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Glass Eyes


CutToShreds

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8 minutes ago, Lacatus said:

Pourquoi? E' bellissimo e mi ricorda "I will see you in the next life" di Motion Picture Soundtrack e "you got a head full of feathers" di Faust Arp.

Non so spiegare il perché. Effettivamente ricorda il modo in cui canta "I will see you in the next life" (che adoro), ma c'è qualcosa che me lo fa sentire un po'eccessivo e stucchevole, forse il modo in cui la voce si unisce agli archi. Che poi mi fa questo effetto solo la versione studio, live mi piace di più (peccato la suonino così poco)

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13 minutes ago, Beat said:

Non so spiegare il perché. Effettivamente ricorda il modo in cui canta "I will see you in the next life" (che adoro), ma c'è qualcosa che me lo fa sentire un po'eccessivo e stucchevole, forse il modo in cui la voce si unisce agli archi. Che poi mi fa questo effetto solo la versione studio, live mi piace di più (peccato la suonino così poco)

Ti capisco, in tutto A Moon Shaped Pool ci sono delle piccole scivolate nello stucchevole...

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Ecco! I will see you in the next life era il verso che mi ricordava!!!:prego:

Io la trovo semplicemente perfetta, e la parte di archi che precede appunto i feel this love to the core è da fine dei tempi.

Sul testo potrei anche essere d'accordo che sia il migliore, solo che il pensarlo mi riporta subito a quelli che tralascerei (Burn the witch, The Numbers, Present Tense, True Love Waits). Dai, è oggettivamente impossibile scegliere

PS Sono l'unico che trova molto più "acquosa" True Love Waits?

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1 minute ago, On a Friday said:

e la parte di archi che precede appunto i feel this love to the core è da fine dei tempi.

E' vero, lì c'è un cambio MOSTRUOSO, un passaggio di accordi in rainbowsiano, che sa di brezza autunnale... Questa è già bella ora, figuriamoci a ottobre-novembre. Ho già i lacrimoni...

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5 hours ago, Lacatus said:

Ma come strumentale? Il testo è bellissimo forse, complessivamente, il più bello di tutto il disco assieme a quello distopico (distopico? mica poi tanto putroppo...) di Burn The Witch. 

Comunque se fosse strumentale sarebbe perfetta nella colonna sonora di Norwegian Wood :) 

Vero, il testo è molto bello, e così la melodia; però considerando la collocazione della canzone non so... quando attacca a cantare mi dà l'impressione di non stare mai zitto! Secondo me lo strumentale avrebbe valorizzato ancor di più la sua funzione di "pezzo di transizione". Un po' una treesfingers da camera.

E poi ci sono due cose che proprio non sopporto in quest'album: "I feel this love to the core" (quel vibrato è interessante perché sembra un ululato alla luna, però così a pelle mi dà l'orticaria) e "One day at a time" sul finale in crescendo di The Numbers, che mi dà troppo l'impressione di volere l'applauso a tutti i costi. Insomma sono i due momenti dove soffro di più il cantato di Yorke.

P.S.
Per me il testo più bello è Present Tense!

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  • 2 months later...
  • 1 month later...

 

On 23/10/2016 at 2:09 PM, notlivingjustkillingtime said:

Sono con Wanderer, all'inizio mi incuriosiva e basta ma adesso è centrale sia dal punto di vista emotivo che concettuale. Il vettore di A Moon Shaped Pool. Forse la vera closer, in realtà (per la mia personalissima "teoria dello specchio").

Ma sono un visionario o il disco è costruito in modo speculare come andamento? Vedo Glass è il cento spaccato del disco, attorno si accoppiano simmetricamente pezzi dall'atmosfera simile: Ful/Identikit, Numbers/Disk, Present/Decks, Day/Tinker, ovviamente fanno eccezione True e la strega ;)

Quello sopra è un mio post del 13 maggio, se ne è accorto qualcun altro allora! 

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E allora avevi ragione tu ;)

Se In Rainbows aveva una forma circolare e TKOL enantiodriomica, AMSP non può essere che a specchio.

Glass Eyes come la piscina lunare da cui comincia il viaggio speculare. Non è un caso che ha un songwriting decisamente diverso dal solito parolaio di Yorke: così realistico ed emotivamente diretto, zero metafore, zero nascondimenti (mi ricordava Tom Waits infatti). Si arriva al core, si attraversa lo specchio e poi comincia la parte "negativa". Ed è così meravigliosamente liquida (Mi ricorda un po' quel film di Cocteau in cui il protagonista attraversa lo specchio fatto d'acqua).

L'unica coppia che mi sfugge è Daydreaming /Tinker, cioè intuitivamente lo capirei anche ma non riesco a spiegarne il perché.

Ful Stop / Identikit e Disk / Numbers abbastanza intuitive. Invece Decks Dark non è altro che l'arrivo dell'apocalisse (l'astronave), dell'oscurità da cui ci si difende danzando in Present Tense. Lo stesso visto da due punti di vista differenti (molto cinematograficamente).

Burn the Witch e True Love Waits invece sono legatissime dal punto di vista storico-affettivo, non a caso sono opener e closer per la prima volta ex-unreleased storiche.

Poi vabbè volendo c'è un discorso concettuale interessante nell'essere una tracklist alfabeticamente ordinata (tempo lineare) e nel nascondere dentro un tempo invece qualitativo, indeterminato, proustiano (siamo dalle parti di Chronos, Aion e Bergson-Deleuze per chi volesse addentrarsi "accademicamente").

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Su Tinker Tailor:

Mi sono letto bene il testo, non è altro che il controcampo di Daydreaming, della grotta, della natura, del feto materno che parla all'uomo. Tra l'altro la filastrocca del titolo, la dimensione infantile. Il focolare. Direi che ci siamo.

« [...] scendevi come una vertigine
saltando gli scalini, e mi conducevi
oltre l'umido lillà nei tuoi possedimenti
al di là dello specchio... »

Incipit de Lo specchio, Tarkovskij.

 

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Molto interessanti gli ultimi post, rileggerò con attenzione e sopratutto ascolterò le coppie in questione. A pelle mi piace, si ricollega sia al titolo (cosa ci fai in uno stagno a forma di luna? Ti specchi), e a tutti i discorsi sui Radiohead che guardano indietro.

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Appunti / abbozzi narratologici:

Decks Dark (Arriva l'oscurità) -> Desert Island Disk (Natura ma ostile, a partire dal titolo) -> Ful Stop (Conflitto e arresto viaggio eroe) -> Glass Eyes (specchio, da qui poi si torna indietro, con nuovi occhi) -> Identikit (Agnizione, l'altra faccia di Ful Stop) -> Numbers (Natura questa volta positiva, dentro di noi) -> Present Tense (l'oscurità esiste ma noi danziamo, amor vincit omnia)

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20 minutes ago, On a Friday said:

Molto interessanti gli ultimi post, rileggerò con attenzione e sopratutto ascolterò le coppie in questione. A pelle mi piace, si ricollega sia al titolo (cosa ci fai in uno stagno a forma di luna? Ti specchi), e a tutti i discorsi sui Radiohead che guardano indietro.

Esatto, il tempo, la memoria, tutto il resto.

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