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principles

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The Trickster

The Trickster (46/66)

  1. Riascoltato sul volo Budapest-Napoli il cielo era terso e potevo vedere la costa croata e la riviera abruzzese e poi le montagne aspre ma gentili. Friend of a friend si è liberata dal peso del mio ascolto filtrato degli inizi quando non mi prendeva. You know me si è rivelata in tutta la sua cristallina e trascendentale bellezza. Un neo ahime’ sono gli archi verso la fine. Appesantiscono e non sono d’aiuto. Appara l’euro, Jonny, e mettici un sitar, forse banale come soluzione ma poteva essere funzionale. le due sorelle RtR e UoP funzionano alla grande nel contesto mio del volo. Per me pezzi da 90 dell’unicosmo smile. Tuttosommato è un album da planare nel cielo. Dal tramonto all’alba. Io mi aspetto e desidererei un successivo gemello, che riprenda le intensità emotivi stressandole più con i fiati che con gli archi e che continui in questa lisergica scoperta della libertà. Che sia una narrazione viva e vibrante.
  2. principles

    2024

    In qualche modo sempre interessanti. Il sound sembra dei primi Kasabian o comunque anche i Primal Scream. Il video è parecchio disturbante. Fiducioso per il nuovo album. Skinty Fia comunque non era bello come A Hero’s death per il sottoscritto. Laddove il predecessore sembrava urgente, malinconico, esplosivo e a tratti ipnotico, nebbioso e oscillante, Skinty fia pecca di verità. Il mio timore è questo che con la voglia di sorprendere si perda l’essenza dei fontaines che originalissimi mai lo sono stati ma che hanno delle vibes moderne e interessanti. Questa canzone nuova resiste.
  3. principles

    2024

    Eh, tanta roba lì
  4. principles

    2024

    Bella bella bellissima. l’inizio è un po’ sul ritmo di wallofeyeZZ comunque sì è molto portishead in salsa gibbons
  5. principles

    2024

    Io e quest’uomo una volta ci siamo conosciuti in Inghilterra. Nel 2005. Dario è veramente bravo!
  6. È stato il mio primo pensiero. il secondo è stato che l’avresti scritto. il terzo è che forse non è così.
  7. A questo giro ho ascoltato una volta le nuove. penso che bisogna essere ottimisti per il prosieguo. Non possiamo sapere quando ma io ho l’impressione che i nostri Smile vogliano mantenere il profilo della freschezza e dell’immediatezza dunque è possibile ci sia un seguito molto presto (auspico tra un’anno/anno e mezzo) Non ho detto la mia sul live con la LCO, ma grosso modo concordo quasi al 100% con @molonovo quindi sono felice ma non grido al capolavoro live. A conti fatti, WoE è un bellissimo album, per chi scrive, migliore dell’esordio in quanto coraggio più che di “qualità”. Non sono molto convinto della chiusura di You Know me! Che mi risulta troppo di plastica di zucchero, ma ne riconosco nella volontà di proporre una chiusura. Promuovo a pieni voti l’accoppiata Read the Room/Under our pillows. Friend of a friend alla fine ha fatto capolino e I Quit ha il suo perché in quanto pezzo dissonante che pesca a piene mani in quei territori new wave accennati nel primo disco. Bending Hectic continuo a considerarla un grandissimo pezzo cinematico immaginifico e aborro ogni considerazione masturboide sul missaggio finale, roba da tecnici che nulla a che fare con il messaggio finale delle opere d’arte: il cuore e le emozioni. Su Teleharmonic sono cauto. Mi ricorda un po’ l’effetto che mi fece Present Tense, molti urlavano al capolavoro e per me è semplicemente un buon pezzo. Teleharmonic è bella, ma preferisco altri pezzi. Abbiamo già sentito roba come Teleharmonic nei solisti di Thom. Invece pezzi come Under che sembrano si scimmiottino da soli prendono derive prog che addirittura piacciono anche a me che odio il prog. Mi fanno venire voglia di riprendere i King Crimson e dire: “forse ero troppo giovane quando li ho ascoltati” Ho notato che Bodies laughing* ha preso la forma di una Knives out suonata à la Wall of eyes: bene così. Stanno in questo binario, lo esplorassero! Mi aspetto proprio un Wall of eyes parte II, e non ne resteremo delusi. Hanno trovato il coraggio che gli mancava da anni di poter permettersi il lusso di fare certe cose, pure di mettere ovunque l’orchestra (pure dove personalmente non l’avrei messa) Il coraggio di creare “code soniche” e acide, senza dover tagliare e cucire come frate Nigel insegnava. Per questo esplorassero questa strada senza paura. Se solo TKOL avesse avuto questo coraggio…
  8. Ciao Gonzo, quindi secondo voi Gonzi il prossimo album dei The Smile sarà ancora più extreme? Dite che Thom lo farà un duetto con Daggiana?
  9. Chi non ha mai amato i The Sound di Adrian Borland di sicuro.
  10. Quelle lettere nere coprono il disegno e si mischiano col nero del disegno. Secondo me lo fanno apposta per preservare l’opera che Stanley e Thom comunque vendono ed espongono. Non trovo altra spiegazione.
  11. Ma a parte la bellezza del disegno, ma oggettivamente quelle scritte giganti rompono proprio le palle!
  12. Si è rivelata molto di più rispetto a You Know me! questa... Penso sia la doppietta che ti prende meno all'inizio, questa pure come l'altra ha un andamento molto confuso e approssimativo ma la melodia vocale è meno banale dell'altra e quel gioco di synth alla fine mi è risultato molto piacevole.
  13. Ci può stare Nico. Per me è una summa di tutte le atmosfere create dagli Smile in generale. Per quanto mi riguarda è tra i pezzi preferiti di WOE.
  14. Non è un pezzo brutto. Ma è quello che mi prende meno. Penso sia perché mi risulta artificioso ed incompleto. Gli archi sono troppo edulcorati e massicci, ha quest'aura da pezzo mistico ma puzza di plastica. Anche la melodia del cantato di Yorke è molto già sentita e banale. Peccato, perché ha un potenziale enorme. Sento che avrebbero potuto lasciarla scarna e minimale e invece hanno voluto inserire molta carne a cuocere.
  15. Quanto si sentono gli echi dei Radiohead, oltre che dei Grizzly Bear (come si diceva sopra) Mi ricorda Blow Out e in qualche modo Jigsaw. Bravo Noah, secondo me pian piano trovando una sua identità ci darà grandi soddisfazioni e in futuro potremmo litigare su chi siano meglio: i The Smile o Noah?
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