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Dischi minori


Captain Yesterday

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6. Blind Melon - Soup (1995)

soup.jpg

L'album il cui insuccesso fece cadere in depressione Shannon Hoon fino alla morte per overdose durante il corrispondente tour.

Il primo, omonimo album, ebbe un buon successo (trainato dalla hit "No rain"): un mix di Zeppelin e Doors, psichedelia, rock e folk.

Il successivo, Soup, è a mio parere una crescita esponenziale, poco capita dal pubblico: ritmiche impazzite e intrecci southern-rock con un occhio ai Jane's Addiction e all'ormai decadente grunge creano un mix strepitoso, che cresce ascolto dopo ascolto.

Pezzi isterici come "2x4" e "Dumptruck", ballate letteralmente meravigliose come "Walk", "St. Andrew's Fall" (uno dei miei pezzi preferiti in assoluto) e "Mouthful of cavities", il delirio schizofrenico folk di "Skinned", i testi di assoluto livello... rendono quest'album (a mio parere) il simbolo di un grande rimpianto: quello di aver perso chi tanto avrebbe potuto ancora dare.

Di quel periodo, per chi non l'ha vista, è imperdibile la performance folle (di altri tempi davvero) a Woodstock 1994, in cui viene presentata fra l'altro la canzone "Soup" (scartata dalle sessioni dell'album, pur dandogli il titolo). Vengono presentate anche altre canzoni dall'album: http://www.youtube.c...0.0.0s0cpHkBeGQ

Ma la performance più folle è quella di Time, tratta dal primo album... 10 minuti di follia (mi prendo la licenza di linkarla anche se proviene dall'altro album):

http://www.youtube.com/watch?v=Ot_hYECz3cw

Un post bellissimo, ti sto volendo benissimo anche se non ti conosco.

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Weld_-_neil_young_and_crazy_horse.jpg

Neil_Young_-_Arc.jpg

24. Neil Young - Arc-Weld (1991)

Disco live strepitoso, tenuto "nascosto" dai leggendari Rust Never Sleep e Live Rust. Ma questo triplo disco live (2 cd Weld, 1 per Arc) possiede una peculiarità che manca agli altri due: rabbia. 1991: è appena iniziata la guerra del golfo e l'artista canadese si trova a girare l'America per la tournè dell'album Ragged Glory (il disco grunge di Young) ovvero il secondo album della rinascita, dopo un decennio di dischi scialbi e volutamente brutti (anche se in quegli album qualche perla, Neil è riuscito sempre a scriverla). Arc-Weld è la testimonianza di quella turnè, feroce e abbrasiva. I brani sono come non te li aspetti da Young: deflagranti, pieni di feedback, dilatati all'inverosimile, straripanti di chitarre "fischianti" (non a caso, i Sonic Youth aprivano i suoi concerti di questo tour). I Crazy Horse girano a 1000, neanche in studio hanno dato tanta prova della loro bravura. Per tutta la durata di Weld, le chitarre di Young e di Frank "Poncho" Sampedro non fanno altro che dialogare fra di loro, completandosi, diventando una cosa sola. Weld è composto per la maggior parte dai brani di Freedom e Ragged Glory, più una manciata di classici del glorioso repertorio. Unico inedito, una cover di Blowin' In The Wind di Dylan, resa apocalittica e disperata. Per il resto Love To Burn, Like a Hurricane, Rockin' in The Free World, Love And Only Love e Tonight's The Night diventano delle vere e proprie jam session.

Arc invece all'epoca fu massacrato dalla critica. Si tratta di un'unica traccia dalla durata di 35 minuti, creata da un taglia e cuci di tutti i finali delle canzoni di Weld assemblati, risultando un macigno di feedback avant-garde di non facile digeribilità, ma molto affascinante come esperimento. Per concludere, Arc può anche non essere considerato dai più (anche se è un peccato!), ma Weld è uno di quei pochi album live fondamentali.

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smashing+pumpkins+-+adore.jpg

25. Smashing Pumkins - Adore (1998)

Ingiustamente considerato minore dei due bestsellers della band di Chicago (Siamese Dream & Mellon Collie...), ma anche dell'acerbo e fradicio di grunge Gish. Personalmente lo reputo un capolavoro e l'ultimo grande album partorito dalla testa di Corgan, con testi stupendi e arrangiamenti mai fuori luogo ed innovativi per le Zucche. Più elettronica e drum machine, meno predominanza di chitarre e di assoli. Corgan scoprì la drum machine per caso, proprio come successe per i R.e.m. con Up, all'abbandono di Berry: il batterista Chamberlain venne allontanato dalla band per problemi di droga e trovandosi con un componente in meno Corgan scoprii quanto gli piacesse giochicchiare con la drum machine (Ava Adore). La morte della madre influenzò tutto il lavoro rendendolo a volte oscuro, a volte carico di una dolcezza al limite della stucchevolezza. Non mancano le perle come Tear, Crestfallen, For Martha e la splendida Blank Page. Ava Adore e Daphe Descends sono due singoli azzeccati e molto rappresentativi per la loro strada intrapresa all'epoca e non manca una pop-song perfetta come Perfect (praticamente una figlia minore della fortunata 1979). Un album bistrattato nel anno di uscita, ma rivalutato (un pochino) negli anni di oblio di Corgan.

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25. Smashing Pumkins - Adore (1998)

Ingiustamente considerato minore dei due bestsellers della band di Chicago (Siamese Dream & Mellon Collie...), ma anche dell'acerbo e fradicio di grunge Gish. Personalmente lo reputo un capolavoro e l'ultimo grande album partorito dalla testa di Corgan, con testi stupendi e arrangiamenti mai fuori luogo ed innovativi per le Zucche. Più elettronica e drum machine, meno predominanza di chitarre e di assoli. Corgan scoprì la drum machine per caso, proprio come successe per i R.e.m. con Up, all'abbandono di Berry: il batterista Chamberlain venne allontanato dalla band per problemi di droga e trovandosi con un componente in meno Corgan scoprii quanto gli piacesse giochicchiare con la drum machine (Ava Adore). La morte della madre influenzò tutto il lavoro rendendolo a volte oscuro, a volte carico di una dolcezza al limite della stucchevolezza. Non mancano le perle come Tear, Crestfallen, For Martha e la splendida Blank Page. Ava Adore e Daphe Descends sono due singoli azzeccati e molto rappresentativi per la loro strada intrapresa all'epoca e non manca una pop-song perfetta come Perfect (praticamente una figlia minore della fortunata 1979). Un album bistrattato nel anno di uscita, ma rivalutato (un pochino) negli anni di oblio di Corgan.

E' un album meraviglioso: a discapito di meno ricerca musicali, testi dolorosi ed estremamente vissuti, alla faccia della convinzione di Corgan di non saper scrivere, For Martha e Ava Adore sono canzoni che si possono dedicare ad una sola donna nella vita

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Adore è molto bello secondo me...le virate sintetiche non piacciono in generale ai pretoriani del grunge chitarroso, da lì discende il fatto che viene considerato un album di serie B. Se Siamese Dream è l'album del boom e Mellon Collie l'apogeo degli anni '90, Adore e i due Machina trasudano grandeur decadente.

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26 Roberto dell'Era - Colonna Sonora Originale

roberto dell'era è il bassista degli afterhours, io non sono in grado di giudicare ma mi pare di capire sia considerato tecnicamente scarso

l'album l'ho comprato ad un concerto degli aftehours un mese fa, dopo aver sentito un paio di canzoni su youtube che mi avevano colpito

sarà una pippa di bassista ma ha gusto, cazzo

un album classico e di classe, non banale, senza strappi, senza urla, un album da viaggio

un album che mi sento di consigliare a tutti

tanto per farsi un'idea www.youtube.com/watch?v=IGd7uRkHaSM

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26 Roberto dell'Era - Colonna Sonora Originale

roberto dell'era è il bassista degli afterhours, io non sono in grado di giudicare ma mi pare di capire sia considerato tecnicamente scarso

l'album l'ho comprato ad un concerto degli aftehours un mese fa, dopo aver sentito un paio di canzoni su youtube che mi avevano colpito

sarà una pippa di bassista ma ha gusto, cazzo

un album classico e di classe, non banale, senza strappi, senza urla, un album da viaggio

un album che mi sento di consigliare a tutti

tanto per farsi un'idea www.youtube.com/watch?v=IGd7uRkHaSM

Uscito e passato inosservato. Un vero peccato. In Italia fanno clamore certi album spaventosi e uno di questo genere no. Lo trovo anche io molto bello.

Ho un aneddoto su Dell'Era: l'ho incontrato a Roma agli inizi di Giugno. E' una persona squisita. Mi ha tenuto a parlare per dieci minuti e si è imbarazzato perché lo avevo riconosciuto.

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The+Verve+-+A+Storm+in+Heaven+-+Front.jpg

Verve, A Storm in Heaven - 1993

Risulta difficile apprezzare questo disco, da entrambi i lati lo si vuol guardare. Vale a dire, sia per chi viene da Bittersweet Symphony e sia per chi si avvicina ai Verve per la prima volta, A Storm in Heaven rappresenta un disco ostico sotto molti aspetti. Ricordo ancora la prima volta che comprai quest'album. Completamente a digiuno di shoegaze ( è stata la mia iniziazione ad uno stile che tutt'ora oggi adoro ) ero convinto che si fosse rotto lo stereo e per molti mesi fu da me bocciato come flop. Non capivo le canzoni ed ero perso nel marasma sonoro, nella voce allucinata e distante di Richard Ashcroft, oggi credo sia un bellissimo album e la copertina rende bene l'idea della musica al suo interno. McCabe è uno dei chitarristi più sottovalutati di tutti gli anni '90 ( e forse di sempre ) l'ho già detto in altri post, tempo fa.

Quest'album è psichedelia, allucinazione, muri di chitarre fluide come onde alte 10 metri, echi, riverberi, c'è la notte gelida, c'è il giorno caldo, bollente. Molto più di un album shoegaze, molto più di un album psichedelico.

Dopo anni di ascolti lo consiglio sia a chi conosce solo Bittersweet Symphony, sia a chi non li ha ancora mai sentiti nominare. Occhio però, è difficilissimo che entri subito nella vostra mente, figurarsi nel vostro cuore!

Per finire inserisco l'immagine del retro della copertina che a me, che ho uno stranissimo senso dell'umorismo si vede, ha sempre fatto morire dal ridere

The+Verve+-+A+Storm+in+Heaven+-+Back.jpg

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  • 3 weeks later...

TomWaits-TheBlackRider%5B2%5D.jpg

27. Tom Waits - The Black Rider (1993)

The Black Rider è il tipico esempio di album che non viene considerato dai molti ed evitato dai fan sfegatati legati a certi stereotipi del loro artista preferito. Si tratta di una colonna sonora di un'opera teatrale scritta dallo scrittore William Barroughs (una dolce ragazza viene data in sposa ad un cacciatore. Il protagonista dell'opera, per riconquistarla, deve vincere una sfida di caccia contro il cacciatore. Venderà l'anima al diavolo e tutto terminerà in tragedia). L'opera è composta da frammenti-bozzetti strumentali e vere e proprie perle dimenticate dell'artista di Pomona. Nelle tracce in cui impersona Mefistofele, si trova a suo agio come non mai e gli riesce quello che sa fare meglio, ovvero, mettere i brividi con la sua voce. Si tratta di un lavoro molto ostico (forse il più ostico di zio Tom) e di non facile ascolto. A differenza degli altri lavori teatrali (Blood Money & Alice), The Black Rider soffre della mancanza delle immagini. Alla fine, Alice e Blood Money possono essere considerati anche soltanto degli album e non opere teatrali. Con questo no, ma non significa che non possa essere ascoltato. Ci vuole il giusto tempo e quando ve ne sarete abituati, vi renderete conto della grandezza di questo album dimenticato.

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black_celebration_large.jpg

Depeche Mode - Black Celebration (1986)

E' il disco che da inizio alla seconda e brillante fase dei Depeche Mode. Via le "canzoncine" elettroniche e scarne, spazio a brani più intensi e strutturalmente complessi, finalmente aventi un songwriting più controllato, ma anche più maturo (per quanto riguarda la scrittura dei brani già in Some great reward si era notata una crescita, ma qui ancor di più). Melodie efficaci e atmosfere non proprio rassicuranti è la formula magica della riuscita del lavoro in questione, un marchio di fabbrica che verrà mantenuto anche nei fortunati lavori successivi. Dave Gahan dimostra di essere un gran cantante (se mai ce ne fosse il bisogno), Martin Gore è un leader in ombra quanto basta (Question of Lust & Sometimes sono cantate da lui), Fletcher fa il minimo sindacale ed Alan Wilder sfoggia le sue capacità polistrumentistiche (il suo culmine sarà in Songs of faith and devotion). Leggermente datato nei suoni, Black Celebration si presenta come un monolite nero che fa delle ossessioni della band il cardine portante ma che non disdegna momenti di dolcezza (Sometimes & Here is a House su tutte). Se non bastasse, come ogni disco dei Depeche Mode ci insegna, anche qui è presente un brano scala-classifica: Stripped, personalmente la mia canzone preferita di Gore e soci. Registrato tra Berlino e Londra, mostra la band di Basildon al suo meglio.

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ennò Capitano. Black Celebration è indubbiamente uno dei migliori album dei DM, ondamerda lo mette addirittura come pietra miliare; posso capire se mettevi Speak and Spell, A Broken Frame o Exciter che a parecchi non è piaciuto, ma Black Celebration non è un disco minore dei 3 di Basildon.

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ennò Capitano. Black Celebration è indubbiamente uno dei migliori album dei DM, ondamerda lo mette addirittura come pietra miliare; posso capire se mettevi Speak and Spell, A Broken Frame o Exciter che a parecchi non è piaciuto, ma Black Celebration non è un disco minore dei 3 di Basildon.

Se tu pensi ai Depeche Mode della seconda fase, ti viene subito in mente Black Celebration? Oppure Violator, Songs of faith..., Music for the Masses, Ultra o il live 101? A me vengono in mente prima quelli che ho scritto che Black Celebration. Minore in senso che viene nominato meno e non minore in senso artistico o di opera.

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