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L'ora del jazz


Lacatus

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1 hour ago, Wanderer said:

 

"Some Other Stuff"

 

grachan moncur - trombone

wayne shorter - sax tenore

herbie hancock - piano

cecil mcbee - basso

tony williams - batteria

Molto interessante: colui che io ho sempre conosciuto come "il trombonista di Archie Shepp", che collabora con il Second Great Quintet di Miles Davis. Me cojoni B) 

Già in ascolto... il primo pezzo è notevolissimo! 

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  • 1 month later...
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Concerto per la NDR Jazz Workshop di Amburgo.
Sto scoprendo KJ poco a poco e devo dire che il suo periodo iniziale, quello di quando lasciò la band di Davis per mettere su un proprio trio, ha vertici di freschezza notevoli.
Forse piacerà meno a chi è abituato all'idea di Jarrett "concertista", quello delle titaniche imprese per piano solo, o quello perfetto fino a diventare clinico del suo trio con Peackock e De Johnnette.
Ma forse queste incisioni, tra fine anni 60 e 1976, più aperte meno rigorose, restitusicono un Jarrett diverso dall'immaginario, mene cerebrale e - forse - anche meno interessato ad autoalimentare il suo stesso mito. (Te credo, qui aveva 27 anni)

Inoltre penso che il suo stile si sposi benissimo con il contrabbasso di Charlie Haden e la batteria di Paul Motian, vero iconoclasta delle pelli. Il fatto che Haden e Motian abbiano contribuito, pur in misure diversa, allo sviluppo del free jazz, si insersisce bene nelle trame jarrettiane che ad oggi non riesco ancora a definire, avendo appena scalfito la superficie.

***
La seconda parte di questo concerto è stata pubblicata nel 2014 come "furbo" ritrovato d'archivio: "Hamburg 72", di cui vi consiglio l'ascolto. Un jarrett molto più libero di andarsene per i cazzi suoi - suonando anche il sax - , ben seguito dall'angolare Motian e dalle cavate terree di Haden.

https://www.ecmrecords.com/...

The legendary Keith Jarrett Trio, playing live at NDR Funkhaus, Hamburg. The trio with Haden and Motian – formed in 1966 – was Jarrett’s first great band, his choice of players a masterstroke. With the bassist who had learned his craft in Ornette Coleman’s band, and the drummer from Bill Evans’s ground-breaking trio, Jarrett was able to explore the full scope of modern jazz, from poetic balladry to hard-swinging time-playing to ferocious and fiery free music, the improvisation including episodes with Keith on soprano sax. The interaction between the three musicians is uncanny throughout, reaching a peak in an emotion-drenched performance of Charlie Haden’s “Song for Che”. ECM set up the 1972 tour of the Jarrett Trio, including the German radio concert from which this album is drawn. Manfred Eicher returned to the original tapes 42 years later, remixing the music for this edition in Oslo in July 2014, together with Jan Erik Kongshaug.

 

***
A questo trio poi si aggiungerà Dewey Redeman, sassofonista di scuola free che già aveva inciso il monumentale "Ascension" di Coltrane, E' anche il padre del tenorsassofonista Joshua Redman.

***

Sempre di questo periodo, meta anni 70, e sempre per la ECM, quando l'etichetta di Monaco produceva dei grandi dischi di avanguardia - non come adesso, che è la livella narcotizzante del jazz moderno, maledetti loro... - consiglio anche un paio di dischi solisti di Paul Motian, "Conception Vessell" e "Tribute".
Batterista come non se ne sono fatti prima e non se ne faranno probabilmente poi...
al punto che una volta un giornalista gli chiese se sapeva effettivamente suonare.
Motian stende il tempo, lo raggomitola, si ferma in momenti in cui non dovrebbe fermarsi, ma soprattutto è un colorista straordinario, un percussionista deitro un kit da batteria e uno studente del timbro.

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  • 2 weeks later...

@Wanderer eri tu che mi avevi parlato dei Sirom vero? 

 

 

 

Beh incredibile ma vero ma "mio cugggginooo" sta provando a portarli in concerto nell'azienda vinicola per cui lavora. Se riesce mi ci fiondo, suonerebbero in mezzo ai vigneti della Riviera di Ulisse. :wub:

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  • 2 weeks later...

il mio ex trombettista ha fatto veramente un bel disco; ascoltato in anteprima, spero che sia fortunato e riesca a pubblicarlo.

Suonato con musicisti spagnoli e olandesi, è davvero bello...

siono orgoglione di lui, in fondo è sempre stato il nostro fratellino minore - nonchè uno dei due che abbia effettivamente intrapreso gli studi e la carriera musicale

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Il 15/2/2022 alle 12:10, Wanderer ha dichiarato:

vieni è andata?

Direi indubbiamente il concerto più "pesante" che ho visto nel jazz club. Il "vecchietto" batterista una macchina da guerra, purtroppo il chitarrista proprio non mi ha preso... Pazienza. Nel frattempo hanno suonato degli americani e sono uscito letteralmente estasiato, ma prevedo fuoco e fiamme l'8 marzo con un quintetto afro americano perché diciamolo cazzo, i negri hanno una marcia in più! 

MARTEDÌ 8 marzo 

Padovajazzclub
è APERTO per il concerto ECCEZIONALE e STRAORDINARIO del Quintetto dagli USA di JEREMY PELT!!!!!
 

GODURIA

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  • 2 weeks later...

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