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L'ora del jazz


Lacatus

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On 19/3/2018 at 1:49 PM, Lacatus said:

@Wanderer quale preferisci fra First Meditations (quartetto) e Meditations (sestetto con Pharoah Sanders e Rashied Alì)?

sestetto. Mi sembra più nelle corde di trane di quel periodo. Per quanto il quartetto sia ovviamente una formazione IMBATTIBILE - non c'e ali o sanders che tenga.

4 hours ago, Lacatus said:

E' cominciata l'esplorazione del Miles Davis pre-Bitches Brew con In A Silent Way. 
Poi vado a ritroso con Filles De Kilimanjaro e Miles In The Sky.

Yeah, mi pare che Tony Williams descrisse Filles come il suo miglior lavoro da sideman

comunque andrebbero sentiti i dischi del secondo quintetto pure, quelli acustici...perchè è un ponte a metà tra il sound da quintetto moderno e il free, pur senza mai abbandonare il tempo.

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12 minutes ago, Wanderer said:

sestetto. Mi sembra più nelle corde di trane di quel periodo. Per quanto il quartetto sia ovviamente una formazione IMBATTIBILE - non c'e ali o sanders che tenga.

Io ci sto ancora pensando su. Prima di decidere voglio fare un ascolto brano per brano alternando versione quartetto e versione sestetto. Poi ti aggiornerò. E ti aggiornerò anche sull'esplorazione di Miles.

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4 hours ago, Lacatus said:

Ma come ho fatto a snobbare In A Silent Way fino ad oggi? :martel: E' il Kind Of Blue della maturità. Sono in adorazione.

grave questa:arbitro:

 

in a silent way capolavoro, che ha influenzato chiunque, da eno/byrne a lee perry e ovviamente ogni jazzaro che si rispetti

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segnalo uno dei miei album di jazz recente che più mi intrigano...

è Effectual di Jamire Williams. Un uomo e una batteria. Stop. La produzione stupenda al mixer di Carlos Nino che trasfigura il kit di Williams.

Un disco che è un dialogo e che mostra come il ritmo possa essere trascendente...vibrazioni coltreniane mixate al jazz odierno. Con una batteria. Idolo jamire. 

 

https://leavingrecords.bandcamp.com/album/effectual

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Prosegue l'esplorazione a ritroso di Miles Davis: oggi è la volta di Filles De Kilimajaro.
Ho trovato davvero notevole la title-track, con quell'ingegnosa invenzione ritmico-metrica sorretta dal pedale di basso: immagino che per qualsiasi jazzista sia un pezzo difficile da suonare, soprattutto da improvvisarci sopra. Pazzesco il solo di Shorter :prego:

 

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ma come hai fatto a stare fino ad oggi senza in a silent way?:arbitro: monumentale, pazzesco, imprescindibile

io filles e miles in the sky li ho solo ascolticchiati, dopo i dischi del secondo quintetto sono passato subito al miles elettrico. 

 

Anzi, la mia cronostoria con Miles è stata:

Kind Of Blue

poi salto al jazz '50 di Round About Midnight e quindi primo quintetto - e coltrane mi faceva cagare:arbitro:

poi Sketches Of Spain (MIRABOLANTE)

poi Brodo di cagne e In A Silent Way

Un po di Davis post On The Corner, ma non l'ho mai approfondito troppo

poi solo di recente, secondo quintetto, perchè per me per apprezzarli bisogna ascoltarli amando il jazz. Non sono lavori che possono piacere anche al rocker come BB o il davis fusion. Sono dischi per musicisti e lo dico senza spocchia, ma per me la loro bellezza è tutta nel modo di suonare, nella composizione per piccolo gruppo, nell'intesa. Tutta roba che si apprezza sentendo tanto jazz e musica strumentale. Non hanno la grandeur di BB, che colpisce per il casino primordiale e la strumentazione elettrica.

Il risultato è :wub:

 - non escludo ovviamente che al rocker piacciano molto anche questi dischi, ma è difficile

@Lacatus

 

bello tony williams su shh/peaceful no?

sedicesimi sul charlie per 20 minuti:baguette:

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2 minutes ago, Wanderer said:

poi Brodo di cagne e In A Silent Way

Ecco, invece a me cosa è successo? Te lo dico subito: a metà degli anni 2000 (2004 mi pare) me li procuro entrambi, ascolto prima Bitches Brew e ci entro dentro, quindi passo a In A Silent Way convinto che avrei ascoltato un altro disco di funky all'arrabbiata, ed invece mi trovo a sentire un album con un feeling completamente diverso (tendente al mantra ambient). Dunque che faccio? Lo metto da parte, e lì l'ho lasciato :martel:

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5 minutes ago, Lacatus said:

Ecco, invece a me cosa è successo? Te lo dico subito: a metà degli anni 2000 (2004 mi pare) me li procuro entrambi, ascolto prima Bitches Brew e ci entro dentro, quindi passo a In A Silent Way convinto che avrei ascoltato un altro disco di funky all'arrabbiata, ed invece mi trovo a sentire un album con un feeling completamente diverso (tendente al mantra ambient). Dunque che faccio? Lo metto da parte, e lì l'ho lasciato :martel:

eh vabbè dai, pensa che io ho preso a love supreme e l'ho lasciato a prendere polvere per un anno e mezzo

A LOVE SUPREME!:o

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3 minutes ago, Wanderer said:

eh vabbè dai, pensa che io ho preso a love supreme e l'ho lasciato a prendere polvere per un anno e mezzo

A LOVE SUPREME!:o

Ah mi hai ricordato che devo ultimare l'esperimento "First Meditations VS Meditations". Ti devo consegnare i risultati in busta chiusa :music: Appena ho tempo concludo...

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Io first meditations ammetto di ricordarlo poco. 

Perchè quando mi prese la fissa di trane, volevo assolutamente comprare solo i dischi che lui aveva autorizzato a pubblicare, quindi solo no robe postume di zia alice, o dischi usciti dopo con il quartetto. Tipo sun ship o first meditations.

Allora presi direttamente meditations per sestetto e conosco meglio quello.

.(d'altronde ci sarebbe veramente troppa roba da ascoltare, anche solo di Coltrane, figurati tutto il resto..)

(The father the son and the holy ghost è:o però si sente che nella versione in sestetto tyner e jones erano meno a loro agio...trane invece era proprio andato, in senso buono...)

 

Io comunque adoro alla follia Trane, ma per me il suo top rimane la musica fino ad Ascension. Poi diventa come la droga pura: o la provi ogni tot o ci muori dietro...per le giuste occasioni diciamo.

Ma il top dei top per me è da, diciamo. Giant Steps ad Ascension (1959/1965)

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Nuova puntata del viaggio nel Miles Davis pre-Bitches Brew, con l'album Miles In The Sky, il primo a fare uso di strumenti elettrici (piano, basso, chitarra elettrica).

Il brano più interessante mi è sembrato Stuff: un perfetto equilibrismo tra funky e jazz, condito dal solito assolo vertiginoso di Shorter e dai contrappunti di Williams e Hancock. 

 

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1 hour ago, Lacatus said:

Nuova puntata del viaggio nel Miles Davis pre-Bitches Brew, con l'album Miles In The Sky, il primo a fare uso di strumenti elettrici (piano, basso, chitarra elettrica).

Il brano più interessante mi è sembrato Stuff: un perfetto equilibrismo tra funky e jazz, condito dal solito assolo vertiginoso di Shorter e dai contrappunti di Williams e Hancock. 

E parte il riascolto :music:

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6 minutes ago, modifiedbear said:

Human Feel, ovvero: l’immenso Kurt Rosenwinkel, Chris Speed, Andrew D’Angelo, Jim Black.

Recuperate l’album Galore.

Maestria. Puro jazz/rock come Santiddio comandò.

:batteria:

Oh che cannonata i 10/4 di Fuss :dance: 
Tutti i tempi multipli di 5 mi gasano (e si dice che nel jazz portino sfortuna, infatti Dave Brubeck fece Take Five proprio per smentire questa diceria).

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On 25/3/2018 at 10:57 PM, modifiedbear said:

Zorn e delle regole del suo Cobra, “play game” più divertente della storia dell’impro.

a me piacciono molto alcuni suoi lavori del masada songbook, in cui fa suinare a varie ensemble musica scritta da lui

ma non sono uno zornologo

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@Wanderer sancisco finalmente che Meditations-sestetto > Meditations-quartetto

Sia Compassion, che Love, che Consequences sono superiori nella versione sestetto.
Serenity è l'unica che preferisco in versione quartetto, perché è più sviluppata e beneficia anche un assolo di piano ispiratissimo, davvero lirico :mozart:. Tra l'altro avevi ragione: nel sestetto McCoy Tyner è parecchio in ombra ed è infatti l'ultima volta che si siederà dietro a un pianoforte per Trane (dalla sessione successiva subentrerà Alice).
La ciliegina sulla torta di Meditations-sestetto è The Father The Son And The Holy Ghost, che nella versione quartetto non esiste (al suo posto c'è Joy, che non vale niente a confronto).

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