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L'ora del jazz


Lacatus

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On 4/6/2017 at 10:52 PM, SmashingHead said:

Nuovo album di Aaron Parks con Ben Street e Billy Hart

bellissimo

https://www.ecmrecords.com/catalogue/1486378042/find-the-way-aaron-parks-ben-street-billy-hart

Merita? Non sono un fan sfegatato di billy hart, ma devo anche dire che l'avrò sentito 2 volte..

Parks invece mi interessa da quando suonava nei James Farm

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19 hours ago, Wanderer said:

India di Trane è un viaggio oltre lo spirito, nessuno ha mai più raggiunto quelle vette, ai limiti dell'incoscienza

@Lacatus

 

18 hours ago, Wanderer said:

 

Quanto la amo! :prego:  Soprattutto le versioni del Village Vanguard che hai linkato! Quando il jazz si bagna nel Gange è il massimo per me... si chiami John Coltrane, Alice Coltrane, Paroah Sanders o Don Cherry :prego:
Tra l'altro quando ho sentito Desert Island Disk per la prima volta ho pensato a una versione rallentata di India di Coltrane... 

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  • 2 weeks later...
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Vabbè ragazzi non so neanche bene cosa dire: come ho scritto anche qui, il quartetto di Shorter è la creme de la creme jazzistica mondiale e venerdi a perugia ne ho riavuto la prova. E' musica tesa, obliqua, ma anche liberatoria. Non un concerto facile, ma quando ci si entra, i livelli di intensità sono davvero alti, quasi Coltraneiani., c'erano momenti in cui volevi letteralmente urlare. Certo, da unp unto di vista razionale centro del discorso è l'interplay assoluto tra tutti e quattro, dritti alla ricerca dell'inesplorato in ogni pezzo. E' musica free che non è free, è ritmica senza esserlo, non so davvero spiegarmi meglio, è una musica mai sentita prima. 

A 84 anni Shorter - che suona con la dovuta parsimonia ma dirige tutto e tutto anche solo a sguardi - mi ha confermato che il genio non è certo questione d'età, come molti credono, ma il genio rimane tale nonostante il passare delle stagioni. Danilo Perez che si conferma pianista sensibile e decisamente obliquo, mai banale, sempre pronoto a colorare l'aria, Patitucci un ancora, Brian Blade vabbè...miglior batterista vivente, tipo?

Prima ora set in quartetto e poi presentazione di un nuovo lavoro di Shorter con l'orchestra da camera di Perugia...

Musica che accomuna tutto shorter, dall'interplay assoluto del secondo quintetto di miles - dove lui c'era - ai viaggi nello spazio Coltraneiano, passando però per una mistica - neanche musica - tutta sua. 

Felice di aver potuto vivere un esperienza simile e di aver visto per la seconda volta uno dei 10 migliori jazzisti di sempre. 

ps. Perugia bellissima come la ricordavo!

 

 

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ho voluto postare qualcosa di blue train perchè qui dentro non ne abbiamo parlato, non è certo uno dei coltrane che preferisco, ma bisogna ricordarsi anche quella fase. 

so che qui c'è la passione per il free e la sua fase più astrale, ma credo che il john migliore fosse il precedente, o forse no, chissenefrega, è un artista totale che mi ha migliorato la vita..

 

credo che un il mio personale modo migliore pur se involontario di omaggiarlo sia stato vedere il quartetto di wayne shorter a perugia, che per intensità e creatività mi ricorda quello di coltrane: è impossibile pensare a shorter senza coltrane. 

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