rubbish

infatti... il vero indie di oggi non ha barba né tatuaggi e soprattutto porta le lenti a contatto. Praticamente sono io

Avevo provato un esperimento di barba, poi ho visto il webmaster di questo sito e l'esperimento è stato abortito.

Diciamo il James Harden dell'alta Lombardia

Purtroppo penso che a loro dei testi gliene freghi tra zero e meno di zero. Altrimenti avrebbero provato, magari un po' alla volta, a trovare un paroliere che gli sistemasse un po' le bozze.

Concordo in toto.

...gira una foto di Gigione Datome con un frequentatore assiduo di questa discussione...

Alla luce del tuo post, credo che si possa dire che Endkadenz vol. 1 sia un disco che ha qualcosa da dire, perché al netto di alcune eccezioni, i miei giudizi sono quasi simmetricamente opposti rispetto ai tuoi. Per dire, a parte il giudizio su Un po' esageri (sono d'accordo con te, è la peggiore del disco), per me Alieni fra di noi, Inno del perdersi, Ho una fissa e Diluvio sono tutti pezzi molto validi, mentre non mi fanno impazzire Derek, Sci desertico, Contro la ragione, Puzzle. Un po' meglio il giudizio su Nevischio (che all'inizio mi piaceva molto, poi mi è un po' calata), su Vivere di conseguenza, e soprattutto su Funeralus, che per me è probabilmente il pezzo migliore del disco, una di quelle canzoni che non ti aspetteresti mai dai Verdena e che invece ogni tanto ti tirano fuori, con quella coda quasi trip-hop mi piace davvero parecchio. Peccato - ma non è certo una novità - per i testi, che non saranno mai il punto di forza dei Verdena ma che, come ci siamo già detti, non sono all'altezza neanche di altri loro lavori precedenti.

Io mi fermo esattamente allo stesso punto. Molto molto buoni i primi due, salvo qualcosa del terzo e poi per me sono musicalmente morti.

Ecco, Meeting people is easy è ESATTAMENTE il motivo per cui ho imparato a capire che i loro pezzi a volte hanno queste gestazioni lunghissime.

Anche se nella recensione gli avevano dato 7, per me ha un senso, perché "Parachutes" è un disco che dal 2000 a oggi ha aperto tante strade a tante band.

Io sono ancora in attesa della pubblicazione di una versione "finale" di Big Boots, per dire. E ancor di più di Follow me around. questa loro attitudine al "recupero" di pezzi vecchi mi è sempre piaciuta molto, anche quando i risultati finali a volte mi lasciano un po' deluso.

Beh però è una cosa che hanno sempre fatto, dai. Basti pensare alla High and Dry che abbiamo sentito in questi giorni fatta dagli Headless Chickens.

Dopo oltre vent'anni dalla sua pubblicazione, che ottenne - se non ricordo male - un discreto successo anche da noi, mi sono deciso a leggere "Il senso di Smilla per la neve", nell'edizione da 5 eurini e 90. Sono quasi a metà, e ammetto candidamente che pensavo molto peggio.

Avoja se ce ne sono!

Io invece penso - paradossalmente - che Andy Murray sia in leggera risalita, ed essendo coetaneo di Nole, è forse l'unico che nel breve periodo potrà rompergli le scatole. Rivoluzione? Magari, ma da parte di chi? Nishikori? Raonic? Cilic? Goffin? Dimitrov? (tanto per citare i Top20 più giovani di Djokovic e Murray) Ci sono delle nuove leve potenzialmente interessanti, tipo Kyrgios, Thiem, Coric, ma nessuno che mi sembri ancora pronto a scalzare i "mostri sacri". Boh, time will tell us.

L'unica cosa che gli contesto è il "we want more" in chiusura di pezzo, fa pensare che non sappiano che successivamente all'uscita del disco i Radiohead abbiano pubblicato altri pezzi che ad esso sono in qualche modo correlati.

https://www.youtube.com/watch?v=dKtBAzZo_nk Blonde Redhead - Hated because of great qualities E quindi voi mi vorreste convincere del fatto che questo disco ha QUINDICI anni?

Beh però io me ne sarei andato prima della fine, sono sicuro.

Sarà una cover?

Mi hai fatto venire in mente che quando penso a Siddharta devo sempre cercare su Google per sapere dove sta la H di preciso perché sui due piedi la sbaglio sempre.

Beh, meglio tardi che mai http://mangiatoridicervello.com/2015/07/07/readiohead-the-king-of-limbs-la-recensione/

Oh, io sono obbligato a pavoneggiarmi, stavolta. Il mio "Notti insonni e pause pranzo" ha ricevuto una menzione d'onore al Premio Casentino 2015.

Aggiornamenti - e commenti - in ordine sparso sul mercato. - Belinelli: ha fatto benissimo, ha vinto il titolo ed era giusto che monetizzasse. Speriamo che McLemore non lo chiuda troppo. - Bargnani: boh. Credo che questo sia l'ultimo bivio della sua carriera NBA, se farà bene a Brooklyn si rilancerà, altrimenti credo che per lui sia pronto il biglietto di ritorno verso l'Europa. - Datome: ha preferito l'uovo oggi alla gallina domani. Forse avrebbe potuto aspettare gli Europei e giocarsi le sue chances NBA dopo la rassegna continentale, ma si vede che non se l'è sentita. Giocherà in una squadra con ambizioni forti anche in Eurolega, non me la sento di biasimarlo troppo. - Gallinari: pare che i Nuggets stiano cercando di scambiarlo, il che non sarebbe una gran pubblicità per lui che va in scadenza di contratto alla fine di quest'anno. Anche qui ci sarà bisogno di una grande stagione, altrimenti sarà ancora NBA ma con ingaggi notevolmente ridotti. Italiani in ordine sparso. Mussini ha fatto benissimo a provare l'NCAA sotto Chris Mullin, a St. John's si troveranno un play molto più "avanti" dei suoi anni rispetto ai pari età, speriamo recuperi bene dall'infortunio. Gentile se continua a snobbare l'NBA in questo modo credo che si troverà molte porte chiuse nei prossimi anni, peggio per lui perché secondo me sarebbe già pronto. Melli andrà al Bamberg, squadra emergente anche in chiave Eurolega. Vedremo se troverà un ruolo da protagonista. Cinciarini a Milano: scelta quasi obbligata per lui che va per i 30 e sente che l'esordio nell'Europa che conta non può più essere rimandato. Cervi, Polonara e Della Valle sono in scadenza di contratto, vedremo se Reggio li tratterrà tutti e tre, visto anche l'ingaggio praticamente certo di De Nicolao, Aradori e Stefano Gentile. Secondo me ne capiremo di più solo dopo gli europei.

Parlando d'altro: Max, che ne pensi di Paolo Moretti coach a Varese? Io sono felicissimo per lui

Il Suicidio dei Samurai a me piace molto, lo riascolto ancora oggi più spesso di Wow e di Requiem. Ho difficoltà nello spiegarvi il perché, in estrema sintesi potrei dirvi che è per me il miglior disco dei Verdena a livello di testi, di cantato di Alberto, di "potenza" dei pezzi. Ma io comincio ad avere una certa, per cui non faccio testo.