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Iosonouncane


TomThom

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On 6/9/2021 at 12:17 PM, kid a said:

Mi riferisco agli arrangiamenti. So di bestemmiare in chiesa,  ma per me gli arrangiamenti di Die sono un affastellarsi di roba spesso superflua che fa perdere nella maggior parte dei casi il focus ed il senso stesso dei brani. Ira pur essendo stratificato raramente si perde in ornamentazioni di dubbio gusto. 

ti do ragione. A volte Die la tira lunga. Ira è un distillato, paradossalmente data la lunghezza. 

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35 minutes ago, Thomyorke said:

ti do ragione. A volte Die la tira lunga. Ira è un distillato, paradossalmente data la lunghezza. 

Non direi. Ira può contare un discreto numero di pezzi che ripetono per minuti e minuti la stessa idea musicale, mentre in Die questo non accade mai. 

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5 hours ago, Lacatus said:

Non direi. Ira può contare un discreto numero di pezzi che ripetono per minuti e minuti la stessa idea musicale, mentre in Die questo non accade mai. 

La ripetizione fa parte dell'Idea e non è che una conseguenza di una scelta stilistica che connota uniformemente l'album pezzo dopo pezzo, minuto dopo minuto.

 

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2 minutes ago, Thomyorke said:

La ripetizione fa parte dell'Idea e non è che una conseguenza di una scelta stilistica che connota uniformemente l'album pezzo dopo pezzo, minuto dopo minuto.

Non sono d'accordo. Per come la vedo io, non c'è nessuna scelta stilistica. La ripetizione in IRA è frutto di un approccio particolare alla composizione che è sicuramente molto più frutto di un'intuizione che di un'idea (chi è musicista sa bene che certe cose contengono molto più sangue che cervello). Tutto è conseguenza, ben poco è raziocinio.

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9 hours ago, Thomyorke said:

La ripetizione fa parte dell'Idea e non è che una conseguenza di una scelta stilistica che connota uniformemente l'album pezzo dopo pezzo, minuto dopo minuto.

E' vero questo, sono d'accordo con te.

Però continuo a non capire perché secondo te in Die "la tira per le lunghe".

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1 minute ago, Wanderer said:

La ripetizione per me è frutto del voler provare a mischiare anche quegli elementi del maghreb che incani ha tanto citato.

E la musica di quella regione spesso e volentieri si basa su pattern ripetuti.

Io comunque non mi riferivo a brani come Hajar, Priére, Prison, eccetera, dove la ripetizione è il "rituale" musicale: li considero fra i brani migliori di Ira.

Prova ad ascoltare Niran oppure Sangre per esempio: per me sono brani che non vanno da nessuna parte, dove viene ripetuta un'idea melodica, sicuramente suggestiva, ma che non basta a giustificarne l'inclusione in un disco già di per sé densissimo (111 minuti di musica).

Questo per dire che ci sono dei punti deboli anche in Ira. Non è possibile sia un disco inattaccabile. Perfino Third e Amnesiac, hanno i loro momenti più riusciti e quelli meno riusciti. Vorrei mettessimo tutti in evidenza cosa ci piace e cosa non ci piace, ma non genericamente, andando sullo specifico. Per esempio a me oltre a Niran e Sangre, continua a non convincere Cri.

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26 minutes ago, Lacatus said:

Io comunque non mi riferivo a brani come Hajar, Priére, Prison, eccetera, dove la ripetizione è il "rituale" musicale: li considero fra i brani migliori di Ira.

Prova ad ascoltare Niran oppure Sangre per esempio: per me sono brani che non vanno da nessuna parte, dove viene ripetuta un'idea melodica, sicuramente suggestiva, ma che non basta a giustificarne l'inclusione in un disco già di per sé densissimo (111 minuti di musica).

Questo per dire che ci sono dei punti deboli anche in Ira. Non è possibile sia un disco inattaccabile. Perfino Third e Amnesiac, hanno i loro momenti più riusciti e quelli meno riusciti. Vorrei mettessimo tutti in evidenza cosa ci piace e cosa non ci piace, ma non genericamente, andando sullo specifico. Per esempio a me oltre a Niran e Sangre, continua a non convincere Cri.

Non sono d'accordo. Mi sembra che il tuo sia un esercizio di smontaggio abbastanza sterile,  quasi che tu voglia forzare e forzarti a trovare cose che non ti aggradano. Che possono essere assolutamente veritiere, ma già il fatto che tu ti stia sforzando per cercarle mi pare indicativo. Non è assolutamente impossibile che un disco sia inattaccabile. Voglio dire, ogni cosa ha anche dei "difetti", ma non è questo che poi conta, non stiamo facendo un esperimento scientifico. Ad esempio io in third non vedo grandi difetti o mancanze, mi pare un bel disco dal primo secondo all'ultimo e come lui ce ne sono tanti. Certo, ogni disco ha i suoi momenti, di alta tensione o di respiro, ma ce ne sono tanti che complessivamente funzionano dall'inizio alla fine.

Trovami una cosa burtta in Another Green World, in A love Supreme, in Kind of Blue, in Kid A, in Trans Europe Express e cito solo i primi che mi vengono in mente in una lista eternamente lunga, per fortuna dell'uomo.  

Ad esempio per me Sangre è un ottimo brano e Niran è il pezzo pop più bello del disco, perchè ha una melodia vocale e un interpretazione molto bella. prova a cantarla!

Sono tutti ottimi brani, che più chi meno, allo stato attuale personalmente di grandi difetti non ne vedo

 

 

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16 minutes ago, Lacatus said:

Io comunque non mi riferivo a brani come Hajar, Priére, Prison, eccetera, dove la ripetizione è il "rituale" musicale: li considero fra i brani migliori di Ira.

Prova ad ascoltare Niran oppure Sangre per esempio: per me sono brani che non vanno da nessuna parte, dove viene ripetuta un'idea melodica, sicuramente suggestiva, ma che non basta a giustificarne l'inclusione in un disco già di per sé densissimo (111 minuti di musica).

Questo per dire che ci sono dei punti deboli anche in Ira. Non è possibile sia un disco inattaccabile. Perfino Third e Amnesiac, hanno i loro momenti più riusciti e quelli meno riusciti. Vorrei mettessimo tutti in evidenza cosa ci piace e cosa non ci piace, ma non genericamente, andando sullo specifico. Per esempio a me oltre a Niran e Sangre, continua a non convincere Cri.

Su Sangre posso essere d'accordo nell'individuarlo come pezzo più debole, Niran a me piace molto anche perché la piattezza è bilanciata dall'ingresso di quel bel synth sinistro che la apre. Poi è ovvio che, come in tutti i dischi, ci siano dei pezzi che emergono come nucleo dell'album.

Crì la capisco a livello di sequenza per decomprimere Hajar ma in effetti come chiusura di un mastodonte simile non ci sta molto, ecco forse in questo si poteva fare meglio. Però non è che uno deve per forza sforzarsi di trovare i difetti nei dischi eh, IRA mi piace e mi convince nella sua interezza anche a voler cercare il pelo nell'uovo.

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8 minutes ago, Wanderer said:

Poi ti dico la verità, io l'ho ascoltato ancora troppo poco per poter parlarne in maniera razionale, e forse, per questo disco, neanche voglio, per ora.

 

Sangre a me piace molto, la melodia araba, la chitarra mediterranea...

Anche io devo ancora dare un numero di ascolti sufficiente per iniziare a farmi un'idea più razionale e meno emotiva. A me piacciono tutte, poi è chiaro che alcune emergono rispetto ad altre, in questo disco fatico a trovare momenti che non mi esaltino e sconvolgano ed è una cosa che mi capita molto di rado.

Io bado molto al mio istinto e alla sensazioni epidermiche che mi trasmette un disco: ascoltando IRA sto provando lo stesso stupore che provai all'ascolto di dischi che oggi sono un punto fermo inscalfibile, parlo di lavori come Third, ( ), Two, The Good Son, Kid A, F/A infinity ecc.

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2 hours ago, Wanderer said:

Non sono d'accordo. Mi sembra che il tuo sia un esercizio di smontaggio abbastanza sterile,  quasi che tu voglia forzare e forzarti a trovare cose che non ti aggradano. Che possono essere assolutamente veritiere, ma già il fatto che tu ti stia sforzando per cercarle mi pare indicativo. Non è assolutamente impossibile che un disco sia inattaccabile. Voglio dire, ogni cosa ha anche dei "difetti", ma non è questo che poi conta, non stiamo facendo un esperimento scientifico. Ad esempio io in third non vedo grandi difetti o mancanze, mi pare un bel disco dal primo secondo all'ultimo e come lui ce ne sono tanti. Certo, ogni disco ha i suoi momenti, di alta tensione o di respiro, ma ce ne sono tanti che complessivamente funzionano dall'inizio alla fine.

Trovami una cosa burtta in Another Green World, in A love Supreme, in Kind of Blue, in Kid A, in Trans Europe Express e cito solo i primi che mi vengono in mente in una lista eternamente lunga, per fortuna dell'uomo.  

Ad esempio per me Sangre è un ottimo brano e Niran è il pezzo pop più bello del disco, perchè ha una melodia vocale e un interpretazione molto bella. prova a cantarla!

Sono tutti ottimi brani, che più chi meno, allo stato attuale personalmente di grandi difetti non ne vedo

Non voglio dire che ci sono cose "brutte": dico solo che ci sono cose che mi piacciono di meno. In Another Green World ci sono diversi pezzi che mi piacciono meno di altri, in a Love Supreme c'è un brano che ritengo un gradino sotto gli altri e così, via dicendo, in tutti i dischi che hai nominato. Per me ogni album ha SEMPRE brani più riusciti e meno riusciti. Con questo non voglio svalutare nessuno di questo dischi. Fossi stato Jacopo sarei stato meno autoindulgente con pezzi come Niran, Sangre, Cri e forse uno o due che non ho nominato...magari avrei provato a lavorarci di più sopra, o li avrei accorciati, o al limite esclusi, ma questa "critica" nulla toglie a Ira che rimane un capolavoro. 

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13 hours ago, kid a said:

Comunque, stanotte ascoltavo Prison sotto effetto di THC e a metà pezzo dopo quelle stupende armonie di mellotron e l'ingresso di quell'ostinato demoniaco pensavo di avere le traveggole come Santa teresa d'Avila. Uno dei vertici del disco sicuramente. 

l'accoppiata nuit-prison è quando di più bello abbia ascoltato da tanto tanto tempo a questa parte

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8 hours ago, Gasba said:

l'accoppiata nuit-prison è quando di più bello abbia ascoltato da tanto tanto tempo a questa parte

Estenderei il giudizio a tutto il blocco Ojos - Nuit - Prison - Horizon che è uno dei poker più incredibili che abbia mai ascoltato nonché il nucleo del disco.

 

Ieri ho ascoltato IRA in auto prima in condizioni di sole spaccapietre in campi assolati e poi sotto il diluvio. Funziona perfettamente in entrambe le condizioni.

Aggiungo poi che la cosa che mi soddisfa di più in questo lavoro è l'estrema brutalità, e semplicità, con la quale è concepito: in fondo sono tappeti di elettronici e di synth che si innescano su percussioni spesso vere, cioè di batteria. Uno dei momenti più esaltanti è l'ingresso della gran cassa in Fleuve, le povere plastiche Fiat stavano per sgretolarsi. Ecco una delle cose più belle del disco sono le batterie e il riverbero di tamburi e grancasse.

Tornando a Fleuve è forse il pezzo più derivativo del lotto insieme ad Ashes ma, nel contempo, uno dei più fighi. Cantato e synth chiaramente devoti ai Radiohead di Amnesiac (Orgy), poi diventa un tribal dei Massive Attack più recenti (Vodoo in My Blood) per trasformarsi successivamente in una apertura melodica à la Battisti prima maniera. Altri pezzi riescono a mascherare alla grande i riferimenti e a rielaborarli in una veste personalissima, questa invece sembra una mini-suite tributo il che, ovviamente, non ne scalfisce minimamente la grandezza.

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Sono entrato in fase "fissazione", cioè in quel momento in cui sta diventando una necessità fisica ascoltarlo. L'avevo scambiato per un ( ) invece forse è un Lateralus o un Third. Attenzione. Non lo consumerò ma nemmeno lo lascerò sedimentare per settimane come pensavo e come mi è accaduto con alcuni dischi.

E' il disco perfetto perché ha quell'anima percussiva che lo rende sia profondo che divertente da sentire, brividi ed esaltazione sono due dimensioni che riescono perfettamente a mescolarsi: le percussioni, che sono la più ancestrale manifestazione musicale, esaltano il ventre mentre le coltellate ambientali ti toccano le corde più epidermiche. Devo dire che a volte fatico a non mettermi ad urlare da solo come un pazzo esaltato per la felicità.

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Poco da aggiungere, ora che lo conosco molto meglio posso dire pure io che è un disco davvero di quelli che restano. Non c'è quasi nessun punto del disco che mi paia trascurabile, o poco ispirato. Le ripetizioni a me sembrano tutte necessarie. Mi risulta difficile citare solo qualche pezzo, quasi tutti hanno un qualcosa che me li faccia amare, dalla "semplicità" e "immediatezza" (relativa) di hiver, lo Yorkismo e la carica della seconda parte di Ashes, la tribalità di jabal, l'enigmicità di ojos, il mantra di Nuit, l'acidità di prison, la dolcezza di horizon, l'epicità di petrole, il climax di hajar, l'atomsforpeacità di Cri.

Semplicemente stupendo.

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23 hours ago, jeppoloman said:

Poco da aggiungere, ora che lo conosco molto meglio posso dire pure io che è un disco davvero di quelli che restano. Non c'è quasi nessun punto del disco che mi paia trascurabile, o poco ispirato. Le ripetizioni a me sembrano tutte necessarie. Mi risulta difficile citare solo qualche pezzo, quasi tutti hanno un qualcosa che me li faccia amare, dalla "semplicità" e "immediatezza" (relativa) di hiver, lo Yorkismo e la carica della seconda parte di Ashes, la tribalità di jabal, l'enigmicità di ojos, il mantra di Nuit, l'acidità di prison, la dolcezza di horizon, l'epicità di petrole, il climax di hajar, l'atomsforpeacità di Cri.

Semplicemente stupendo.

Stessa sensazione che io, mi pare un disco in cui c'è sempre qualcosa di esaltante in ogni pezzo e momento. Stupendo, hai detto bene.

8 minutes ago, Wanderer said:

preso biglietto per mestre, aprile 2022😅😍

Ooooh, ora si ragiona. Non ti potevi perdere IRA integrale, da parte mia ho preso il biglietto per Roma a dicembre 2019 (mi pare) e variante Delta permettendo vedrò il concerto ad aprile 2022 ma sono sicuro che ne varrà la pena.

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5 minutes ago, echoes said:

Stessa sensazione che io, mi pare un disco in cui c'è sempre qualcosa di esaltante in ogni pezzo e momento. Stupendo, hai detto bene.

Ooooh, ora si ragiona. Non ti potevi perdere IRA integrale, da parte mia ho preso il biglietto per Roma a dicembre 2019 (mi pare) e variante Delta permettendo vedrò il concerto ad aprile 2022 ma sono sicuro che ne varrà la pena.

assolutamente; e intanto spero di riuscire a prenotarmi per il vaccino pre variante...perchè qua è na guerra tra bande (grazie Zaia)

 

Tornando in topic, anche con mio fratello discutevamo che IRA non è affatto un ascolto complesso, i pezzi non sono difficili, di per sè.

 

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Just now, Wanderer said:

Tornando in topic, anche con mio fratello discutevamo che IRA non è affatto un ascolto complesso, i pezzi non sono difficili, di per sè.

 

Decisamente, almeno per chi è abituato a masticare certe cose: è un disco che ha grande immediatezza sotto l'apparente complessità, non mi sognerei mai di definirlo un mattone ad esempio. Mi sembra uno di quei rari casi un cui profondità e sperimentazione riescono a trovare una dimensione di urgenza espressiva che rende tutto molto diretto. Lavoro senza cerebralità e onanismi ma viscerale, fisico, liberatorio. 

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6 minutes ago, Wanderer said:

Tornando in topic, anche con mio fratello discutevamo che IRA non è affatto un ascolto complesso, i pezzi non sono difficili, di per sè.

1 minute ago, echoes said:

Decisamente, almeno per chi è abituato a masticare certe cose: è un disco che ha grande immediatezza sotto l'apparente complessità, non mi sognerei mai di definirlo un mattone ad esempio. Mi sembra uno di quei rari casi un cui profondità e sperimentazione riescono a trovare una dimensione di urgenza espressiva che rende tutto molto diretto. Lavoro senza cerebralità e onanismi ma viscerale, fisico, liberatorio. 

Piano piano siamo tutti d'accordo ;)

 

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