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Iosonouncane


TomThom

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6 minutes ago, Wanderer said:

Boh, io penso che si faccia filosofia. Ognuno vive un disco come meglio crede :D 

Poi, mediamente sono d'accordo con te: un disco che mi piace lo riascolto spesso. Però è verp che questo mi capita meno con gli album lunghi, che comunque mi piacciono.

Poi concordo, nn credo che IRA sia un ascolto particolarmente complesso. Ma posso capire che ci siano persone che al valore di riascolto diano appunto...valore.

Io però non confonderei il volerselo "vivere" un po' dal non riuscire a riascoltarlo :D 

Non so perché ma i confronti gastronomici rendono sempre al meglio. Un rosso corposo e strutturato non te lo puoi bere tutti i giorni a pranzo: serve l'occasione giusta, la pietanza giusta, il momento giusto. Chiaramente questo non vale per lo spritz che puoi pure spararti una volta al giorno anche se dopo un po' stucca. Ogni disco ha il suo perché e la sua ragione di esistere: Californication è uno dei miei album preferiti e con il caldo me lo sparo praticamente ad ogni viaggio in auto, pensare di farlo con roba come IRA, Meddle o In Der Garden Pharaos sarebbe come scolarsi una bottiglia di Primitivo di Manduria tutta d'un fiato mangiandosi le Crick Crock.

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4 minutes ago, Wanderer said:

Se posso dirti la mia, ma è una preferenza, ad ora l'ascolto di IRA che mi ha lasciato di più è stato l'ascolto integrale.

Ci sta in pieno io però lo vedo anche come un disco da pezzi singoli a differenza di DIE. Ovvio che immergersi per 2 ore sia il modo più solido di ascoltarlo.

 

Unico disco mastodontico che per un periodo ho consumato è stato Lateralus dei Tool: incredibile come riesca a coniugare profondità e divertimento. Robe come Schism, Parabol/Parabola o The Patient sono buone sia per capire il senso della vita che per muovere il culo con i tempi dispari. Nubifragi di figaggine ma è, appunto, un'eccezione.

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Io voglio prima di tutto godermi questa musica e pian pianino capire cosa mi piace e cosa non mi piace di questo disco. 

Ho già individuato dei brani che mi piacciono di più e altri meno, non è un disco monolitico, non è la perfezione. Come ogni opera ha dei pregi e dei difetti.

Sarebbe interessante confrontarci su questo, sulla reale sostanza di Ira, oltre che sulla forma (la lunghezza, ecc...). Per ora ci siamo arenati su una discussione sterile, secondo me. Andiamo oltre.

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Just now, Lacatus said:

Io voglio prima di tutto godermi questa musica e pian pianino capire cosa mi piace e cosa non mi piace di questo disco. 

Ho già individuato dei brani che mi piacciono di più e altri meno, non è un disco monolitico, non è la perfezione. Come ogni opera ha dei pregi e dei difetti.

Sarebbe interessante confrontarci su questo, sulla reale sostanza di Ira, oltre che sulla forma (la lunghezza, ecc...).

piacerebeb anche a me, ma per il momento ho veramente poco da dire.

Ed è bellissimo :D 

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Io ho iniziato gli ascolti in modalità casuale e interrompo se non ho più tempo o devo fare altro. 
È interessante notare innanzitutto nuove sfumature in ogni pezzo.

ma poi anche pezzi che mi convincono meno, tipo Priere iniziano ad avere un’identità più precisa per me. 
 

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Che, poi (torno per l'ultima volta sul discorso durata, poi GIURO parlerò solo di contenuti), qualcuno si è soffermato così a lungo sul discorso della lunghezza per Sandinista! dei Clash o per Mellon Collie And The Infinite Sandness degli Smashing Pumpkins? Giusto per nominare due album POPOLARISSIMI che hanno una durata superiore alle 2 ore, dunque più lunghi di Ira.

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Accantonando il discorso sulla lunghezza e parlando di contenuti, secondo voi:

  • l'uso delle scale arabeggianti è stucchevole, oppure è necessario perché quel tipo di intervalli è l'unico che può evocare l'ira della "moltitudine in viaggio" protagonista dell'opera?
  • i loop ripetuti per minuti e minuti servono ad allungare il brodo per mancanza di idee, oppure servono per ipnotizzare l'ascoltatore fino a condurlo a uno stato di trance?
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13 minutes ago, Lacatus said:

Accantonando il discorso sulla lunghezza e parlando di contenuti, secondo voi:

  • l'uso delle scale arabeggianti è stucchevole, oppure è necessario perché quel tipo di intervalli è l'unico che può evocare l'ira della "moltitudine in viaggio" protagonista dell'opera?
  • i loop ripetuti per minuti e minuti servono ad allungare il brodo per mancanza di idee, oppure servono per ipnotizzare l'ascoltatore fino a condurlo a uno stato di trance?

Domande di cui già conosci la risposta.

:fischia:

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6 hours ago, Lacatus said:

"siccome è un disco lungo, gli ascolti saranno rari".

Questo era il senso della frase di tomthom

C'è chi preferisce farsi un viaggione una volta tanto, piuttosto che tanti viaggetti tutti i giorni.

Non vedo paradossi

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3 hours ago, Lacatus said:

Accantonando il discorso sulla lunghezza e parlando di contenuti, secondo voi:

  • l'uso delle scale arabeggianti è stucchevole, oppure è necessario perché quel tipo di intervalli è l'unico che può evocare l'ira della "moltitudine in viaggio" protagonista dell'opera?
  • i loop ripetuti per minuti e minuti servono ad allungare il brodo per mancanza di idee, oppure servono per ipnotizzare l'ascoltatore fino a condurlo a uno stato di trance?

L'uso delle scale orientali non l'ho trovato pervasivo, invece per quanto riguarda il quesito 2 devo dire che diversi passaggi, spesso anche belli, durano tanto senza un vero motivo per i miei canoni.

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8 hours ago, Wanderer said:

Se posso dirti la mia, ma è una preferenza, ad ora l'ascolto di IRA che mi ha lasciato di più è stato l'ascolto integrale.

Ma infatti è inutile polemizzare o sindacare sul metodo di fruizione, è puramente soggettivo. Visto che nel disco ci sento una forte continuità, stilistica e sonora, a spizzichi e bocconi mi ha intrigato meno. Ci ho provato ieri, ma la botta unica è stata decisamente più soddisfacente; paradossalmente, so che pare strano, ma mi riesce più difficile spezzare un disco lunghissimo rispetto a un disco breve.

IRA per quel che l'ho assimilato, mi pare un film da vedere in cuffia senza pubblicità.

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Azz

 

ho scelto l'alcol ad accompagnarmi al primo ascolto casuale di questo epico album dall'alto della mia mezza sordità che mi impedisce di sentire i bassi e della mia totale ignoranza di teoria musicale

 

capisco na sega di tecnica però EVIDENTEMENTE ho l'orecchio allenato per ascoltare buona musica perciò IRA mi piace

Anche na tizia fissatissima con la classica che sentivo si diceva stupita che mi piaceva Beethoven dopo poco tempo che l'ascoltavo lol manco fosse chissà che musica oscura, piace a tutti beethoven

prison è fighissima 

 

che sfiga chiamarsi iosonouncane e verdena ed  essere nati in italia mentre all'estero ci stanno bon hiver e james blake che headlinano cose, gli auguro al sardo di ottenere il successo che merita

 

horizon è tipo melissa satta che mi abbraccia e mi dice che va tutto bene 

 

piel è quando si alza e comincia a cavalcarmi 

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On 5/28/2021 at 10:42 AM, @li said:

mado' meno male qualcuno che l'ha detto.
E' come dire la nutella mi piace un casino ma io nn la mangio. Mah.

credo che trattare la buona musica come un barattolo di nutella abbia effettivamente del delittuoso

 

15 hours ago, kid a said:

Sono due giorni che mi risuona Piel nel cervello 

per me una delle migliori

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3 hours ago, Gasba said:

credo che trattare la buona musica come un barattolo di nutella abbia effettivamente del delittuoso

Se cambiamo l'esempio in caviale, o tartufo, o un buon Sfursat della Valtellina per me vale lo stesso. Se uno si può permettere una prelibatezza con una certa regolarità, una che gli piace un sacco, non si tratterà dal consumarla solo a motivo del suo valore.

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