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How to Disappear Completely


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Da un'intervista concessa a NY a David Fricke (anno 2000), parlando dell'ispirazione per il testo di HTDCompletely:

THOM: That song is about the whole period of time that OK Computer was happening. We did the Glastonbury Festival and this thing in Ireland ["I float down the Liffey", il fiume di Dublino]

Something snapped in me. I just said, "That's it. I can't take it anymore." And more than a year later, we were still on the road. I hadn't had time to address things. The lyrics came from something Michael Stipe said to me. I rang him and said, "I cannot cope with this." And he said, "Pull the shutters down and keep saying,

'I'm not here, this is not happening.'"

Sarebbe quasi da accreditare a Yorke/Greenwood/O'Brien/Greenwood/Selway/Stipe, allora!

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... ehm....

se lo traducevi in italiano...

ti davo retta... :unsure:

THOM: Quella canzone parla dell'intero periodo seguito a OK Computer. Abbiamo suonato al festival di Glastonbury, ed abbiamo fatto questa data in Irlanda.

Qualcosa è scattato in me, e mi sono detto soltanto: 'E' così. Non posso continuare in questo modo'.

Ed oltre un anno dopo, eravamo ancora in tour. Non ho avuto tempo per rendermi conto delle cose. Il testo deriva da qualcosa che mi disse Michael Stipe. Lo chiamai, e gli dissi: "Non posso farcela".

E lui rispose: 'Chiudi tutte le serrande e ripeti: Non sono qui, questo non sta succedendo' "

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Ho ascoltato un'altra intervista su una radio francese (France inter, Bernard Lenoir, 2000, per KID A release). Thom diceva che durante questo periodo (seguito a Ok Computer), l'unica cosa che poteva fare era andare in la casa di Jonny, e ascoltare su la sua stereo di 10 000 000 000 dollars una canzone di Faust (non mi ricordo il titolo) molto molto molto forte, per ore.

Non conosco il titolo di questa canzone, ma è molto bella. Creo che una linea è : "Yellow Joe, your red hair's burning..."

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  • 4 months later...
come caspita suonano questa canzone dal vivo?? ed che fa? e johnny? e thom?

Jonny suona le onde Martenot, Ed suona la chitarra elettrica, Thom canta e suona l'acustica...

grazie!

gli altri due posso immaginare cosa facciano... ! :)

Credo che Ed suoni una 12 corde rickenbacker. io ho un video, ma si vedono solo thom e jonny

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  • 3 years later...
  • 1 year later...

voglio aggiungere l' interpretazione di James Doheny, che a mio parere è favolosa e coglie in pieno la natura di questo meraviglioso pezzo. :prego:

ora la trascivo dal mio libro:

questo è un brano nato in seguito alle improvvise senzazioni di tristezza e disorientamento che colsero Thom sul palco dell' RDS di Dublino, nel bel mezzo di uno show di fronte a 38.000 persone, il più grande concerto in spazi chiusi dei Radiohead fino a quel momento.

il punto è: come ricreare quella senzazione di microcosmo? Come riuscire a comunicare la geida solitudine causata dal ritrovarsi improvvisamente con i riflettori puntati addosso in mezzo ad una folla spaventosa?

Il senso delle dimensioni, del disagio e della sospensione temporale è ricreato in gran parte dagli archi, orchestrati da Jonny e registrati nell' abbazzia di Dorchester.

Il brano si apre con un cluster apparentemente infinito e vagamente minaccioso (reminiscenza di Penderecki, il musicista preferito di Jonny), che comprende numerose note adiacenti e pulsanti, nonché il famoso "intervallo del diavolo" (una delle due maggiori dissonanze nella scala dicotonica. CLUSTER è il termine con cui nella musica della seconda metà del '900, specie quella di avanguardia, si designava un agglomerato armonico di suoni contigui. L' effetto complessivo è reso ancor più inquetante dal fatto che i violini vengono suonati con l' archetto "sul ponticello", accentuandone il suono vitreo e innaturale.

Aintensificare ulteriolmente la senzazione di tempo immobile, il cluster stesso è in pratica un accordo molto esteso in FA # che tenta disperatamente di risolversi in SI m. La senzazione è quella di un penultimo accordo congelato all' infinito, come se il tempo si fosse fermato proprio prima dell' accordo finale di una sinfonia. L' intera performance del gruppo si svolge in quello spazio sospeso, quasi nello spiraglio che si apre tra i due picchi di accordi orchestrali.

Alla fine l' accordo non viene più trattenuto e il pezzo finisce come soffoccato, "scomparendo completamente" : "in a little while, i'll be gone. the moment's already passed" ( "tra poco non ci sarò più. Il momento è già passato")

I contrasti negli arrangiamenti e nella scelta delle tonalità contribuiscono alla senzazione di trovarsi di fronte a un gruppo in qualche modo distaccato dalle cose, instabile. ("Quello là non sono io. Io vado dove mi pare. Cammino attraverso i muri. Galleggio lungo il Liffley. Io non sono qui. Ciò non sta accadendo")

Il basso seduce, girando per suo conto attorno a un accordo affine e insidiando deliberatamente gli sforzi armonici di Thom.

Dall' inizio alla fine HTDC è tutta un crescendo che precede il calando; i vocalizzi offuscano le chitarre, mentre gli archi e i fiati, rassicuranti ma nello stesso tempo dolenti, contribuiscono ad accelerare la conclusiva ed inevitabile "SCOMPARSA" : "Strobe lights and blown speakers/Fireworks and hurricanes/I' m not here, this happening/I' m not here/I' m not here (luci stroboscopiche e autoparlanti collassati, fuochi d' artificio e uragani, io non sono qui, ciò non sta accadendo, io non sono qui , io non sono qui. :prego::prego::prego:

be che dire, dire che sono dei veri geni e veramente riduttivo! li adoro, e adoro questa canzone, peccato proprio che non me l' hanno fatta a Leeds.....mi sono risparmiato un tatuaggio :P:P

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bell'intervento the panic!

quale libro hai citato che ora li ho tutti negli scatoloni e non posso controllare?

librodoheny2.jpg

RADIOHEAD. LA STORIA, LE CANZONI

Autore: James Doheny

Casa editrice: Giunti

Uscita: 2005

Pagine: 165

è pieno di fotografie e artwork, ed è anche nell' elenco libri di Idioteque.it

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voglio aggiungere l' interpretazione di James Doheny, che a mio parere è favolosa e coglie in pieno la natura di questo meraviglioso pezzo. :prego:

ora la trascivo dal mio libro:

questo è un brano nato in seguito alle improvvise senzazioni di tristezza e disorientamento che colsero Thom sul palco dell' RDS di Dublino, nel bel mezzo di uno show di fronte a 38.000 persone, il più grande concerto in spazi chiusi dei Radiohead fino a quel momento.

il punto è: come ricreare quella senzazione di microcosmo? Come riuscire a comunicare la geida solitudine causata dal ritrovarsi improvvisamente con i riflettori puntati addosso in mezzo ad una folla spaventosa?

Il senso delle dimensioni, del disagio e della sospensione temporale è ricreato in gran parte dagli archi, orchestrati da Jonny e registrati nell' abbazzia di Dorchester.

Il brano si apre con un cluster apparentemente infinito e vagamente minaccioso (reminiscenza di Penderecki, il musicista preferito di Jonny), che comprende numerose note adiacenti e pulsanti, nonché il famoso "intervallo del diavolo" (una delle due maggiori dissonanze nella scala dicotonica. CLUSTER è il termine con cui nella musica della seconda metà del '900, specie quella di avanguardia, si designava un agglomerato armonico di suoni contigui. L' effetto complessivo è reso ancor più inquetante dal fatto che i violini vengono suonati con l' archetto "sul ponticello", accentuandone il suono vitreo e innaturale.

Aintensificare ulteriolmente la senzazione di tempo immobile, il cluster stesso è in pratica un accordo molto esteso in FA # che tenta disperatamente di risolversi in SI m. La senzazione è quella di un penultimo accordo congelato all' infinito, come se il tempo si fosse fermato proprio prima dell' accordo finale di una sinfonia. L' intera performance del gruppo si svolge in quello spazio sospeso, quasi nello spiraglio che si apre tra i due picchi di accordi orchestrali.

Alla fine l' accordo non viene più trattenuto e il pezzo finisce come soffoccato, "scomparendo completamente" : "in a little while, i'll be gone. the moment's already passed" ( "tra poco non ci sarò più. Il momento è già passato")

I contrasti negli arrangiamenti e nella scelta delle tonalità contribuiscono alla senzazione di trovarsi di fronte a un gruppo in qualche modo distaccato dalle cose, instabile. ("Quello là non sono io. Io vado dove mi pare. Cammino attraverso i muri. Galleggio lungo il Liffley. Io non sono qui. Ciò non sta accadendo")

Il basso seduce, girando per suo conto attorno a un accordo affine e insidiando deliberatamente gli sforzi armonici di Thom.

Dall' inizio alla fine HTDC è tutta un crescendo che precede il calando; i vocalizzi offuscano le chitarre, mentre gli archi e i fiati, rassicuranti ma nello stesso tempo dolenti, contribuiscono ad accelerare la conclusiva ed inevitabile "SCOMPARSA" : "Strobe lights and blown speakers/Fireworks and hurricanes/I' m not here, this happening/I' m not here/I' m not here (luci stroboscopiche e autoparlanti collassati, fuochi d' artificio e uragani, io non sono qui, ciò non sta accadendo, io non sono qui , io non sono qui. :prego::prego::prego:

be che dire, dire che sono dei veri geni e veramente riduttivo! li adoro, e adoro questa canzone, peccato proprio che non me l' hanno fatta a Leeds.....mi sono risparmiato un tatuaggio :P:P

non so come ringraziarti

è tutto bellissimo!

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non so come ringraziarti

è tutto bellissimo!

di niente davvero, non ce n' è bisogno....e comunque ,per voi ragazzi che vi dilettate anche a suonare, ho fatto un leggero riassunto della recensione, e ci sarebbero ancora tanti particolari tecnici interessanti, musicalmente parlando!

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di niente davvero, non ce n' è bisogno....e comunque ,per voi ragazzi che vi dilettate anche a suonare, ho fatto un leggero riassunto della recensione, e ci sarebbero ancora tanti particolari tecnici interessanti, musicalmente parlando!

grande! :dance:

quella storia del fa diesis che non risolve in si è già clamorosa!

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di niente davvero, non ce n' è bisogno....e comunque ,per voi ragazzi che vi dilettate anche a suonare, ho fatto un leggero riassunto della recensione, e ci sarebbero ancora tanti particolari tecnici interessanti, musicalmente parlando!

credo che dopo questo post kidmax risponderà ai tuoi messaggi....

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ma lac, non ce l'hai il libro di doheny? è una delle pubblicazioni meglio fatte in assoluto, lo capisce anche un digiuno totale di teoria musicale come me :P

è poi è proprio un bell'oggettino, un sacco di foto, carta bella... peccato che si ferma a httt.

però è da aversi :ok:

e peccato che la parte di httt sia anche quella un pò più trascurata....comunque bel libro davvero!

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voglio aggiungere l' interpretazione di James Doheny, che a mio parere è favolosa e coglie in pieno la natura di questo meraviglioso pezzo. :prego:

il cluster stesso è in pratica un accordo molto esteso in FA # che tenta disperatamente di risolversi in SI m. La senzazione è quella di un penultimo accordo congelato all' infinito, come se il tempo si fosse fermato proprio prima dell' accordo finale di una sinfonia.

Una dimensione interiore, fuori dal tempo, fuori dallo spazio

"io non sono qui, ciò non sta accadendo, io non sono qui, io non sono qui".

Che sensibilità eccezionale! Autentico genio

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