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beatles


max [idioteque.it]

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On 7/3/2021 at 11:56 PM, jimy84 said:

Vabbè ragazzi, vi voglio bene (anche a @echoes e suo cugino amante dei Green Day @EchoesNimrod) però rigettare i Beatles per partito preso è da stolti, non so che altro dirvi. Non è per esagerare, ma hanno avuto così tanto successo che per forza di cose hanno influenzato praticamente tutto quello che è successo nella musica pop dopo di loro. Sono stati rivoluzionari in quasi tutto quello che hanno fatto, e anche quando hanno rielaborato cose esistenti, lo hanno fatto in maniera totalmente originale. Hanno tanti di quei pezzi clamorosi in archivio, gemme pop, che non saprei dove iniziare se dovessi consigliare qualcosa, cioè. Boh, inizia con Revolver? Abbey road? Rubber soul? Sono dei gioielli di musica pop, praticamente perfetti. 

poi oh, si può vivere ignorando o schifando  i Beatles, come si può vivere ignorando o schifando Michelangelo o Dostoevskij, per dire eh. Però boh. Soprattutto nel forum di una band inglese io questo astio faccio fatica a capirlo, ecco. Per me é proprio un peccato, perché hanno davvero una marea di canzoni clamorose. Cioè, mi spiace per voi, sul serio, visto che siete tutti appassionati di musica :piange2:

e comunque frocios ascolto decisamente più dischi nuovi di te, birichino che non sei altro! A parte forse proprio i Beatles, Neil Young e Bowie, che non abbandono mai, non riesco più ad ascoltare musica degli anni 60-70. Mi ha stufato. E anzi, i gruppi da virgin radio che scimmiottano quel sound nel 2021 li manderei a zappare la terra. Tipo Greta van Fleet, madonna che merda. 

 

Leggo solo ora. Standing ovation per il post perfetto. Reduce dalla visione di 3 delle sei ore del documentario meraviglia Get Back (@jimi l’hai visto?)

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On 11/27/2021 at 6:23 AM, @li said:

Leggo solo ora. Standing ovation per il post perfetto. Reduce dalla visione di 3 delle sei ore del documentario meraviglia Get Back (@jimi l’hai visto?)

Ancora no. Sono talmente scemo che ho deciso di vederlo in contemporanea ad un paio di amici sparsi per l'Europa, e dovremmo iniziare il prossimo weekend. vogliamo commentarlo insieme su WhatsApp, come delle vere ragazzine urlanti (parliamo dei Beatles alla fine no? :lol:). 

Aspettative altissime comunque, ho visto un po' di clip su YouTube pazzeschi

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On 7/3/2021 at 11:56 PM, jimy84 said:

Vabbè ragazzi, vi voglio bene (anche a @echoes e suo cugino amante dei Green Day @EchoesNimrod) però rigettare i Beatles per partito preso è da stolti, non so che altro dirvi. Non è per esagerare, ma hanno avuto così tanto successo che per forza di cose hanno influenzato praticamente tutto quello che è successo nella musica pop dopo di loro. Sono stati rivoluzionari in quasi tutto quello che hanno fatto, e anche quando hanno rielaborato cose esistenti, lo hanno fatto in maniera totalmente originale. Hanno tanti di quei pezzi clamorosi in archivio, gemme pop, che non saprei dove iniziare se dovessi consigliare qualcosa, cioè. Boh, inizia con Revolver? Abbey road? Rubber soul? Sono dei gioielli di musica pop, praticamente perfetti. 

poi oh, si può vivere ignorando o schifando  i Beatles, come si può vivere ignorando o schifando Michelangelo o Dostoevskij, per dire eh. Però boh. Soprattutto nel forum di una band inglese io questo astio faccio fatica a capirlo, ecco. Per me é proprio un peccato, perché hanno davvero una marea di canzoni clamorose. Cioè, mi spiace per voi, sul serio, visto che siete tutti appassionati di musica :piange2:

e comunque frocios ascolto decisamente più dischi nuovi di te, birichino che non sei altro! A parte forse proprio i Beatles, Neil Young e Bowie, che non abbandono mai, non riesco più ad ascoltare musica degli anni 60-70. Mi ha stufato. E anzi, i gruppi da virgin radio che scimmiottano quel sound nel 2021 li manderei a zappare la terra. Tipo Greta van Fleet, madonna che merda. 

 

Scusa jimy… ma tu perché ascolti i beatles? Per la loro importanza storica o perché ti danno effettivamente qualcosa? Dal tuo post non si capisce…
Bho evidentemente è un limite mio, ma io non li “sento” proprio, e non per partito preso. Mai una canzone da pelle d’oca, zero sacralità. Riescono a trasmettermi una sola singola emozione, cioè una specie di vaga monotona allegrezza che poco si confà alla mia concezione dell'arte e dell’esistenza. Danno il massimo come sottofondo, ma non mi viene proprio lo stimolo di dedicargli un ascolto serio (nonostante i ripetuti tentativi). Chiaro che comprendo la loro importanza storica, le rivoluzioni che hanno apportato nel mainstream anche da un punto di vista tecnologico...
E poi ci vuole un genio a parte per partorire melodie pop che “restino” anche a distanza di decenni. Su questo erano decisamente ispirati e non gli si può rimproverare davvero nulla. Ma da umile ascoltatore annoiato a morte dalla critica e dalla storia della musica, mi importa solo ciò che riescono a darmi. E non c’è verso: non mi danno un cazzo di niente. E se fossi precipitato solo oggi sulla terra e non conoscessi nulla della storia della musica, mi metterei a ridere se mi dicessero che questo è uno dei gruppi più importanti di sempre, al punto da paragonarli a michelangelo o dostoevskij... Che abbiano influenzato il rock a seguire non vedo come possa importare alle mie budella (così come non mi importa dell'influenza di dostoevskij sui posteri mentre leggo un suo romanzo).
Bho... magari fossi nato nei '60 li avrei adorati, chissà.

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Io nn sono nata negli anni 60 (per un pelo) ma quando sento Hey Jude o Let it Be mi commovo senza eccezione, ogni volta.

boh per me sono dei pezzi perfetti che solo dei geni potevano concepire.

sulla questione dei pezzi “allegri” alt: perché se si pensa, e non credo, che i Beatles siano quelli di She Loves You yeah yeah yeah e basta ci si sta perdendo il loro meglio, un po’ come se si giudicassero i Radiohead sulla base di Pablo Honey. Il meglio sono i dischi da Revolver in poi e io li trovo splendidi ancora oggi (in particolare, ma per ovvie ragioni, in questo periodo, Let it Be).

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21 minutes ago, @li said:

Io nn sono nata negli anni 60 (per un pelo) ma quando sento Hey Jude o Let it Be mi commovo senza eccezione, ogni volta.

boh per me sono dei pezzi perfetti che solo dei geni potevano concepire.

sulla questione dei pezzi “allegri” alt: perché se si pensa, e non credo, che i Beatles siano quelli di She Loves You yeah yeah yeah e basta ci si sta perdendo il loro meglio, un po’ come se si giudicassero i Radiohead sulla base di Pablo Honey. Il meglio sono i dischi da Revolver in poi e io li trovo splendidi ancora oggi (in particolare, ma per ovvie ragioni, in questo periodo, Let it Be).

ma certamente ci sono canzoni che mi piacciono, non voglio sparare a zero (appunto perché non è un partito preso). Se devo scegliere il mio album preferito forse è proprio revolver. Ma da nessuna parte trovo una sacralità paragonabile alla coeva Venus in furs, per dire. Quando parte una canzone come quella hai immediatamente la sensazione di star ascoltando qualcosa di irripetibile, qualcosa di oltre, qualcosa che vorresti ascoltare se fosse il tuo ultimo giorno sulla terra. Trovatemi in tutti i beatles una canzone così (non è una provocazione, è una richiesta seria, così magari mi faccio un ripasso). E non ditemi let it be per cortesia.

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34 minutes ago, Gasba said:

Quando parte una canzone come quella hai immediatamente la sensazione di star ascoltando qualcosa di irripetibile, qualcosa di oltre, qualcosa che vorresti ascoltare se fosse il tuo ultimo giorno sulla terra. Trovatemi in tutti i beatles una canzone così (non è una provocazione, è una richiesta seria, così magari mi faccio un ripasso). E non ditemi let it be per cortesia.

A Day in the Life.

Un pezzo veramente OLTRE, per quanto mi riguarda.

(te ne potrei citare anche altri, in realtá)

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43 minutes ago, Gasba said:

ma certamente ci sono canzoni che mi piacciono, non voglio sparare a zero (appunto perché non è un partito preso). Se devo scegliere il mio album preferito forse è proprio revolver. Ma da nessuna parte trovo una sacralità paragonabile alla coeva Venus in furs, per dire. Quando parte una canzone come quella hai immediatamente la sensazione di star ascoltando qualcosa di irripetibile, qualcosa di oltre, qualcosa che vorresti ascoltare se fosse il tuo ultimo giorno sulla terra. Trovatemi in tutti i beatles una canzone così (non è una provocazione, è una richiesta seria, così magari mi faccio un ripasso). E non ditemi let it be per cortesia.

Oltre a A Day In The Life citata da @Valderrama mi vengono in mente Tomorrow Never Knows, Strawberry Fields Forever, Within You Without You... Certo la maggior parte delle canzoni dei Beatles è musica pop, ma questo non deve ingannare. 

Ok, i Velvet Underground, gruppo seminale, ma i Beatles usavano lo studio di incisione come uno strumento, in maniera tanto spinta da rendere irriproducibili dal vivo i loro dischi del periodo 1966-1968. Ci rendiamo conto? La musica di dischi come Revolver, Sgt Pepper's, Magical Mystery Tour era I.R.R.I.P.R.O.D.U.C.I.B.I.L.E. dal vivo. Se non è arte pura questa...

P.s. segue un rarissimo momento di narcisismo del sottoscritto: 

Spoiler

E se in Italia e in Europa c'è in giro un signore che si fa chiamare Iosonouncane che tutti ritengono abbia sfornato quest'anno l'album dell'anno o forse del decennio, è anche perché c'era una cameretta in un paesino della Sardegna dove due ragazzini, ossessionati dai Beatles, studiavano i loro trucchetti in studio e tentavano di riprodurli su un 4 piste Fostex 280. I Beatles vivono anche in dischi Ira, Kid A, e nello stesso Velvet Underground & Nico.

 

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1 hour ago, Lacatus said:

Oltre a A Day In The Life citata da @Valderrama mi vengono in mente Tomorrow Never Knows, Strawberry Fields Forever, Within You Without You... Certo la maggior parte delle canzoni dei Beatles è musica pop, ma questo non deve ingannare. 

Ok, i Velvet Underground, gruppo seminale, ma i Beatles usavano lo studio di incisione come uno strumento, in maniera tanto spinta da rendere irriproducibili dal vivo i loro dischi del periodo 1966-1968. Ci rendiamo conto? La musica di dischi come Revolver, Sgt Pepper's, Magical Mystery Tour era I.R.R.I.P.R.O.D.U.C.I.B.I.L.E. dal vivo. Se non è arte pura questa...

P.s. segue un rarissimo momento di narcisismo del sottoscritto: 

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E se in Italia e in Europa c'è in giro un signore che si fa chiamare Iosonouncane che tutti ritengono abbia sfornato quest'anno l'album dell'anno o forse del decennio, è anche perché c'era una cameretta in un paesino della Sardegna dove due ragazzini, ossessionati dai Beatles, studiavano i loro trucchetti in studio e tentavano di riprodurli su un 4 piste Fostex 280. I Beatles vivono anche in dischi Ira, Kid A, e nello stesso Velvet Underground & Nico.

 

ok, ma sono pur sempre motivazioni di carattere storico... che noia! Come ho già detto conosco e riconosco i loro meriti al riguardo.
Tra l'altro che certa musica sia irriproducibile in live non lo vedo come chissà quale valore aggiunto, se non appunto quello di mostrare il carattere miracoloso della produzione. Che abbia influenzato il cane o i radio ripeto, mi importa poco e nulla. Come diceva godard, non è importante da dove prendi le cose, ma dove le porti...

Comunque hai avuto una mezza botta di culo e ne hai presa proprio una che mi piace, che è tomorrow never knows (ma ripeto revolver mi piace quasi tutto)

Ci tengo a sottolineare che non intendo negare la loro importanza, né la mia è una crociata contro di loro. Oggi il pop non sarebbe lo stesso senza di loro e credo che nessuno possa negarlo. Il mio è solo un tentativo di dibattito e confronto, visto che spesso li si liquida come gruppo talmente importante che non vale neanche la pena mettere in discussione. Cioè sto cercando una chiave per capirli che vada oltre le solite stra-abusate sviolinate sulle loro presunte innovazioni. E credo che l'unico modo per riuscirci è capire cosa provocano in voi nel profondo. Cosa sentite quando li ascoltate? In che occasioni decidete di rimettere su un loro disco? Vi hanno mai dato dipendenza fisiologica? Vi fanno viaggiare? Vi danno i brividi, vi scuotono? Se sì, perché? Quali passaggi in particolare?

Magari i più volenterosi potrebbero fare una mini playlist spiegando le ragioni personali della scelta (tenendo presente che mi interessa il valore emotivo dei brani, che del valore storico ne ho piene le balls...)

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Io ci ho provato sopra ma a quanto pare non ti  ho convinto.

Ci sono dei brani, anche tra i più famosi e strasentiti che mi commuovono alle lacrime anche al millesimo ascolto. 
Se ti dovessi spiegare perché ti direi perché secondo me esprimono tutta la forza e l’emotivita’ che è in grado di suscitare la musica (penso all’esempio più eclatante del crescendo finale e dei lalalalala di Hey Jude). 


Però’ ti direi che se vuoi capire quello che intendo dovresti vederti almeno un pezzo di Get Back: li viene fuori in mille episodi quello che intendo. E cioè l’alchimia, probabilmente irripetibile, tra tre personalità e tre geni come Harrison/Lennon e McCartney: l’intuizione per la melodia, per l’arrangiamento ma anche l’amore, l’amicizia e la “vita”. Tutte queste cose si “sentono” anche nella musica e per quanto mi riguarda le danno un valore superiore ad altri brani/autori magari più complessi ed elaborati.

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@Gasbati conosciamo, ed è evidente perché non ti piacciano: troppe urla isteriche delle ragazzine dell'epoca, i primi reggiseni strappati, le mutandine bagnate, ecc ecc. Furono i Backstreet Boys prima dei Backstreet Boys, Mal dei Primitives prima di Mal dei Primitives. Tu in loro cerchi parvenze di Andrej Rublev, ma non troverai quella campana, figliuolo caro.

A parte questo, secondo me è facilmente spiegabile: hanno fatto grandi canzoni pop che non necessitano di scavi archeologici per essere davvero assimilate. Stupende, lavorate in studio come mai nessuno prima aveva fatto, ma pur sempre pop: è roba che non trascina a fondo e che non ti accompagna nella sofferenza. Ciò non toglie, e questo è anche un loro pregio, che fare grande musica senza stracciare troppo i maroni diventando pesanti sia una qualità di pochissimi artisti. Non sono mai stati e mai saranno la band della vita per me, assolutamente, ma onestamente per quello che riguarda la capacità di scrivere pezzi memorabili, è un grosso ciao a tutta la compagnia.

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22 hours ago, Gasba said:

Scusa jimy… ma tu perché ascolti i beatles? Per la loro importanza storica o perché ti danno effettivamente qualcosa? Dal tuo post non si capisce…
Bho evidentemente è un limite mio, ma io non li “sento” proprio, e non per partito preso. Mai una canzone da pelle d’oca, zero sacralità. Riescono a trasmettermi una sola singola emozione, cioè una specie di vaga monotona allegrezza che poco si confà alla mia concezione dell'arte e dell’esistenza. Danno il massimo come sottofondo, ma non mi viene proprio lo stimolo di dedicargli un ascolto serio (nonostante i ripetuti tentativi). Chiaro che comprendo la loro importanza storica, le rivoluzioni che hanno apportato nel mainstream anche da un punto di vista tecnologico...
E poi ci vuole un genio a parte per partorire melodie pop che “restino” anche a distanza di decenni. Su questo erano decisamente ispirati e non gli si può rimproverare davvero nulla. Ma da umile ascoltatore annoiato a morte dalla critica e dalla storia della musica, mi importa solo ciò che riescono a darmi. E non c’è verso: non mi danno un cazzo di niente. E se fossi precipitato solo oggi sulla terra e non conoscessi nulla della storia della musica, mi metterei a ridere se mi dicessero che questo è uno dei gruppi più importanti di sempre, al punto da paragonarli a michelangelo o dostoevskij... Che abbiano influenzato il rock a seguire non vedo come possa importare alle mie budella (così come non mi importa dell'influenza di dostoevskij sui posteri mentre leggo un suo romanzo).
Bho... magari fossi nato nei '60 li avrei adorati, chissà.

Pienamente in linea con il tuo pensiero ovviamente. Credo tutto parta dall'approccio all'arte e alla vita: di fatto anche per me la grande arte è illuminante, profonda, sacrale, una botta allo stomaco e loro sono l'esatto opposto.

Diciamo che i Beatles stanno alla musica come Andy Warhol alla pittura: fenomeno storicamente importante e di massa ma che fa abbastanza ridere se accostato a un Michelangelo o a un Picasso. Ecco il problema più che dei Beatles è dell'utenza che si lancia in paragoni abbastanza improbabili. Erano dei borghesotti dotati per la melodia pop e che si sono messi a tavolino a cercare di essere "alternativi", secondo lo spirito dell'epoca, riuscendo in una perfetta operazione di marketing. Cercare in loro profondità o visioni dell'esistenza è un esercizio poco utile, un po' come fare il sommelier con la Coca Cola.

 

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22 hours ago, Gasba said:

ok, ma sono pur sempre motivazioni di carattere storico... che noia! Come ho già detto conosco e riconosco i loro meriti al riguardo.
Tra l'altro che certa musica sia irriproducibile in live non lo vedo come chissà quale valore aggiunto, se non appunto quello di mostrare il carattere miracoloso della produzione. Che abbia influenzato il cane o i radio ripeto, mi importa poco e nulla. Come diceva godard, non è importante da dove prendi le cose, ma dove le porti...

Comunque hai avuto una mezza botta di culo e ne hai presa proprio una che mi piace, che è tomorrow never knows (ma ripeto revolver mi piace quasi tutto)

Ci tengo a sottolineare che non intendo negare la loro importanza, né la mia è una crociata contro di loro. Oggi il pop non sarebbe lo stesso senza di loro e credo che nessuno possa negarlo. Il mio è solo un tentativo di dibattito e confronto, visto che spesso li si liquida come gruppo talmente importante che non vale neanche la pena mettere in discussione. Cioè sto cercando una chiave per capirli che vada oltre le solite stra-abusate sviolinate sulle loro presunte innovazioni. E credo che l'unico modo per riuscirci è capire cosa provocano in voi nel profondo. Cosa sentite quando li ascoltate? In che occasioni decidete di rimettere su un loro disco? Vi hanno mai dato dipendenza fisiologica? Vi fanno viaggiare? Vi danno i brividi, vi scuotono? Se sì, perché? Quali passaggi in particolare?

Magari i più volenterosi potrebbero fare una mini playlist spiegando le ragioni personali della scelta (tenendo presente che mi interessa il valore emotivo dei brani, che del valore storico ne ho piene le balls...)

Vabbè Gasba ma tu vorresti cercare dei canoni oggettivi in questioni puramente soggettive, e se vuoi l'oggettività relativamente ai Beatles ti tocca farti andare bene la storia e l'immaginario culturale che si portano appresso. Sperare che per osmosi noi si possa trasferirti i motivi consci o inconsci per cui una In My Life o una Julia o una For No One ci fanno venire i brividi quando le ascoltiamo non ha senso. A te non dicono nulla, capita, c'è a chi non dice nulla Tarkovskji e avoja a spiegargli tutto quello che c'è dietro sperando di far breccia.

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4 hours ago, TomThom said:

Stupende, lavorate in studio come mai nessuno prima aveva fatto, ma pur sempre pop: è roba che non trascina a fondo e che non ti accompagna nella sofferenza.

Anche questa è una questione personale: non ti trascina a fondo e non ti accompagna nella sofferenza.

Nel mio peregrinare ho conosciuto un ragazzo londinese che a 3 anni è stato abbandonato dalla madre. Un giorno ciao a tutti, ha preso e se n'è andata. Questo qui è stato cresciuto dal padre, e quando aveva 6, 7 anni, curiosando nella collezione di vinili dello zio fratello della madre ha tirato fuori Rubber Soul e s'è messo ad ascoltare. Ora, non è un italiano per cui i testi inglesi sono farfugliamenti di fonemi, è un britannico per cui quei testi hanno un significato, e l'ascolto di For No One fu - a parole sue -  un'ancora di salvezza dalla disperazione e dal dolore insensato che può causare una cosa terribile come tua madre che ti abbandona da piccolo, un mantra che l'ha cullato, consolato e accompagnato nella sofferenza per anni finché non è riuscito a farci i conti. Ecco, vagli a spiegare a uno così che quella lì è solo robetta pop senza alcuna profondità. Ognuno ci mette il livello di profondità e disperazione che esce dal proprio vissuto personale, poco importa che McCartney avesse in testa la fine di una relazione.

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sono stati il gruppo con cui ho cominciato la mia "formazione" musicale ai tempi delle anthology

amati alla follia, poi ovviamente mollati e ripresi più volte quando mi viene una botta di nostalgia

concordo con ali, gli album "seri" sono quelli dal '65 in poi ma non riuscirò mai ad ascoltare un loro disco dall'inizio alla fine, salvo forse "abbey road"

mccartney ha scritto gran parte delle loro hit ma anche molte delle loro canzoni più pallose, gli altri tre - o meglio, lennon - a un certo punto non sono più riusciti a contenerlo

oggi stones tutta la vita, da ragazzino beatles o morte

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17 hours ago, pandroid said:

Vabbè Gasba ma tu vorresti cercare dei canoni oggettivi in questioni puramente soggettive, e se vuoi l'oggettività relativamente ai Beatles ti tocca farti andare bene la storia e l'immaginario culturale che si portano appresso. Sperare che per osmosi noi si possa trasferirti i motivi consci o inconsci per cui una In My Life o una Julia o una For No One ci fanno venire i brividi quando le ascoltiamo non ha senso. A te non dicono nulla, capita, c'è a chi non dice nulla Tarkovskji e avoja a spiegargli tutto quello che c'è dietro sperando di far breccia.

Ok, decisamente non mi sono fatto capire.
Non sono in cerca della conversione spirituale, non voglio che mi vendiate i beatles e men che mai cerco tarkovskij. La mia questione era molto più basilare. Visto che io a quanto pare io non riesco a provare nulla ascoltandoli, volevo sinceramente capire cosa in voi ha fatto scattare l’amore, su che sensazioni viaggiate quando li ascoltate. Una pura semplice curiosità, non c’entra niente l’oggettività. Ci sarà un motivo per cui quando eri ragazzino e li hai scoperti hai continuato ad ascoltarli piuttosto che accantonarli. Qualcosa, anche se impalpabile, ti avrà conquistato. La domanda è: cosa?
È una domanda banale, che con loro si dà quasi per scontata.
@@li credo abbia inteso il senso della mia richiesta, e la risposta mi sembra più che legittima (ritrova in loro un’umanità “viva” assente in gruppi magari più sofisticati - in un certo senso è una fan “pura”). Anche le motivazioni del tuo amico inglese mi sembrano più che valide (nonostante sia un po' una caso-limite).

Il dubbio nasce principalmente dal fatto che siamo in un forum di una band a frequenze abbastanza depressoidi/inquietanti, quindi mi fa strano che molti di voi abbiano trovato una casa nel loro pop così spensierato e rassicurante. I due gruppi si assomigliano in un sacco di cose, ma a conti fatti viaggiano su frequenze quasi opposte, dunque non vedo nessi apparenti. Per dire, non ascolto neanche Battisti, ma non faccio fatica a capire perché qui dentro possa piacere. Coi beatles faccio fatica. Magari capire cosa significano per le persone può aiutarmi a farmi un'idea su di loro... un diverso modo di capire un autore.
Liquidare i discorsi con “a te non piace - a me piace - pazienza” è in ogni caso il grado zero del dibattito, è interessante anche capire cosa a te piace e cosa a me non piace. Soprattutto considerando che parliamo di una delle band più apprezzate della storia, penso sia legittimo porre la questione.

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22 hours ago, echoes said:

Erano dei borghesotti dotati per la melodia pop e che si sono messi a tavolino a cercare di essere "alternativi", secondo lo spirito dell'epoca, riuscendo in una perfetta operazione di marketing. 

 

Praticamente i Radiohead 😆

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On 12/11/2021 at 2:29 PM, Gasba said:

Ok, decisamente non mi sono fatto capire.
Non sono in cerca della conversione spirituale, non voglio che mi vendiate i beatles e men che mai cerco tarkovskij. La mia questione era molto più basilare. Visto che io a quanto pare io non riesco a provare nulla ascoltandoli, volevo sinceramente capire cosa in voi ha fatto scattare l’amore, su che sensazioni viaggiate quando li ascoltate. Una pura semplice curiosità, non c’entra niente l’oggettività. Ci sarà un motivo per cui quando eri ragazzino e li hai scoperti hai continuato ad ascoltarli piuttosto che accantonarli. Qualcosa, anche se impalpabile, ti avrà conquistato. La domanda è: cosa?

E' arte, prodotta in modo eccezionale da artigiani del suono di primissimo spessore, con il grande pregio di essere pop, quindi per le masse, non si chiude in un autocelebrativo autocompiacimento per pochi intimi ma si apre al mondo perché il mondo possa prenderne e imitarne. I Beatles sono stati i più grandi divulgatori della storia della musica, perché hanno mostrato al pubblico le potenzialità dello strumento studio di registrazione, che prima non esisteva.

Oltre a questo, per me c'è un forte legame con l'infanzia, con le prime canzoni suonate alla chitarra e al pianoforte, con le prime volte che cercavo di capire come era stata fatta una canzone invece di limitarmi al semplice ascolto.

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On 12/11/2021 at 4:20 PM, @li said:

Praticamente i Radiohead 😆

Sai che non ho mai capito il parallelismo con i Radiohead in realtà? Da una parte la leggerezza, dall'altra il tormento esistenziale, da una parte la "ddddrooogaa" perché faceva figo, dall'altra uno con l'occhio storto che va in depressione a causa del successo.

Sono simili solo nell'essere maghi dell'elaborazione in studio ma per il resto li trovo distanti anni luce.

 

Io non ho nessun pregiudizio: da ragazzino ho inaugurato l'Onkyo di mio padre con una raccolta dei Beatles e alcuni pezzi mi piacevano pure. Semplicemente non sono mai stati nelle mie corde ma, soprattutto, non ho mai capito i paragoni con i più grandi della storia. Al di fuori dell'essere arrivati prima non vedo nessun peso specifico dal punto di vista espressivo francamente. Più vicini a Celentano che ai Pink Floyd, tanto per restare in ambito vintage.

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3 hours ago, pandroid said:

E' arte, prodotta in modo eccezionale da artigiani del suono di primissimo spessore, con il grande pregio di essere pop, quindi per le masse, non si chiude in un autocelebrativo autocompiacimento per pochi intimi ma si apre al mondo perché il mondo possa prenderne e imitarne. I Beatles sono stati i più grandi divulgatori della storia della musica, perché hanno mostrato al pubblico le potenzialità dello strumento studio di registrazione, che prima non esisteva.

Oltre a questo, per me c'è un forte legame con l'infanzia, con le prime canzoni suonate alla chitarra e al pianoforte, con le prime volte che cercavo di capire come era stata fatta una canzone invece di limitarmi al semplice ascolto.

La colpa infatti non è dei Beatles ma dell'aura di grandezza che media e opinione pubblica hanno costruito intorno a loro. Cioè se il campo da gioco è il pop di massa nulla da eccepire, come del resto furono storicamente importanti Andy Warhol, Lichtenstein. Però se poi cominciamo ad accostarli a Picasso, Van Gogh o Caravaggio allora lì mi fermo e dico "non è nemmeno lo stesso fottuto campo da gioco" (cit.).

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Non sono d’accordo perché parti da una pregiudiziale sbagliata nei confronti del pop secondo me (che in passato non era quello stile Coldplay a cui ci riferiamo oggi quando ne parliamo). 
Comunque fa niente eh… però peccato perché ci si perde parecchio (come ti dissi anche per gli U2 “belli” del resto).

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