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Battisti - Panella


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Anche io ho il cofanetto, solo che è una palla: gli album vengono divisi, così L'Apparenza, me lo trovo suddiviso due canzoni da una parte ed il resto in un altro cd, ed è improponibile.

Bravo, infatti l'ho dato via proprio per quella motivazione

Lo stavo per comprare l'altro giorno e ho desistito proprio per questo motivo. Esiste un altro cofanetto con i cinque cd? Mi pare di averlo visto millemila anni fa alla Ricordi di Milano.

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Lo stavo per comprare l'altro giorno e ho desistito proprio per questo motivo. Esiste un altro cofanetto con i cinque cd? Mi pare di averlo visto millemila anni fa alla Ricordi di Milano.

mmm non credo. Comunque i dischi sfusi da Ricordi costano 5 euro (li ho visti proprio ieri in offerta).

Il bello de Il Cofanetto è che Pasquale Panella ha scritto una breve poesiola per ogni brano. Se fosse stato un cofanetto con cinque dischi separati era il massimo. Così...al diavolo le poesiole!

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L'apparenza per me è un discone. Non ha i due picchi di Don Giovanni (Le cose che pensano e Don Giovanni), ma la ma le canzoni sono tutte eccellenti e creano un disco compattissimo, a differenza di Don Giovanni, che è abbastanza eterogeneo.

Ecco vorrei parlare un pò di L'Apparenza.

visto che è quello più sganciato di tutti dalle consuete progressioni armonico/melodiche della musica leggera.

L'esperimento estremo (e inedito per Battisti) di scrivere le musiche partendo dai versi di Panella ha portato a concepire delle progressioni assolutamente sganiate da tutto ciò che era la consuetudine armonico/melodica di Battisti. E' un caso unico, perchè poi nei successivi album Lucio aggiusterà il tiro e invece che adattarsi ai testi di Panella sarà lui a forzare le parole facendole entrare nelle sue strutture.

Putrroppo però su L'Apparenza il produttore/arrangiatore Robyin Smith ha cannato completamente, tant'è che per il successivo La Sposa Occidentale Battisti richiamerà Greg Walsh (che produsse e arrangiò E Già e Don Giovanni). Le parti ritmiche non mi piacciono affatto, con la batteria che si limita a tenere sempre lo stesso tempo (che poi è lo stesso tempo per la maggior parte delle canzoni, quindi effetto pesantezza incredibile). Peccato, perchè le canzoni sono davvero tutte e otto stupende, e avrebbero meritato la fantasia ritmica che anima E già e Don Giovanni.

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Ecco vorrei parlare un pò di L'Apparenza.

visto che è quello più sganciato di tutti dalle consuete progressioni armonico/melodiche della musica leggera.

L'esperimento estremo (e inedito per Battisti) di scrivere le musiche partendo dai versi di Panella ha portato a concepire delle progressioni assolutamente sganiate da tutto ciò che era la consuetudine armonico/melodica di Battisti. E' un caso unico, perchè poi nei successivi album Lucio aggiusterà il tiro e invece che adattarsi ai testi di Panella sarà lui a forzare le parole facendole entrare nelle sue strutture.

Putrroppo però su L'Apparenza il produttore/arrangiatore Robyin Smith ha cannato completamente, tant'è che per il successivo La Sposa Occidentale Battisti richiamerà Greg Walsh (che produsse e arrangiò E Già e Don Giovanni). Le parti ritmiche non mi piacciono affatto, con la batteria che si limita a tenere sempre lo stesso tempo (che poi è lo stesso tempo per la maggior parte delle canzoni, quindi effetto pesantezza incredibile). Peccato, perchè le canzoni sono davvero tutte e otto stupende, e avrebbero meritato la fantasia ritmica che anima E già e Don Giovanni.

Ascoltare L'Apparenza fu davvero uno shock.

Ricordo che Don Giovanni lo amai alla pazzia da subito. Soltanto dopo qualche anno, decisi di ascoltare anche gli altri, in senso cronologico. Alla fine del primo ascolto de L'Apparenza, mi sembrò un macigno. Pesante nella sua durata, nonostante non duri così tanto. Mi ci volle del tempo per farmelo apprezzare. Comunque l'album contiene due delle canzoni mie preferite di sempre del matrimonio artistico Battisti-Panella: Specchi Opposti e Per Altri Motivi.

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Ascoltare L'Apparenza fu davvero uno shock.

Ricordo che Don Giovanni lo amai alla pazzia da subito. Soltanto dopo qualche anno, decisi di ascoltare anche gli altri, in senso cronologico. Alla fine del primo ascolto de L'Apparenza, mi sembrò un macigno. Pesante nella sua durata, nonostante non duri così tanto. Mi ci volle del tempo per farmelo apprezzare. Comunque l'album contiene due delle canzoni mie preferite di sempre del matrimonio artistico Battisti-Panella: Specchi Opposti e Per Altri Motivi.

Anche io amo Per Altri Motivi.

"un affetto non si prova, si indossa direttamente"

Effettivamente L'Apparenza è il più difficile fra i bianchi assieme a CSAR, secondo me. Uno perchè è melodicamente ardito e ritmicamente piatto, l'altro perchè è agli antipodi essendo melodicamnte monocorte e ritmicamente barocco.

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Anche io amo Per Altri Motivi.

"un affetto non si prova, si indossa direttamente"

Effettivamente L'Apparenza è il più difficile fra i bianchi assieme a CSAR, secondo me. Uno perchè è melodicamente ardito e ritmicamente piatto, l'altro perchè è agli antipodi essendo melodicamnte monocorte e ritmicamente barocco.

Questa volta, quoto e sottoscrivo. L'Apparenza forse un'antecchia in più...

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Qualcuno di voi ha letto il libro "Specchi Opposti" che tratta dell'ultimo Battisti? Merita? Non è che c'è in giro un file di esso?

Io l'ho comprato, ce l'ho, ma non te lo girerei mai in file perchè l'autore, Ivano Rebustini, è un mio amico :rolleyes: E' un libro più incentrato su Panella che su Battisti, ma ha anche un lungo capitolo dedicato ad Eh Già. Prendilo, secondo me è interessante. :laugh:

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Interessante teoria trovata su Facebook, dell'album Hegel

Da un' intervista a Pasquale Panella

- La tua autonomia artistica in questo progetto?

”Direi pericolosamente più che totale. Guarda, una cosa è avere la libertà di fare quello che ti pare, un'altra cosa la libertà di fare pure quello che pare all'altro o che non pare o che non sa.”

Hegel è una canzone che presenta alcune contraddizioni evidenti, ma fosse solo per questo, considerata la logica hegeliana, sarebbe una canzone coerente.

Cominciamo a capire quanti sono i protagonisti della canzone: sono tre o sono quattro?

L' Io della canzone ricorda il SUO bel nome, e si riferisce a una terza persona. Il sesso di questa terza persona non è specificato.

Dopo la prima modulazione compare una lei, la Jena dal bel nome.

Poi c'è un'altra modulazione e i protagonisti diventano due , ma questa volta l'Io canta alla prima persona plurale . Dice noi e dice tu.

Questi tre o quattro protagonisti innescano una serie di interpretazioni, più o meno spericolate, che si intrecciano con il senso letterale , ricco di riferimenti alla vita e al pensiero di Hegel. ( Jena, Tubinga, Napoleone che entra a cavallo nella città incendiata ,dialettica servo padrone, collisioni,governato e governatore, ossia servo e padrone,ecc)

La canzone secondo me deve essere interpretata alla luce delle dichiarazioni di Panella, rilasciate dopo l'uscita del disco.

Rapporto logoro, collaborazione finita.

Prima parte TESI

Mogòl Battisti

Hegel è Mogol.

Anzi

H E G E L

=

M O G O L

La Jena ovviamente è Grazia Letizia Veronese ( nel suo bel nome G.L.)

Cominciamo da quella che sembra essere l'accoppiata più strampalata, ossia Hegel = Mogol

Battisti dichiara negli anni 70

"Voglio essere il fine dicitore della canzone italiana"

Ascoltando le sue canzoni si capisce che la ricerca della pronuncia corretta di tutte le parole è ancora viva anche nel periodo con Panella.

Sentite per esempio come pronuncia coscIenza in Estetica. La I si sente nettamente.

Oppure considerate la parola CENTOTRE: è un classico della dizione, almeno per i lombardi che la pronunciano sbagliando la o e la e.

Ecco, a fronte di una cura meticolosa nel pronunciare in modo corretto tutte le parole, nella canzone Hegel , stranamente ,Lucio( "lavorava moltissimo sulla melodia", Panella) pronuncia in modo sbagliato Hegel. Lo pronuncia alla napoletana: dice Hegèl.

E' praticamente un unicum, questo errore.

Pronunciato in questo modo, Hegèl suona come Mogòl.

Hegèl Tubinga suona come Mogòl Battìsti.

Certo siamo nel campo della fantasia pura. Ma andiamo avanti.

L'album esce il 29 di settembre, data dagli ovvi riferimenti mogoliani.

Panella , in occasione dell'uscita rilascia alcune interviste nelle quali dichiara che Hegel è un manifesto contro la canzone spazzatura,

"Sfuggo il senso unico, o meglio l'unico senso.Detesto chi ne enfatizza uno soltanto. E' un impoverimento della canzone. Le canzoni hanno bisogno di trovare sempre significati nuovi e non devono avere speranza."

Continuiamo su Mogòl: io avrei masticato la sua tuta da ginnastica.

Questa frase si capisce, secondo me, soltanto se la colleghiamo a un'altra dichiarazione di Pasquale, secondo me rilasciata dopo aver constatato, e lo dice chiaramente sempre in una intervista, che critici e commentatori non avevano capito nulla dell'album:

"Hegel era uno che difendeva la sua zona. Hegel era un TERZINO."

Converrete con me che è piuttosto strana questa definizione.

In che ruolo giocava Mogol, nella nazionale cantanti?

Eh, giocava proprio da terzino( e il bello è che lo dice pure in una canzone con Lucio, Una vita viva).

Panella detesta la canzone governativa, la canzone serva : oltre a ricordare che la filosofia hegeliana divenne filosofia di stato, si deve porre l'accento sul fatto che proprio in quegli anni Mogol inaugurava il CET, quella scuola per autori di canzoni , tanto reclamizzata e che finora non ha prodotto nulla di significativo.

Proseguiamo:

Il nome se lo prese in prestito dai libri

Ultimamente Mogol ha dichiarato di non ricordare da dove abbia preso questo pseudonimo, ma è abbastanza semplice scoprirlo. Il Gran Mogol , quello vero , è il conquistatore di Costantinopoli, fondatore dell'omonima dinastia.

E' curioso inoltre notare che Lew Wallace ha scritto un libro sul gran Mogol, e Lew Wallace è l'autore di Ben Hur, titolo che riporta alla mente l'imperativo che l'Io di DonGiovanni rivolge all'ascoltatore. Segnalo e depennalo.

E fu come copiare di nascosto

fu come soffiare sul fuoco

La coppia Mogol Battisti produce un disco dopo l'altro, un progetto a tavolino che scivola sempre più nel commerciale. Soffiare sul fuoco significa alimentare un dissidio.Il dissidio lo vive Lucio, tra quello che sente di essere e quello che è per la critica italiana.

Poco dopo arriva una lei,

Lei nel suo bel nome era una Jena

Il bel nome è Grazia Letizia

Jena perché accusata da molti come la vera artefice del divorzio mogolBattisti,

( se fosse vero le dovrebbero dare l'Oscar, senza nulla togliere al periodo con Mogol, che ha generato grandi canzoni e grandi album come Anima Latina)

Qui però arrivano due o tre frasi che si intrecciano sia a Battisti Mogol, sia a Battisti Velezia e sia a Battisti Panella

Chi di noi il governato, chi il governatore

Chi fosse la provincia e chi l'impero son fatti che attengono alla storia

Aggiungiamo anche il presunto litigio sui diritti d'autore ( e persino quello su questioni di proprietà: ognuno esigeva la terra dell'altro. Ma potremmo anche aggiungere il cavalcato a pelo, che richiama in qualche modo uno dei pochi episodi noti della vita di Lucio, ossia la cavalcata Milano Roma fatta con Mogol, anche se i cavalli erano sellati!)

Facciamo pure che siano tutte coincidenze, è stato comunque divertente notarle.

Seconda Parte ANTITESI

Lucio che nella tesi si stacca da Mogol, subisce la stessa sorte. Le parti si sono rovesciate. Stavolta è lui ad avere stufato l'altro.

Improvvisamente per si passa al Noi. Il brano modula nuovamente

L'Io non è più il cantante ma l'autore del testo.

Erano gli esercizi obbligatori estetici,

le occhiate di traverso e TU guardavi indietro

c'eravamo capiti , capiti all'inverso, ci diventammo leciti per questo.

D'altronde e d'altro canto.A volte essere nemici facilita , piacersi è così inutile.

....Talmente presi ci si rese conto

di essere un'allegoria soltanto quando

ci capitò di indicare il soffitto col naso

di dire noi due e ci marmorizzammo.

Qui , secondo me Panella parla del rapporto tra lui e Lucio.

Sempre in un'intervista si lamenta del fatto che LORO MALGRADO, anche la coppia Battisti Panella era diventata un fenomeno commerciale, una distilleria abusiva che goccia a goccia secerneva a scadenza biennale un nuovo disco.

Panella diceva : abbiamo fatto

Battisti pensava subito al prossimo

In pratica i due erano diventati scontati, una figura del mercato discografico, erano stati istituzionalizzati. Marmorizzati. (cosa c'è di più istituzionale del marmo?)

Nonostante tutti i tentativi per chiamarsi fuori da ogni logica consumistica i due erano ormai diventati una figura ben definita del panorama discografico.

Se viene letto hegelianamente questo testo è stupefacente: la tesi iniziale di Battisti che stanco della routine e della squallida figura di prodotto commerciale rompe il sodalizio con Mogol, si ribalta nell'antitesi di Panella che per gli stessi motivi rompe il rapporto con Lucio.

Hegel scrive:” Non c'è proposizione di Eraclito che io non abbia accolto nella mia logica”

L'arte, il miracolo scaturisce proprio dalla collisione tra i due contendenti che , seppur discutendo amabilmente , cercano di sottrarsi il terreno a vicenda.

Quando ci capitò di dire noi due, la passione era finita. Per Eraclito dall'opposizione nasce l'accordo : "a volte essere nemici facilita, piacersi è così inutile"

"la corda tesa amò l'arco" ( questa richiama direttamente una proposizione di Eraclito).

Se diciamo noi DUE, unifichiamo due unità prima distinte, un IO + un'altro IO, in un'unità superiore. Ma con ciò , dal punto di vista di Panella, si annulla il divenire

“Noi non divagammo”

( e lo dice chiaramente in un'intervista “Tutto era diventato così ripetitivo. Un disco ogni due anni).

Per Eraclito l'essere è diveniente e il movimento è generato proprio dalla lotta tra opposti . Il fuoco governa tutto ( Il punto era l'incendio,soffiare sul fuoco) ed è padre dell'armonia.Il punto era l'incendio, e l'incendio si era ormai estinto.

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  • 3 weeks later...

Come dicevo nell'altro thread, oggi è il 29 Settembre, la data della sua famosa canzone, ma anche...la data di uscita di Hegel, l'ultimo album con Panella.

Molti dicono sia un episodio poco riuscito. Io ci sono attaccatissimo. Due anni fa ebbi un problema che mi tenne a letto per un bel pò. La notte soffrivo d'insonnia e...non sapendo cosa fare, spulciando il mio mp3, trovai Hegel. Mi tenne compagnia, ogni notte di quel periodo.

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  • 8 months later...
  • 2 weeks later...

Io l'ho comprato, ce l'ho, ma non te lo girerei mai in file perchè l'autore, Ivano Rebustini, è un mio amico :rolleyes: E' un libro più incentrato su Panella che su Battisti, ma ha anche un lungo capitolo dedicato ad Eh Già. Prendilo, secondo me è interessante. :laugh:

Lettura interessantissima.

Del periodo Panelliano il disco più "normale" è Don Giovanni perchè le musiche sono state scritte prima dei testi i quali sono stati addattati su queste.

Dal disco successivo è successo sempre il contrario. Panella forniva a Battisti i testi e lui successivamente li musicava.

Consigliatissimo anche "E Già" disco a cavallo fra la produzione con Mogol e quella con Battisti.

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