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On 27/7/2016 at 3:51 PM, Sleepyhead said:

Io a Firenze ero presente, e tranne aver interrotto subito Future Proof perchè lo stesso Del Naja non si sentiva di cantarla quella sera causa aveva problemi alla gola (vedrai, mica sei Nina Simone) il resto è stato poderoso, l'unico grosso limite è stata una scaletta troppo sperimentale e emotivamente poco trascinante, complice anche sto Azekel che si portano dietro che non è nulla di ché.

In pratica hanno suonato 12 pezzi, con assenze come Karmacoma, tutti i pezzi al femminile che non provengono da Blue Lines, Inertia Creeps (porcaccia), e mia opinione una Atlas Air che avrebbe salvato il salvabile, è sembrato un concerto un po' amorfo.

Però Safe From Harm, United Snakes, e Angel hanno spaccato i culi, diciamo che dal vivo si denota il motivo per cui ci mettono secoli a finire un album e allo stesso tempo del perché non ne sbagliano mai uno.

Io pure c'ero e ho bestemmiato fortissimo per la scaletta corta. Concerto breve ma intenso, diciamo così.

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Devo dire che il loro modo di pubblicare le loro ultime canzoni mi ha aperto gli occhi. Trovo molto interessante questo approccio per "EP"...

Si prendono 3-4-5 brani, magari concettualmente "tematici" e si registrano e si pubblicano. Si lascia fuori il materiale "diverso" per altri ep da 2-3-4 brani..

Lo trovo molto bello: un po' perché hai la sensazione che puoi pubblicare durante tutto l'anno, solo in tranche diverse. Un po perché cosi vai incontro al metodo di ascolto odierno...e poi perché sopratutto riesci a concentrare la qualità, senza lungaggini..

Certo poi loro fanno i vinili (ed è solo per tirare su soldi..) vedi il prossimo che avrà un solo brano però il concetto a me piace. 

 

Secondo me è un bel compromesso tra ascolto schizofrenico odierno e la salvaguardia dell'idea di "progetto" musicale..

Poi le canzoni sono da pippe a due mani.

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14 minutes ago, Wanderer said:

Devo dire che il loro modo di pubblicare le loro ultime canzoni mi ha aperto gli occhi. Trovo molto interessante questo approccio per "EP"...

Si prendono 3-4-5 brani, magari concettualmente "tematici" e si registrano e si pubgblicano. Si lascia fuori il materiale "diverso" per altri ep da 2-3-4 brani..

Lo trovo molto bello: un po' perchè hai la sensazione che puoi pubblicare durante tutto l'anno, solo in tranche diverse. Un po perchè cosi vai incontro al metodo di ascolto odierno...e poi perchè sopratutto riesci a concentrare la qualità, senza lungaggini..

Certo poi loro fanno i vinili (ed è solo per tirare su soldi..) vedi il prossimo che avrà un solo brano però il concetto a me piace. 

 

Secondo me è un bel compromesso tra ascolto schizofrenico odierno e la slavaguardia dell'idea di "progetto" musicale..

Poi le canzoni sono da pippe a due mani.

Condivido tutto, questo tipo di pubblicazione accontenta sia i feticisti del vinile che i fan che gli chiedono di pubblicare materiale più spesso.

Era l'approccio che mi aspettavo dai Radiohead dopo In Rainbows...ma sono ancora troppo legati al concetto di disco.

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Vero.

E' innegabile che l'ascolto è cambiato negli anni e, per quanto mi piaccia convincermi del contrario, quasi nessuno sta piu seduto per 45 minuti o più ad ascoltare un disco. 

Ed è vero anche che una "pubblicazione" aiuta l'artista ad avere una "soddisfazione" di un lavoro pubblicato e sopratutto di porsi dei paletti nella carriera, ovvero passare di fase a fase. 

Secondo me è un ottimo metodo davvero. Non sono singoli, persi di qua e di là e fatti per un ascolto mordi e fuggi, sono dei dischi  (perchè comunque concettualmente più o meno unitari, o meglio, rappresentativi di un certo "corso") più brevi: brevità che aiuta a concentrare la qualità.

E poi appunto cosi puoi pubblicare un po' quando cazzo ti pare senza star li a dover per forza raccogliere 10-11-12 brani ogni 3-4-5 anni. Li diluisci solo nel tempo.

Poi se uno vuole ascoltarsele tutte in un unico ascolto se le mette in mp3 (tanto la scelta è tra vinile ed mp3...)

 

I radiohead dovrebbero provarci e forse già Shaped pool era un tentativo (abortito) in questa direzione.

 

Presi tutti e sei, dò i votazzi ai brani MA 2016

Dead Editors 8

Ritual Spirit 7

Voodo In my Blood 7,5

Take It There 7,5

Come Near Me 8

The Spoils 8 

 

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On 8/9/2016 at 10:00 AM, Mr. Wolf said:

Ma quindi di questa Dear Friends non si sa più nulla? Vendono solo le prime due tracce...

su discogs danno queste info

Singolo a due lati, entrambi con "Dear Friend". In una delle due appare tricky tra gli autori, nell'altro no (?). 

Un utente ha scritto che dovrebbe uscire il 30 settembre. 

https://www.discogs.com/it/Massive-Attack-Dear-Friend/release/8996095

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Comunque bisogna dire che questo progetto distributivo dei MA è mille volte più interessante di scomparse dai social e menate varie perché è un progetto artistico a tutti gli effetti. Pochi pezzi tutti accompagnati da video di primissimo livello, microcosmi audio visivi che indagano varie direzioni e accompagnati da guest sempre diversi nel segno di un'arte flessibile, la qualità del contenuto è assoluta e non c'è spazio per il riempitivo. Il 2016 è loro, senza aver pubblicato un disco.

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Perfettamente d'accordo con voi, i Massive Attack si dimostrano artisti tanto sensibili quanto intelligenti. 
Hanno capito che PER LORO il concetto di LP sta troppo stretto, quindi ci sta la pubblicazione di uno/due EP l'anno con materiale di pregio, così come ci sta l'uso innovativo di applicazioni per promuovere la loro musica. Tutto molto bello e, per inciso, il materiale dei due EP è PAZZESCO.
E' un po' il percorso che, come diceva OKPC_82, volevo facessero i Radiohead nel 2009, con la differenza che i Nostri scompaiono (letteralmente) per diversi anni e poi ti buttano il disco di 40/50 minuti, mentre i Massive Attack, bene o male, ci sono sempre. 

In un periodo in cui si pubblicano dischi doppi o con tanto, troppo materiale (pensate in Italia a Vinicio Capossela, Afterhours e all'estero i Metallica o i Red Hot) i Massive giocano per sottrazione, e vincono per la coerenza e la qualità del materiale proposto.
L'unica nota stonata per quello che mi riguarda è il prezzo eccessivo dei loro vinili: non posso spendere 35 euro per l'EP di Ritual Spirit, non scherziamo.

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Beh infatti la cosa che fa storcere il naso è il prezzo del vinile..veramente eccessivo (e in questo sono molto furbi)

Poi in (molti) casi sono pure bastardi, voglio vedere a che prezzo mettono il vinile con 1 (!) brano (inserirlo in quello con le altre due pareva brutto?)

Che poi la qualità sia meglio della quantità, nessun dubbio...ma c'è sempre chi rimane un po' deluso perchè non ha "l'album" da 11-12 brani. E' un modo di vedere le cose lecito ma non mi trova d'accordissimo..

 

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3 hours ago, Mr. Wolf said:


E' un po' il percorso che, come diceva OKPC_82, volevo facessero i Radiohead nel 2009, con la differenza che i Nostri scompaiono (letteralmente) per diversi anni e poi ti buttano il disco di 40/50 minuti, mentre i Massive Attack, bene o male, ci sono sempre. 
 

Beh questo no dai:P

i massive attack, prima di questo metodo distributivo, facevano album ogni 7 anni (a me stava benissimo perchè non mi sono mai fatto problemi in questo senso, un artista è un artista e non un operaio..) ed erano lp a tutti gli effetti. L'unica roba diversa rispetto ai Radiohead è che vanno più costantemente in tour, anche senza dischi da promuovere. 

 

Il discorso che secondo me queste pubblicazioni apre è un po' quello del discorso del rapporto album e ascolto. Premetto che per me ci sono molti più dischi senza riempitivi che non (anzi per me i riempitivi sono robe da stroncare sul nascere, cioè uno dovrebbe pubblicare meno  piuttosto che non di più tanto per riempire spazio) e premetto pure che sono molto legato alla concezione dell LP unitario.

MA

se si riesce a salvaguardare un minimo di unitarietà sonora (quindi non a fare le compilation, cosa che con brani singoli è quasi spontaneo succeda) e si fanno cose mirate, calibrate, chissenefrega della lunghezza e di cosa è (LP,EP ecc. ecc.). Inoltre appunto questo modo viene incontro al nuovo metodo di ascolto musicale senza però sputtanare l'idea di un lavoro musicale come "opera" anche un (bel) po' concettuale. 

In realtà infatti per me uno dovrebbe sbattersene di queste robe e semplicemente fare la miglior roba possibile, poi che sia a due, a venti a trenta tracce, non importa. Sono tutte classificazioni da case discografiche quella di EP,LP ecc. 

Certo è che sul breve lavori potenzialmente meglio, rendi l'ascolto unitario più facile ecc. 

Poi se questo permette più pubblicazioni anche durante l'anno, ben venga..si sarà tutto un po' piu spezzettato ma è il processo ad essere diverso. Normalmente se lavori per un album per mesi se non anni è facile che dentro cambi (perchè passa il tempo e cambi anche approccio, gusti influenze ecc): se invece provi a scrivere, registrare e pubblicare subito secondo me sei pure più libero e sei molti più "concentrato" su cio che ti passa per la testa in quel momento perchè appunto il tempo di lavorazione è potenzialmente più breve.

Non so se si mi sono spiegato...

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Ti sei spiegato alla grandissima, però mentre i Radiohead seguono il discorso disco-tour, i Massive Attack riescono a fare tour quasi sempre (anche se non hanno nulla da promuovere) e ora seguono un discorso diverso; EP quando vogliono e tour anche; c'è molta più libertà, molta più "sorpresa" e anche molta più attenzione da parte del pubblico.

Ho l'impressione che i Radiohead (ma non solo loro) si sono "affossati" su un discorso passivo: disco ogni cinque anni e relativo tour, senza sorprese. E' una roba che sta diventando vecchia.

Quello che mi fa rodere è che gli stessi Radiohead avrebbero potuto fare un percorso del genere...niente di innovativo eh? Però la fruizione del materiale cambia.
Immaginate se ci fossero stati tre EP di A Moon Shaped Pool a cadenza quadimestrale, probabilmente, nonostante lo stesso materiale presentato su LP, ci sarebbe stato ancora più entusiasmo qui nella fanbase.

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5 hours ago, Mr. Wolf said:

Ti sei spiegato alla grandissima, però mentre i Radiohead seguono il discorso disco-tour, i Massive Attack riescono a fare tour quasi sempre (anche se non hanno nulla da promuovere) e ora seguono un discorso diverso; EP quando vogliono e tour anche; c'è molta più libertà, molta più "sorpresa" e anche molta più attenzione da parte del pubblico.

 

Vero, però ricordiamoci anche che, se dobbiamo seguire le previsioni (che per ora si sono avverate), la prossima uscita dei Massive dovrebbe essere un LP...(avevano detto 2 EP più un LP)

Comunque ho potuto sentire 30 secondi di "Dear Friend"  - però nella versione dall'app - e...beh c'è pepe!

 

 

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  • 2 weeks later...

In certi periodi, tipo questo, Protection è mio album preferito dei Massive. Che lavoro strepitoso: Protection, Karmacoma, Better things, Three...e le potrei elencare tutte. Non c'è una virgola fuori posto, anche se non ho mai capito appieno Light my fire, che smorza un pochino l'atmosfera del disco. 

Godiamone tutti:

 

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