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A Moon Shaped Pool


Lacatus

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Altra caratteristica che me li ha fatti amare. Il rispetto per la Bellezza, il senso del pudore e la necessità di coprirla questa Bellezza, quasi come volessero proteggerla e, assieme ad essa, proteggere se stessi, mantenersi vivi alimentando la "differenza" che li caratterizza e li distingue dagli altri musicisti ("larvatus prodeo" per citare Cartesio). Cosa intendo dire? Chi altro avrebbe reso astratto e "mascherato" dall'elettronica un brano dalle potenzialità pazzesche a livello melodico come like spinning plates? Avrebbero potuto svilupparlo con piano, basso, chitarra, batteria e violini (come han fatto per present tense) e invece si sono fermati e lo hanno immortalato così, lavorando per sottrazione e preservandone in questo modo la cristallina bellezza.

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On 5/5/2020 at 10:47 AM, kid a said:

Disco un po' manierista e conservativo, ma cionondimeno confezionato con notevole maestria: per me contiene alcune tra le vette assolute della loro discografia.

Alla fine questo è anche il mio sunto. Disco stilistico, più estetico che emotivo. D'altronde si sa che jonny, che ha dominato le registrazioni, può arrivare fino ad un certo punto, nonostante pensi che pure Thom abbia dato una mano.

Comunque lo preferisco ad altri dischi del periodo maturo. I pro sono, per me, una notevolissima profondità sonora, a livello proprio acustico, e quella manciata di pezzi che ci ricorderemo, anche nel futuro. I contro sono la disorganicità del tutto e dei limiti a livello di songwriting, su un paio di brani che, col tempo, si sono rivelati quel che sono, ovvero niente di ché - parliamo comunque di due episodi...

Però ci penso e credo anche che sia un disco della consapevolezza, e che si connette maggiormente con chi ha più o meno la stessa età della band. Credo sia proprio rappresentativo di una fase della vita, umana e artistica. 

Cosa che si potrebbe dire di ogni disco, ma credo che qui venga fuori più nettamente. 

On 5/5/2020 at 3:56 PM, kid a said:

Present tense è fantastica in sé come composizione. 

 

Present Tense funziona perché si staglia su un mix di calore e calcolo. Calcolo nel senso che è come certe canzoni di Neil Young: non ci aggiungeresti una nota, sono perfette cosi. Calore, perchè ne ha, basta sentirla. Non è travolgente, è sorniona, matura

On 5/5/2020 at 2:42 PM, echoes said:

le Daydreaming ha uno sviluppo che la rende decisamente una closure. Al limite si poteva tollerare come opener.

Io l'avrei messa da opener, ti butta diretta nel suono e nelle emozioni del disco, più ci penso più credo che dovexsse essere lei l'opener, con True Love Waits chiusura obbligata. Il suono del disco è Daydreaming, e bisognava sfruttare la cosa, con querl suono di nastro che ti butta dentro l'album, quasi a forza. E poi inizia l'arpeggio e cadi nella pozza. 

 

 

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28 minutes ago, Wanderer said:

Io l'avrei messa da opener, ti butta diretta nel suono e nelle emozioni del disco, più ci penso più credo che dovexsse essere lei l'opener, con True Love Waits chiusura obbligata. Il suono del disco è Daydreaming, e bisognava sfruttare la cosa, con querl suono di nastro che ti butta dentro l'album, quasi a forza. E poi inizia l'arpeggio e cadi nella pozza. 

 

 

Era esattamente quello che mi sarei aspettato al primo ascolto di Daydreaming: un disco quasi interamente giocato sul minimalismo e sul contrasto caldo/freddo (archi, elettronica, piano). Il fatto è che, lo ripeto spesso, loro non hanno mai avuto interesse a fare dischi omogenei. I Radiohead ragionano come una pop/rock band ovvero fanno ruotare i dischi attorno alle canzoni e al limite omogeneizzano con la produzione. Non hanno mai avuto interesse a fare concept sonori veri e propri, tutti i loro dischi sono super-disomogenei. Fanno eccezione Ok Computer e Kid A ma forse più per caso che per volontà: in fondo anche nel Bambino si passa da How To Disappear ad Idioteque, lì il miracolo è stato proprio riuscire ad amalgamare influenze diversissime (da folk agli Autechre passando per il free jazz ed Aphex Twin). Però appunto è stato un evento più unico che raro ed erano in un periodo di apice creativo irripetibile.

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Mi cimento in una recensione, non me ne vogliate.

Burn The Witch parte alla carica, al galoppo, uè raga siamo tornati!

Daydreaming. Bhe, con la strega hanno scherzato. Molto lineare. Questa, invece, articolata, complessa, si passa da una “stanza” ad un’altra, come nel video. Alla fine ci si ritrova nella caverna, felici ed angosciati per esserci finiti.

Decks Dark. Molto rivalutata, all’inizio non una delle mie preferite. L’incedere costante e misurato, nobilitato dal coro. L’ultimo minuto circa squassa.

Desert Island Disk. Ci si muove in un sottobosco al tramonto. Ci si prepara a montare le tende per la notte. Si assiste con un senso di appagamento all’agonia degli ultimi raggi di sole.

Ful Stop. Psichedelica cavalcata, diametralmente opposta alla precedente. Al minuto 3:08 uno dei passaggi più belli del disco. Dopo incede un po’ ripetitiva.

Glass Eyes. Cerniera di gran classe. Un po' la "Faust Arp" di questo disco.

Identikit. Non riesco a fare l’identikit di questo brano. Al di sopra delle mie possibilità. Bellissimo. La parte finale uno dei passaggi migliori del disco.

The Numbers. Probabilmente la mia preferita. Dico una cazzata se lo definisco un pezzo jazz? Dal minuto 3:30 insuperabile.

Present Tense. Ma che è ‘sto pezzo? “Si colloca di diritto tra le melodie più belle pennellate dai Radiohead, con il suo trascinante incedere bossanova”. Questa l’ho copiata per darmi un tono, ma mi trova perfettamente d’accordo.

Tinker Tailor Soldier ….. cazzo di titolo, però che brano sconvolgente! Dal minuto 3:06 ti avvolge in un vortice lento di sabbie mobili e da lì non risali più. Alla fine, del mondo che conoscevi non rimane altro che qualche eco lontano e distorto.

True Love Waits. L’ideale chiusura di un cerchio aperto molti anni fa. Con la strega ci hanno detto che sono tornati, con questa ci dicono che ci stanno salutando per sempre. Addio, è stato bello avervi conosciuto.

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1 hour ago, OKidAmnesiac said:

Mi cimento in una recensione, non me ne vogliate.

 

Burn The Witch parte alla carica, al galoppo, uè raga siamo tornati!

 

Daydreaming. Bhe, con la strega hanno scherzato. Molto lineare. Questa, invece, articolata, complessa, si passa da una “stanza” ad un’altra, come nel video. Alla fine ci si ritrova nella caverna, felici ed angosciati per esserci finiti.

 

Decks Dark. Molto rivalutata, all’inizio non una delle mie preferite. L’incedere costante e misurato, nobilitato dal coro. L’ultimo minuto circa squassa.

 

Desert Island Disk. Ci si muove in un sottobosco al tramonto. Ci si prepara a montare le tende per la notte. Si assiste con un senso di appagamento all’agonia degli ultimi raggi di sole.

 

Ful Stop. Psichedelica cavalcata, diametralmente opposta alla precedente. Al minuto 3:08 uno dei passaggi più belli del disco. Dopo incede un po’ ripetitiva.

 

Glass Eyes. Cerniera di gran classe. Un po' la "Faust Arp" di questo disco.

 

Identikit. Non riesco a fare l’identikit di questo brano. Al di sopra delle mie possibilità. Bellissimo. La parte finale uno dei passaggi migliori del disco.

 

The Numbers. Probabilmente la mia preferita. Dico una cazzata se lo definisco un pezzo jazz? Dal minuto 3:30 insuperabile.

 

Present Tense. Ma che è ‘sto pezzo? “Si colloca di diritto tra le melodie più belle pennellate dai Radiohead, con il suo trascinante incedere bossanova”. Questa l’ho copiata per darmi un tono, ma mi trova perfettamente d’accordo.

 

Tinker Tailor Soldier ….. cazzo di titolo, però che brano sconvolgente! Dal minuto 3:06 ti avvolge in un vortice lento di sabbie mobili e da lì non risali più. Alla fine, del mondo che conoscevi non rimane altro che qualche eco lontano e distorto.

 

True Love Waits. L’ideale chiusura di un cerchio aperto molti anni fa. Con la strega ci hanno detto che sono tornati, con questa ci dicono che ci stanno salutando per sempre. Addio, è stato bello avervi conosciuto.

 

Non sono d'accordo sulla tua "analisi" di True Love Waits, ma per il resto complimenti! :prego:

 

1 hour ago, Lacatus said:

Celebriamo il 4° compleanno di A Moon Shaped Pool così

 

:wub::wub::wub:

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1 hour ago, OKidAmnesiac said:

Mi cimento in una recensione, non me ne vogliate.

 

Burn The Witch parte alla carica, al galoppo, uè raga siamo tornati!

 

Daydreaming. Bhe, con la strega hanno scherzato. Molto lineare. Questa, invece, articolata, complessa, si passa da una “stanza” ad un’altra, come nel video. Alla fine ci si ritrova nella caverna, felici ed angosciati per esserci finiti.

 

Decks Dark. Molto rivalutata, all’inizio non una delle mie preferite. L’incedere costante e misurato, nobilitato dal coro. L’ultimo minuto circa squassa.

 

Desert Island Disk. Ci si muove in un sottobosco al tramonto. Ci si prepara a montare le tende per la notte. Si assiste con un senso di appagamento all’agonia degli ultimi raggi di sole.

 

Ful Stop. Psichedelica cavalcata, diametralmente opposta alla precedente. Al minuto 3:08 uno dei passaggi più belli del disco. Dopo incede un po’ ripetitiva.

 

Glass Eyes. Cerniera di gran classe. Un po' la "Faust Arp" di questo disco.

 

Identikit. Non riesco a fare l’identikit di questo brano. Al di sopra delle mie possibilità. Bellissimo. La parte finale uno dei passaggi migliori del disco.

 

The Numbers. Probabilmente la mia preferita. Dico una cazzata se lo definisco un pezzo jazz? Dal minuto 3:30 insuperabile.

 

Present Tense. Ma che è ‘sto pezzo? “Si colloca di diritto tra le melodie più belle pennellate dai Radiohead, con il suo trascinante incedere bossanova”. Questa l’ho copiata per darmi un tono, ma mi trova perfettamente d’accordo.

 

Tinker Tailor Soldier ….. cazzo di titolo, però che brano sconvolgente! Dal minuto 3:06 ti avvolge in un vortice lento di sabbie mobili e da lì non risali più. Alla fine, del mondo che conoscevi non rimane altro che qualche eco lontano e distorto.

 

True Love Waits. L’ideale chiusura di un cerchio aperto molti anni fa. Con la strega ci hanno detto che sono tornati, con questa ci dicono che ci stanno salutando per sempre. Addio, è stato bello avervi conosciuto.

 

Direi che sono allineato alla tua recensione ad eccezione del giudizio su The Numbers che a mio avviso è una delle più deboli, anche se non la disdegno. Di Burn The Witch condivido il vederla come un "galoppo" anche se non l'avrei messa nel disco.

Non credo che True Love Waits sia il loro requiem ma un po' suona come tale.

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2 minutes ago, echoes said:

A me La strega dal vivo non è mai piaciuta anche se dopo le prime terribili performance (Lione compresa) è migliorata.

io a 3,08" del video sopra ho ancora i brividi ogni volta dopo 4 anni 

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6 minutes ago, @li said:

io a 3,08" del video sopra ho ancora i brividi ogni volta dopo 4 anni 

Beh questa di Berlino è una delle migliori: molto intensa.

Però il pezzo in sè a me continua a non dire molto e dal vivo la trovo abbastanza un pastrocchio. Poi oh, comunque si ascoltava volentieri.

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sulla strega giudizio sospeso, il problema principale resta sempre la voce di thom, che prima almeno le canzoni nuove le cantava alla grande.

dal vivo male anche decks dark, ma quella che proprio mi fa addormentare è desert island disk, mai capito perché non l'abbiano mai segata.

 

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12 minutes ago, Lacatus said:

:cura:

non c'è niente da fare. mi sono sforzato in ogni modo, ma questa nickdrakeata fuori tempo massimo non l'ho mai digerita.

solo loro possono permettersi di aprire un concerto con daydreaming + desert island disk in un pratone con 80mila persone, di cui almeno un quarto ubriache.

una doppietta che stronca.

 

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1 minute ago, neula said:

non c'è niente da fare. mi sono sforzato in ogni modo, ma questa nickdrakeata fuori tempo massimo non l'ho mai digerita.

solo loro possono permettersi di aprire un concerto con daydreaming + desert island disk in un pratone con 80mila persone, di cui almeno un quarto ubriache.

una doppietta che stronca.

Ma il problema non sono Daydreaming e Desert Island Disk: il problema sono i pratoni.

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