente. Or dov’è il suono

Di que’ popoli antichi? or dov’è il grido

De’ nostri avi famosi, e il grande impero

Di quella Roma, e l’armi, e il fragorio

Che n’andò per la terra e l’oceano?

Tutto è pace e silenzio, e tutto posa

Il mondo, e più di lor non si ragiona.

Nella mia prima età, quando s’aspetta

Bramosamente il dì festivo, or poscia

Ch’egli era spento, io doloroso, in veglia,

Premea le piume; ed alla tarda notte

Un canto che s’udia per li sentieri

Lontanando morire a poco a poco,

Già similmente mi stringeva il core.

solo oggi mi sono accorto che siamo una manica di colgioni

tutti a commentare la poesia di Holden

mentre è "La sera del dì di festa", che ho studiato proprio oggi a scuola

complimenti a holden che ha dimostrato che siamo dei gran coglioni (io e qualcun'altro) :ok:

beh però almeno io non ho mai postato mie poesie :P

non sarei in grado

:o

caio ma se rileggi capirai che ce n'eravamo accorti tutti..! e poi pure holden se non sbaglio l'ha detto...

eheh le foto le fai bene però qui sei scarsino eh...! :P

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caio ma se rileggi capirai che ce n'eravamo accorti tutti..! e poi pure holden se non sbaglio l'ha detto...

eheh le foto le fai bene però qui sei scarsino eh...! :P

no

io ammetto che non conoscevo la poesia

e credevo davvero l'avesse scritta Holden

si sono proprio un bigolo :ok:

solo che diciamo che fra le mie letture non rientrava Leopardi fino ad oggi, quando mi hanno spiegato la poesia a scuola

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caio ma se rileggi capirai che ce n'eravamo accorti tutti..! e poi pure holden se non sbaglio l'ha detto...

eheh le foto le fai bene però qui sei scarsino eh...!  :P

no

io ammetto che non conoscevo la poesia

e credevo davvero l'avesse scritta Holden

si sono proprio un bigolo :ok:

solo che diciamo che fra le mie letture non rientrava Leopardi fino ad oggi, quando mi hanno spiegato la poesia a scuola

no problem

basta che se vengo a como andiamo a fare il puttantour in macchina tua

poi tutto perdonato...!

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caio ma se rileggi capirai che ce n'eravamo accorti tutti..! e poi pure holden se non sbaglio l'ha detto...

eheh le foto le fai bene però qui sei scarsino eh...!  :P

no

io ammetto che non conoscevo la poesia

e credevo davvero l'avesse scritta Holden

si sono proprio un bigolo :ok:

solo che diciamo che fra le mie letture non rientrava Leopardi fino ad oggi, quando mi hanno spiegato la poesia a scuola

no problem

basta che se vengo a como andiamo a fare il puttantour in macchina tua

poi tutto perdonato...!

ecco

diciamo che fortunatemente per fare quelle cose non c'è bisgono di grande cul-tura

però fossi in te mi preoccuparei un pò per l'accentuata bramosità di figa :D

e soprattutto smettila di provarci con tutte le tiupe del forum :P

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non sono una letterata come voi, ma volevo postarvi una stupidata piuttosto naif scritta qualche tempo fa, addirittura in inglese (gli eventuali strafalcioni li considero licenza poetica :P anche se spero che non ostacolino la comprensione)... per qualche strana ragione mi piace e la trovo divertente... forse perché è una delle poche composizioni musicali e non che ho portato a termine -_-''

... c'è anche una piccola (ma evidente) citazione radioheadiana ^_^

si chiama There's No Reason To Be Scared

Time ago I had a friend

He was walking down the street

When at once he saw a man

Climbing houses on his feet.

So he asked: “What are you doing?”

Said the man “I’m always there

I’m just climbing up the building

There’s no reason to be scared.”

“Climbing up? And please, what for?”

Told my friend the funny man.

“Seein’ how much the house is tall

Tryin’ to measure, if I can.”

“I can’t understand at all

It’s not dangerous, up there?”

“My dear son, I’m fine, you know:

There’s no reason to be scared.”

Quoth the man. My friend went by,

He kept walking down the street

In his mind still asking why

Was that man up on his feet.

“Nevermind” told him the good sense

“Plenty of madmen in this world”

But inside him voices danced

Fighting what he’d just been told.

Then at home, without being watched

Changed his mind, and once for all,

With his hot brain that still itched

He began to climb the wall.

That was hard at the beginning

Could step up a foot or two

But he made it, always grinning,

He could reach the high cuckoo.

That was it: he climbed high

Higher than all humans do

His plan was to reach the sky

And look down at me and you.

He was glad: he’d won the laws

But he wasn’t much prepared

To the vertigo it caused:

That’s a reason to be scared.

He began soon hard to sweat

And his body trembled all.

All this fear he can’t forget

He lost contact to the wall.

He fell down without a sound

In a never ending flight

He fell hardly to the ground

All around him out of sight.

What came next? The story’s sad

For my little climbing friend

He’s now lying in a bed

Waiting for his very end.

And the man? Well, at a glance

Had a kind of fun with it

In his total lack of sense

“Here’s a total sack of – shit.”

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non sono una letterata come voi, ma volevo postarvi una stupidata piuttosto naif scritta qualche tempo fa, addirittura in inglese (gli eventuali strafalcioni li considero licenza poetica :P anche se spero che non ostacolino la comprensione)... per qualche strana ragione mi piace e la trovo divertente... forse perché è una delle poche composizioni musicali e non che ho portato a termine -_-''

... c'è anche una piccola (ma evidente) citazione radioheadiana ^_^

si chiama There's No Reason To Be Scared

Time ago I had a friend

He was walking down the street

When at once he saw a man

Climbing houses on his feet.

So he asked: “What are you doing?”

Said the man “I’m always there

I’m just climbing up the building

There’s no reason to be scared.”

“Climbing up? And please, what for?”

Told my friend the funny man.

“Seein’ how much the house is tall

Tryin’ to measure, if I can.”

“I can’t understand at all

It’s not dangerous, up there?”

“My dear son, I’m fine, you know:

There’s no reason to be scared.”

Quoth the man. My friend went by,

He kept walking down the street

In his mind still asking why

Was that man up on his feet.

“Nevermind” told him the good sense

“Plenty of madmen in this world”

But inside him voices danced

Fighting what he’d just been told.

Then at home, without being watched

Changed his mind, and once for all,

With his hot brain that still itched

He began to climb the wall.

That was hard at the beginning

Could step up a foot or two

But he made it, always grinning,

He could reach the high cuckoo.

That was it: he climbed high

Higher than all humans do

His plan was to reach the sky

And look down at me and you.

He was glad: he’d won the laws

But he wasn’t much prepared

To the vertigo it caused:

That’s a reason to be scared.

He began soon hard to sweat

And his body trembled all.

All this fear he can’t forget

He lost contact to the wall.

He fell down without a sound

In a never ending flight

He fell hardly to the ground

All around him out of sight.

What came next? The story’s sad

For my little climbing friend

He’s now lying in a bed

Waiting for his very end.

And the man? Well, at a glance

Had a kind of fun with it

In his total lack of sense

“Here’s a total sack of – shit.”

ma è clamorosa! :lol:

io però di citazioni ce ne vedo 2, una suppongo sia involontaria... o no!?

There’s no reason to be scared ---> pyramid song (there was nothing to fear and nothing to doubt)

e ovviamente

He began to climb the wall

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  • 2 months later...
...Io voglio che Tom posti uno dei suoi raccontini... (Ecco, ora mi odia... :D )

Ce l'hai con me??? :ph34r::D

Eh, un pochetto sì... :lol:

Dai... :rolleyes:

Ma questo è il topic delle poesie....... :P

Poi se postassi qualcosa di troppo bello mi accuserebbero di essere un'esibizionista...Ti fai carico tu della responsabilità? :rolleyes:

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