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Roma - 22 Settembre (Capannelle)


Mikele Yorke

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Anche per me è stato il primo concerto dei Radiohead, anzi il primo concerto e basta, e quindi potrò non avere un metro di paragone ben preciso nel valutare la performance, ma non posso che descrivere con stupore e incanto la serata di ieri sera.

A dir la verità, non tutta la serata, vista l'organizzazione pessima che ha reso massacrante arrivarci ma soprattutto andare via, e alcuni elementi del pubblico che si sforzavano nel loro intento di essere irritanti o altri che poco ne sapevano dei Radiohead.

Lasciato fuori ogni elemento non direttamente correlato alla band, però, tutto è stato se non perfetto, come minimo altamente soddisfacente: la scaletta mi è sembrata assai equilibrata, anche se personalmente a Planet Telex o Myxomatosis avrei preferito Climbing up the Walls o Packt Like Sardines, per dire... Ma sono stata ben contenta che abbiano eseguito Paranoid Android, averla sentita dal vivo almeno una volta nella vita, dopo averla riprodotta sull'ipod per svariati anni mi è sembrato surreale. Per il resto, come ormai tutti concordiamo, TKOL live è praticamente micidiale, impossibile rimanere fermi e zitti (e il fatto che alcuni invece lo siano stati la dice lunga). Tra i momenti più emozionanti sicuramente Nude e Reckoner, che è tra le mie preferite e avevo a lungo sperato che facessero. EIIRP è stata decisamente perfetta come brano di chiusura, anche se l'esecuzione della parte finale e la loro stessa uscita non mi è sembrata delle migliori.

Ma, ripeto, non sono per niente affidabile, tanto più che per diverse ore dopo il concerto ho totalmente perso la capacità di esprimere qualcosa di senso compiuto. La sensazione di estraniazione è stata tra le più strane che abbia mai provato, non riuscivo a spiegarmene il motivo o, meglio, non riuscivo nemmeno a pormi il problema di dovermelo chiedere, perché era come se non dovessi più pensare. Certo, ora, realizzando il tutto, mi rendo conto dell'impatto maestoso che avuto quel concerto che, come molti di voi, ho aspettato per anni (e quasi tre mesi) e, insomma, non avrei potuto sentirmi diversamente, considerata anche la notevole stanchezza che mi ritrovavo.

Ritornando alla performance, al contrario di quello che ha scritto qualcun altro, loro mi sono sembrati estremamente presi, Thom in particolare, che non perdeva occasione di fare il simpaticone (tipo quando si è messo a spostare il pianoforte facendo finta di non riuscirci e subito sono arrivati i tecnici e l'han portato via) e si muoveva in modo molto coinvolgente (ormai adoro le sue movenze così gaie), ma anche gli altri hanno dato del loro meglio, ad eccezione di Colin che non si vedeva quasi per niente (almeno da dov'ero io, in decima fila tra Thom e Ed).

Insomma, nonostante le mie aspettative fossero alte e nei mesi scorsi abbia passato tanto tempo a guardare i video delle altre date di questo tour e dei precedenti, i Radiohead mi hanno persino sorpreso. La paura di essere delusa, che pure si era di tanto in tanto affacciata, è praticamente scomparsa alla prima nota di Lotus Flower.

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Ah ragà io sono appena tornata dalla traversata marittima!

Avrei voluto incontrare qualcuno di voi ma mi era assai difficile potervi riconoscere in mezzo a quel bordello!

Io comunque stavo dalla parte del pomicio! Ero circondata da coppiette che limonavano duro ad ogni canzone yeee (e sottolineo il fatto che erano coppiette alte - ovviamente - 3 metri per 2 :laugh: )

Comunque era il primo concerto anche per me, non vi nascondo che mi sono pure commossa :timido:

E' stato tutto molto molto bello, peccato per chi ogni tanto cantava come se fossimo ad una partita ma vabbè, ci sta, ho tollerato, ero in fase love.

Mi ha un po' delusa la location ma per tutto il resto yeeeeee

(tranne per la birra a 5 euro :o )

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bel video HypFra

Ti ringrazio.

Purtroppo non riesco a caricare su youtube alla qualità che vorrei e preparare i file per you tube partendo dal 1080 della videocam è un calvario.

Ho ripreso:

Lotus Flower, Bloom, EIIRP, Exit music, Paranoid Android, Feral, Kid A, Give up the ghost, Daily mail e Arpeggi.

Se qualcuno di voi (più di uno però magari, ci vuole tempo...) vuole un file da scaricare (avi o mkv) me lo faccia sapere.

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b]Missione Radiohead gli ultimi eroi del rock più vero

GINO CASTALDO

ROMA

La spigolosa e tenebrosa nuvola chiamata Radiohead si è posata su Roma, nella vasta area di Capanelle, spargendo a piene mani tracce di quella stralunata e irresistibile bellezza che emana dalla loro musica, per la prima delle quattro date previste in Italia (ieri sera a Firenze, martedì a Bologna e mercoledì a Codroipo). E che sia l’evento rock della stagione lo testimonia il fervore del pubblico, lacrime e volti luminosi, come se fossero tutti lì ad aspettare il verbo, o quantomeno lo sghembo faro crepuscolare di canzoni che inghiottono l’anima e la risputano mutata e rigenerata dall’unica malsana poesia possibile in

questi tempi di false luci, di abbagli senza costrutto. La responsabilità è grande e i Radiohead se la prendono tutta, portando un enorme palco che sembra frazionarsi in pannelli di luce mobile, schermi quadrati sospesi nel vuoto, che si muovono per tutto il tempo e creano scenografie, archi, piani sfasati, oscillando tra dominanti di verde chiaro, rosso, arancione, bianco e nero.

L’inizio è disturbante, come nelle ultime loro produzioni, i ritmi sembrano dissennati, fuorvianti, sbagliati, un intreccio infuocato sui quali la voce di Thom Yorke veleggia con dolorosa drammaturgia, e così se ne vanno

Lotus flowers, Bloom, 15 steps e Weird fishes, prima di affondare indietro sull’aliena leggerezza di Kid A.

Sembrano sempre sul punto di svelare la faccia nascosta della luna, in un chiarore appena accennato, non concedono nulla, fanno del rigore un valore estetico a se stante, ma la desolata terra in cui portano il pubblico è paradossalmente accogliente, un grande, enorme rifugio per tutti coloro, e sono tanti, che amano musiche veritiere e sfrontate, e accettano la scabra spigolosità di pezzi comeMorning Mr. Magpie come atto dovuto e speculare a tutto ciò che altrove risulta falso e fintamente ottimistico.

Thom Yorke concede perfino qualche parola in italiano, poche e graziose, e poi a sorpresa dedica un pezzo a Berlusconi,

così, seccamente, senza dire di più e attacca Daily mail, feroce e limpida digressione su potenti che sbagliano e inquinano il mondo. Il concerto ha uno strano andamento, si scioglie pian piano, va a ripescare in vecchi dischi, si distende, concede alcuni dei pezzi monumentali del passato, I might be wrong, Idioteque, la struggente Exit music dove due amanti dormienti come Giulietta e Romeo non scappano,non cercano la libertà fuori dalla loro prigione, e poi Paranoid android, una strepitosa

House of cards.

Le luci e i pannelli si compongono e scompongono, mandano bagliori improvvisi, dividono l’immagine in dettagli angolati, e accompagnano mirabilmente questo viaggio in una progressiva distillazione di poesia sonora che si fa sempre più incisiva e densa man mano che il concerto va avanti, alla luce della quale anche la recentissimaGive up the ghost,tratta dall’ultimo disco

The king of limbs, ampiamente suonato in questo tour, sembra un canto dolcissimo, quasi angelico, se per angeli intendiamo gli amorosi custodi della terra desolata in cui si muovono i Radiohead.

E’ una faticosa e immensa bandiera quella che il gruppo sventola dall’alto del palco, un richiamo per sopravvissuti, per rivoluzionari, per amanti del vero, per chi non si accontenta, per chi combatte attraverso l’arte una battaglia di consapevolezza. Una battaglia vinta sul campo, concerto dopo concerto, lanciando fasci d’ombra che sembrano l’unica possibile di garanzia di autenticità. Qui, per una volta, non c’è nessun trucco. E alla fine, solo alla fine, come dice l’ultimo pezzo col quale salutano la folla del concerto, tutto può andare al suo posto,

Everything in its right place.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

REPUBBLICA.IT

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io ero piuttosto dietro, quasi vicino ai gazebo della birra a destra

serata tranquilla eccetto per un gruppo di quattro persone che per i primi pezzi continuavano a chiacchierare come se il concerto non fosse ancora iniziato e il ronzio del generatore dei suddetti gazebo

ah, prima del concerto ero al margine del pratone quando mi trovo davanti lui

dagostino_290x435.jpg

allucinante :lol:

:adoratelo:

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