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Iosonouncane


TomThom

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18 hours ago, Lacatus said:

Tutto questo è vero.

Eppure rimane un ottimo disco...bisogna dargli anche il suo tempo...magari ascoltandolo in maniera più frammentaria :music: 

assolutamente, ho voluto scrivere le prime impressioni, non è certo un giudizio definitivo!

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6 hours ago, modifiedbear said:

Io sono un ascoltatore-pivello della domenica, ma so di per certo che certi dischi mi scatenano il caos dentro, e - enorme frustrazione - nella vita reale non ho amici che vadano matti per questi stessi album e che possano condividerne l'entusiasmo.

Io in due giorni l'avrò girato tipo a 10 persone diverse, e soltanto UNO mi ha risposto - ed è impazzito quanto me, non fa altro che mandarmi messaggi vocali in preda all'estasi :lol:
In effetti non credo di aver mai visto un plauso così unanime su scatter, è un vero spettacolo.

Unico DRAMMA è che il 23 luglio ho un impegno improrogabile. Sto pensando di fare la mattata e prendere Ferrara... non posso proprio perdermelo.

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Io invece ho mandato una foto ad un mio caro amico, che normalmente sta in francia ma che è tornato in zaialand per una settimana. Foto col disco sul tavolo, nessun testo. Non risponde. Il giorno dopo gli scrivo: "Ohi vecchio, io sto alla traccia quattro, ma credo che JESUISUNCHIEN abbia fatto il disco per te...corri."

"Dove l'hai trovato?"

"Al negozio".

Saran state le 18.40...

Alle 19 mi manda un vocale dicendomi che ha sfrecciato ai 32000 km h in città, ha parcheggiato in sosta vietata davanti ai pulotti, è arrivato 5 min prima di chiusura ma l'ha trovato...

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Ascoltato fino a metà oggi... Mi ha lasciato senza parole. Ammetto che iosonouncane lo conoscevo davvero poco, avevo sentito poco di DIE e non avevo colto l'hype.. Quindi mi sono approcciato all'ascolto con pochissime aspettative. Sono stato spazzato via. L'apertura con hiver è una roba che toglie il fiato.. disco dal sapore estremamente internazionale. Sono mostruosamente curioso di sentire il resto ma lo farò in un momento in cui potrò dedicargli la giusta attenzione.

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Dopo Cri e Hajar, oggi ho ascoltato Piel: ottima la prima parte in falsetto, deludente la seconda parte con l'apertura armonica in maj7, molto, forse troppo Die. Sarà che i maj7 mi hanno stufato e li sto odiando, magari è un problema mio <_< 

Molti hanno cercato un parallelo tra il falsetto di Incani e quello di Thom Yorke...a me invece ricorda un po' Mattew Bellamy dei Muse. L' uso del registro in falsetto mi ha convinto in pieno :clapclap:

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Un po' di considerazioni sparse.

Io dopo venerdì mattina non sono riuscito ad ascoltare nulla. Sono arrivato a Prison e mi sono fermato. Un po' per mancanza di tempo, un po' perché i primi pezzi mi hanno letteralmente demolito. 

Credo ci metterò tanto ad ascoltarlo. 

L'entusiasmo di tutti quelli che conosco e lo hanno finito un po' mi spaventa. Temo che ci sia molto effetto wow ma non so se il disco reggerá alla distanza - considerazione basata davvero sul nulla questa. 

L'interpretazione che il disco parli di migrazione mi sembra la più convincente. 

In quello che ho ascoltato ho sentito moltissimo Wyatt ma soprattutto Swans. Paesaggi sonori che mi hanno messo a disagio. Una montagna di synth e pochissima chitarra, a parte qualche inserto qua e là. Alcuni suoni mi mi hanno fatto pensare a Tkol o addirittura Amok, direi che il cane non è solo radioheadiano, è proprio un tkollione :lol:

Curioso di leggere i testi, il primo impatto non è stato positivo ma devo approfondire prima di sentenziare. La voce è usata come uno strumento e devo dire in maniera convincente. Ma avevo amato il lavoro lirico di Die e un po' mi spiace che abbia cambiato completamente approccio. 

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1 hour ago, qwerty said:

Ascoltato fino a metà oggi... Mi ha lasciato senza parole. Ammetto che iosonouncane lo conoscevo davvero poco, avevo sentito poco di DIE e non avevo colto l'hype.. Quindi mi sono approcciato all'ascolto con pochissime aspettative. Sono stato spazzato via. L'apertura con hiver è una roba che toglie il fiato.. disco dal sapore estremamente internazionale. Sono mostruosamente curioso di sentire il resto ma lo farò in un momento in cui potrò dedicargli la giusta attenzione.

internazionale. Giustissimo sottolineare questa caratteristica...

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Oggi "Ojos" (già ribattezzata "Ocio") e "Nuit". 

Beh, ecco un po' di jazz! La chitarra di Ojos é john mclaughlin, mente "Nuit" - che è fantastica - ha dei synth finali che se fosserõ suonati da fiati sarebbero un pezzo di ellington e l'orchestra.

Tutto bellissimo ad ora.

E una cura nei dettagli maniacale, ma senza togliere linfa.

Ps. Ottima la percussionista, molto espressiva. D'altronde una che si chiama Mariagiulia Degli Amori é amore é basta

 

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11 hours ago, jimy84 said:

Un po' di considerazioni sparse.

Io dopo venerdì mattina non sono riuscito ad ascoltare nulla. Sono arrivato a Prison e mi sono fermato. Un po' per mancanza di tempo, un po' perché i primi pezzi mi hanno letteralmente demolito. 

Credo ci metterò tanto ad ascoltarlo. 

Idem anche se sono più avanti di te, sono fermo a metà. Secondo me la longevità di un lavoro così è garantita, non è un disco da consumo ma da assaporare con parsimonia.

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11 hours ago, Wanderer said:

Oggi "Ojos" (già ribattezzata "Ocio") e "Nuit". 

Beh, ecco un po' di jazz! La chitarra di Ojos é john mclaughlin, mente "Nuit" - che è fantastica - ha dei synth finali che se fosserõ suonati da fiati sarebbero un pezzo di ellington e l'orchestra.

Tutto bellissimo ad ora.

E una cura nei dettagli maniacale, ma senza togliere linfa.

Ps. Ottima la percussionista, molto espressiva. D'altronde una che si chiama Mariagiulia Degli Amori é amore é basta

 

Ojos-Nuit è la doppietta che più mi ha sconvolto, livelli siderali.

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7 minutes ago, echoes said:

Idem anche se sono più avanti di te, sono fermo a metà. Secondo me la longevità di un lavoro così è garantita, non è un disco da consumo ma da assaporare con parsimonia.

E' molto interessante sta cosa: non solo qui dentro, ma anche con altri amici nella vita reale, l'ascolto di Ira sta seguendo questa modalità a "spizzichi e mozzichi". Jacopo Incani è riuscito a condurre l'ascoltatore su un sentiero fuori dalle grandi arterie della "musica leggerissima" da consumo. 

A tal proposito ripropongo l'intervista rilasciata da Jacopo per Fanpage, dove il sardo lancia delle frecciatine al mondo della musica italiana:

https://music.fanpage.it/con-ira-iosonouncane-rivoluziona-la-musica-italiana-i-cantautori-mi-annoiano-e-pure-le-canzoni/

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Sto cercando di riascoltarlo per la seconda volta. Sempre nella sua interezza. Al massimo mi fermo al primo disco.

Ho preso il cd e sto sfogliando il booklet, i testi sono molto interessanti.

Ascoltarlo è un’esperienza totale comunque, penso che dal vivo debba essere qualcosa di unico. Spero di avere la possibilità di vederlo. 

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35 minutes ago, Wanderer said:

l'avevo letta ieri, un po' di passaggi sono interessanti. 

Sì, soprattutto le ultime due domande che mi va di riportare integralmente: 

Quote

 

DIE è un unicum nel mondo musicale italiano, non  solo per quello che è ma anche per quello che ha rappresentato, quindi ti chiedo: come te lo spieghi e in che modo quel successo lì ha influito sul tuo lavoro, sul tuo essere all'interno di questo mondo?

Mi è capitato di parlarne soprattutto con le persone che lavorano com me da sempre e che hanno lavorato a DIE e IRA. Prima dell'uscita di DIE nessuno avrebbe scommesso su quel disco, nessuno mi stava più pensando, ero fermo da anni e La macarena su Roma aveva fatto parlare, sì, ma all'interno di un ambito molto ristretto. Nel momento in cui ho terminato DIE avevamo la consapevolezza di avere tra le mani un disco che si discostava da quello che era il filone dominante sei anni fa. E il disco è andato molto bene, la cosa che è accaduta è che lavorando solo sui contenuti musicali, quindi non prestando mai il fianco a una comunicazione che tira in ballo stronzate, non spingendo su null'altro che non fosse il lato musicale, il mio progetto ha acquistato sempre maggior attenzione e questo facendo delle cose sempre più indirizzate a un'affermazione di indipendenza da quel discorso stesso. Quando ho fatto il tour con Paolo Angeli, musicista d'avanguardia, di ambito free jazz, si trattava di concerti, improvvisazione totale e anche quelli sono andati bene, anzi sempre meglio, nonostante questa cosa fosse piuttosto ostica e difficile, quasi fastidiosa per coloro che venivano al concerto aspettandosi di sentire Stormi. Questa cosa qui ha comunque contribuito a creare una credibilità attorno al progetto. Voglio essere positivo e dire che questa cosa è accaduta perché il disco ha tante idee, realizzate con tanto lavoro, quindi per bene e senza dar nulla per scontato, poi è anche vero che è facile sembrare dei giganti in mezzo a dei nani, ma non lo so, non voglio né lodarmi, né negare delle evidenze.

Non tutti però vedono i nani, quindi non è così scontato che si rendano conto dell'esistenza dei giganti.

Più di una volta mi sono trovato a parlare con delle persone di questo ambiente che mi hanno detto, testuale: "Il tuo caso verrà studiato per tanti anni", proprio perché banalmente in tutti questi anni – te la faccio un po' veloce – in cui sono stato fermo il valore di mercato del mio progetto è cresciuto esponenzialmente ed è cresciuto non rincorrendo la necessità di esserci continuamente, di farsi sponsorizzare o comunicare quotidianamente la propria esistenza o una rappresentazione di essa, ma semplicemente suonando, scrivendo musica e facendo questa cosa qui. Per questo mi sento fortunatissimo, ovviamente mi rendo conto di averci messo anche del mio. Sicuramente, questo è vero, è un percorso anomalo rispetto a quello che accade in questo Paese.

 

 

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22 minutes ago, Lacatus said:

Sì, soprattutto le ultime due domande che mi va di riportare integralmente: 

 

a me ha interessato la risposta sulla voce nei brani di musica italiana. Mi sto comunque convincendo che il maggior pregio di Iosonouncane sia quello di avere un'ottima capacità di filtraggio di tutti gli ascolti che fa - che si capisce sono ampi e vari - in una propria visione. 

Una spugna. Forse è ance per questo che colpisce sia la scuola cantatutoriale classica italiana sia il (molto ricco) sottobosco di musica underground italiana - penso alla nostra scena elettroacustica, quella folk sopratutto del sud, la scena sperimentale, quella jazz...ecc

Una specie di vaso comunicante. 

 

Iosonuncane è il più non cantautore dei cantautori italiani.

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1 hour ago, Wanderer said:

Un'intervista a Simona Norato, che ha suonato in Ira

https://lineamasondixon.it/2021/05/14/iosonouncane-ira/

La Norato dice: 

[...]in “IRA” il piano è sempre fermo. Non si muove mai! Con Jacopo ho dovuto fare una rivoluzione molto profonda sul mio approccio allo strumento. Mi sono ritrovata a dover suonare in maniera “monotona” per diversi minuti sempre la stessa frase. Ho dovuto imparare a trovare riferimenti in parti dilatate per non essere costretta a contare le battute. E’ stato molto interessante, ho dovuto trovare dentro di me risorse di altro tipo. 

Ecco anche in questo approccio alla parte ritmica è riscontrabile l'influenza della musica del Maghreb (e dell'Africa in generale), alla quale mi approcciai attraverso questa raccolta in 3 volumi, acquistata in un negozio delle suore paoline :angel:

 

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4 minutes ago, modifiedbear said:

L'inizio di fleuve = Kid A (traccia)
La raffica di kick a metà di fleuve = Thom Yorke qualsiasi

Grazie della dritta, la prossima che ascolterò sarà Fleuve :pollice: 
Pétrole invece ha proprio l'effetto robotizzato alla voce di Kid A (traccia), e un andazzo alla How To Disappear Completely.

Ma ci pensi se nel 2017 fossimo riusciti a mettere in piedi quello che stavamo progettando per Venezia? Tutto mandato a puttane perché doveva produrre Infedele di Colapesce :angry:

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5 minutes ago, Lacatus said:

Pétrole invece ha proprio l'effetto robotizzato alla voce di Kid A (traccia), e un andazzo alla How To Disappear Completely.

Esattamente come in fleuve (dove c'è anche il pad-synth che ricorda sempre Kid A-brano)!

 

6 minutes ago, Lacatus said:

Ma ci pensi se nel 2017 fossimo riusciti a mettere in piedi quello che stavamo progettando per Venezia? Tutto mandato a puttane perché doveva produrre Infedele di Colapesce :angry:

Buon Dio.. Ci penso praticamente ogni volta che ascolto Incani.

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