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Cambridge Analytica


Lacatus

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2 hours ago, echoes said:

Certo che il web va disciplinato e "limitato", è un ovvio processo che ha coinvolto qualsiasi tecnologia nuova dopo un primo periodo di liberi tutti.

I social media sono un'arma pericolosissima perché arriva direttamente all'utente senza alcun filtro. Prima una notizia era "emessa" da un professionista che aveva alle spalle una laurea, anni di gavetta e una disciplina ordinistica da seguire...Adesso io posso inventarmi una notizia e trovare masse di beoti che la condividono e ricondividono alimentando le opinioni stolte della plebe incolta. E' un problema serio perché si può arrivare ad influenzare un'elezione (come Russiagate e CAnalitica suggeriscono) e a dopare le opinioni. Non a caso i social media stanno producendo un analfabetismo di ritorno, stiamo tornando al terrapiattismo e alla propaganda antiscientifica come nel medioevo, non so se ve ne siete accorti.

La tua libertà finisce dove comincia quella degli altri, la libertà di esprimersi di masse di primati involuti va arginata per il bene collettivo e per garantire la libertà di chi ignorante non è.

Okay tu dici "il fine giustifica i mezzi." Ma se il fine fosse in realtà quello di zittire il dissenso vero, autentico, e non solo quello fake/dopato? Se ci risvegliassimo in un Paese più simile alla Turchia, alla Russia, alla Cina? Vedi che è una questione spinosissima?

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Con calma arrivo a rispondere. :D

Anzitutto, @On a Friday, il mio intervento non era diretto a te o a chiunque altro avesse scritto quassu, ma alla miriade di commenti letti/sentiti in giro su questa faccenda. La psicosi di colpo del "ohmammamia facebook sa tutto ci spia siamo morti!", etc etc. Per me risulta particolare che certe cose le si scoprano solo ora, quando appunto uno scandalo dalle caratteristiche molto piu vaste c'era stato poi 5 anni fa circa, ed aveva anche fatto un sacco di rumore. E gia allora chi di ste cose ne sapeva diceva che si trattasse di una "non-novita`", penso che chiunque di noi avesse avuto l'amico nerd che nel 2007 sparava i pipponi anti-facebook sulla privacy e le cose che si sarebbero potut fare sfruttando una piattaforma del genere, non penso ci fosse bisogno di frequentare circoli intellettuali :D. Proprio per questo, per me e` importante che non passi il messaggio "ci  disiscriviamo da FB e siamo a posto", ma che si capisca che nella societa` che viviamo ci sono miriadi di modi di ottenere questo risultato, e sempre piu` ci saranno stronzi pronti a svilupparne di sempre piu` modificati. Quindi sempre cervello acceso nell'utilizzo di questi mezzi, qualsiasi essi siano.

Poi in se` la disiscrizione da FB in segno di protesta, come simbolo, quella la capisco anche. Di piu`, come per qualsiasi azienda, smettere di comprare i suoi prodotti e` il modo migliore per far capire che non si e` d'accordo con un certo metodo.

Per quanto riguarda la questione sollevata da @Lacatus, io credo che gli stati DEBBANO intervenire in qualche modo, ma ovviamente ci sono milioni di modi per farlo, non solo quello cinese, che appunto ritengo parte della categoria "attaccare la privacy del cittadino". Legislazione specifica in termine di traffico dati sarebbe ad esempio importante. Non che sia assente, ma credo sia semplicemente molto indietro coi tempi. Poi ad esempio, visto che una buona fetta della nostra vita si sta spostando su internet, sara` sempre piu` importante avere un buon apparato di polizia digitale (il nome polizia postale credo sia la cosa piu` retro del mondo!). Poi nessun deterrente blocchera` alcuna attivita` criminale, ma almeno si deve fare il possibile.

La questione fake news poi e` spinosissima. In se`, d'accordo col perseguire chi mette in giro certe stronzate, ma allo stesso tempo nella stragrande maggioranza dei casi le cose sono sempre piu` sottili del "vero o falso". Non c'e` bisogno di mettere una foto di Calimero dicendo che e` l'amante della Boldrini appena assunto in senato per influenzare un'elezione, basta selezionare le notizie che interessano o le parti della notizia che interessano,o anche solo il cosiddetto "spin" nel dare la notizia. E questo lo fanno in forma piu` o meno forte tutti gli organi di informazione, ed anche tutti noi,magari involontariamente. Il creare un apparato che decida cosa e` vero e cosa no, quindi, lo vedo con molto terrore a essere onesto, un ministero della verita` puzza sempre piu` di propaganda che di altro.

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11 hours ago, jeppoloman said:

Con calma arrivo a rispondere. :D

Anzitutto, @On a Friday, il mio intervento non era diretto a te o a chiunque altro avesse scritto quassu, ma alla miriade di commenti letti/sentiti in giro su questa faccenda. La psicosi di colpo del "ohmammamia facebook sa tutto ci spia siamo morti!", etc etc. Per me risulta particolare che certe cose le si scoprano solo ora, quando appunto uno scandalo dalle caratteristiche molto piu vaste c'era stato poi 5 anni fa circa, ed aveva anche fatto un sacco di rumore. E gia allora chi di ste cose ne sapeva diceva che si trattasse di una "non-novita`", penso che chiunque di noi avesse avuto l'amico nerd che nel 2007 sparava i pipponi anti-facebook sulla privacy e le cose che si sarebbero potut fare sfruttando una piattaforma del genere, non penso ci fosse bisogno di frequentare circoli intellettuali :D. Proprio per questo, per me e` importante che non passi il messaggio "ci  disiscriviamo da FB e siamo a posto", ma che si capisca che nella societa` che viviamo ci sono miriadi di modi di ottenere questo risultato, e sempre piu` ci saranno stronzi pronti a svilupparne di sempre piu` modificati. Quindi sempre cervello acceso nell'utilizzo di questi mezzi, qualsiasi essi siano.

Poi in se` la disiscrizione da FB in segno di protesta, come simbolo, quella la capisco anche. Di piu`, come per qualsiasi azienda, smettere di comprare i suoi prodotti e` il modo migliore per far capire che non si e` d'accordo con un certo metodo.

Per quanto riguarda la questione sollevata da @Lacatus, io credo che gli stati DEBBANO intervenire in qualche modo, ma ovviamente ci sono milioni di modi per farlo, non solo quello cinese, che appunto ritengo parte della categoria "attaccare la privacy del cittadino". Legislazione specifica in termine di traffico dati sarebbe ad esempio importante. Non che sia assente, ma credo sia semplicemente molto indietro coi tempi. Poi ad esempio, visto che una buona fetta della nostra vita si sta spostando su internet, sara` sempre piu` importante avere un buon apparato di polizia digitale (il nome polizia postale credo sia la cosa piu` retro del mondo!). Poi nessun deterrente blocchera` alcuna attivita` criminale, ma almeno si deve fare il possibile.

La questione fake news poi e` spinosissima. In se`, d'accordo col perseguire chi mette in giro certe stronzate, ma allo stesso tempo nella stragrande maggioranza dei casi le cose sono sempre piu` sottili del "vero o falso". Non c'e` bisogno di mettere una foto di Calimero dicendo che e` l'amante della Boldrini appena assunto in senato per influenzare un'elezione, basta selezionare le notizie che interessano o le parti della notizia che interessano,o anche solo il cosiddetto "spin" nel dare la notizia. E questo lo fanno in forma piu` o meno forte tutti gli organi di informazione, ed anche tutti noi,magari involontariamente. Il creare un apparato che decida cosa e` vero e cosa no, quindi, lo vedo con molto terrore a essere onesto, un ministero della verita` puzza sempre piu` di propaganda che di altro.

Ma guarda caro Jeppoloman, non pensare che in qualche modo mi fossi risentito con te eh, ragionavo solo a voce alta diciamo. Anche perchè come ti ho già detto concordavo con te su buona parte della linea, e trovo il tuo ultimo messaggio ineccepibile. Le mie perplessità non erano su facebook che rubava dati (peraltro io non ho mai avuto facebook, quindi neanche di dire che mi sono "risentito"), ma sul perchè una notizia del genere sia venuta fuori con tanta forza diciamo.

Sulla questione fake news io sono ancora più drastico di te, e a me puzza SOLO di propaganda. 

Ti ringrazio comunque della risposta così ben articolata:)

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24 minutes ago, On a Friday said:

Ma guarda caro Jeppoloman, non pensare che in qualche modo mi fossi risentito con te eh, ragionavo solo a voce alta diciamo. Anche perchè come ti ho già detto concordavo con te su buona parte della linea, e trovo il tuo ultimo messaggio ineccepibile. Le mie perplessità non erano su facebook che rubava dati (peraltro io non ho mai avuto facebook, quindi neanche di dire che mi sono "risentito"), ma sul perchè una notizia del genere sia venuta fuori con tanta forza diciamo.

Esatto, il punto anche per me era questo: la notizia è venuta fuori con talmente tanta forza (soprattutto su siti di news palesemente anti-Trump come Rainews24, che attacca anche oggi tra l'altro http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/lato-oscuro-facebook-nota-interna-crescita-6ebb4160-d08e-4ed2-819b-1973dabffb45.html ) ...che sento puzza di manipolazione. Di solito questi "shock" hanno uno scopo: ottenere dall'opinione pubblica una richiesta che otterresti mai in condizioni normali (più controllo), oppure compromettere qualche personaggio importante per poi riabilitarlo solo una volta che sei sicuro che è nella tua squadra (Zuckenberg). Tutto questo perché in USA le élite che appoggiavano Obama/Hillary stanno subendo perdite a causa delle politiche protezioniste di Trump.
Che senso avrebbe per esempio per la Heineken fare uno spot del genere? E' palese che dietro la Heineken ci sono gli stessi azionisti dei democratici americani (l'hashtag poi parla da solo). Purtroppo la democrazia americana è drogata dai soldi. Preferisco 100.000 volte il nostro tanto vituperato "finanziamento pubblico ai partiti".

 

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On 3/4/2018 at 7:27 AM, Lacatus said:

Zuckenberg: "non facciamo soldi coi dati personali degli utenti".

Ma l'ha detto veramente? :lol: @jeppoloman leggi anche tu le stesse parole che leggo io? :lol:

http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Zuckerberg-Ci-vorranno-anni-per-risolvere-i-problemi-di-Facebook-33d681d3-122e-4f80-bbeb-aced6fd5b282.html

:lol:

In effetti è una delle più belle dichiarazioni mai sentite! Non hanno mai utilizzato i nostri dati per fare campagne di pubblicità microtargetizzate che gli hanno fatto guadgnare milioni di dollari, nooo!

Un'intervista interessante ad Alexander Kogan, il ricercatore che ha, con il suo pressapochismo (a volergli credere), causato un po' tutto questo pasticcio:

https://www.theguardian.com/uk-news/2018/mar/21/facebook-row-i-am-being-used-as-scapegoat-says-academic-aleksandr-kogan-cambridge-analytica

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