Jump to content

L'ora del jazz


Lacatus

Recommended Posts

  • Replies 1.7k
  • Created
  • Last Reply

Top Posters In This Topic

15 hours ago, modifiedbear said:

Mehldau gioiellino! Sono ai primi ascolti ma è una delizia fin d'ora.

:wub: strepitoso, tra l'altro forse mi ha aperto definitivamente le porte a mehldau.

Questo E' il trio di piano moderno..piaccia o non piaccia sono loro il punto di riferimento.

I Concentrate on you è clamorosa, con suo vago feel latin e quel solo di piano che...woha!:D

Link to comment
Share on other sites

2 hours ago, Wanderer said:

Dipende. A me piace un botto. Ma a me il jazz piace, a te piacciono gli svasi, quindi no, te lo sconsiglio;)

Poi sentitelo e magari te piace, magari  te fa schifo:D

Quindi mi stai implicitamente dicendo che il jazz contemporaneo è un pacchetto precostituito che o piace o non piace. Quale urgenza espressiva c'è dietro questi lavori accompagnati sempre dagli stessi cliché da decenni a questa parte? Il piano riflessivo a creare ambientazione, i tocchi di piatti, il contrabbasso poi la sezione in cui scazza, il solo e così via, scommetto che senza sentirlo l'ho già sentito. E poi è A Moon Shaped Pool ad essere manierista? :rolleyes: 

Link to comment
Share on other sites

On 7/6/2016 at 3:16 PM, echoes said:

Quindi mi stai implicitamente dicendo che il jazz contemporaneo è un pacchetto precostituito che o piace o non piace. Quale urgenza espressiva c'è dietro questi lavori accompagnati sempre dagli stessi cliché da decenni a questa parte? Il piano riflessivo a creare ambientazione, i tocchi di piatti, il contrabbasso poi la sezione in cui scazza, il solo e così via, scommetto che senza sentirlo l'ho già sentito. E poi è A Moon Shaped Pool ad essere manierista? :rolleyes: 

No, io non ho detto niente di tutto questo, ma l'hai detto tu. Io ho detto che rispetto a quello che penso di aver capito dei tuoi gusti il disco non so se ti possa piacere.

Poi mi dispiace se hai questa (pre)visione del jazz e di chi lo ascolta cosi negativa di fondo, perchè personalmente credo che ti perdi molta bella musica. 

Il resto della provocazione la lascio lì:)

 

ps. Il jazz è fatto da temi e assoli, è normale essendo musica strumentale - è come meravigliarsi che nel rock ci sia una chitarra il più delle volte o una voce il più delle volte. "I tocchi di piatti" e roba del genere sono l'interplay, che è il sale del jazz: se a te non dice nulla non c'è veramente problema, ma accetta il fatto che altre persone ci vedano cose diverse rispetto a te - e non perchè sono snob, ma perchè semplicemente, gli piace. Mi permetto di dire anche che se per te è "tutto uguale"  nessun problema,  ma vuol dire che forse il jazz (ma proprio come concetto di musica improvvisata che non il genere) non fa del tutto per te...

Siamo sicuri che se tra chi ascolta rock e chi ascolta jazz c'è ancora questa divisione come se "noi" vi considerassimo dei puzzoni e voi degli snobboni sia solo colpa dei jazzisti? Non lo so, sai:) Diciamo che c'è una bella gara a non voler sentire...(fortunatamente in realtà questa distanza s'è ridotta molto). Io conosco jazzisti chiusi e apertissimi come anche "rockers" aperti e chiussissimi. Poi se pensate ancora che "noi" siamo quelli col golfino che vanno a vedere i concerti solo per tirarsela e dire "che veloce che è ha fatto 17 soli in uno" (quando in realtà al 99,9% di "noi" della tecnica frega il giusto - e non dico niente, dico il giusto), alzo le mani. :)

Io ascolto la musica, me ne frego di cosa sia. Ma per il jazz in particolare, ti rimando al mio post di qualche pagina fa per liveairspace che mi chiedeva cose sul jazz e io gli ho detto perchè mi piace. 

Poi se ascoltare un genere - purtroppo - oramai di nicchia e diverso mi fa apparire agli altri snob mi dispiace, perchè non credo ci sia qualcosa di vero nel pensare che uno che ascolta qualcosa di "diverso" sia per forza snob - dover per snob intendo che lo faccia solo perchè vuole tirarsela.

Il vero snob è chi ascolta qualcosa di "diverso" o chi ascolta ciò che è "dominante" - perdona gli orrendi termini, ma non me ne vengono altri - e crede che gli altri non ascoltino cio che ascolta lui solo per tirarsela?

Guarda che è una provocazione, ma lo scrivo non per scatenare una rissa ma per pensarci...e neanche io so bene la risposta;) 

Edito una cosa, perchè pensandoci mi pare più calzante: meravigliarsi che il jazz sia composto di temi e assoli e farne di questo al jazz una colpa è come incolpare il rock perchè le canzoni sono fatte da strofe e ritornelli. Giustamente tu puoi dirmi che ci sono dischi rock che vanno oltre questa struttura e io ti posso dire che ci sono dischi jazz che vanno oltre questa struttura (il free).

 

Link to comment
Share on other sites

20 hours ago, Wanderer said:

No, io non ho detto niente di tutto questo, ma l'hai detto tu. Io ho detto che rispetto a quello che penso di aver capito dei tuoi gusti il disco non so se ti possa piacere.

Poi mi dispiace se hai questa (pre)visione del jazz e di chi lo ascolta cosi negativa di fondo, perchè personalmente credo che ti perdi molta bella musica. 

Il resto della provocazione la lascio lì:)

 

ps. Il jazz è fatto da temi e assoli, è normale essendo musica strumentale - è come meravigliarsi che nel rock ci sia una chitarra il più delle volte o una voce il più delle volte. "I tocchi di piatti" e roba del genere sono l'interplay, che è il sale del jazz: se a te non dice nulla non c'è veramente problema, ma accetta il fatto che altre persone ci vedano cose diverse rispetto a te - e non perchè sono snob, ma perchè semplicemente, gli piace. Mi permetto di dire anche che se per te è "tutto uguale"  nessun problema,  ma vuol dire che forse il jazz (ma proprio come concetto di musica improvvisata che non il genere) non fa del tutto per te...

Siamo sicuri che se tra chi ascolta rock e chi ascolta jazz c'è ancora questa divisione come se "noi" vi considerassimo dei puzzoni e voi degli snobboni sia solo colpa dei jazzisti? Non lo so, sai:) Diciamo che c'è una bella gara a non voler sentire...(fortunatamente in realtà questa distanza s'è ridotta molto). Io conosco jazzisti chiusi e apertissimi come anche "rockers" aperti e chiussissimi. Poi se pensate ancora che "noi" siamo quelli col golfino che vanno a vedere i concerti solo per tirarsela e dire "che veloce che è ha fatto 17 soli in uno" (quando in realtà al 99,9% di "noi" della tecnica frega il giusto - e non dico niente, dico il giusto), alzo le mani. :)

Io ascolto la musica, me ne frego di cosa sia. Ma per il jazz in particolare, ti rimando al mio post di qualche pagina fa per liveairspace che mi chiedeva cose sul jazz e io gli ho detto perchè mi piace. 

Poi se ascoltare un genere - purtroppo - oramai di nicchia e diverso mi fa apparire agli altri snob mi dispiace, perchè non credo ci sia qualcosa di vero nel pensare che uno che ascolta qualcosa di "diverso" sia per forza snob - dover per snob intendo che lo faccia solo perchè vuole tirarsela.

Il vero snob è chi ascolta qualcosa di "diverso" o chi ascolta ciò che è "dominante" - perdona gli orrendi termini, ma non me ne vengono altri - e crede che gli altri non ascoltino cio che ascolta lui solo per tirarsela?

Guarda che è una provocazione, ma lo scrivo non per scatenare una rissa ma per pensarci...e neanche io so bene la risposta;) 

 

 

Ma in realtà la mia di provocazione non si riferiva alla figura del jazzista medio...Mi chiedevo semplicemente quale urgenza espressiva ci sia dietro a tanti dischi di jazz contemporaneo che risultano meri esercizi di stile totalmente privi di patos e/o di qualsiasi propulsione artistica. Se lo dico è proprio perché invece ci sono alcuni dischi jazz che adoro [dal Davis elettrico a Mu di Don Cherry passando per robe di Garbarek, Hassel, Return To Forever di Corea, gli E.S.T. eccetera] quindi non mi considero chiuso nei confronti del genere. Semplicemente non capisco, per quanto mi sforzi di farlo, per quale motivo ascoltiate dischi che spesso suonano tutti uguali e che sembrano fatti con lo stampino, quasi fossero dei prodotti preconfezionati che devono per forza contenere una sorta di pacchetto standard di elementi per soddisfare il palato [poco esigente a 'sto punto] dell'ascoltatore medio. I tratti li ho già descritti sopra, ovviamente è lo stesso discorso che applico al revival psych di Tame Impala, Viet Cong e pirla pitchforkiani vari...Ecco la mia impressione è che molti jazzisti contemporanei non abbiano molto talento in più rispetto ai gruppettini sopracitati, al netto della tecnica ovviamente. A livello artistico/espressivo/contaminativo trovo ci sia davvero molto poco, tanto tanto poco.

Poi escono un po' di robe interessanti, alcune addirittura clamorose, come Portico Quartet, Roberts e Stetson e compagnia e te me le bocci...

 

Link to comment
Share on other sites

Ma che poi, detto tra me e te, io certe obiezioni le capisco eh...e non smentisco che quando ho iniziato ad ascoltare jazz, molto jazz moderno non mi piaceva (e ci sono post QUI che lo testimoniano). Quindi devo essere onesto. 

MA è altrettanto vero che finchè non si prova a sentire il jazz in modo diverso rispetto a come si ascolta un cd di musica rock non lo si coglierà mai nella sua essenza. E lo dico perchè pure io all'inizio feci fatica, non credere. All'inizio se non sei abituato, non capisci che logica possa avere un solo, perchè lo pensi in termini rock dove il più delle volte il solo è stato visto spesso come il max del virtuosismo fine a se stesso. Nel jazz il solo è il centro del mondo, ma è la concezione ad essere completamente diversa. Il solo nel jazz è vera espressione, non velocità, non tecnica...e mettere su strumento ciò che pensi e ciò che ricevi come stimolo esterno. L'altro discorso è l'interplay: nel rock c'è ma è minimo...ma cogliere quando tre/quattro musicisti stanno suonando ASSIEME, nel senso che ognuno ascolta se stesso e pure l'altro e reagisce di conseguenza (o non reagisce) è una cosa bellissima, che ti fa vedere la musica in un modo nuovo...e non importa quante figate fai, che ritmi usi...importante è cosa comunichi. 

Chi ha ascoltato tanto rock non è abituato a questo perchè molte volte l'interplay nel rock è ridotto al minimo e prevalgono altre cose (pensa solo al fatto di avere una voce cosa significa...). Questo non vuol dire che il jazzaro vada AUTOMATICAMENTE in brodo di giuggiole se sente assoli sparati e basta...o certi mood da night club...bisogna vedere - e questo è come nel rock - se questa cosa ci sta bene...

Ieri sentivo per radio una versione scat di un pezzo di mia martini...una cosa indecente perchè assolutamente NON NECESSARIA...priva di gusto...non aveva una struttura, non aveva comunicazione era solo unìo sfoggio inutile di preziosismi - poi bisognerebbe discutere sul perchè fare scat su un pezzo di mia martini...

Ma quando senti veramente l'interplay..senti un energia che viene fuori dal disco/dal palco...che io sento solo li e viaggi, ti assicuro che viaggi. 

La tecnica come detto è un vocabolario che ti serve per dire al meglio cio che vuoi: è come fare l'interrogazione di inglese e sapere qualcosa di più di "hello"...

Chiaro che si guarda anche a quello, ma è secondario, proprio perchè è strumento e non fine. 

Poi che sia anche una musica che appassiona di più i musicisti NON C'è IL MINIMO DUBBIO...

 

 

Link to comment
Share on other sites

Join the conversation

You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.

Guest
Reply to this topic...

×   Pasted as rich text.   Paste as plain text instead

  Only 75 emoji are allowed.

×   Your link has been automatically embedded.   Display as a link instead

×   Your previous content has been restored.   Clear editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

Loading...
  • Recently Browsing   0 members

    No registered users viewing this page.


×
×
  • Create New...