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Recensioni {A Moon Shaped Pool}


@li

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http://www.sputnikmusic.com/review/70879/Radiohead-A-Moon-Shaped-Pool/

5.0

e una bella chiosa

For the first time in quite a while, we’re hearing Radiohead craft music that isn’t necessarily pushing an experimental limit, but is rather attempting to piece together the best album they could possibly make this deep into their respective careers. In that sense, this record is more of an OK Computer than it is a Kid A or The King of Limbs, and that’s perfectly fine. For many of us, A Moon Shaped Pool is the album we’ve always wanted but never thought we would get: a simple and beautiful post-2010 indie-rock offering from perhaps the greatest bands of our time. Filled to the brim with gorgeous pianos, acoustic guitars, strings – and with but a few unexpected forays into uncharted musical territory – A Moon Shaped Pool provides us with exactly that. This may not be Radiohead’s most experimental album, but it is without a doubt their most sonically pleasing, elegant, and acoustically immaculate offering to date – and it just might be their best, too.

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  • 2 weeks later...

Scanzi sul suo fb

 

 

Vi amo: vi ho sempre amato, sin da quando vi intercettai con Creep e poi con The Bends. Ok Computer è il disco perfetto, il Dark Side Of The Moon degli Anni Novanta e non posso ascoltarvi ogni giorno perché mi strappate l'anima e mi fate male come solo i Pink Floyd o certe cose dei Sigur Ros. Siete come C'era una volta in America o L'età dell'innocenza: dovete essere maneggiati con cautela, perché avete sempre avuto questa maledetta attitudine a devastare il cuore. Vi ho sempre seguito, anche quando avete esagerato con le rivoluzioni, anche quando avete inciso canzoni che piacciono solo a voi (anzi: a volte neanche a voi). Vi ho seguito con Kid A, con Amnesiac, con Hail to the Thief, con In Rainbows, con The King of Limbs. Ogni vostro disco ha almeno 3-4 brani che, da soli, valgono tutto. Quando ho voglia di credere nell'esistenza non tanto di Dio, che Roger Waters lo conosco già, ma dell'Uomo, mi stordisco di Fake Plasting Trees, Exit (Music for a film), The National Anthem, Like Spinning Plates, There There e altri venti brani almeno. Street Spirit (fade out) è inaccettabile per dolcezza e Paranoid Android è la suite che avrebbero composto i Pink Floyd se avessero scritto Ummagumma nel 1997. Mi trovo ora ad ascoltare A Moon Shaped Pool, più o meno per la cinquantesima volta in tre giorni. E vi ritrovo come sempre, uguali e diversissimi, malati e contorti, intrisi di un genio quasi osceno tanto è cristallino, con quei cazzo di suoni e quella cazzo di voce. Thom Yorke non è neanche un cantante: è Leopardi che si è messo a cantare le Operette Morali dopo qualche secolo di letargo. Anche in questo disco avete messo le solite o tre quattro masturbazioni a uso e consumo dei vostri demoni, ma chi se ne frega. Vi perdono, vi ho sempre perdonato. E anche delle vostre paturnie sui social e sulla discografia non me n'è mai fregato nulla. Anzi meno. Burn The Witch crea dipendenza ed è meglio di un trip scritto da Burroughs. Decks Dark e Desert Island Disk hanno una delicatezza che non esiste. Glass Eyes fa piangere a dirotto, The Numbers è drammaticamente perfetta e True Love Waits è l'unico finale possibile. Diranno ancora che siete cerebrali, che siete freddi, che siete autoreferenziali. Lasciateli dire: il cicaleccio degli ignoranti, e peggio ancora degli insensibili, non ha mai fatto la Storia. Voi sì. E' davvero rassicurante essere coevi: siete la musica migliore per questa nostra contemporaneità quasi sempre asincrona. Per non dire stonata.
(Sì, vi amo. Vi ho sempre amato). 

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Scanzi:prego::lol::lol:

 

Comunque mi aspettavo che il cd piacesse anche per il suo alto disaggio di "tristezza", "malinconia" e quant'altro, per quanto molto adulta e diversa dal classico spleen radioheadiano..ora quello che mi chiedo, e me lo chiedo sinceramente...perchè la tristezza fa emotivamente cosi presa sulle persone, assai più che la gioia?

Perchè - almeno, provo a circoscrive il discorso solo alla fanbase radiohead - mi sembra che il fan dei Radiohead si senta toccato più profondamente se si ha un certo tipo di umore (e quindi si parli di certi argomenti) piuttosto che un altro?

E' una cosa che non posso certo criticare, ma non so proprio come spiegarmelo...

 

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9 minutes ago, Wanderer said:

Scanzi:prego::lol::lol:

...perchè la tristezza fa emotivamente cosi presa sulle persone, assai più che la gioia?

.

 

domanda interessante ma sicuro sicuro???? guarda che i coldplay sono 100 volte piu' "popolari" con la loro "gioia" e le loro canzoni stile Hakuna Matata...

secondo me ci son due macrocategorie di ascoltatori: i tristi (radiohead, pink floyd, smiths, cure, rem, national, interpol etc) e i felici ;)

e se parli della fanbase dei radiohead si senza dubbio è attratta da quell'area di musica malinconica di cui sopra

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Mah sicuro assolutamente no, sennò non avrei fatto la domanda:lol::P

diciamo che poi è un impressione parzialissima che ho avuto parlando anche con amici della musica dei Radiohead nello specifico. 

Sul piano del generico mondo artistico invece la discussione sarebbe molto interessante, ma forse echoes già ne aveva parlato...

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1 hour ago, Wanderer said:

 

E' una cosa che non posso certo criticare, ma non so proprio come spiegarmelo...

 

Cercare l'alto è difficilissimo e raramente l'arte popolare - tutta - è riuscita a raggiungerlo con la stessa profondità con cui tocca i sentimenti affini alla tristezza.

 

C'era un'intervista epoca Arzach a Moebius molto interessante su questo tema - il fumetto si trova in condizioni molto simili al rock in quest'ambito 

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20 hours ago, @li said:

E vi ritrovo come sempre, uguali e diversissimi, malati e contorti, intrisi di un genio quasi osceno tanto è cristallino, con quei cazzo di suoni e quella cazzo di voce. Thom Yorke non è neanche un cantante: è Leopardi che si è messo a cantare le Operette Morali dopo qualche secolo di letargo.

Diranno ancora che siete cerebrali, che siete freddi, che siete autoreferenziali. Lasciateli dire: il cicaleccio degli ignoranti, e peggio ancora degli insensibili, non ha mai fatto la Storia. Voi sì. E' davvero rassicurante essere coevi: siete la musica migliore per questa nostra contemporaneità quasi sempre asincrona. Per non dire stonata.

PS: al momento il secondo disco è quello che ho fatto girare più volte sul piatto. In particolar modo il lato D.

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Il pubblico italiano gradisce: A Moon Shaped Pool oggi è salito dalla quarta alla seconda posizione della Hit parade italiana, dietro all'ultimo disco dei Red Hot Chili Peppers, uscito anch'esso il 17 giugno nei negozi. In Italia, The King of Limbs era arrivato al massimo all'ottavo posto nel 2011

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  • 2 weeks later...
  • 4 weeks later...
  • 2 months later...
  • 2 months later...

Scaruffi li premia con un 6 (!) voto più alto per i radiohead dai tempi di Amnesiac:
http://www.scaruffi.com/vol6/radiohea.html

Thankfully, Radiohead abandoned the beats for A Moon Shaped Pool (XL, 2016), their least machine-based album yet, a veritable return to humanity. If the driving minimalist repetition of Burn the Witchsounds like an  amateurish impersonation of Michael Nyman augmented with melancholy new-age piano, a couple of the songs display real genius like it rarely happened on their pretentious albums: the creative collage of The Numbers blends distorted Indian-esque music with snippets of orchestral music, massive organ drones and ghostly lysergic chanting; the elaborate ethereal pastiche Daydreaming blends more minimalist repetition with drones and sound effects that are almost musique concrete; Present Tense grafts flamenco-ish guitar and falsetto scat into a Caribbean beat; and Ful Stop sets an electronic threnody to Neu-esque motorik rhythm. Half of the album is wasted in minor detours, such as the somber and spare litany Desert Island Disk and the languid r&b over syncopated digital beat Identikit, but this could be their best album since Amnesiac.

 

Nel frattempo Ondarock li mette al 3° posto nella classifica dell'anno e, allo stesso tempo, tra le delusioni dell'anno: sostanzialmente si aspettavano il disco del secolo :D

http://www.ondarock.it/classifiche/

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12 minutes ago, Sig.Bakke said:

 

Nel frattempo Ondarock li mette al 3° posto nella classifica dell'anno e, allo stesso tempo, tra le delusioni dell'anno: sostanzialmente si aspettavano il disco del secolo :D

http://www.ondarock.it/classifiche/

Però se guardi bene tra le delusioni dell'anno ce li ha messi Fabretti, mentre al terzo posto sono nella classifica generale di tutti;)

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12 minutes ago, Sig.Bakke said:

Scaruffi li premia con un 6 (!) voto più alto per i radiohead dai tempi di Amnesiac:
http://www.scaruffi.com/vol6/radiohea.html

Thankfully, Radiohead abandoned the beats for A Moon Shaped Pool (XL, 2016), their least machine-based album yet, a veritable return to humanity. If the driving minimalist repetition of Burn the Witchsounds like an  amateurish impersonation of Michael Nyman augmented with melancholy new-age piano, a couple of the songs display real genius like it rarely happened on their pretentious albums: the creative collage of The Numbers blends distorted Indian-esque music with snippets of orchestral music, massive organ drones and ghostly lysergic chanting; the elaborate ethereal pastiche Daydreaming blends more minimalist repetition with drones and sound effects that are almost musique concrete; Present Tense grafts flamenco-ish guitar and falsetto scat into a Caribbean beat; and Ful Stop sets an electronic threnody to Neu-esque motorik rhythm. Half of the album is wasted in minor detours, such as the somber and spare litany Desert Island Disk and the languid r&b over syncopated digital beat Identikit, but this could be their best album since Amnesiac.

Grande Scaruffo! Lo aspettavo con ansia :prego::prego::prego:

Come immaginavo son d'accordo con lui, AMSP meglio sia di In Rainbows che di TKOL. Bravo anche ad esaltare la sottovalutata The Numbers.

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