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Dopo il Millennium Bug


echoes

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Bene, il topic di Lacatus sugli "Albi d'oro" mi ha spinto ad aprire questo.

Si parla di musica dopo il 2000: come è cambiata, quale spirito incarna, quali sono i dischi fondamentali e perchè lo sono. Insomma si parla della musica ai tempi di Bush, Facebook, Twitter, Paul Pogba, Antonio Razzi.

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Bel topic.
A occhio Turn on The Bright Lights, Funeral, This is It e Boxer le pietre miliari di questi anni.

Ma ho scritto di getto e sicuramente ho dimenticato cose fondamentali.

Sicuramente, come scriveva qualcuno nel topic di Vasco, è cambiata la fruizione e l' "affezione" alla musica che grazie all'infinita offerta è diventata piu' "usa e getta" ma ho come l'impressione che sia solo una fase di passaggio...

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Bel topic.

A occhio Turn on The Bright Lights, Funeral, This is It e Boxer le pietre miliari di questi anni.

Ma ho scritto di getto e sicuramente ho dimenticato cose fondamentali.

Sicuramente, come scriveva qualcuno nel topic di Vasco, è cambiata la fruizione e l' "affezione" alla musica che grazie all'infinita offerta è diventata piu' "usa e getta" ma ho come l'impressione che sia solo una fase di passaggio...

Ok, partiamo da qui. Due dischi di una derivatività enorme che non aggiungono nè tolgono nulla al mondo della musica. Nei '90 sarebbero passati inosservati oppure Neighboorhood#1 avrebbe spopolato su Mtv. All'epoca delle webzine, invece, un disco come Funeral, di fatto sempliciotto e di rapida presa, ma probabilmente non abbastanza per diventare il nuovo Morning Glory, diventa oggetto di culto del mondo underground...Quindi sì, non direi mai pietre miliari, ma dischi rappresentativi di questi anni e, in particolare, rappresentativi del filone "revival". Prendere stilemi del passato non inventare nulla e spopolare ma senza passare per la televisione e per il consenso della massa di larga scala: nei '00 it's possible, grazie, appunto, all'avvento del web.

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Ok, partiamo da qui. Due dischi di una derivatività enorme che non aggiungono nè tolgono nulla al mondo della musica. Nei '90 sarebbero passati inosservati oppure Neighboorhood#1 avrebbe spopolato su Mtv. All'epoca delle webzine, invece, un disco come Funeral, di fatto sempliciotto e di rapida presa, ma probabilmente non abbastanza per diventare il nuovo Morning Glory, diventa oggetto di culto del mondo underground...

verissimo infatti penso che questo sia uno dei motivi per cui nei 2000 non esiste piu' nessun gruppo che sia un'icona rock trasversale (come possono essere stati Stones, Pink Floyd, U2 etc. Quello che non mi spiego è se è un fenomeno dovuto a un abbassamento del livello artistico (cosa pero' abbastanza insostenibile) o, come è piu' probabile, proprio al tipo di band e di fruizione della musica.

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verissimo infatti penso che questo sia uno dei motivi per cui nei 2000 non esiste piu' nessun gruppo che sia un'icona rock trasversale (come possono essere stati Stones, Pink Floyd, U2 etc. Quello che non mi spiego è se è un fenomeno dovuto a un abbassamento del livello artistico (cosa pero' abbastanza insostenibile) o, come è piu' probabile, proprio al tipo di band e di fruizione della musica.

Gli anni '00 sono gli anni dello scisma tra livello artistico e successo commerciale. Per come la vedo io se gli anni '70-'80-'90 avevano grandi band trasversali, come ben detto da te, oggi la musica di livello la si fa (quasi) solo a livello underground.

Tutti gli artisti di massa di alto livello sono nati, artisticamente, negli '80 o nei '90 (Depeche Mode, Radiohead eccetera). Coldplay e Muse ad esempio, figli del decennio '00, per diventare fenomeni di massa sono scesi a compromessi enormi e comunque non hanno una portata paragonabile a quella delle band sopracitate.

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Ok.

A livello mainstream l'ultima netta discontinuità musicale è nella seconda metà degli anni '90 con la transizione dal rock nudo e crudo di matrice grunge (USA) o brit-pop (UK), alle contaminazioni sperimentali. Esempi:

Noel Gallagher: Definitely Maybe ---> Let Forever Be (coi Chemical Brothers)

REM: Out Of Time ---> Up

Radiohead: Pablo Honey ---> Kid A

Blur: Leisure ---> 13

Gli ultimi grandi dischi trasversali sono Kid A e Amnesiac, dopodiché si crea quella biforcazione tra successo commerciale e qualità artistica di cui parla Echoes.

Più tardi aggiungo altre riflessioni, più pertinenti al nuovo millennio, cioè alla situazione che segue a questa appena descritta.

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Ok.

A livello mainstream l'ultima netta discontinuità musicale è nella seconda metà degli anni '90 con la transizione dal rock nudo e crudo di matrice grunge (USA) o brit-pop (UK), alle contaminazioni sperimentali. Esempi:

Noel Gallagher: Definitely Maybe ---> Let Forever Be (coi Chemical Brothers)

REM: Out Of Time ---> Up

Radiohead: Pablo Honey ---> Kid A

Blur: Leisure ---> 13

Gli ultimi grandi dischi trasversali sono Kid A e Amnesiac, dopodiché si crea quella biforcazione tra successo commerciale e qualità artistica di cui parla Echoes.

Più tardi aggiungo altre riflessioni, più pertinenti al nuovo millennio, cioè alla situazione che segue a questa appena descritta.

Beh Noel lo vedo forzato visto che è di un pezzo singolo che stiamo parlando, di una collaborazione. Idem gli R.E.M. che restano senza dubbio una band accessibilissima durante tutta la loro parabola.

Comunque poi mi piacerebbe approfondire i fenomeni strettamente artistici del nuovo millennio: direi che contaminazione e complessità sono le due parole chiave. L'elettronica ha senz'altro fatto da battistrada: gli sviluppi dell'Intelligent Techno sdoganata dagli Autechre nei '90, la dubstep, la qualcosa-tronica (folktronica, indietronica), sviluppi di nuovi linguaggi che hanno preso le mosse dalla scena "post" (non il post-rock di maniera ma fenomeni più allargati), l'hip hop sperimentale e gli ultimi vagiti del trip-hop. Tutta la scuola d'avanguardia che prende le mosse dall'ambient e dall'estetica "dell'errore" (Fennesz e compagnia).

In ambito rock-pop diciamo che se nei '90 la parola chiave era "superamento/decostruzione" nel nuovo millennio è, appunto, "contaminazione".

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e a questo proposito echoes abbiamo dimenticato i Sigur Ros

Esattamente a loro e agli Hood mi riferivo quando parlavo di sviluppo della linguistica "post". Anche se lo fanno in modo diametralmente opposto.

( ) è un disco, per me il migliore dello scorso decennio peraltro, tanto ancorato ai '90 quanto ai '00. E' un episodio sostanzialmente irripetibile.

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Gli anni '00 sono gli anni dello scisma tra livello artistico e successo commerciale. Per come la vedo io se gli anni '70-'80-'90 avevano grandi band trasversali, come ben detto da te, oggi la musica di livello la si fa (quasi) solo a livello underground.

Tutti gli artisti di massa di alto livello sono nati, artisticamente, negli '80 o nei '90 (Depeche Mode, Radiohead eccetera). Coldplay e Muse ad esempio, figli del decennio '00, per diventare fenomeni di massa sono scesi a compromessi enormi e comunque non hanno una portata paragonabile a quella delle band sopracitate.

d'accordissimo con questa analisi. 300%.

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d'accordissimo con questa analisi. 300%.

si è perfetto. Pero' è una "fotografia" che non spiega le cause.

Cioe', secondo voi perche' Muse, Coldplay (ma la parabola verso l'"oblio" piu' evidente è davvero quella dei 4 Dublinesi) hanno dovuto scendere al compromesso della musica commerciale per vendere?

E perche', con l'avvento di internet il gusto del pubblico si è massificato e livellato verso il basso quando l'accessibilita' di tanta musica favorirebbe, almeno in teoria, l'atteggiamento contrario?

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Beh Noel lo vedo forzato visto che è di un pezzo singolo che stiamo parlando, di una collaborazione. Idem gli R.E.M. che restano senza dubbio una band accessibilissima durante tutta la loro parabola.

Comunque poi mi piacerebbe approfondire i fenomeni strettamente artistici del nuovo millennio: direi che contaminazione e complessità sono le due parole chiave. L'elettronica ha senz'altro fatto da battistrada: gli sviluppi dell'Intelligent Techno sdoganata dagli Autechre nei '90, la dubstep, la qualcosa-tronica (folktronica, indietronica), sviluppi di nuovi linguaggi che hanno preso le mosse dalla scena "post" (non il post-rock di maniera ma fenomeni più allargati), l'hip hop sperimentale e gli ultimi vagiti del trip-hop. Tutta la scuola d'avanguardia che prende le mosse dall'ambient e dall'estetica "dell'errore" (Fennesz e compagnia).

In ambito rock-pop diciamo che se nei '90 la parola chiave era "superamento/decostruzione" nel nuovo millennio è, appunto, "contaminazione".

A ben vedere l'elettronica ha sempre fatto da battistrada.

Nei '60 con dischi costruiti tramite trucchi in studio come Revolver, Sgt.Pepper's, The Piper At The Gates Of Dawn...

Nei '70 in modo più marcato con gente come Kraftwerk, Cluster, poi ripresa in ambito più mainstream da Eno, Bowie che gettarono le fondamenta della new wave '80.

Negli '80 appunto con tutto ciò che susseguì alla new wave.

E nel nuovo millennio coi movimenti che hai nominato tu, che sono un evoluzione di basi gettate già nei '90s.

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si è perfetto. Pero' è una "fotografia" che non spiega le cause.

Cioe', secondo voi perche' Muse, Coldplay (ma la parabola verso l'"oblio" piu' evidente è davvero quella dei 4 Dublinesi) hanno dovuto scendere al compromesso della musica commerciale per vendere?

E perche', con l'avvento di internet il gusto del pubblico si è massificato e livellato verso il basso quando l'accessibilita' di tanta musica favorirebbe, almeno in teoria, l'atteggiamento contrario?

Non saprei darti una risposta. Mi verrebbe da dirti che è il modo di fruire il prodotto musicale ad aver influenzato un abbassamento qualitativo della musica "for the masses". Il vinile obbligava una fruizione continuativa e completa del prodotto, il cd consentiva di saltare da una traccia all'altra ma obbligava comunque una certa esplorazione, l'mp3 è musica usa e getta, ascolta e cestina. Forse questo ha abbassato il livello dell'ascoltatore medio e di conseguenza lo showbiz si è adeguato...Non so, forse questo può essere uno dei fattori.

A ben vedere l'elettronica ha sempre fatto da battistrada.

Nei '60 con dischi costruiti tramite trucchi in studio come Revolver, Sgt.Pepper's, The Piper At The Gates Of Dawn...

Nei '70 in modo più marcato con gente come Kraftwerk, Cluster, poi ripresa in ambito più mainstream da Eno, Bowie che gettarono le fondamenta della new wave '80.

Negli '80 appunto con tutto ciò che susseguì alla new wave.

E nel nuovo millennio coi movimenti che hai nominato tu, che sono un evoluzione di basi gettate già nei '90s.

Assolutamente vero.

D'altronde è interessante notare come il nuovo millennio si apra, nel primo triennio, all'insegna di dischi che, per un motivo o per un altro, fanno del suono sintetico contemporaneo il proprio punto di forza.

Tra il 2000 e il 2003 escono:

Radiohead-Kid A

Ulver-Perdition City

Bjork-Vespertine

Radiohead-Amnesiac

Depeche Mode-Exciter

Hood-Cold House

The Notwist-Neon Golden

Mùm-Finally We Are No One

Boards of Canada-Geogaddi

Four Tet-Rounds

Blur-Think Thank

Di questi almeno cinque (Kid A, Cold House, Neon Golden, Vespertine, Rounds) diventeranno pietre miliari del decennio per lungimiranza, coraggio, bellezza e in quanto emblemi del sound degli anni '00.

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Ragazzi, mi sa che la fruizione usa e getta è un tantino precedente (le prime cinque che mi son passate per la mente, ma si può andare avanti in eterno) all'invenzione dell'iPod. Capisco il discorso, ma non facciamo il classico errore che le storture son sempre un'invenzione recente.

Ma infatti è la prima cosa che mi è venuta in mente, non saprei dare una risposta consapevole. :martel:

EDIT: Attenzione non ho detto che solo negli anni '00 si facciano canzoni usa e getta. I Beatles in primis erano campioni di categoria.

Il mio discorso si riferisce più che altro alla tendenza di massa...Nei '70 o nei '90 il panorama mainstream offriva cose a livelli diversi ed ogni ascoltatore poteva orientarsi su quello che preferiva: su Mtv ti passava un singolo di sei minuti come Paranoid Android, un pezzo disturbante come Antichrist Superstar e nel frattempo Britney Spears e i Five. Adesso i canali mainstream offrono quasi solamente prodotti accessibili mentre materiale più complesso viaggia su altri canali anche perchè ad ogni singolo essere dotato di internet è data la possibilità di cercarsi quello che più gli aggrada senza dover aspettare che la passi TMC2.

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Se si sta facendo un'analisi sociologico-musicale, non è giusto analizzare la fruizione che cambia e fare riferimento alla tv di adesso con quella degli anni '90. TMC2 e MTV di adesso sono dentro Youtube, elevati a megatoni di potenza, c'è tutto dentro e puoi scegliere quello che più ti aggrada.

Secondo punto, è TUTTO derivativo, è un aggettivo che non significa assolutamente un cazzo.
- Se ascoltate musica pop il parametro sarà la canzone. La prova viene dal fatto che, se ci pensate, ci aspettiamo (non in termini monolitici ma quasi), una determinata cosa da un determinato artista: da uno il pezzo che ti rimanga nel cuore, dall'altro la contaminazione, da un altro ancora l'arrangiamento di classe. Alla fine, la costante, tenendo conto che si presuppone che ascoltiamo musica pop (in tutte le sue accezioni) di qualità, sarà la canzone, non c'è altro.

(A questo punto, da Turn On the Bright Lights e Funeral non mi aspetto altro che canzoni memorabili, e guarda caso le hanno (e a pacchi pure). Per gli Interpol, il paragone coi Joy Division mi è sempre parso tipico da chi parla per dizionari musicali, ricordano i Chameleons al massimo, ma non se li inculava nessuno, è giusto che ritorni una cosa così. Poi, vi prego, anche a me ormai sono calati, ma gli Arcade Fire avevano una grossa originalità di base come tipo di band, non so che pretendete.)

- Se ascoltate musica non pop, il discorso è focalizzato sulla ricerca sonora, che sicuramente è argomento col quale ci si può gonfiare il petto e che è come un gargarismo con un Moet&Chandon. Potremmo parlarne per 2-3 vite ma è delicato e a rischio banalizzazione.

Di sicuro, come ho letto nei precedenti post, si fa un paragone tra questi due mondi, ed è un errore grossolano e semplicistico, sicuramente fuori fuoco.

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La fruizione della Musica cambia ogni dieci anni. Negli anni Ottanta si pensava a chissà quali rivoluzioni con l'arrivo del cd, nei Novanta si credeva che Mtv avrebbe cambiato tutto, negli Zero Napster ha avuto questo ruolo.
Oggi sta ritornando a una condizione "fisica", i vinili stanno tornando alla grande, per questo alcuni dischi meritano di essere citati non tanto per il loro valore musicale o artistico, ma anche per la rivoluzione che hanno avuto in termini di fruibilità.

Oltre ai Morphine con The Night, oltre ai Depeche Mode, ai Mum, Four Tet, Portishead, National, i primi Coldplay, John Frusciante, Chemical Brothers, i Black Keys vanno inseriti anche gli Arcade Fire (più famosi su YouTube che su Mtv, tanto per dirne una), i Radiohead (In Rainbows per la fruibilità), Jack White che con il suo ultimo disco sta facendo vendere più vinili che mai.

Poi in Italia citerei gli Afterhours di Quello Che Non C'è, i Verdena che a me non piacciono ma è fuori dubbio che musicalmente siano "innovativi", qualcosa di Caparezza, Vinicio Capossela, De Gregori.

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Se si sta facendo un'analisi sociologico-musicale, non è giusto analizzare la fruizione che cambia e fare riferimento alla tv di adesso con quella degli anni '90. TMC2 e MTV di adesso sono dentro Youtube, elevati a megatoni di potenza, c'è tutto dentro e puoi scegliere quello che più ti aggrada.

Secondo punto, è TUTTO derivativo, è un aggettivo che non significa assolutamente un cazzo.

- Se ascoltate musica pop il parametro sarà la canzone. La prova viene dal fatto che, se ci pensate, ci aspettiamo (non in termini monolitici ma quasi), una determinata cosa da un determinato artista: da uno il pezzo che ti rimanga nel cuore, dall'altro la contaminazione, da un altro ancora l'arrangiamento di classe. Alla fine, la costante, tenendo conto che si presuppone che ascoltiamo musica pop (in tutte le sue accezioni) di qualità, sarà la canzone, non c'è altro.

(A questo punto, da Turn On the Bright Lights e Funeral non mi aspetto altro che canzoni memorabili, e guarda caso le hanno (e a pacchi pure). Per gli Interpol, il paragone coi Joy Division mi è sempre parso tipico da chi parla per dizionari musicali, ricordano i Chameleons al massimo, ma non se li inculava nessuno, è giusto che ritorni una cosa così. Poi, vi prego, anche a me ormai sono calati, ma gli Arcade Fire avevano una grossa originalità di base come tipo di band, non so che pretendete.)

- Se ascoltate musica non pop, il discorso è focalizzato sulla ricerca sonora, che sicuramente è argomento col quale ci si può gonfiare il petto e che è come un gargarismo con un Moet&Chandon. Potremmo parlarne per 2-3 vite ma è delicato e a rischio banalizzazione.

Di sicuro, come ho letto nei precedenti post, si fa un paragone tra questi due mondi, ed è un errore grossolano e semplicistico, sicuramente fuori fuoco.

Ormai "pop" o "rock" non significano più nulla e non è vero nemmeno un po' che il parametro debba essere la "canzone". Drum's not Dead o ( ) non te li ricordi certamente per le canzoni. Dai '70 in poi anzi è proprio avvenuto un processo che ha portato il "pop" a perdere il suo significato sia in termini di accessibilità che in termini di struttura, con la forma canzone sempre più messa in discussione e smantellata a piacimento. Poi normale che in ogni decennio ci siano dischi che ricalcano strade già percorse, con risultati più o meno buoni, e dischi che invece tentano di percorrerne di nuove. Anche il "tutto derivativo" è semplicistico assai perchè se è vero che tutto si rielabora un conto è copiare pari pari Bowie o i Jesus&Mary Chain un altro è aprire il pop all'Intelligent Techno, all'ambient o assorbire influenze di vario tipo per coniare linguaggi nuovi. D'Altronde, se così non fosse, saremmo ancora fermi agli anni '50...

"Canzoni memorabili" per chi? Per me, per te, per Lacatus? Nel senso di "memoria collettiva"?

EDIT: Comunque nessuno mi nomina i Liars, conviene chiudere il topic. Una delle band per eccellenza del nuovo millennio.

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Drums not Dead e ( ) sono infatti nella seconda categoria per me, e hai centrato quello che volevo dire ma non avevi capito/ non mi ero fatto capire, non tutto è pop anche nel rock; paragonare Drum's not Dead a Funeral è come dire che Federer tocca più palle di Vidal. :lol:

Il mio discorso sul derivativo era ovviamente una provocazione, perché significa tutto e nulla. E anche qui ti raccordi al mio discorso, dalla derivazone arrivano cose positive, dei passi in avanti (o meglio, di lato), e come in tutte le cose non sono tutti bravi a farlo, quindi si sottintende che anche il carpire è un'arte e pertanto non lo demonizzerei boriosamente. Ad esempio, come mi fece scoprire un pirla di questa board, i Liars sono una sorta di proiezione dei This Heat, una band post-punk britannica. Quindi, perché dovrebbe. essere giustificato per una band e non per l'altra se il risultato è di qualità?

Non torniamo allora al "Picasso è uno stronzo, Raffaello è una merda" (cit), non mi piace più l'analisi boriosa ed erudita della musica, ma è bello farne una lucida e colta.

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Drums not Dead e ( ) sono infatti nella seconda categoria per me, e hai centrato quello che volevo dire ma non avevi capito/ non mi ero fatto capire, non tutto è pop anche nel rock; paragonare Drum's not Dead a Funeral è come dire che Federer tocca più palle di Vidal. :lol:

Il mio discorso sul derivativo era ovviamente una provocazione, perché significa tutto e nulla. E anche qui ti raccordi al mio discorso, dalla derivazone arrivano cose positive, dei passi in avanti (o meglio, di lato), e come in tutte le cose non sono tutti bravi a farlo, quindi si sottintende che anche il carpire è un'arte e pertanto non lo demonizzerei boriosamente. Ad esempio, come mi fece scoprire un pirla di questa board, i Liars sono una sorta di proiezione dei This Heat, una band post-punk britannica. Quindi, perché dovrebbe. essere giustificato per una band e non per l'altra se il risultato è di qualità?

Non torniamo allora al "Picasso è uno stronzo, Raffaello è una merda" (cit), non mi piace più l'analisi boriosa ed erudita della musica, ma è bello farne una lucida e colta.

Ahahahahah, citazione di chi?

E chi la sta demonizzando? Solo mi pare normalissimo dare la priorità a dischi che sondano direzioni nuove anche perchè come può un disco che suona anni '80 rappresentare gli anni '00? Quindi, ripeto, indubbiamente alcuni dischi, pur avendo in ogni caso valore intrinseco, non possono, per come la vedo io, competere con lavori che compiono operazioni evolutive di alto livello artistico percorrendo strade nuove. Tutto questo sempre a patto di non sfociare nella sperimentazione fine a se stessa ovviamente, mantenendo quindi connotati di espressività, ma non mi pare proprio sia il caso dei vari Kid A, ( ), Vespertine o Cold House.

Per quanto riguarda i Liars "ni". L'influenza dei This Heat c'è, anche se io ho ascoltato solo Deceit (meraviglioso peraltro), ma dentro si trova anche tanto altro e alla fine il risultato è un Liars-sound che miracolosamente sopravvive nonostante le numerose metamorfosi che mettono in atto ad ogni disco. Un Drum's Not Dead, per quanto di chiara derivazione new wave-kraut, riesce a costruire un'atmosfera sinistra, tesa, primitiva che ha uno spessore abnorme e che si è sentita molto raramente e non solo in questo decennio.

Oggi riascoltavo qualche traccia di White Chalk e pensavo che gli '00 hanno offerto spunti interessantissimi anche nel campo del songwriting. I primi quattro che mi vengono in mente:

Pj Harvey-White Chalk

David Sylvian-Manafon

Matt Eliott-Drinking Songs

James Blake-James Blake

Direi che una tendenza comune c'è ed è l'asciugare, il ridurre all'osso. Manafon sconfina addirittura nell'avant-garde pura.

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