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Iosonouncane


TomThom

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7 minutes ago, echoes said:

Vabbé ma i Pink Floyd erano a fine carriera, vanno paragonati i Pink Floyd al top con gli artisti anni 80 al top.

Se invece ne facevi un discorso di band vecchia (anagraficamente) allora è un po' come andarsi a vedere oggi gli Smile. :laugh:

 

Ormai siamo clamorosamente OT quindi entro a gamba tesa sull'OT: il discorso è essere a fine carriera artisticamente o avere ancora idee.

Se prendi due gruppi praticamente coevi come Pearl Jam e Radiohead la differenza è evidente.
I primi nn fanno un disco decente da oltre 15 anni, i secondi sono ancora interessanti.

(quindi andare a vedere i PF, i PJ o gli U2 a fine carriera secondo me è diverso che vedersi oggi gli Smile - o Nick Cave - ad esempio, che, nonostante l'eta, sono ancora vivi e vegeti).

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On 4/15/2022 at 12:10 AM, Gasba said:

Ok, se il problema è terminologico va bene: IRA non è un capolavoro. Mi sta bene, figuriamoci. È un termine che uso con nonchalance visto che è ormai stra abusatissimo e ha perso ogni senso.
Però visto che siamo in mood vi rigiro la questione: allora neanche kid a e amnesiac sono capolavori.
Sono 5 ragazzi che, dopo un esordio mediocre ma fortunato, hanno ascoltato tonnellate di musica di gente avanti anni luce, e hanno saccheggiato a destra e a sinistra. Il risultato? Due album pop che sfoggiano una gran quantità di influenze colte, ma che risultano innovativi solo per chi non ha mai messo la testa fuori da mtv.
Perché la gente lo ascolta? Ad occhio e croce, penso, perché è musica meravigliosa, che provoca qualcosa di particolare e unico, che nessun altra musica, con quella specificità, è in grado di provocare. Un mix di ingredienti che ha dato vita a qualcosa che in un modo o nell’altro “funziona”. E kid A è al tempo stesso lansky, davis e aphex twin, senza essere effettivamente niente di questo. A prescindere da dove venga tutto ciò che c’è dentro, che sia pop sofisticato o sia roba tipo “famolo strano” solo per il gusto di farlo, ci sentiamo tranquillamente autorizzati a parlare di capolavoro.
Tra 100 anni, quando l’impatto innovativo sarà ormai storicizzato, se ascolteranno ancora kid A non è perché “wow, ai tempi è stato così innovativo”, ma perché continuerà a suscitare certe emozioni, certi specifici colori, che sono ascritti dal tempo, ed emozioneranno a profusione per sempre, come ora mi emoziona Frescobaldi.
Stesso valga per IRA: per me non è un calco dei succitati lavori, dirlo mi sembra pretestuoso. Sì, ci sono delle chiare influenze - come sono chiare le influenze dell’IDM su Kid A - ma non è la stessa roba ragazzi. Se poi ci mettiamo a vivisezionare ogni singolo pezzo, va bene, facciamolo, ma consapevoli che se dai a un uomo un martello vedrà solo chiodi. Se misuriamo IRA con l'unità di misura, cazzo ne so, dei Moderat, con la loro discografia, stai pur certo che tireremo fuori alcuni passaggi che ci somigliano, pur non essendo magari i Moderat degli effettivi riferimenti di IRA.
Sì, dentro ci sono i radiohead di 20 anni fa, questo è indubbio. Quindi? Dentro Kid A c’è roba di 30 anni prima.
Non dovremmo guardare il micro ma il macro, l’aura generale dell’opera. E a me pare proprio un altro tipo di ricerca, un altro tipo di intenzione, un altro tipo di coerenza interna, non possiamo prendere e buttare tutto in un unico calderone solo perché ci sono sonorità comuni. E infatti anche la critica è impantanata in questa melma e non ne usciranno mai, sempre con l’ansia di dover trovare una pietra di paragone per dare una definizione che, alla fine della fiera, possiamo sbatterci sul pipino.

Concordo con te @modifiedbear quando dici che IRA ci piace da 20 anni, ma io do un'accezione positiva alla cosa: quell'album che avevi sulla punta della lingua ma nessuno ancora aveva detto, e ora si è realizzato. Come se l'avessi aspettato da sempre, e ora so dove trovarlo.

Io ho ascoltato tante cose simili ad IRA, è vero, ma mai niente come IRA. Non capisco i discorsi tipo “se cerco le scale arabe ascolto i pink floyd” come se un unico elemento comune li rendesse interscambiabili. È come dire non leggo Poe perché se voglio angosciarmi vado su Baudelaire... Ma Baudelaire non è Poe, come IRA non è Kid A. Fanno parte della stessa grande famiglia, ma hanno da offrire cose ben diverse.
A me l'influenza più immediata sembra essere proprio DIE: IRA è una specie di estremizzazione di alcune intuizioni di brani come Tanca, una naturale evoluzione (al nero).
Non penso sia un album che voglia colpire per la sua innovatività. Non vuole rivoluzionare niente, vuole solo dire (o disdire) qualcosa.
Accentrare le questione sull’innovazione rischia di farci perdere questo qualcosa. Tutto ciò che riguarda l’innovazione di massa è necessariamente legato alle mode; tutto ciò che riguarda lo spirito è invece eterno, e non sarà mai “demodé”. IRA sta più da queste parti.

A me la proposta di Incani ha convinto pienamente, era a un passo dall'esagerare ma è riuscito a fermarsi in quel punto in cui è difficilissimo fermarsi, a un passo dal patatrac. Un tendere verso il nulla, una voglia di nulla che si traduce nel massimo della pienezza, della saturazione. Un muro di suono dentro il quale nascondersi, a protezione dal silenzio assoluto.

Io sulla questione mi rifaccio a Gasba

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3 minutes ago, @li said:

Ormai siamo clamorosamente OT quindi entro a gamba tesa sull'OT: il discorso è essere a fine carriera artisticamente o avere ancora idee.

Se prendi due gruppi praticamente coevi come Pearl Jam e Radiohead la differenza è evidente.
I primi nn fanno un disco decente da oltre 15 anni, i secondi sono ancora interessanti.

(quindi andare a vedere i PF, i PJ o gli U2 a fine carriera secondo me è diverso che vedersi oggi gli Smile - o Nick Cave - ad esempio).

Ma certo, è ovvio. Ecco perché non ha senso per me parlare di "nuovo", "vecchio" ma conta il valore intrinseco della proposta.

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2 minutes ago, echoes said:

Ma certo, è ovvio. Ecco perché non ha senso per me parlare di "nuovo", "vecchio" ma conta il valore intrinseco della proposta.

si certo anche se mediamente lo zenith artistico di qualunque musicista è intorno ai 30 anni, con qualche eccezione che conferma la regola.

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2 minutes ago, The_Tourist said:

Infierisci pure.

ahaha ma guarda che a me piacevano. Son stata pure all'estero a vedermeli (e mi son beccata la famosa scaletta scritta dal fan ad Amsterdam per cui tutti sbavano ancora oggi). Pero' oggettivamente sono al terzo disco quasi inascoltabile (che per me è la soglia di tolleranza prima dell'abbandono).

 

 

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3 minutes ago, @li said:

ahaha ma guarda che a me piacevano. Son stata pure all'estero a vedermeli (e mi son beccata la famosa scaletta scritta dal fan ad Amsterdam per cui tutti sbavano ancora oggi). Pero' oggettivamente sono al terzo disco quasi inascoltabile (che per me è la soglia di tolleranza prima dell'abbandono).

 

 

Scherzo, la penso come te su tutto, pure io gita all'estero (Berlino 2010).

Sono al terzo disco quasi inascoltabile, se ci aggiungi l'ultimo lavoro solista di Vedder e l'annuncio che il prossimo disco sarà prodotto dallo stesso che ha prodotto quel disco, direi che ci siamo.

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  • 4 weeks later...
  • 1 month later...

Quasi quasi mi faccio l'accoppiata IoSonounCane e Godspeed You Black Emperor a Bologna il prossimo weekend

Così elevo i miei momenti concertistici di quest'anno che è stato caratterizzato soltanto da post punk e indie britannico, più pure quel gruppo trash australiano

Anche se la mia soglia di attenzione è morta e non sono nel mood di vedere concerti più riflessivi e meno energici, anzi forse non lo sono mai stato lol, ricordo la noia a vedere i Sigur Ros...forse un certo tipo di musica riesco ad apprezzarla solo al buio e con le cuffie, ad ascoltarla in piedi ho paura di rompermi le scatole, infatti mi sa che non mi azzarderò. Vado a vedere i mitici Wolf Alice a novembre e pazienza se non fanno suite lunghe 20 minuti e non si caricano di sintomatico mistero sui social

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