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Ambient/Modern Classical/Drone/Experimental e chi più ne ha, più ne metta...


Wanderer

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14 minutes ago, Wanderer said:

Comunque laurel halo

primo album avant pop

secondo album da clubbing destrutturato

terzo album electropop

quarto album modern classical

Aspetta, facciamo ordine...

Quote

Questa la sua discografia, Raw Silk resta forse il mio preferito.

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Secondo me sono due/tre album che sta dimostrando una grandissima voce strumentale. In particolare Chimeres, il primo disco con gli Snowdrops e adesso questo Eclats potrebbe rivlarci nuove gradie soprese, di un artista che ogni anno finisce in alto nelle mie classifiche.

Comunque ha suonato molto con Yann Tiersen:)

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On 11/10/2023 at 2:54 PM, Wanderer said:

ma sai che non li ho mai sentiti?

Moritz Von Oswald è colui che assieme a Mark Ernestus, nella Berlino post caduta del muro, ha pubblicato una serie di 12" sotto vari moniker/labels che hanno rappresentato una sorta di capolinea della musica elettronica e, se vuoi, una specie di sonorizzazione della fine del secolo scorso.

Se non le conosci, vatti ad ascoltare le produzioni uscite per Basic Channel, Maurizio, Rhythm & Sound, Mainstreet Records e Burial Mix. È la techno dei grigi sotterranei della Berlino Est sospinta dalle visioni afro-futuriste di Detroit e Chicago e messe in prospettiva da un taglio dub che ha fatto scuola. Posso dire di avere scoperto il dub e la musica giamaicana grazie a loro e allo stesso tempo non ho mai ascoltato, in quel campo, qualcosa che raggiungesse quel livello di profondità (e a casa ho caterve di dischi dub e reggae giamaicani e non).

I due soci si sono poi messi a lavorare in proprio oramai da tanti anni. Ernestus anni fa fece un progetto stupendo con dei musicisti senegalesi (Mark Ernestus 'Ndagga Rhythm Force) da cui sono usciti due LP e ha continuato a offrire la sua sensibilità superiore al suono remixando brani qua e là (soprattutto roba dal taglio percussivo e afro). Von Oswald ha messo sù il Moritz Von Oswald Trio (nell'ultimo c'era anche la nostra amica Laurel Halo) in cui ha introdotto nel suo quadro batteria e percussioni per rompere la metrica binaria delle produzioni passate e dare evidenza del fatto che il suo approccio alla composizione era jazzistico anche quando faceva i brani con la cassa in 4 assieme all'amichetto Mark. Un po' di anni fa, assieme all'altro amico d'altra sponda Carl Craig, rivisitò il Bolero di Ravel e dei brani di Mussorgsky per la Deutsche Grammofon.

Quest'ultimo disco è un'ulteriore evoluzione che si concentra sul timbro dei synth e delle voci per creare arie gelide e sinistre che non hanno più nulla a che vedere con le pulsazioni dub e techno che sono sempre state un po' la sua cifra stilistica di fondo. Qui siamo più dalle parti di Arvo Pärt, tanto per intenderci. 

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  • 1 month later...

Buonasera ambientomani! Sperando di fare cosa gradita, vi aggiorno su due cose riguardanti il secondo padrino di questo topic.

Per Natale ho arraffato una copia in cd di "12"; a parte che il disco è meraviglioso e che il packaging è di una eleganza notevole, all'interno c'è questo breve testo, scritto da Sakamoto san

"In early March 2021 i finally "came home" from my new temporaryhousing after a big operation and a long staying in the hospital. Around the end of March, just as my body was feeling a little lighter, i found myself reaching for the synthesizer. I had no intention to composing something; I just wanted to be showered in sound.  I had a feeling that It'd had a small healing effect on my damaged body and soul. Up until then, I barely ad the energy to listen to music, let alone play anything. But after that day, I began to occasionaly touch the keys of the synthetizer and piano, and I began to record little sketches of sounds, as if to write a diary.

I tried choosing 12 of my favourite sketches for this album. There are no adornments - I'm intentionally putting them out as is. From now on, until my body gives out, I'll probably continue to keep this kind of diary"

Ryuichi Sakamoto

*****

La seconda cosa è questo video: un live per l'album del 2017 "async"

 

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Segnalo anche che nel 2023 è uscita una gran bella compilation di Sakamoto curata da Inarritu, "Travesia". 

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E' una di quella compoilation vecchio stile, ovvero che potrebbero funzionare anche come album a sè stanti; è davvero ben fatta, e può essere un bel punto di partenza per chi non conosce certe fasi della sterminata carriera di sakamoto. Tipo me, che di Saka conosco bene i primi dischi - Thousand Knives uno dei dischi piu belli dei 70 - , e poi sostanzialmente salto a metà anni '90 (sarà che ho iniziato ad ascoltarlo con 1996) e sono molto legato alla sua produzione ambient, o meglio, minimalista, 

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  • 1 month later...
On 11/10/2023 at 2:46 PM, molonovo said:

Sto ascoltando ora il nuovo di Von Oswald, uscito oggi e disponibile in ascolto su Bandcamp.... Un lavoro sui suoni e sulla timbrica come al solito di un'altra categoria. Bellissimo ❤️❤️❤️ 

Silencio??? 

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  • 3 weeks later...

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