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L'ora del jazz


Lacatus

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21 minutes ago, echoes said:

conosco qualcosa di sparso qua e là, Malcom Catto è un'ottimo batterista e credo che siano forse l'unico esempio - o poco più - di roba che mi aggrada dalla scena strumentale londinese - che secondo me spessissimo è fuffosissima. 

Io comunque li vedo poco jazz e molto funk. Ma chissenefrega. Ascolterò

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On 2/20/2020 at 7:11 PM, echoes said:

ascoltato or ora, molto bello. Vediamo quanto resta su, però, perchè il problema maggiore di queste produzioni jazz che - fortunatamente - escono dal circoletto - il più delle volte si consumano in fretta, dato che attira molto il vestito ma la sostanza sotto è pochina (penso anche ai Fire citati nella recensione). 

Ma gli Heliocentrics sono sempre stati meglio - molto - di tutta la fuffa gilespetersoninana londinese oggi molto in voga. E credo che con questo disco lo dimostrino..

Se avete voglia, recuperate il bel disco con Mulatu Astastke del 2009. 

ps. Con la voce della tipa slovena, assumono dei contorni trip hop che prima non avevano...

 

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Venendo a sapere che Messiaen ha composto una serie di brani ispirandosi al suono degli uccelli, mi chiedo se Eric Dolphy ascoltasse il compositore francese. Anche Dolphy, col clarinetto, si ispirava al suono degli uccelli, cosa che affascinò non poco Coltrane, quando suonarono assieme. 

Sicuramente Dolphy ascoltava Severino Gazzelloni, flautista italiano a cui dedicò un titolo di una traccia di Out To Lunch, 

 

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53 minutes ago, Wanderer said:

Venendo a sapere che Messiaen ha composto una serie di brani ispirandosi al suono degli uccelli, mi chiedo se Eric Dolphy ascoltasse il compositore francese. Anche Dolphy, col clarinetto, si ispirava al suono degli uccelli, cosa che affascinò non poco Coltrane, quando suonarono assieme. 

Sicuramente Dolphy ascoltava Severino Gazzelloni, flautista italiano a cui dedicò un titolo di una traccia di Out To Lunch,  

Che togo Dolphy! Gazzelloni è uno dei miei pezzi preferiti, non solo suoi, in generale del jazz di quegli anni :clapclap:

Sì, ci sento anch'io tantissima avifauna nella sua musica.

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21 minutes ago, Lacatus said:

Che togo Dolphy! Gazzelloni è uno dei miei pezzi preferiti, non solo suoi, in generale del jazz di quegli anni :clapclap:

Sì, ci sento anch'io tantissima avifauna nella sua musica.

yes; sulla scia di Out to lunch, ci sono 4-5 titoli blue note meno hard bop e più out che lo ricordicchiano, come Some Other Stuff di Grachan Moncur III. 

Di dolphy merita anche Out There, con Ron carter al violino!

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Oh, non ricordo se l'avevo già segnalato, ma gran bel progetto free-impro-noise dell'amico batterista Francesco Pastacaldi:

https://jeanlouis.bandcamp.com/track/uranus

00:30 – 00:55 da panico.
Sezione ritmica severissima e richiamante alla disciplina, sax da guerra fastidioso e psicopatico, basso violentissimo e sanguinante.
Che combattimento.

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@Wanderer esiste secondo te una versione di India migliore di questa OUTTAKE del concerto al Village Vanguard 1961?

John Coltrane (sax soprano)
Eric Dolphy(clarinetto basso)
McCoy Tyner (pianoforte) 
Reggie Workman (contrabbasso)
Jimmy Garrison (contrabbasso)
Elvin Jones (batteria) 
Garvin Bushell (oboe)
Ahmed Abdul-Malik (oud)

 

 

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5 hours ago, Lacatus said:

@Wanderer esiste secondo te una versione di India migliore di questa OUTTAKE del concerto al Village Vanguard 1961?

John Coltrane (sax soprano)
Eric Dolphy(clarinetto basso)
McCoy Tyner (pianoforte) 
Reggie Workman (contrabbasso)
Jimmy Garrison (contrabbasso)
Elvin Jones (batteria) 
Garvin Bushell (oboe)
Ahmed Abdul-Malik (oud)

 

 

Cosa vuoi che dica Nicola, non riesco neanche a commentare............

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ps. Quella per me è la migliore versione di India. Il solo di Coltrane è uno dei picchi della sua carriera - e quindi dell'umanità . C'è un brulicare di strumenti a corda che rendono molto bene quel formicaio vivente che è l'India. Tyner che apre tutto, poi abbandona perchè seguire Trane e Dolphy è impossibile. Jones che è un mistero. Dolphy che è sgarbato ma poetico. 

Trane che semplicemente ci fa capire che non è di questo pianeta....

Ditemi voi cosa deve commentare uno sentendo il passaggio 13.00-13.07...

 

In generale comunque i Village Vanguard di Coltrane vanno ascoltati completi, tutte le 4 serate novembrine..le raccolte uscite e "in diretta" e postume non rendono giustizia. Per carità, li ascolti una volta l'anno,  ma che roba...

Grazie che mi hai fatto risentire Coltrane, era da tanto che nonl o ascoltavo.

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