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Iosonouncane


TomThom

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3 hours ago, Wanderer said:

La seconda traccia si chiude con un synth che è identica ad un brano di thom - non ricordo quale. :D

mentre i primi 30 secondi della terza sono un remix di Power Spot di Jon Hassell :D

La seconda traccia si apre anche con lo stesso synth, che è nettamente Yorke! Anzi, Yorke + Nils Frahm. È talmente Yorke che sono quasi sicuro che si tratti anzi dello stesso sintetizzatore di ANIMA – e di Beautiful People – il solito P6.
Ho pensato anche io Jon Hassell all'inizio di foule <_<


Penso anche io che che comincerò da oggi un ascolto quotidiano brano-per-brano del disco; non vedo grandi alternative.

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3 minutes ago, modifiedbear said:

La seconda traccia si apre anche con lo stesso synth, che è nettamente Yorke! Anzi, Yorke + Nils Frahm. È talmente Yorke che sono quasi sicuro che si tratti anzi dello stesso sintetizzatore di ANIMA – e di Beautiful People – il solito P6.
Ho pensato anche io Jon Hassell all'inizio di foule <_<


Penso anche io che che comincerò da oggi un ascolto quotidiano brano-per-brano del disco; non vedo grandi alternative.

Siamo già in 3: io, te e il precursore @Wanderer :dance: :music: :dj:

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2 hours ago, modifiedbear said:

Penso anche io che che comincerò da oggi un ascolto quotidiano brano-per-brano del disco; non vedo grandi alternative.

Sto facendo uguale. Un po' perché non ho due ore filate da dedicargli fino a Mercoledì, un po' perché è densissimo a livello di singole tracce.

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A costo di fare una figura di merda, scrivo anche qui le mie prime impressioni dopo un singolo ascolto completo: non lo reputo affatto superiore a DIE.
Non c'è niente di pop all'altezza di Stormi, niente che mi abbia fatto venire la pelle d'oca come Tanca.


Ci sono momenti meravigliosi, ma nella mia testa non sono affatto in grado di distinguere i pezzi (primo escluso). La lunghezza è stata un ostacolo, e non mi pare giustificata - al momento - dal materiale presente: non intravedo una struttura solida come su DIE.

 

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1 hour ago, pandroid said:

Sto facendo uguale. Un po' perché non ho due ore filate da dedicargli fino a Mercoledì, un po' perché è densissimo a livello di singole tracce.

In effetti è una questione più di densità che di durata, per quanto mi riguarda – ogni traccia è a sua volta un piccolo insieme di complessità.

 

17 minutes ago, Sig.Bakke said:

A costo di fare una figura di merda, scrivo anche qui le mie prime impressioni dopo un singolo ascolto completo: non lo reputo affatto superiore a DIE.
Non c'è niente di pop all'altezza di Stormi, niente che mi abbia fatto venire la pelle d'oca come Tanca.


Ci sono momenti meravigliosi, ma nella mia testa non sono affatto in grado di distinguere i pezzi (primo escluso). La lunghezza è stata un ostacolo, e non mi pare giustificata - al momento - dal materiale presente: non intravedo una struttura solida come su DIE.

Davvero arduo misurare DIE e IRA con lo stesso metro.. Hanno meriti estremamente diversi e complementari.

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Sono arrivato a jafar..ehm volevo dire jabal...

Il Cagnolone mi si è incazzato. E niente, devo difendere Ansaldo: la tripletta ashes/foule/jabal giustifica i richiami al maghreb, ma anche alla Spagna der sur. Sicuramente nei temi di synth, ma su jafar la seconda parte è proprio su quelle virate. Mi sa che la collaborazione e la stima con Angeli ha lasciato un solco profondo.

Non aggiungo altro, ma si sta delineando un bel vortice di influenze. E devo dire che i brani scorrono bene. La durata sembra quella..necessaria.

 

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Una cosa che mi sta colpendo è che la voce di Incani è irriconoscibile. Non dico solo nel senso di mix - evidente rimando a battisti di "Abbracciala, Abbracciami" - ma nel senso di tonalità. Ovviamente anche il filtro sepolcrale di Bruno germano mosconi aiuta, ma sinceramente mi pare di sentire quasi un'altro.

In Ashes c'è un momento bellissimo dove Incani canta nel registro "Paolino Paperino" e viene mitragliato dall'elettronica.

Iosonouncane è morto, viva Iosonouncane.

 

Ps. Io ci sento tante robe..ma anche tanto Franco Battiato

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3 hours ago, Sig.Bakke said:

A costo di fare una figura di merda, scrivo anche qui le mie prime impressioni dopo un singolo ascolto completo: non lo reputo affatto superiore a DIE.
Non c'è niente di pop all'altezza di Stormi, niente che mi abbia fatto venire la pelle d'oca come Tanca.


Ci sono momenti meravigliosi, ma nella mia testa non sono affatto in grado di distinguere i pezzi (primo escluso). La lunghezza è stata un ostacolo, e non mi pare giustificata - al momento - dal materiale presente: non intravedo una struttura solida come su DIE.

Tutto questo è vero.

Eppure rimane un ottimo disco...bisogna dargli anche il suo tempo...magari ascoltandolo in maniera più frammentaria :music: 

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Continua l'ascolto "sparso": dopo Cri, che non mi aveva convinto pienamente e che ancora non mi convince come chiusura (è un po' un anti-climax), ho deciso di ascoltare il penultimo brano, Hajar e lì ho capito perché Cri non mi ha convinto: il vero climax è Hajar: un vero sabba infernale di pirati saraceni, soldati del Califfato, "mamma li turchi!" e chi più ne ha più ne metta...

:kebab: :pirata: :diav: :pirata: :kebab:

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9 minutes ago, Lacatus said:

Tutto questo è vero.

Eppure rimane un ottimo disco...bisogna dargli anche il suo tempo...magari ascoltandolo in maniera più frammentaria :music: 

a me invece scuote mooolto più di Die. Alcuni lampi melodici mi devastano. L'evoluzione di prison...o nuit, non scherziamo...

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6 hours ago, Sig.Bakke said:

A costo di fare una figura di merda, scrivo anche qui le mie prime impressioni dopo un singolo ascolto completo: non lo reputo affatto superiore a DIE.
Non c'è niente di pop all'altezza di Stormi, niente che mi abbia fatto venire la pelle d'oca come Tanca.


Ci sono momenti meravigliosi, ma nella mia testa non sono affatto in grado di distinguere i pezzi (primo escluso). La lunghezza è stata un ostacolo, e non mi pare giustificata - al momento - dal materiale presente: non intravedo una struttura solida come su DIE.

 

Io al contrario avrei trovato ingiustificata una lunghezza minore. Inutile costruire una torre di babele se non hai intenzione di arrivare al cielo. E se dovrò mai tirarti un sasso in faccia in preda all'ira, non prenderò certo un sassolino...
La montagna è l’ostacolo del viandante, lo sfida, e se lui accetta di scalarla potrà godere di una vista accessibile a pochi. Questo rivendica Incani in un mondo adagiato sulle funivie.
DIE era ancora abbastanza addomesticato in uno stralcio di forma canzone, qui il tutto è volontariamente portato al naufragio. L'unica solida struttura che puoi trovare è una barchetta malconcia nella tempesta (che però, c'è da dirlo, ti tiene a galla).

DIE è solare, cioè più regolare e strutturato (in primis la voce, molto presente e chiara, eliocentrica), IRA è l’opera al nero alchemica, è lunare, magmatico, la voce si dissolve nel coro tragico, nello spirito della musica - è letteralmente "sconcertante".
In questo senso trovo perfetta continuità tra i due lavori: IRA è DIE dopo il tramonto. Si sbarazza dei termini e punta dritto all’interminabile - tutto ciò senza scadere mai nella masturbazione brufolosa, anzi offrendo picchi emotivi a profusione. Un mezzo miracolo, diciamolo pure.

Poi che piaccia più l'uno o l'altro... solita questione di gusti. Per dirti, io ho avuto la pelle d'oca per metà del tempo (ma io in generale stravedo per le opere mistiche ed eterne alla popol vuh, adoro sprofondarci dentro... quindi è evidente a sto giro che il cane mi vuole morto :picchiato:).

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6 hours ago, Gasba said:

Io al contrario avrei trovato ingiustificata una lunghezza minore. Inutile costruire una torre di babele se non hai intenzione di arrivare al cielo. E se dovrò mai tirarti un sasso in faccia in preda all'ira, non prenderò certo un sassolino...
La montagna è l’ostacolo del viandante, lo sfida, e se lui accetta di scalarla potrà godere di una vista accessibile a pochi. Questo rivendica Incani in un mondo adagiato sulle funivie.
DIE era ancora abbastanza addomesticato in uno stralcio di forma canzone, qui il tutto è volontariamente portato al naufragio. L'unica solida struttura che puoi trovare è una barchetta malconcia nella tempesta (che però, c'è da dirlo, ti tiene a galla).

DIE è solare, cioè più regolare e strutturato (in primis la voce, molto presente e chiara, eliocentrica), IRA è l’opera al nero alchemica, è lunare, magmatico, la voce si dissolve nel coro tragico, nello spirito della musica - è letteralmente "sconcertante".
In questo senso trovo perfetta continuità tra i due lavori: IRA è DIE dopo il tramonto. Si sbarazza dei termini e punta dritto all’interminabile - tutto ciò senza scadere mai nella masturbazione brufolosa, anzi offrendo picchi emotivi a profusione. Un mezzo miracolo, diciamolo pure.

Poi che piaccia più l'uno o l'altro... solita questione di gusti. Per dirti, io ho avuto la pelle d'oca per metà del tempo (ma io in generale stravedo per le opere mistiche ed eterne alla popol vuh, adoro sprofondarci dentro... quindi è evidente a sto giro che il cane mi vuole morto :picchiato:).

@jimy84 te lo dicevo che più che un disco è un trekking.

 

Sparate altre tre: da horizon a quel rito sinistro ed ancestrale di prière.

Sono sempre più sconvolto, è un viaggio in meandri primitivi. Speleologia alla ricerca di forze oscure nelle viscere della terra che ci trasforma in colonelli Kurtz dei tempi moderni. Vaghiamo come spettri nella penombra salvati da qualche raggio di sole che filtra da una fenditura.

Cuore di tenebra.

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42 minutes ago, echoes said:

@jimy84 te lo dicevo che più che un disco è un trekking.

 

Sparate altre tre: da horizon a quel rito sinistro ed ancestrale di prière.

Sono sempre più sconvolto, è un viaggio in meandri primitivi. Speleologia alla ricerca di forze oscure nelle viscere della terra che ci trasforma in colonelli Kurtz dei tempi moderni. Vaghiamo come spettri nella penombra salvati da qualche raggio di sole che filtra da una fenditura.

Cuore di tenebra.

🥰

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6 minutes ago, Lacatus said:

A me questa musica continua ad evocare un Sole che spacca le pietre, spazi disabitati, agorafobia, terreni pietrosi, desertificati, fata morgana, allucinazioni, sudorazione, febbre, mosche che divorano carcasse, bandiere dell'ISIS...

Indubbiamente è un disco tellurico che sa di roccia nuda, io leggo un "buio" diffuso ma non è necessariamente sinonimo di notturno. Le sensazioni che evoca vanno dalla caverna al deserto, dal paesaggio vulcanico alle distese infinite dei salar, dalla notte in un canyon alla tempesta di sabbia.

Se DIE erano calcari mediterranei queste sono le rocce magmatiche del Kilimangiaro.

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On 5/14/2021 at 9:14 PM, TomThom said:

Curiosità, si trovano in giro i testi? Soprattutto, hanno senso di essere letti?

I testi sono apparsi su Genius. 

Hanno un significato ed una poesia e perciò ha un senso leggerli.

Chiaramente non è facile per chi (come me) non ha una conoscenza di tutte le lingue usate. Ma esiste Google translate, che sto usando per capire le parole Arabe.

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3 minutes ago, Lacatus said:

A me questa musica continua ad evocare un Sole che spacca le pietre, spazi disabitati, agorafobia, terreni pietrosi, desertificati, fata morgana, allucinazioni, sudorazione, febbre, mosche che divorano carcasse, bandiere dell'ISIS...

Son fermo alla prima metà (hiver --> horizon), che a sentire Jacopo avrebbe anche senso di essere considerata come un blocco unico. Per me è molto scuro, un viaggio notturno, pericolosissimo, dove alla fine ti prendono (prison) e poi ti lasciano andare (horizon). L'impressione è che parli di migrazioni nel senso letterale: gente che sta migrando attraverso il deserto, di notte, col pericolo di lasciarci le penne o essere scoperti in ogni istante.

Probabilmente nella seconda metà finisce la notte ed esce fuori il Sole che spacca le pietre.

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9 minutes ago, Billy Beach said:

I testi sono apparsi su Genius. 

Hanno un significato ed una poesia e perciò ha un senso leggerli.

Chiaramente non è facile per chi (come me) non ha una conoscenza di tutte le lingue usate. Ma esiste Google translate, che sto usando per capire le parole Arabe.

Visti, non fanno altro che confermare la mia impressione, i.e. hiver

Ciudad loin and cold
And land and récolte and waste chant

Prison and glacial fleuve
Man pas encore

Ojos and bouche usé par el mar open
And quiet ila el foule
Long slow rajul line

Edad and name
Edad and name

Ojos and bouche brûlé
So sweet la nuit on body sold
Asmar el jour ice cold

Ojos and bouche vidé
Hungry son laissé

Gone
Man pas encore
Seul
Son
Born pas encore

"occhi e bocche consumate dal mare aperto, una quieta isola la folla, una lunga e lenta fila di uomini"

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1 hour ago, echoes said:

Cuore di tenebra.

"il segno si decifra e l'apparenza non si deve assolutamente decifrare" (cit.)

@Gasba è riuscito a dire quello che non ho saputo esprimere - sulla complementarietà di DIE e IRA e sui meriti dell'impresa monumentale, sulla dubbia presunta superiorità di un disco rispetto all'altro.

E su tutto quello che state scrivendo tutti a proposito di IRA, su tutto quello che l'album scuote in voi: che bellezza.
Io sono un ascoltatore-pivello della domenica, ma so di per certo che certi dischi mi scatenano il caos dentro, e - enorme frustrazione - nella vita reale non ho amici che vadano matti per questi stessi album e che possano condividerne l'entusiasmo.

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22 minutes ago, modifiedbear said:

 

Io sono un ascoltatore-pivello della domenica, ma so di per certo che certi dischi mi scatenano il caos dentro, e - enorme frustrazione - nella vita reale non ho amici che vadano matti per questi stessi album e che possano condividerne l'entusiasmo.

Verissimo, anche io trovo tanta fatica a trovare gente che apprezzi queste cose…questa community è un rifugio da questo punto di vista.

Ma quanta bellezza “Soldiers”? 
Ci sento echi di Damon Albarn…

Spero tanto che questo disco arrivi alle orecchie di Thom tramite Dajana, magari ci troviamo un pezzo nella prossima playlist…

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